Invito all’evento della Biblioteca Gallino e CDL Genova.
Il 23 maggio 2022 ore 17.00. La Biblioteca Gallino e il Centro di Documentazione Logos presentano a Genova:
Presentazione di Una donna chiamata rivoluzione a Genova
Biblioteca Gallino e CDL Genova, Sala blu Centro Civico Buranello in via Buranello 1 Genova, presentanto Una donna chiamata rivoluzione di Sergio Dalmasso.
Centro di documentazione Logos
Bruno Mangarano (Presentatore)
Sergio Dalmasso (autore del libro)
Domenico Saguato (del Centro di Documentazione Logos)
***
Saggio di Sergio Dalmasso su Rosa Luxemburg presente nel Calendario del Popolo n. 616:
Download “Rosa Luxemburg, un altro comunismo? di S. Dalmasso” Calendario-del-Popolo-Numero-616-Rosa-Luxemburg.pdf – Scaricato 21461 volte – 131,50 KBSergio Dalmasso a Biella presenta Rifondazione Comunista
Sabato 14 maggio 2022 ore 17.00, Dalmasso a Biella, presentazione a Biella del libro “Rifondazione Comunista storia di un partito” con la presenza dell’autore Sergio Dalmasso storico e segretario Prc Liguria.
Seguirà la festa del tesseramento della federazione di Biella con una merenda cenoira e la proiezione di una video intervista a Lidia Menapace.Partigiana, femminista, pacifista, ecologista, comunista.
Coordina Lucietta Bellomo segretaria della federazione di Biella del PRC.
Invito alla partecipazione alla presentazione e alla festa del tesseramento.
Download “Capitolo 1 storia di Rifondazione Comunista” Storia-di-Rifondazone-Comunista-Capitolo-1.pdf – Scaricato 29723 volte – 402,02 KB
14 maggio 2022. Dalmasso in attesa della presentazione del volume sulla storia di Rifondazione:
Il volume sulla storia del primo decennio di Rifondazione Comunista (1991-2001) è disponibile nel quaderno CIPEC Numero 31 scaricabile di seguito:
Download “Quaderno CIPEC Numero 31 (Libro sul primo decennio di Rifondazione di S. Dalmasso)” Quaderno-CIPEC-Numero-31.pdf – Scaricato 23855 volte – 1,03 MBPresentazione dell’evento Libro su Rifondazione Comunista di www.NewsBIELLA.it
Il primo maggio 2022 a Torino
Fausto Cristofari, segretario provinciale PRC-SE sul Primo Maggio a Torino: “E’ stata una giornata di lotta per la Pace e contro il governo del carovita”; Partigiano Cottino al primo maggio.
Un grande spezzone pacifista ha caratterizzato la manifestazione di Torino, dove si è tornati a sfilare su via Po e via Roma dopo due anni di interruzione.
Rifondazione Comunista era presente, con lo slogan: Giù le armi, Su salari e spesa sociale!
Partigiano Cottino al primo maggio
“Una grande mobilitazione – continua Cristofari – nonostante l’ennesima provocazione poliziesca che, senza motivo alcuno, ha voluto dividere violentemente il corteo.
A questa provocazione Rifondazione Comunista ha risposto rivendicando l’unità del corteo del primo maggio contro la guerra e il governo che la sostiene, condannando l’intervento della polizia, con le parole del partigiano Gastone Cottino, concluse scandendo lo slogan: ora e sempre Resistenza!
Da questo primo maggio deve partire un grande movimento popolare contro la Guerra e per impedire che i costi di guerra e sanzioni vengano fatti pagare ai lavoratori e ai ceti popolari!”
1 maggio 2022
Fonte: Rifondazione Comunista Torino – facebook.
Ci hanno tolto il 2 per 1000. Una palese ingiustizia
Acerbo tolti i finanziamenti pubblici – Care compagne e cari compagni,
con grande amarezza vi comunichiamo che il nostro partito è stato escluso per l’anno in corso dalla possibilità di beneficiare delle risorse del 2×1000.
