Il Calendario del popolo n. 615, 1997

Mentre si scrive è presente in Ebay il numero 615 de “Il Calendario del popolo” del dicembre 1997.

In esso vi è – fra gli altri – il saggio di Sergio Dalmasso intitolato: Bernstein, Kautsky e Rosa Luxemburg catalogato nella sezione Archivio, Scritti storici e Articoli e saggi di questo sito.

Gli autori del numero 615, dicembre 1997, del Calendario del popolo sono stati: Sergio Dalmasso, Giorgio Bini, Sergio Giangirolami,  Franco Della Peruta, Mario R. Storichi, Antonello Rossetti, Diego Giachetti.

 

Bernstein Kautsky e Rosa Luxemburg copertina calendario del popolo 615

CALENDARIO DEL POPOLO 615, 12/1997: SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO. Scuola di BARBIANA
Franco Della Peruta (direttore), Nicola Teti (direttore responsabile).

A tal proposito si ripropone il saggio di Sergio Dalmasso  in esso pubblicato intitolato:

Il primo dibattito sul “revisionismo”: Bernstein, Kautsky, Rosa Luxemburg.

Il primo dibattito teorico nel movimento socialista compie ormai 100 anni.

Una riflessione su questo e sui nodi che ha aperto ha significato non solo come riflessione sulla storia del movimento di classe e sulle sue grandi figure, ma anche per gli elementi di attualità che a distanza di cento anni, conserva.

Già negli ultimi anni della sua vita, Marx vede parzialmente modificato e stravolto il suo pensiero.

La crescita della socialdemocrazia tedesca, nata dalla unificazione dei due filoni di Bebel e di Lassalle propone a tutto il movimento operaio un modello sostanzialmente riformista e gradualista, legato al pensiero positivista.

La polemica di Marx espressa nella Critica al programma di Gotha è centrata sulla rivendicazione della dittatura del proletariato, sull’affermazione di un diritto diseguale (essendo diseguale la natura), sulla celebre affermazione “da ognuno secondo le sue possibilità, ad ognuno uno secondo i suoi bisogni”.

La sferzante conclusione “Dixi et salvavi animam meam” è una chiara presa di distanza rispetto alla deriva teorico-pratica verso cui muove il nuovo partito. …

CONTINUA

Download saggio completo Il primo dibattito sul “revisionismo”: Bernstein, Kautsky, Rosa Luxemburg:

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In “Il Ciclostile”, n. 13, novembre 2023, diretto da Angelo Orientale, Un partito del lavoro?

Un nuovo partito del lavoro? copertina Ciclostile Quarto stato Pelliza da Volpedo

Un partito del lavoro è ancora possibile?

Senza cercare ogni volta, la soluzione miracolistica, il salvatore della patria e senza avere una visione di breve periodo, da tempo la sinistra avrebbe dovuto assumere alcune scelte chiare e lineari, senza rimetterle in discussione ad ogni scadenza:

– totale e irreversibile autonomia rispetto al centrosinistra;

– priorità delle tematiche sociali ed ambientali che debbono essere coniugate;

– politica di piano: transizione ecologica, banca pubblica di investimento, assunzioni per lavori di utilità sociale;

– socializzazione delle utilities pubbliche (energia, gas, acqua), loro pubblicizzazione con gestione democratica e controllo (vecchia proposta) dei lavoratori;

– rilancio del welfare. No alle privatizzazioni e alla mercatizzazione di trasporti, sanità, istruzione…;
– controllo democratico sulla gestione delle imprese;

– tassazione progressiva sui grandi patrimoni e sulle ricchezze finanziarie;

– riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Ricordo la vecchia promessa di Prodi (1997), allegramente dimenticata e mai mantenuta;

– attacco alla precarietà;

– rimessa in discussione immediata della architettura della UE, basata sull’austerità e sul servilismo atlantista.

Occorre cambiare le regole e gli attuali trattati:

– politica di pace, nel ripudio di tutte le guerre, nella messa in discussione dell’atlantismo servile, delle basi militari nucleari presenti sul nostro territorio.

Circa la guerra russo- ucraina, rifiuto di ogni posizione di campo, richiesta di una soluzione di pace che preveda l’autonomia delle due regioni russofone e il non ingresso dell’Ucraina nella NATO (così chiedevano i sempre disattesi accordi di Minsk).

– politica europea sulla migrazione, fenomeno epocale nato da guerre, catastrofe climatica, divario crescente fra aree del mondo.

Questa ipotesi dovrebbe implicare non scioglimenti, nuove sigle, soluzioni miracolistiche…, ma la capacità delle formazioni politiche e sociali esistenti di avere progetti comuni, discussioni (non da intergruppi), un progetto di lungo periodo che eviti rotture, traumi e polemiche ad ogni scadenza.

