Rosa Luxemburg libreria Acciuga

Oggi, 2 febbraio 2019, la presentazione del mio “librino” su Rosa Luxemburg alla Libreria dell’Acciuga di Cuneo assieme a Fabio Panero e tanti amici e compagni.

Qui di seguito alcune foto scattate da Giovanni Arusa, Nello Fierro e Isabel che ringrazio di cuore assieme a tutti gli organizzatori e ai presenti nella Libreria dell’Acciuga di Cuneo:

Sergio Dalmasso Fabio Panero foto di Nello Fierro

foto Cuneo Libreria dell'Acciuga Foto del pubblico presente alla presentazione Libro su Rosa Luxemburg alla libreria dell'Acciuga di Cuneo Pubblico in libreria per la presentazione

Sinossi libro Rosa Luxemburg

Malgrado le sue opere siano tra i classici fondamentali del marxismo e la sua vita un esempio di coerenza e coraggio impossibile da mettere in discussione, i libri di Rosa Luxemburg restano misconosciuti e la sua eredità a dir poco problematica.

Ma chi era Rosa Luxemburg?

Quali furono i luoghi in cui avvenne la sua formazione giovanile, quali le temperie culturali che agitarono il suo tempo, chi i suoi inseparabili compagni di strada e chi, al contrario, i suoi principali avversari politici?

In modo agile e documentato, Sergio Dalmasso ricostruisce con la mente e con il cuore la storia di Rosa Luxemburg, la sua inesauribile battaglia contro il riformismo e la sua inesorabile opposizione al processo di burocratizzazione a cui nessuno struttura può dirsi immune.

Allo stesso modo, nelle pagine del libro, scorre l’epopea della Lega di Spartaco e concorrono al racconto personaggi fondamentali, da Karl Liebknect a Leo Jogiches, da Clara Zetkin a Franz Mehring.

Insieme a loro, ecco il dissenso da Lenin sulla questione del partito e dell’organizzazione, la lotta contro la guerra e l’opposizione al cedimento della socialdemocrazia tedesca ed europea, gli anni del carcere, la tragica sconfitta del tentativo rivoluzionario e, infine, l’assassinio del gennaio 1919: una perdita di portata epocale per tutta la storia futura del movimento operaio.

Sergio Dalmasso

***

Di seguito due saggi di Sergio Dalmasso sulla grande rivoluzionaria Rosa Luxemburg:

Download “Il primo dibattito sul “revisionismo”: Bernstein, Kautsky, Rosa Luxemburg (di Sergio Dalmasso)” Calendario-del-Popolo-Numero-615-Il-primo-dibattito-sul-revisionismo.pdf – Scaricato 19508 volte – 117,83 KB Download “Rosa Luxemburg, un altro comunismo? di S. Dalmasso” Calendario-del-Popolo-Numero-616-Rosa-Luxemburg.pdf – Scaricato 21453 volte – 131,50 KB

 

 

Momenti della presentazione dei due nuovi libri di Sergio Dalmasso

Momenti della presentazione alla Les Mots, Lelio Basso. Vita e opere di un socialista eretico e Una donna chiamata rivoluzione. Vita e opere di Rosa Luxemburg, 24 gennaio 2019 presso la libreria Les Mots di Milano.

Alta cultura a Milano presso la libreria Les Mots ricordando due grandi figure della nostra storia, rispettivamente a distanza di quarant’anni (Lelio Basso) e cento anni dalla loro morte (Rosa Luxembur) che oggi si rivelano essere di grande attualità.

Relatori Sergio Dalmasso l’autore, Piero Basso figlio del grande Lelio e autore della prefazione e Giorgio Riolo di Rete delle alternative.