Purtroppo non potrete destinare nella vostra dichiarazione dei redditi il 2×1000 come avete fatto in tante/i negli anni scorsi e, per le stesse ragioni, non potrete nemmeno portare in detrazione le erogazioni liberali effettuate nel 2021.
Per il nostro partito è un duro colpo, visto che negli ultimi anni eravamo risultati al quarto posto per numero di contribuenti che ci hanno scelto.
Paradossalmente, eravamo agli ultimi posti per quantità di finanziamento ricevuto; questo grazie a un meccanismo discriminatorio che, di fatto, distribuisce risorse pubbliche sulla base del censo.
Il nostro è, infatti, un partito della classe lavoratrice e di popolo, quindi più apprezzato tra le persone a basso reddito.
PERCHE’ SIAMO STATI ESCLUSI DAL 2 PER MILLE
La nostra esclusione è una palese ingiustizia, conseguenza del progressivo restringimento degli spazi democratici.
La legge che regola il finanziamento pubblico è una legge ingiusta che esclude i partiti che non hanno eletto in parlamento, cosa che non accade in altri paesi come la Germania.
Segnaliamo che da anni votiamo con leggi incostituzionali che penalizzano le liste che non sono interne ai due poli principali.
Negli anni scorsi eravamo riusciti a ottenere comunque entrambi i benefici – 2×100 e detrazioni fiscali – grazie alla norma che prevede che vi possano accedere anche i partiti che possono contare almeno su una componente nel gruppo misto di una delle due camere.
Purtroppo a escluderci è giunta la determinazione, prima della giunta per il regolamento del Senato e poi del Presidente della Camera, di restringere arbitrariamente il riconoscimento di nuove componenti parlamentari.
In sintesi, hanno deciso di non riconoscere le componenti non corrispondenti a una lista presente alle ultime elezioni politiche.
Grazie a questo orientamento arbitrario è diventato di fatto inesigibile per noi il diritto che la legge ci riconosceva.
Il gruppo di deputate che hanno presentato la richiesta di costituire la componente entro i termini non ha ricevuto risposta se non dopo che ha aderito anche Potere al popolo col cui simbolo ci eravamo presentati nel 2018.
Inutile era risultata la presentazione che attestava che Pap era allora una coalizione di cui facevano parte vari partiti tra cui Rifondazione.
Purtroppo il riconoscimento della nostra Componente “Manifesta” è arrivato solo quando era troppo tardi per essere ammessi per questo anno mentre ci darà la possibilità di accedere per quello prossimo.
La decisione di restringere gli spazi di democrazia parlamentare si aggiunge all’oscuramento mediatico che subiamo da anni e alle leggi elettorali incostituzionali che hanno penalizzato le voci fuori dal bipolarismo.
CAMPAGNA STRAORDINARIA DI SOTTOSCRIZIONE
Questa grave discriminazione antidemocratica rende drammatica la nostra situazione economica, costituendo il 2×1000 e le sottoscrizioni le nostre principali entrate insieme a quelle derivanti dal lavoro militante e dal tesseramento.
Per fronteggiare questa emergenza abbiamo lanciato una campagna di sottoscrizione straordinaria sulla quale invitiamo tutte le compagne e i compagni ad impegnarsi.
Non ci rivolgiamo soltanto alle iscritte e agli iscritti per un contributo.
Chiediamo un sostegno economico – piccolo o grande che sia – a chi condivide le nostre lotte.
Ci rivolgiamo anche a chi non la pensa come noi ma ritiene che l’esistenza di un partito che non si rassegna all’esistente e che continua ad andare “in direzione ostinata e contraria” sia una risorsa per la democrazia nel nostro paese.
Sostenere Rifondazione Comunista serve a dare forza a un partito che lavora per la ricostruzione, nel nostro Paese, di una sinistra che sia effettivamente tale per valori, programmi, comportamenti.