Pesano i vizi che conosciamo e ci perseguitano da decenni.

La necessità è, però, evidente e dovrebbe permettere di superare estremismi ed opportunismi, pena il ritorno della già sperimentata “politica del pendolo”:

opposizione (doverosa) alle destre, ma nel caso di governi diversi, l’incapacità di produrre politiche alternative, con conseguente distruzione di quello che un tempo era il blocco sociale cui la sinistra faceva riferimento.

Sergio Dalmasso

Documento presente anche nella sezione del sito Archivio, Scritti storici, Articoli e Saggi.

Download del saggio completo: Un partito del lavoro?

Download “Un partito del lavoro? (di Sergio Dalmasso)” Un-partito-del-lavoro.pdf – Scaricato 20421 volte – 294,92 KB

Capitolo primo Rivista La Sinistra, Sergio Dalmasso

LA RIVISTA

LA SINISTRA

Copertina Capitolo primo La Rivista La sinistra

La Samonà-Savelli

La casa editrice Samonà-Savelli nasce a Roma nel 1963.

Giuseppe Paolo Samonà è redattore all’“Unità”, ma ne viene allontanato per dissenso politico.

Studioso di letteratura, sarà insegnante nelle università di Chieti-Pescara, Mogadiscio, Montreal.

Pubblicherà testi su Gioacchino Belli (1969), Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1974), Letteratura e stalinismo (1971). Tradurrà il poeta russo Sergej Aleksandrovic Esenin.

Nel 1968 abbandona la casa editrice che, dal 1970 alla chiusura (1982), si denominerà: Savelli- La nuova sinistra.

Giulio Savelli (Roma 1941) proviene da una famiglia dell’alta nobiltà romana, legata al Vaticano.

Nell’autunno 1966, viene radiato dalla federazione romana del PCI, a causa della nascita del mensile “La Sinistra”.

Dagli anni ’80, cosa comune a tante figure dell’area, modifica le proprie posizioni, sino all’approdo, nel 1996, alle liste della destra berlusconiana.

È eletto deputato nella circoscrizione di Legnano, con il 36,8%, superando la candidata della Lega (29.5%) e quello dell’Ulivo (33,7%).2

Fa parte, successivamente, dei gruppi di Forza Italia, Misto-patto Segni-liberali, UDR, CCD.

La casa editrice si caratterizza come voce della sinistra critica verso l’accordo DC-PSI, ma anche verso il PCI e le sue scelte politico-culturali.

Delle due correnti di pensiero, allora dissenzienti rispetto alla direzione togliattiana, l’operaismo e il trotskismo, la Samonà Savelli “sposa” la seconda, appoggiando le posizioni della Quarta internazionale in una sua fase, in Italia, di relativa crescita.

L’”entrismo” nel PCI fa sì che in più federazioni siano attivi esponenti trotskisti, come anche nella redazione dell’”Unità”.

La messa in discussione dello stalinismo, dopo il 1956, ha prodotto discussioni, anche scontri, soprattutto nella FGCI e nel suo organo “La città futura”.

La realtà internazionale, in movimento, ha forti ricadute anche nella realtà italiana.

I primi titoli prodotti sono tutti “politici”. Suscita polemiche Scrittori e popolo (1965) di Alberto Asor Rosa, attacco frontale allo storicismo e al “populismo” della cultura del PCI.

Il testo sottolinea la differenza fra l’ideologia degli intellettuali di sinistra e le esigenze della classe operaia (Asor Rosa è tra gli artefici della rottura del gruppo dei “Quaderni rossi” e della nascita di “Classe operaia”), mette in discussione la politica culturale togliattiana nel suo rapporto con la tradizione democratica nazionale (Vico-Croce) e conseguentemente lo stesso Gramsci (poco amato negli “anni ’68”).

Continua…

SERGIO DALMASSO

GRATIS il primo capitolo dell’OPUSCOLO LA RIVISTA LA SINISTRA di seguito:

Download “Capitolo primo RIVISTA LA SINISTRA” Opuscolo-La-Rivista-La-SINISTRA-capitolo-primo.pdf – Scaricato 29603 volte – 177,37 KB

Rosa Luxemburg un altro comunismo?

Mentre si scrive è presente in Ebay il numero 616 del Calendario del popolo di oltre 26 anni fa. In esso vi è – fra gli altri – un saggio di Sergio Dalmasso intitolato Rosa Luxemburg: un altro comunismo? catalogato nella sezione Archivio, Scritti storici e Articoli e saggi di questo sito.