Download “Primo capitolo del libro Lelio Basso” Capitolo1-Lelio-Basso-La-ragione-militante.pdf – Scaricato 33013 volte – 308,09 KB

Momenti della presentazione Les Mots, Libri Basso e Rosa Luxemburg

Basso DALMASSO e Riolo
Nella foto sopra, da sinistra: Piero Basso, Sergio Dalmasso e Giorgio Riolo


Sinossi libro Lelio Basso

Non aveva ancora compiuto 25 anni, Lelio Basso, quando venne tratto in arresto e confinato all’isola di Ponza. La sua “colpa”, nel 1928, era quella di essere un convinto antifascista e di comportarsi come tale. Intanto, se allo studioso Lelio Basso si dovrà, tra le tante cose, la diffusione del pensiero di Rosa Luxemburg in Italia, fu grazie alla sua visione della lotta partigiana se la Resistenza guadagnò un respiro di massa.

Ancora, per comprendere la complessità e l’importanza del personaggio, è a Lelio Basso, in quanto membro della Costituente, che si devono gli articoli 3 e 49 della Costituzione mentre, da strenuo difensore dei diritti umani quale fu, diede un contributo fondamentale alla fondazione di organismi quali il Tribunale Russell, chiamato a giudicare i crimini statunitensi in Vietnam.

Con partecipazione e competenza, Sergio Dalmasso rievoca la vita di Lelio Basso, dà voce alle sue lotte e entra nei particolari del suo lavoro politico, spiegando le rielaborazione bassiana del materialismo storico e restituendo il giusto merito a una delle figure più importanti della storia italiana contemporanea.

I libri sono acquistabili  in libreria e anche online tra cui Amazon:

 

Alla Libreria dell’Acciuga (Via Dronero 1, Cuneo), sabato 2 febbraio 2019 alle ore 17.00, ci sarà la presentazione del nuovo libro di Sergio Dalmasso “Una donna chiamata Rivoluzione. Vita e opere di Rosa Luxemburg” (Red Star Press – Hellnation Libri).

Promozione evento presentazione libro alla Libreria dell'Acciuga di Cuneo

Evento pubblicizzato anche su facebook

Aniello Fierro

Libro su Rosa Luxemburg di Sergio Dalmasso

Malgrado le sue opere siano tra i classici fondamentali del marxismo e la sua vita un esempio di coerenza e coraggio impossibile da mettere in discussione, i libri di Rosa Luxemburg restano misconosciuti e la sua eredità a dir poco problematica.

Ma chi era Rosa Luxemburg?

Quali furono i luoghi in cui avvenne la sua formazione giovanile, quali le temperie culturali che agitarono il suo tempo, chi i suoi inseparabili compagni di strada e chi, al contrario, i suoi principali avversari politici?
In modo agile e documentato, Sergio Dalmasso ricostruisce con la mente e con il cuore la storia di Rosa Luxemburg, la sua inesauribile battaglia contro il riformismo e la sua inesorabile opposizione al processo di burocratizzazione a cui nessuno struttura può dirsi immune.

Allo stesso modo, nelle pagine del libro, scorre l’epopea della Lega di Spartaco e concorrono al racconto personaggi fondamentali, da Karl Liebknect a Leo Jogiches, da Clara Zetkin a Franz Mehring.

Insieme a loro, ecco il dissenso da Lenin sulla questione del partito e dell’organizzazione, la lotta contro la guerra e l’opposizione al cedimento della socialdemocrazia tedesca ed europea, gli anni del carcere, la tragica sconfitta del tentativo rivoluzionario e, infine, l’assassinio del gennaio 1919: una perdita di portata epocale per tutta la storia futura del movimento operaio.

Dettagli prodotto

Copertina flessibile: 101 pagine
Editore: Red Star Press (9 gennaio 2019)
Collana: Unaltrastoria
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8867182153
ISBN-13: 978-8867182152

Libreria dell’Acciuga:

Libreria dell'Acciuga Cuneo

Presentazione alla Les Mots Libreria ‎di Milano giovedì 24 gennaio 2019 alle ore 18.30:

Lelio Basso. La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico

Presentazione Milano libro Basso di  Sergio Dalmasso:

Lelio Basso. La ragione militante. Vita e opere di un socialista eretico, Red Star Press – Hellnation Libri

Presentazione Milano libro Basso, copertina del libro di Sergio Dalmasso

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Puoi acquistarlo anche su Amazon

Giovedì 24 gennaio 2019 ore 18.30 si presenta  alla libreria Les Mots di Milano “Lelio Basso. Socialismo, democrazia, internazionalismo. Vita, opere, cultura di un socialista eretico”. Avvocato, giornalista, antifascista, uno delle figure più importanti della storia del ‘900 italiano, uno dei massimi diffusori in Italia del pensiero di #RosaLuxemburg.