Chiediamo un contributo – da ciascuno secondo le proprie possibilità – per un partito che lotta per la pace, i diritti civili e sociali, l’ambiente, per l’attuazione della Costituzione, contro le politiche neoliberiste portate avanti dai governi di centrodestra e centrosinistra, contro ogni forma di discriminazione, razzismo e fascismo.
Siamo presenti in tutte le lotte e nei movimenti.
Nelle nostre sedi, in tutto il territorio nazionale, pratichiamo la solidarietà attiva e il mutualismo, diamo spazio a realtà che altrimenti non lo avrebbero. Facciamo politica pulita senza sponsor ricchi e potenti.
Chiediamo un contributo per un partito che, dall’opposizione, cerca di costruire una forza unitaria e plurale dell’alternativa nel nostro paese.
Siamo un partito povero ma che non si è mai arreso e omologato.
Chiediamo a tutte e tutti di fare uno sforzo solidale.
Grazie in anticipo, compagne e compagni!
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Vito Meloni, tesoriere nazionale
________________________________________________________________
COME SOTTOSCRIVERE
tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN:
IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.
collegandoti al sito www.rifondazione.it e seguendo le istruzioni
con cellulare tramite l’app Rifondazione (scaricabile da Google Play o da App Store)
attivando un RID dalla pagina
http://web.rifondazione.it/home/images/2017/modulo_sepa2017i.pdf
Ricordiamo che le sottoscrizioni eseguite con la causale “erogazione liberale a favore di partito
politico” potranno essere detratte con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno.
Pubblicato il 13 apr 2022:
Fonte: http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=50226
Antonella Marras il 25 APRILE 2022 a Genova
25 APRILE Antonella Marras in piazza a festeggiare la liberazione dell’ITALIA dal nazi-fascismo, intervistata dalla TV fivedabliuTV afferma: “No all’invio di armi e no alle basi Nato nel nostro Paese”.
È categorica Antonella Marras, candidata sindaca al Comune di Genova per la lista “La sinistra insieme”,
che oggi, 25 aprile, si è presentata in piazza Matteotti assieme ai compagni e alle compagne con un cartello bianco e rosso appeso al collo per ribadire al sindaco uscente Bucci che “fascismo e comunismo NON sono la stessa cosa”.
Per le elezioni amministrative di Genova del 2022, Antonella Marras afferma: “a chi mi parla di voto utile dico sì, è utile a farvi mantenere le seggiole”.
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Discutere e ricordare il ruolo del Sindacato nel paese
Ruolo del Sindacato nel paese, venerdì 29 aprile 2022 alle ore 18.00 presso la Sala Riunioni “Casa del Popolo” via Parenti 24 – Genova.
Introduzione di Sergio Dalmasso, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista.
Interviene Lucano Zappalà (SPI) esperienze sindacali da Catania a Torino e in fabbrica a Cogoleto;
ricordando Bruno e Iris Cristofanini e Clara Scanagatta “sindacalisti sempre” sul territorio del cogoletese.
Territorio che, nonostante le lotte sindacali, ha subito negli ultimi anni un progressivo annientamento dei siti produttivi.
A seguire discussione.
Modera Luciana Patrone (Presidente ANPI Cogoleto)
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Segui il canale YouTube Sergio Dalmasso
Il Canale YouTube di Sergio Dalmasso è una preziosa risorsa che offre un affascinante viaggio nel mondo della storia, della politica e della cultura attraverso gli occhi dello stimato storico.
Importanza dei video del canale
Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nelle riflessioni di Dalmasso sulla storia politica italiana e internazionale, con particolare attenzione a eventi cruciali come i cento anni dalla Rivoluzione Russa.
Le presentazioni di nuovi volumi offrono uno sguardo privilegiato sulle idee fresche e gli approfondimenti dell’autore, contribuendo a rendere accessibile un sapere di grande valore.
