Ultimo esame di Adriano Agostino
Erano già da alcuni giorni, che mi faceva molto male lo stomaco, avevo tanti appuntamenti, ma non sono andato da nessuna parte, oggi è il 20 di gennaio, volevo andare al Circolo Lenci per l’aperitivo, non mi sentivo bene.
Verso sera ho vomitato quel poco che avevo, sto pensando all’incontro di domani, 99 anni dalla Fondazione del Partito Comunista,
avevo scritto un intervento, lo tengo per il centenario …
Aumentano i dolori, è mezzanotte passata, Gabri chiama l’auto medica e dopo l’ambulanza.
Sono all’ospedale Galliera sotto un attacco di pancreatite, così è stato sentenziato dai dottori, in seguito aggiungeranno “virale”,
(io l’ho saputo a casa di cosa soffrivo e che i medici avevano parlato “se passa la notte”) subite alcune iniezioni il fortissimo dolore allo stomaco sta cessando,
Gabri (mia moglie) è con Enri (mio figlio), parlano coi medici, mi pare di avere sentito “Ultimo esame” non sapevo proprio a cosa si riferissero e,
forse per associazione d’idee, perché ero mezzo intontito se non del tutto, al momento non mi sovviene,
ma mi è tornato in mente l’ultimo esame che ho sostenuto e mentre gli addetti notturni ai lavori eseguivano “tac” con pericolosi liquidi di contrasto e la testa andava arrosto, mi sono rivisto oltre cinquant’anni prima all’Università di Mosca.
Sono in classe con tutti i compagni.
Siamo arrivati agli sgoccioli, domani ci sarà l’orale di letteratura, con difesa della tesi, posso dire che è il mio forte, ho scelto, non a caso,
un autore degli anni trenta, un eroe comunista, morto giovanissimo, tra la classe dirigente scolastica continua ad essere un discorso aperto,
molti dei miei colleghi hanno preferito autori classici e conosciuti, tra la metà e la fine dell’ottocento, cose più pensate che realistiche,
mettere in piazza l’animo umano con poesie e incontri amorosi invece di un colpo di pistola, vedremo come andrà a finire.
Oggi, tra poco, l’ultimo scritto. Qualunque cosa sia, io sono pronto.
CONTINUA …
Download del saggio Ultimo esame completo di Adriano Agostino:
Download “Ultimo esame saggio di Adriano Agostino”
Ultimo-esame-Adriano-Agostino.pdf – Scaricato 516 volte – 129,13 KBAporia, amicizia, attesa. Lezioni di filosofia
Aporia, amicizia, attesa. Lezioni di filosofia DI FRANCO DI GIORGI. Spesso capita a qualche studente di entusiasmarsi per le idee di un filosofo e di non riuscire tuttavia, al momento dell’interrogazione, a spiegarne a parole le teorie in maniera chiara e organica.
Compito delicato dell’insegnante, a questo punto, è di valutarne obiettivamente la preparazione senza però smorzarne l’entusiasmo.
Uno dei modi per affrontare questa difficile situazione, è far presente al discente che quel problema non riguarda soltanto lui, ma tutti coloro che si sono confrontati con il pensiero filosofico e che proprio Platone ha cercato di affrontare in alcuni dei suoi primi dialoghi, quelli socratici e aporetici, come il Carmide e il Lachete.
Sviluppati in tempi e prospettive diverse, i tre scritti raccolti in questo volume costituiscono altrettante disamine filosofiche maturate durante l’esperienza didattica.
Attraverso il tema dell’aporia ci si interroga assieme a Socrate e a Platone sui limiti e sulle possibilità della ricerca filosofica; attraverso il concetto di philía si indaga assieme ad Aristotele sul valore dell’amicizia; con l’idea dell’attesa, insieme ad Heidegger, si riflette sul senso dell’esistenza.
IBS Feltrinelli libro
Copertina del libro: mimesis-di-giorgi.compressed
Editore: Mimesis
Collana: Mimesis
Data di Pubblicazione: 12 luglio 2024
EAN: 9791222310244
ISBN: 1222310244
Pagine: 414
Formato: brossura
Argomento: Filosofia e teoria dell’educazione
Giacomo Matteotti, 100 anni dopo
In transform! Italia, 19 giugno 2024, Sergio Dalmasso, Giacomo Matteotti, cento anni dopo, e in sergiodalmasso.com, sezione Archivio, Scritti storici, Articoli e saggi.
Saggio di Sergio Dalmasso pubblicato anche nel n. 5 anno XXIV – 7 luglio 2024 de “Il lavoratore di Trieste”:
Download “Il Lavoratore di Trieste n. 5 Anno XXIV del 7 luglio 2024”
IL-LAVORATORE-LUGLIO-2024.pdf – Scaricato 481 volte – 1,97 MBUn socialista riformista
Matteotti 100 anni dopo. Se il cinquantenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti era passato in sordina, anche a causa della complessa situazione politica italiana,
se per decenni la sua figura è stata ricordata limitandola agli ultimi, drammatici, giorni (discorso alla Camera, rapimento, uccisione),
il centenario permette una riflessione più ampia sulla sua figura e sulle vicende del socialismo italiano negli anni che vanno dal primo dopoguerra all’avvento del regime fascista.
Matteotti nasce nel 1885 a Fratta Polesine, da una famiglia benestante, di possidenti.
La ricchezza della famiglia e i sospetti sulle sue origini, legati alla accusa di usura, gli costeranno attacchi e calunnie sino alla definizione di socialista milionario, legata anche al suo portamento aristocratico.
Il bisogno di giustizia e di solidarietà, in un’area geografica segnata da povertà del mondo contadino, malattie endemiche, disoccupazione, gli fanno considerare come privilegio la propria condizione e lo spingono, giovanissimo, ad iscriversi alla organizzazione giovanile del PSI e, nel 1904, al partito.
Laureato precocemente, nel 1907, è incerto tra la carriera accademica e l’impegno politico,
ma scioglie l’incertezza con molti incarichi amministrativi, con l’assidua collaborazione al periodico polesano “La lotta”, nel 1914 con la partecipazione al congresso nazionale del partito, sino all’elezione al parlamento, nel 1919 (rinnovata, quindi, nel 1921 e nel 1924).
Nel PSI, Matteotti si colloca nella componente riformista.
Questa perde la maggioranza nel 1912, al congresso di Reggio Emilia, quando viene espulsa la corrente di destra (Bissolati) accusata di appoggiare il governo Giolitti anche dopo l’inizio della guerra di Libia.
L’accusatore più netto e reciso è il romagnolo Benito Mussolini, nominato direttore dell’“Avanti!” che modificherà nettamente nell’impostazione e nello stile giornalistico.
Segretario politico è Costantino Lazzari.
Questo riformismo si caratterizza per il rifiuto del massimalismo, dell’estremismo verbale, per l’attenzione alle questioni amministrative, ai temi tecnici, economici,
finanziari, per l’opposizione alla proposta dello sciopero generale che l’“Avanti” reitera con insistenza (prova generale della grande rivoluzione che sostituirà la classe dominata alla dominante).
È netta la sua opposizione all’intervento nella grande guerra.
È durissimo contro il trasformismo di Mussolini, passato nel giro di breve tempo Dalla neutralità assoluta alla neutralità attiva ed operante (fondo sull’“Avanti” del 18 ottobre 1914) … CONTINUA.
Download completo saggio di SERGIO DALMASSO di Giacomo Matteotti, cento anni dopo:
Download “Giacomo Matteotti, cento anni dopo (Transform! italia di Sergio Dalmasso)”
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