Libreria Les Mots

Relatori

Ne parliamo con il figlio di Lelio Basso: Piero Basso,

con Sergio Dalmasso, storico e autore del libro, e

con Giorgio Riolo, della Rete delle Alternative.

Les Mots Libreria
via carmagnola angolo via pepe, 20159 Milano

Sinossi

Non aveva ancora compiuto 25 anni, Lelio Basso, quando venne tratto in arresto e confinato all’isola di Ponza. La sua “colpa”, nel 1928, era quella di essere un convinto antifascista e di comportarsi come tale.

Intanto, se allo studioso Lelio Basso si dovrà, tra le tante cose, la diffusione del pensiero di Rosa Luxemburg in Italia, fu grazie alla sua visione della lotta partigiana se la Resistenza guadagnò un respiro di massa.

Ancora, per comprendere la complessità e l’importanza del personaggio, è a Lelio Basso, in quanto membro della Costituente, che si devono gli articoli 3 (secondo comma) e 49 della Costituzione mentre, da strenuo difensore dei diritti umani quale fu, diede un contributo fondamentale alla fondazione di organismi quali il Tribunale Russell, chiamato a giudicare i crimini statunitensi in Vietnam.

Con partecipazione e competenza, Sergio Dalmasso rievoca la vita di Lelio Basso, dà voce alle sue lotte e entra nei particolari del suo lavoro politico, spiegando le rielaborazione bassiana del materialismo storico e restituendo il giusto merito a una delle figure più importanti della storia italiana contemporanea.

La prefazione del libro è di Piero Basso.

Claudio Vercelli e la storia delle leggi razziali in Italia.
Una storia che parla al presente.

di Franco Di Giorgi

 

Saggio Di Giorgi su 1938 Francamente razzisti
Claudio Vercelli e la storia delle leggi razziali in Italia – completo

1938 Francamente razzisti1. – Con la sua ricostruzione storica delle leggi razziali antiebraiche (1938. Francamente razzisti. Le leggi razziali in Italia, Edizioni del Capricorno, Torino 2018) Claudio Vercelli contribuisce all’assolvimento di un duplice e difficile compito da cui ricercatori da un lato e docenti dall’altro non possono esimersi: quello di confrontarsi con la domanda tanto spontanea e ovvia quanto fondamentale e inaggirabile – perché proprio contro gli Ebrei? – e quello di verificare se o in che misura esistano continuità e riprese nel presente di quell’aberrante evento storico che senza alcun dubbio ha trovato terreno fertile nel nostro Paese ottanta anni fa.

Certo, non solo nel nostro Paese.

Qualche anno prima, infatti, nel 1935 erano state varate le leggi di Norimberga, ma l’Italia rivendicava una prospettiva autonoma in tal senso, a partire perlomeno dalla conquista dell’impero. È quanto afferma peraltro Mussolini nel suo discorso tenuto a Trieste il 18 settembre 1938.

D’altronde è storicamente altrettanto accertato che a fronte di tutto l’ampio corpo della Christenheit europea (per ricordare il titolo di un famoso saggio di Novalis) è proprio nella penisola italiana che si daranno le condizioni politiche (essenzialmente il fascismo) che renderanno possibile il formarsi di una sorta di sarkónphalon, di escrescenza carnosa attorno all’ombelico, le cui metastasi si diffonderanno rapidamente in tutte le parti di quel corpo.