La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.
Il canale rappresenta una piattaforma imprescindibile per chiunque desideri approfondire la propria comprensione della storia e della politica attraverso la prospettiva di un esperto appassionato.
Festa della Liberazione dal nazifascismo (25 aprile 1945)
25 APRILE 2022
Articolo 11 della Costituzione:
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Rifondare è difficile, fonte, http://www.comune.bologna.it/iperbole/asnsmp/rifondaredifficile.html
Rifondare è difficile
Sergio Dalmasso, Rifondare è difficile. Rifondazione comunista dallo scioglimento del PCI al “movimento dei movimenti”, Torino, Edizioni Centro di Documentazione di Pistoia e CRIC, 2002
Dieci anni dopo la nascita di Rifondazione Comunista giunge puntuale il libro di Sergio Dalmasso sulla storia del partito che ricostruisce, con la pazienza verso i fatti
che si dovrebbe pretendere sempre dagli storici, i passaggi politici più importanti di questa vicenda inserendola nella cornice nazionale e internazionale. Un’opera meritevole, la prima che affronta in termini esaurienti e complessivi l’intero percorso compiuto in questo decennio denso di avvenimenti nazionali e internazionali che hanno accompagnato la nascita e il percorso del PRC.
Poco finora si è scritto sul PRC e la sua storia, e quel poco è stato spesso stimolato da bisogni di affermare la propria identità politica che hanno stravolto quella che è la serena, per quanto possibile ai contemporanei, ricostruzione dei fatti e delle loro successioni intrinseche.
Nell’introduzione l’autore cita due di questi esempi: il libro dei fratelli Diliberto, Oliviero e Alessio, La fenice rossa (Robin, 1998), e quello di Alessandro Valentini, La vecchia talpa e l’araba fenice (Città del sole, 2000), entrambi testi di “storia militante” di una stessa corrente, quella cossuttiana, spaccatasi in due dopo la scissione operata da Cossutta e Diliberto nel 1998. L’attuale segretario del PdCI e suo fratello promettevano in quarta di copertina di svelare la “storia segreta della nascita del PRC. Gli antefatti, gli incontri clandestini, chi era dentro, chi era fuori. I documenti riservati, gli appunti dei capi”.
La pubblicazione offriva il pretesto ad Alessandro Valentini per mettere mano a carte e documenti e scrivere un saggio al fine di confutare imprecisioni, inesattezze e superficialità contenute nell’opera dei fratelli Diliberto, i quali avrebbero prodotto, secondo il parere di Claudio Grassi, “un piccolo bignami dell’opportunismo” («Liberazione», 5 febbraio 2000).
Fuori di quest’ambito, tutto interno alla ricostruzione della storia della corrente cossuttiana e del suo ruolo giocato nella fondazione del PRC, si muove il lavoro di Dalmasso che ha come scopo primo l’esposizione e la narrazione dei fatti e degli eventi. Il libro inizia delineando la crisi interna che lacera il PCI prima del cambiamento del nome, il sorgere delle correnti (fenomeno maledetto e combattuto come “frazionismo” nei decenni precedenti) che costituirono il Movimento per la Rifondazione Comunista e il PRC nel corso del primo congresso del 1991.
Prosegue analizzando il dibattito interno al partito, sempre vivace e prolifico, soprattutto in concomitanza con le varie assisi congressuali, la prima vittoria delle destre nel 1994, il passaggio da Berlusconi al governo dell’Ulivo e la desistenza elettorale praticata dal PRC nelle elezioni del 1996, la rottura successiva col governo Prodi del 1998, la scissione dei comunisti italiani, il difficile riposizionamento del partito, la seconda vittoria delle destre e al ritorno di Berlusconi a capo del governo, i fatti di Genova del luglio 2001 e, infine, il dibattito attorno alle tesi dell’ultimo congresso.
