André Tosel nuova pubblicazione
Sergio Dalmasso (a cura)
E’ uscito oggi (12/03/2025), presso l’editore Mimesis, il testo “SULLA CRISI STORICA DEL MARXISMO” che contiene scritti del filosofo francese André Tosel.
TOSEL è stato insegnante presso le università di Parigi, Digione e Nizza, è stato studioso di Spinoza e Kant, ma soprattutto il maggior interprete, in Francia, di Antonio Gramsci.
Dopo una formazione cattolica, abbandonata anche per il trauma della guerra in Algeria, e un breve passaggio nelle formazioni “cinesi”, ha aderito al Partito comunista francese nel 1973, per poi allontanarsi (accuse di immobilismo e dogmatismo) e rientrarvi, nei suoi ultimi anni, sulla spinta (oggi, purtroppo, esaurita) del Front de gauche.
Il LIBRO, da me curato (è un onore!) CONTIENE
– introduzione di Fabio Minazzi (università di Varese)
– un mio saggio in cui ricostruisco il suo percorso filosofico- politico
– uno scritto, critico e autocritico che ripercorre il suo pensiero politico e la sua militanza partitico- sindacale
– suoi scritti su riviste italiane, schematizzando dell’area della nuova sinistra e del marxismo critico.
Contengono la proposta del “comunismo della finitudine” e una riflessione sulla globalizzazione
– alcuni suoi scritti in francese (Gramsci e non solo)
– i messaggi e gli omaggi seguiti alla sua improvvisa scomparsa. Fra questi un lungo saggio del filosofo Jean Robelin.
Spero che questo libro, che si somma ai due già pubblicati dall’editrice “Punto rosso”, serva a ricordare un pensiero complesso, mai dogmatico ed un interrogarsi che ha percorso l’intera vita di questo pensatore ed attivista politico- culturale.
Da parte mia è anche il compimento di un debito personale, perché ho avuto la fortuna di conoscere André nei suoi ultimi anni.
Fonte Facebook, 12 marzo 2025, Sergio Dalmasso
Libro catalogato in Archivio, Scritti storici, Cure
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Sezioni principali:
Il Lavoratore di Trieste marzo 2025
Il lavoratore marzo 2025 di Trieste anno XXV, n. 2 – 9 marzo 2025, è stata pubblicata la terza parte del saggio di Sergio Dalmasso: Il Manifesto un’eresia comunista.
In questo numero speciale a 32 pagine:
– Dossier sul Giorno del ricordo
– C’è un futuro per la Siria? di Marino Andolina
– Referendum sul lavoro e sulla cittadinanza: pratichiamo la Costituzione della Repubblica
di Daniele Dovenna
-Il Che è vivo di Alma Masè
–Notizie dal XII Congresso di Rifondazione Comunista, e molto altro…
Nel prossimo numero, che uscirà a ridosso del 25 aprile, pubblicheremo materiale intorno alla Festa della donna, particolarmente importante quest’anno (con lo slogan “l’otto tutto l’anno”), all’80° della Liberazione, alle manifestazioni pacifiste/antimilitariste e al pensiero contro la guerra.
Download “Mensile "Il lavoratore" di Trieste marzo 2025” IL-LAVORATORE-MARZO-2025.pdf – Scaricato 323 volte – 2,72 MBSUL GIORNO DEL RICORDO (redazione)
Ogni anno il 10 febbraio si celebra un confuso e aggressivo “Giorno del Ricordo”, cui danno il loro contributo le più alte cariche istituzionali.
Questa celebrazione è basata su un radicale negazionismo:
viene nei fatti negato l’orrore nazifascista (le truppe naziste occupanti la nostra Regione vengono sempre più spesso presentate come difensori della civiltà, anche in diffusissimi film di non eccelsa qualità),
grazie alla antistorica equiparazione tra “svastica e falce e martello” (parole del ministro Nordio), cioè tra oppressori e liberatori;
ma viene anche negato, in parallelo, ogni orrore compiuto in nome della democrazia “occidentale” (colonialismo, schiavismo, bombardamenti terroristici, guerre “giuste”, lager).
Sappiamo che anche le “liberazioni” (come ogni guerra patriottica e/o civile) portano con sé lutti e drammi, e -ripetiamo- noi non neghiamo nulla di ciò che è stato ricostruito con capacità di indagine e di distinzione,
ma rovesciare su chi l’ha subita le responsabilità della guerra portata dal nazifascismo è da irresponsabili.
CONTINUA
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Link Sergio Dalmasso
Fascismo alle porte?
Giovanna Botteri vs Roberto Vannacci
Botteri Vannacci da Giletti. Guardo raramente la TV. Ieri ho seguito per qualche minuto una rete francese e per dieci minuti il confronto Botteri/Vannacci (da Giletti).
1) dibattito al parlamento francese.
Bayrou si supera: difesa della democrazia, Europa, necessità di aumentare le spese militari.
Unanime il coro.
Critica è solamente LE PEN (i sondaggi la danno al 30% e la vedono futura presidente francese) che attacca il governo su spese sociali…
La sinistra francese (che avrei votato), frammentata in dieci pezzi, è sparata su posizioni atlantiste.
2) BOTTERI e VANNACCI (sic!) litigano su una rete RAI.
La giornalista difende a spada tratta la democrazia occidentale, la necessità di riarmo dell’Europa, richiama il pericolo portato dall’orso russo; il generale Vannacci (sic!) critica le spese per le armi che tagliano inevitabilmente quelle sociali.
Aggiungiamo a questo:
– le orripilanti dichiarazioni di Von der Leyen che si è messa l’elmetto;
– le analisi di Draghi che vede il rilancio dell’Europa in energia (quale?) e spesa militare (keynesismo armato);
– le manifestazioni “europeiste” alla Michele Serra (hanno il coraggio di citare Spinelli e il Manifesto di Ventotene);
– l’atteggiamento sempre più discutibile di tanta parte della sinistra (la Linke -che pure avrei votato-, pezzi della Sinistra europea).
Tutto questo non vi fa RICORDARE GLI ANNI TRENTA?
Non vi ricorda la spinta – anche popolare ed operaia – verso il nazismo, davanti alla passività/complicità delle forze borghesi e gli errori della sinistra (dalla socialdemocrazia alla follia del “socialfascismo” di staliniana memoria?).
Disoccupat*, persone colpite dalla crisi, dai tagli a sanità, servizi sociali (questi sciagurati parlano di LEA e LEP), giovani senza futuro a chi si rivolgeranno tra Macron e Le Pen, tra una destra populista nazionalista e fascista e chi predica il riarmo e la guerra?
Resta, in questo imbuto, il dramma della nostra debolezza, della difficoltà di proporre una politica sociale di pace e disarmo, un rilancio di servizi e garanzia, di rifiuto di una logica bipolare, di ritorno ad un europeismo che non significhi politica di potenza.
Fonte, Facebook, Genova 4 marzo 2025
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