Giusto e doveroso precisare subito che l’uscita di questo libro è avvenuta in coincidenza con una serie di interventi in alcuni licei di Torino e provincia previsti e programmati dallo studioso con il sostegno dell’Associazione comitato Colle del Lys.

E ciò non solo per creare una più stretta collaborazione tra università e scuola secondaria, ma anche per venire incontro agli insegnanti che in questo periodo alquanto caotico e critico vedono diminuire sempre più le ore di didattica della storia.

Non già pertanto l’istituzione scolastica in sé, con il novero dei ministri dell’istruzione ad essa incaricati, almeno in quest’ultimo ventennio, quanto piuttosto gli stessi insegnanti di storia debbono essere riconoscenti e grati per questo supporto ai ricercatori, almeno a quelli impegnati in questo fronte, come lo è certamente il professor Claudio Vercelli.

Ciò premesso, si potrebbe verosimilmente partire da questo dato immediato della realtà scolastica, da questa all’apparenza ‘banale’ decurtazione delle ore di storia nelle scuole superiori italiane per iniziare a ragionare e ad inquadrare la duplice questione storica sopra delineata.

Giacché è del tutto evidente che senza un’adeguata didattica della storia, senza avere cioè il tempo per riflettere adeguatamente sugli eventi storici, i giovani non possono comprendere né il loro presente – così profondamente radicato nel passato, non solo recente – né tanto meno il passato – la cui storia, ammonisce Vercelli, «parla al presente».

Presente nel quale, ribadiva lo stesso storico alla presentazione del suo libro al Polo ‘900, rientrano in gioco «modalità di rapporti» maturati in quel recente passato.

Seguire l’interessante e per certi aspetti sorprendente excursus storico relativo al 1938 – anno di svolta per l’Italia, sebbene un’inclinazione razziale si potesse già registrare sia, poco prima, nella conquista dell’impero, sia, all’inizio degli anni Venti, nell’italianizzazione forzata della Slovenia – consente anzitutto di capire bene le risposte in merito alla prima questione: perché proprio gli Ebrei? Perché delle leggi proprio contro gli Ebrei?

Ma oltre all’insieme delle cause e delle concause che possono spiegare le ragioni di questo strano accanimento contro il popolo ebraico, cause che rimandano alle origini della cultura ebreo-cristiana, lo spessore analitico del testo lascia intendere quanto tempo sia stato necessario per esporre in maniera così sintetica la ricostruzione che esso propone.

Il tempo è infatti un elemento necessario non solo per l’apprendimento delle tematiche storiche, ma anche per la loro necessaria assimilazione, per la loro adeguata e altrettanto imprescindibile comprensione.

Se, per le fin troppo note ragioni di carattere “sistemico”, vale a dire economico-politiche, che si concretano nella proposta didatticamente improponibile (vale a dire indecente per i docenti) dell’Alternanza scuola-lavoro; se per tali urgenze sociali, dunque, viste come la panacea capace di risolvere l’annoso problema della disoccupazione giovanile, il ministero della pubblica istruzione non vede altra soluzione che la riduzione delle ore per la didattica della storia, allora i conti tornano e sono sotto gli occhi assonnati di tutti.

E con i conti vengono al pettine inevitabilmente anche i nodi. A una continua emergenza economica e sociale fa seguito l’emergenza politica, anch’essa annosa per non dire strutturale, ed entrambe si legano e hanno comunque a che fare con l’emergenza scolastica e culturale in senso generale.

A fronte della lentezza con cui si manifestano i processi naturali, biologici e cosmici, la storia recente ci apprende che ogniqualvolta l’uomo imprime arbitrariamente in essi una certa accelerazione ne risulta sempre solo un apparente progresso. Anzi, quasi come una sorta di giusto contrappasso naturale, ne viene fuori una inevitabile regressione, non solo in senso naturale, appunto, ma soprattutto in senso etico e morale.