Capitolo dopo capitolo sono raccontate le vicende che hanno attraversato, tra slanci, delusioni e scissioni, la storia di questo partito nato dalla crisi del PCI e, più in generale, dei partiti italiani i quali, nel 1991, stavano per essere travolti da tangentopoli.
Il termine Rifondare connotava già fin dall’inizio l’intenzionalità dell’opera. Non si trattava di ricostruire il partito comunista, ma di rifondarlo, considerando in ogni modo conclusa quell’esperienza nata e sorta in un arco storico del secolo 900 che, con la fine dell’URSS (1991), stava esaurendosi.
La stessa chiusura della formula PCI era l’espressione delle trasformazioni strutturali, politiche e culturali della società italiana negli anni Ottanta e della crisi in cui precipitava il movimento dei lavoratori dopo l’ascesa degli anni Settanta, che si accompagnava all’inadeguatezza della strategia del compromesso storico e dei governi di solidarietà nazionale nel garantire un processo di trasformazione dei meccanismi statali e capitalistici.
Un pezzo di storia nazionale che si affiancava alla destrutturazione dell’equilibrio internazionale stabilito ai tempi della guerra fredda, provocato dalla crisi e dalla caduta dei regimi cosiddetti socialisti. Il crollo del muro di Berlino e quella dell’URSS rappresentavano per i comunisti italiani la fine di un’epoca che si era aperta a Yalta con la spartizione del mondo in zone d’influenza. Infine, si delineava una ridisegnazione del funzionamento del capitalismo internazionale che apriva la via alla globalizzazione dell’economia.
Per anni la politica del PCI aveva dovuto tener conto della convergenza di tre grandi variabili: la presenza dei movimenti di massa, la politica estera della direzione sovietica e gli interessi specifici di autoconservazione degli apparati di partito.
Alle soglie degli anni Novanta, la dinamicità dei movimenti di massa era molto ridimensionata, l’URSS scompariva dallo scenario internazionale, rimanevano gli interessi specifici di un ceto politico e degli apparati di partito che provavano a giocare la carta della ricollocazione in un “nuovo mercato” politico liberandosi di un nome e di una tradizione che giudicavano conclusa e ingombrante. Un’operazione non facile nel breve e nel lungo periodo, ne sono d’esempio le ultime sfortune elettorali dei Democratici di Sinistra; così come non era semplice rifondare il comunismo.
Superato, non senza difficoltà, l’atteggiamento di chi pensava che tutto fosse come prima, una volta scrollatosi di dosso la polvere provocata dal crollo del muro di Berlino, iniziava un difficile cammino in un contesto sociale e politico che non facilitava certo l’impresa.
Non a caso e opportunamente, fin dal titolo, siamo avvertiti della difficoltà insita nell’opera intrapresa; rifondare è stato ed è difficile perché il processo politico di costruzione del partito avviene in un quadro nazionale e internazionale segnato, nell’ultimo decennio, da una netta inversione dei rapporti di forza tra le classi a tutto vantaggio di quelle dominanti, sotto il segno del nuovo imperialismo nella versione modernissima della globalizzazione.
Una rifondazione che cerca di combinare resistenza e offensiva politica, che deve fare i conti con le lotte e la pratica quotidiana per tenere in vita il partito e la ricerca teorica e ideologica, indispensabile in una situazione storica e politica completamente nuova rispetto agli assetti che regolavano il mondo dopo la seconda Guerra mondiale.
Un partito e una rifondazione che hanno dovuto imparare a rapportarsi con sedimentazioni di culture politiche non sempre omogenee tra loro, perché provenienti da forme organizzative e ideologiche diverse, di cui Dalmasso segnala citando riviste e appartenenze, il contributo, a volte critico, apportato. Un processo di ricostruzione politica e organizzativa che ha comportato, in determinati e difficili passaggi, rotture, lacerazioni nei gruppi dirigenti e nella base.
