Aporia, amicizia, attesa. Lezioni di filosofia
Aporia, amicizia, attesa. Lezioni di filosofia DI FRANCO DI GIORGI. Spesso capita a qualche studente di entusiasmarsi per le idee di un filosofo e di non riuscire tuttavia, al momento dell’interrogazione, a spiegarne a parole le teorie in maniera chiara e organica.
Compito delicato dell’insegnante, a questo punto, è di valutarne obiettivamente la preparazione senza però smorzarne l’entusiasmo.
Uno dei modi per affrontare questa difficile situazione, è far presente al discente che quel problema non riguarda soltanto lui, ma tutti coloro che si sono confrontati con il pensiero filosofico e che proprio Platone ha cercato di affrontare in alcuni dei suoi primi dialoghi, quelli socratici e aporetici, come il Carmide e il Lachete.
Sviluppati in tempi e prospettive diverse, i tre scritti raccolti in questo volume costituiscono altrettante disamine filosofiche maturate durante l’esperienza didattica.
Attraverso il tema dell’aporia ci si interroga assieme a Socrate e a Platone sui limiti e sulle possibilità della ricerca filosofica; attraverso il concetto di philía si indaga assieme ad Aristotele sul valore dell’amicizia; con l’idea dell’attesa, insieme ad Heidegger, si riflette sul senso dell’esistenza.
IBS Feltrinelli libro
Copertina del libro: mimesis-di-giorgi.compressed
Editore: Mimesis
Collana: Mimesis
Data di Pubblicazione: 12 luglio 2024
EAN: 9791222310244
ISBN: 1222310244
Pagine: 414
Formato: brossura
Argomento: Filosofia e teoria dell’educazione
Giacomo Matteotti, 100 anni dopo
In transform! Italia, 19 giugno 2024, Sergio Dalmasso, Giacomo Matteotti, cento anni dopo, e in sergiodalmasso.com, sezione Archivio, Scritti storici, Articoli e saggi.
Un socialista riformista
Matteotti 100 anni dopo. Se il cinquantenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti era passato in sordina, anche a causa della complessa situazione politica italiana,
se per decenni la sua figura è stata ricordata limitandola agli ultimi, drammatici, giorni (discorso alla Camera, rapimento, uccisione),
il centenario permette una riflessione più ampia sulla sua figura e sulle vicende del socialismo italiano negli anni che vanno dal primo dopoguerra all’avvento del regime fascista.
Matteotti nasce nel 1885 a Fratta Polesine, da una famiglia benestante, di possidenti.
La ricchezza della famiglia e i sospetti sulle sue origini, legati alla accusa di usura, gli costeranno attacchi e calunnie sino alla definizione di socialista milionario, legata anche al suo portamento aristocratico.
Il bisogno di giustizia e di solidarietà, in un’area geografica segnata da povertà del mondo contadino, malattie endemiche, disoccupazione, gli fanno considerare come privilegio la propria condizione e lo spingono, giovanissimo, ad iscriversi alla organizzazione giovanile del PSI e, nel 1904, al partito.
Laureato precocemente, nel 1907, è incerto tra la carriera accademica e l’impegno politico,
ma scioglie l’incertezza con molti incarichi amministrativi, con l’assidua collaborazione al periodico polesano “La lotta”, nel 1914 con la partecipazione al congresso nazionale del partito, sino all’elezione al parlamento, nel 1919 (rinnovata, quindi, nel 1921 e nel 1924).
Nel PSI, Matteotti si colloca nella componente riformista.
Questa perde la maggioranza nel 1912, al congresso di Reggio Emilia, quando viene espulsa la corrente di destra (Bissolati) accusata di appoggiare il governo Giolitti anche dopo l’inizio della guerra di Libia.
L’accusatore più netto e reciso è il romagnolo Benito Mussolini, nominato direttore dell’“Avanti!” che modificherà nettamente nell’impostazione e nello stile giornalistico.
Segretario politico è Costantino Lazzari.
Questo riformismo si caratterizza per il rifiuto del massimalismo, dell’estremismo verbale, per l’attenzione alle questioni amministrative, ai temi tecnici, economici,
finanziari, per l’opposizione alla proposta dello sciopero generale che l’“Avanti” reitera con insistenza (prova generale della grande rivoluzione che sostituirà la classe dominata alla dominante).
È netta la sua opposizione all’intervento nella grande guerra.
È durissimo contro il trasformismo di Mussolini, passato nel giro di breve tempo Dalla neutralità assoluta alla neutralità attiva ed operante (fondo sull’“Avanti” del 18 ottobre 1914) … CONTINUA.
Download completo saggio di SERGIO DALMASSO di Giacomo Matteotti, cento anni dopo:
Download “Giacomo Matteotti, cento anni dopo (Transform! italia di Sergio Dalmasso)”
In-Transform-italia-19-giugno-2024-GiacomoMatteotti.100-anni-dopo.pdf – Scaricato 710 volte – 245,81 KBPresentazione di Rosa Luxemburg oggi
Sergio Dalmasso presso il Chiosco San Matteo a Genova.
Le foto sono di Domenico Calbi
Riportiamo l’estratto di Dalmasso presente in:
In Rosa Luxemburg oggi, Lezioni teoriche vive, Pontassieve, ed. Prospettiva Edizioni Services & Publishing, 2023.
Una Rosa che vive
Mi limito ad alcune considerazioni, brevi e sintetiche, sui motivi che rendono Rosa Luxemburg figura imprescindibile nella ricostruzione, anche se sempre più complessa, di un pensiero ed una pratica alternativi, in questo ventunesimo secolo.
Viene immediatamente alla luce come la più grande figura femminile nella storia del marxismo,
– quella che Lenin, pur nel dissenso, definì aquila e delle opere della quale ha consigliato lo studio alle giovani generazioni,
– Trotskij chiese di preservare (Giù le mani) dall’uso strumentale di socialdemocratici e stalinisti,
– Lukacs (e con lui Lelio Basso) lesse come la maggior continuatrice della concezione dialettica di Marx,
sia stata, per decenni, colpita da critiche e luoghi comuni, additata come portatrice di concezioni e teorie da emarginare (il luxemburghismo, la sifilide luxemburghiana…).
Deformazioni su Rosa Luxemburg
Tutto in lei contrasta con le deformazioni che il pensiero marxista – la concezione per cui la liberazione del proletariato è opera del proletariato stesso – ha subito ad opera del gradualismo meccanicistico della Seconda internazionale e della distorsione staliniana a partire dagli anni ’20,
sino alle tragedie dei decenni successivi (si pensi, ma non solamente, alle ondate di processi e alla distruzione di tutto il gruppo dirigente bolscevico).
Rosa è atipica, già in gioventù, nel movimento socialista polacco, quando rifiuta la priorità dell’impegno sulla questione nazionale.
La sua stessa tesi di laurea inquadra la questione polacca, al centro di tanti documenti dell’internazionale e di scritti di Marx, Engels e Lenin, in termini strutturali:
la Polonia è divisa fra tre grandi imperi (Germania, Austria, Russia) e ognuna delle tre parti è legata, economicamente, allo stato di cui fa parte.
L’indipendenza nazionale cozzerebbe contro le strutture economiche ed è, comunque, da collocarsi in secondo piano, rispetto alla centralità della lotta di classe.
CONTINUA … Download completo:
Download “Una Rosa che vive (Estratto di Sergio Dalmasso dal libro Rosa Luxemburg oggi)”
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