L’accelerazione, la velocizzazione, la crescente richiesta di performatività cibernetica che, aspirando all’annullamento del tempo, assimila l’uomo alla macchina da esso stesso approntata e programmata, non è solo nemica, diceva già Hegel, della pazienza del concetto, ma produce esiti culturali e avvenimenti storici che restano inspiegabili o quanto meno incomprensibili per l’uomo stesso. Malgrado la drammatica constatazione di simili accadimenti – di cui Auschwitz resta indubbiamente uno dei simboli più eloquenti – nelle istituzioni scolastiche che velleitariamente vivono sotto l’urgenza della velocizzazione (apparato burocratico permettendo), la richiesta della pazienza proveniente dall’essenza stessa delle discipline appare come un insensato e anacronistico elogio della lentezza.

Proprio da questa esigenza sistemica di velocizzazione che, attraverso le virtualità insite potenzialmente nella macchina, tende a fare dell’uomo quell’essere che lo stesso dio ebraico-cristiano ha creato a sua immagine e somiglianza, da questo sogno di una perfetta performatività, grazie alla quale, per parafrasare il titolo di un saggio di John Austin, il dire equivale a un fare e, viceversa, il fare equivale a un dire, ebbene proprio in questo elemento dell’alta velocità che caratterizza nella sostanza la postmodernità, possiamo cogliere il punto in cui si intersecano o il nodo in cui destinalmente si stringono il nostro presente e il recente passato relativo al tempo in cui sono maturate le condizioni per l’attuazione delle leggi razziste.

Quanto alla necessità di ridurre all’osso il tempo per le materie umanistiche, all’impellente esigenza sistemica di dedicare ad esempio alla storia solo lo stretto necessario, ossia quanto basta per conoscere più che altro quella relativa alla propria nazione, privilegiandone infondatamente gli aspetti razziali, interessanti risultano le pagine che Vercelli dedica all’«applicazione concreta delle leggi e l’epurazione antiebraica» (p. 105 e segg.).

L’allora ministro dell’istruzione, Giuseppe Bottai, fu il promotore del «processo di razzizzazione della società», il quale doveva prendere l’avvio ovviamente dalla scuola, nella quale poter cominciare a «istituire percorsi di formazione e studio ispirati alla “scientificità” del razzismo, un po’ in tutte le discipline», mossi in ciò dall’«imperativo di costituire un “uomo nuovo”, pienamente ispirato ai “valori” fascisti».

Non deve peraltro affatto sorprendere, da questa prospettiva, il poter rintracciare la medesima esigenza anti-culturale anche in alcuni passaggi del secondo capitolo del Mein Kampf, dove il futuro Führer, in merito all’istruzione dei giovani, pensava di dare priorità all’educazione fisica (alla boxe, ad esempio) e non alle altre materie, affinché, sulla scorta del Drill, del modello pedagogico prussiano, si rafforzasse in loro lo spirito d’assalto e l’anti-pacifismo, come pure il culto del silenzio e lo spirito della devozione e della fedeltà.

E ciò soprattutto perché, così veniva rimarcato il quel capitolo, se nel 1918 e nel 1921 la Germania è stata piegata, lo si è dovuto al fatto che essa ha formato troppi intellettuali.

Ecco perché bisognava aumentare le ore di ginnastica e ridurre al minino quelle relative a tutte le altre discipline. È legittimo a questo punto ricordare che uno dei tanti motivi che costituiva l’ideologia antiebraica consisteva proprio nelle indubbie qualità intellettuali degli Ebrei, le quali, secondo i nazifascisti giudeofobici, venivano messe al servizio della politica (giudeo-bolscevismo) e della finanza internazionale (demoplutocrazia).

CONTINUA …

17.01.2019

Riepilogo presentazioni libri

TOURNE’E LELIO BASSO:

– Riepilogo presentazioni libri, settembre 2018, Cuneo.

– ottobre 2018 , Varazze (Sala Lelio Basso).

– Giovedì 6 dicembre 2018, ANPI Ivrea e Basso Canavese.

– Giovedì 24 gennaio 2019 ore 18.30, MILANO, libreria “Les mots”, via Carmagnola angolo via Pepe, Metro 2, Garibaldi, con Piero Basso e Giorgio Riolo.