Un libro da cui partire per capire la storia del PRC, riflettere sulle vicende accadute per cominciare a trarre un bilancio; un libro che si spera sia di stimolo anche alla riflessione storica, alla ricerca, alla nascita di una memoria collettiva del proprio passato, feconda di identità, solidarietà e appartenenza; in questo senso, fa ben sperare la decisione finalmente presa, come si è letto su «Liberazione» nei giorni del quinto congresso, di costituire un archivio centrale che raccolga tutti i materiali e i documenti prodotti dal partito e dalle sue varie sensibilità e/o tendenze.
Aprile 2002
Diego Giachetti
***
Il libro è stato ristampato nel 2005 nel Quaderno CIPEC 31
Download “Quaderno CIPEC Numero 31 (Libro sul primo decennio di Rifondazione di S. Dalmasso)” Quaderno-CIPEC-Numero-31.pdf – Scaricato 23855 volte – 1,03 MBPrimo capitolo del libro sulla storia del secondo decennio di Rifondazione Comunista, autore Sergio Dalmasso.
Download “Capitolo 1 storia di Rifondazione Comunista” Storia-di-Rifondazone-Comunista-Capitolo-1.pdf – Scaricato 29723 volte – 402,02 KBEvento promosso dal PRC Circolo Curiel: Paolo Ferrero in “Cuba vista con i miei occhi”, giovedì 21 aprile 2022 ore 21.00.
Via Branega, 10, 16157 Genova GE, Italia
Pubblico · Chiunque su Facebook o fuori Facebook
Ci duole informarvi che per sopraggiunti impegni improrogabili di Paolo Ferrero questo evento è rimandato a data da definirsi. Ci scusiamo per l’inconveniente.
Nonostante settant’anni di isolamento economico e commerciale e due anni di pandemia, che hanno paralizzato il turismo, Cuba non solo non è collassata ma ha saputo reagire aumentando la partecipazione popolare, allargando la democrazia, sviluppando la ricerca pubblica.
Pur in questa situazione drammatica e con mezzi limitatissimi, Cuba è riuscita a produrre vaccini che sono risultati più efficaci contro il COVID di quelli brevettati privatamente dai colossi del farmaco, ma che paradossalmente non sono esportabili a causa del bloqueo.
Di ritorno da Cuba Paolo Ferrero ci porterà una testimonianza diretta della situazione cubana nella sua specificità.
Vi aspettiamo.
***
PS.
Si ricorda che è presente in questo sito il quaderno 58 dedicato alla figura del rivoluzionario Che Guevara:
Download “Quaderno CIPEC 58 (Ernesto Che Guevara)” Quaderno-cipec-58.pdf – Scaricato 19546 volte – 3,61 MBDi seguito la canzone di Francesco Guccini sul CHE:
Saluti
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- 145
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- 591
- 2.979
- 41.417
- 263.953
- 128.921
- 6.988
- 273
- 156
Informazioni
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Autori
sergiodalmasso.com
- Download “Elenco Quaderni CIPEC dal 1995 a oggi” Elenco-Quaderni-CIPEC-dal-1995-a-oggi.pdf – Scaricato 20727 volte – 276,44 KB
- Download “Recensioni di Sergio Dalmasso: Bufarale, Fofi Salvati, Minazzi” il-Ciclostile-11-Marzo-2023-Dalmasso-recensioni.pdf – Scaricato 23425 volte – 763,50 KB
- Download “Quaderno CIPEC N. 22 (La carovana di Lotta Continua e l'«eterno» problema dell'organizzazione di Diego Giachetti, Le sofferenze del PCI torinese)” Quaderno-CIPEC-Numero-22.pdf – Scaricato 12622 volte – 1,23 MB
- Download “Quaderno CIPEC N. 30 (Michele Risso, atti del convegno di Boves (CN) 1 marzo 1996)” Quaderno-CIPEC-Numero-30.pdf – Scaricato 13804 volte – 1,39 MB
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