– Martedì 29 ore 17, gennaio 2019 GENOVA, palazzo Ducale, con Nando Fasce (università di Genova).

Da definire Varazze (SV) e Siena.

Riepilogo presentazione libri, Libro su Lelio Basso

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TOURNE’E ROSA LUXEMBURG

–  10 gennaio 2019, ore 20.45, Genova-Marassi, circolo PRC Bianchini piazza Romagnosi 3A/r

–  15 gennaio 2019, ore 21, Torino, La poderosa, Via Salerno 15a – 10152 Torino

– Venerdì 18 gennaio 2019, ore 18.30, TRIESTE, casa del popolo di Ponziana.

– Venerdì 25 gennaio 2019, ore 18.30, GENOVA, circolo PRC val Polcevera.

– Sabato 26 gennaio 2019, ore 18.30, GENOVA, circolo E. Curiel, p. Sciesa, Pra

– Venerdì 1 febbraio, ore 21, BIELLA, circolo PRC, via Fornace.

– Sabato 2 febbraio, ore 17, CUNEO, libreria “L’acciuga”, via Dronero 2.

–  Venerdì 15 febbraio ore 21, IVREA, ANPI.

Da definire Savona, Sanremo, Arma di Taggia Grosseto, La Spezia …

Riepilogo presentazioni libri, Ivrea Libro su Rosa Luxemburg

… e non mettiamo limiti alla provvidenza.
Sergio.

Riepilogo presentazione libri, Sergio Dalmasso firma libri su Lelio Basso a Ivrea

Riepilogo presentazione libri. Nando Fasce e Ivano Fossati

TOURNE’E RIFONDAZIONE COMUNISTA

Il testo, in libreria da fine novembre 2021, è stato presentato:
LIGURIA: Genova- centro storico, Marassi, Val Polcevera, S. Teodoro- Savona, Rapallo, La Spezia.
PIEMONTE: Cuneo, Torino, Asti.
RESTO DEL MONDO: Bologna, Napoli, Grosseto.
Pronto, se qualcuno è interessato, a spingermi in ogni dove, anche per dare utilità ad un libro che racconta la nostra storia.
Bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato.
(Aggiornamento 24 febbraio 2022)
Copertina Libro secondo decennio di Rifondazione
A Milano alla libreria Feltrinelli Piazza Duomo libro sulla storia di Rifondazione:
Riepilogo presentazione libri, Libreria Milano libro sulla storia di Rifondazione Comunista di Sergio Dalmasso

Capitolo 1 del libro sulla Storia di Rifondazione Comunista secondo decennio:

Download “Capitolo 1 storia di Rifondazione Comunista” Storia-di-Rifondazone-Comunista-Capitolo-1.pdf – Scaricato 29716 volte – 402,02 KB

Libro sulla storia di Rifondazione Comunista primo decennio:

Download “Quaderno CIPEC Numero 31 (Libro sul primo decennio di Rifondazione di S. Dalmasso)” Quaderno-CIPEC-Numero-31.pdf – Scaricato 23851 volte – 1,03 MB

Poderosa presentazione libro luxembug, Il 15 gennaio 1919 veniva uccisa Rosa Luxemburg, a 100 anni esatti dalla sua morte la ricordiamo, alla Poderosa di Torino il 15 gennaio 2019 alle ore 21.00 in una serata a lei dedicata, con la presentazione del nuovo libro di Sergio Dalmasso:

Una donna chiamata rivoluzione.

Vita e opere di Rosa Luxemburg

 

Relatori alla Poderosa presentazione libro luxembug: Giovanna Capelli e Sergio Dalmasso

Associazione di Promozione Sociale

Via Salerno 15a – 10152 Torino

Poderosa presentazione libro luxembug locandina evento

 

Mappa del luogo della presentazione

 

Breve descrizione libro Rosa Luxemburg

Era il 15 gennaio del 1919 quando i soldati dei Freikorps, la soldataglia al soldo del governo socialdemocratico di Friedrich Ebert, si gettarono come sciacalli su Rosa Luxemburg, facendo scempio del suo corpo, ritrovato solo diversi mesi dopo il rapimento.

Si concludeva così l’esistenza terrena di una grande rivoluzionaria.

Rosa è figura di primissimo piano del movimento operaio nonché interprete, per molti versi mai superata, del pensiero marxista e della democrazia proletaria.

Di origini polacche, fu colpita durante l’infanzia da una malattia che l’avrebbe costretta a zoppicare per tutta la vita.

Rosa Luxemburg aveva scelto il campo della sovversione dell’ordine costituito da industriali, proprietari terrieri, sbirri e teste coronate.

Quando frequentava ancora il liceo a Varsavia, dove le veniva negata la medaglia d’oro a cui avrebbe avuto diritto in virtù della sua vivissima intelligenza e grande preparazione “a causa del suo atteggiamento ribelle nei confronti dell’autorità”.

Un atteggiamento che, nel corso degli anni, non avrebbe fatto altro che crescere in qualità e in intensità.

Vuoi grazie alla redazione di autentici capolavori di analisi politica, da L’accumulazione del capitale a Riforma sociale o rivoluzione?

Vuoi per una militanza indefessa e appassionata, che la vide in prima linea nella battaglia contro il riformismo e, conseguentemente, tra i fondatori della Lega Spartachista e quindi del Partito comunista di Germania.

Portatrice di una visione che affidava le sorti dell’umanità intera al protagonismo delle masse, non volle fare neppure un passo indietro quando le sorti dell’insurrezione tentata a Berlino nel gennaio del 1919 volsero al peggio.

Quindi nulla fece per sfuggire ai suoi assassini che, uccidendola, non riuscirono però a far tacere la sua voce.

Voce, più attuale che mai, continua a parlare a chiunque, con il passare del tempo, continuerà a schierarsi dalla parte dei molti.

La prima presentazione del nuovo volume di Sergio Dalmasso:

UNA DONNA CHIAMATA RIVOLUZIONE

Vita e opere di Rosa Luxemburg

avverrà giovedì 10 gennaio 2019 ore 20.45 al circolo PRC Bianchini a Genova-Marassi piazza Romagnosi 3A/r

Di seguito il manifesto di promozione dell’evento veicolato su facebook:

Evento presentazione libro Rosa Luxemburg alla Bianchini di Genova Marassi

 Malgrado le sue opere siano tra i classici fondamentali del marxismo e la sua vita un esempio di coerenza e coraggio impossibile da mettere in discussione, i libri di Rosa Luxemburg restano misconosciuti e la sua eredità a dir poco problematica. Ma chi era Rosa Luxemburg? Quali furono i luoghi in cui avvenne la sua formazione giovanile, quali le temperie culturali che agitarono il suo tempo, chi i suoi inseparabili compagni di strada e chi, al contrario, i suoi principali avversari politici?
In modo agile e documentato, Sergio Dalmasso ricostruisce con la mente e con il cuore la storia di Rosa Luxemburg, la sua inesauribile battaglia contro il riformismo e la sua inesorabile opposizione al processo di burocratizzazione a cui nessuno struttura può dirsi immune. Allo stesso modo, nelle pagine del libro, scorre l’epopea della Lega di Spartaco e concorrono al racconto personaggi fondamentali, da Karl Liebknect a Leo Jogiches, da Clara Zetkin a Franz Mehring. Insieme a loro, ecco il dissenso da Lenin sulla questione del partito e dell’organizzazione, la lotta contro la guerra e l’opposizione al cedimento della socialdemocrazia tedesca ed europea, gli anni del carcere, la tragica sconfitta del tentativo rivoluzionario e, infine, l’assassinio del gennaio 1919: una perdita di portata epocale per tutta la storia futura del movimento operaio.

Una donna chiamata rivoluzione Vita e opere di Rosa Luxemburg autore Sergio Dalmasso