Gli autori del numero 616, gennaio 1998, del Calendario del popolo sono stati:  Franco Della Peruta (direttore), Nicola Teti (direttore responsabile); Vincenzo Castaldi, Luciano Canfora, Sergio Dalmasso, Aldo Serafini, Aldo Pardi, David Sorani, Claudio Moffa, Mario R. Storchi, Sergio Giuntini, Davide Canfora, Renzo Maiolo, Giovanni Pesce.

Copertina il Calendario del popolo n. 616, Rosa Luxemburg un altro comunismo?

A tal proposito si ripropone il saggio di Sergio Dalmasso.

Rosa Luxemburg: un altro comunismo?, in “Il calendario del popolo”, numero 616, gennaio 1998.

Rosa Luxemburg è non solo la più grande figura femminile del movimento comunista, ma soprattutto una delle maggiori figure in assoluto nella storia del marxismo, espressione di un pensiero e di una pratica non a caso per lungo tempo emarginati e rimossi.

Su di lei grava l’infamia della “lue luxemburghiana”, da rimuoversi dal movimento operaio, grava l’accusa di menscevismo, sulla sua figura pesano incomprensioni e dimenticanze, le generiche formule di spontaneismo e romanticismo rivoluzionario.

Ancora nel 1949, la proposta di Lelio Basso, all’inizio del suo isolamento politico, di pubblicare le sue opere suscita scandalo.

Una lettera su questo problema sempre di Basso a Gyorgy Lukàcs non riceve risposta.

Di Rosa Luxemburg si parlerà molto nella seconda metà degli anni Sessanta, in coincidenza con il recupero del marxismo critico ed a tratti eretico, soprattutto nel movimento studentesco e non a caso in Germania.

Il film (1986) di Margarethe von Trotta la farà conoscere, anche se parzialmente, ad un pubblico più ampio.

CONTINUA …

Download saggio completo:

Download “Rosa Luxemburg, un altro comunismo? di S. Dalmasso” Calendario-del-Popolo-Numero-616-Rosa-Luxemburg.pdf – Scaricato 21453 volte – 131,50 KB

L’ Autonomia Differenziata Spiegata in Parole Semplici

Intervista a Marina Boscaino Comitato No AD

Intervista a Marina Boscaino, portavoce nazionale dei Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti.

Video YouTube dell’intervista a Marina Boscaino sulla Autonomia Differenziata:

 Moderatore Pasquale Madonna.

No Autonomia Differenziata che divide l'Italia

Fonte, Rifondazione Comunista: http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=55522

***

Lavoroesalute:

In Italia 22 milioni di persone sono intrappolate in liste d’attesa infinite dopo decenni di regionalismo sanitario.

E l’autonomia differenziata del disegno di legge Calderoli peggiora la situazione.

Non sarebbero i LEA o i LEP né il regionalismo fiscale a garantire l’universalismo dei servizi ovunque.

Nel Servizio Sanitario Nazionale, 22 milioni di persone, cioè una su tre in tutto il Paese, sono intrappolate in liste d’attesa senza fine.

Questo dato, più che una rivelazione, è un’ovvia verità.

Le storie di chi aspetta mesi, e persino anni, per un controllo sono note a molti, sia per esperienza personale che per procura.

C’è chi non può permettersi di aspettare e preferisce rivolgersi al privato, pagando di tasca propria.

Altri, circa quattro milioni di persone, non solo non possono attendere, ma non hanno neanche la possibilità economica di considerare alternative.

Questo dato è ancor più inquietante se si pensa che sono proprio coloro che vivono in condizioni di povertà ad avere più bisogno di una sanità accessibile.

 

Nel numero 15, luglio 2023, della rivista bimestrale Su la testa diretta da Paolo Ferrero,

Franco FERRARI, Indagine su Picelli. Fatti, documenti, testimonianze, Youcantprint, Lecce, 2023;

Giovanna Capelli, Passare con il semaforo rosso, quasi un romanzo. 1968-1976 Il Centro Mao di San Giuliano. Comuniste e comunisti alla ricerca del partito, Mimesis, Milano, 2022.

Indagine su Picelli. Fatti, documenti, testimonianze

Indagine su Picelli, Guido Picelli è l’eroe delle barricate di Oltretorrente, a Parma, dove nell’agosto del 1922, le squadre fasciste, capitanate da Italo Balbo, subiscono una delle poche sconfitte sul campo.

Amazon, libro di Franco Ferrari, Indagine su PicelliNato nel 1899, orologiaio, attore, interventista, partecipa alla guerra mondiale nella Croce Rossa.
È allievo dell’Accademia militare.

Nel 1921 è eletto parlamentare per il PSI. Nel 1922 passa al PCd’I, con la corrente dei Terzinternazionalisti.

Nell’agosto 1922, è l’anima delle barricate parmensi, nella convinzione che l’unità (socialisti, comunisti, anarchici…) negli Arditi del popolo sia l’unico strumento per opporsi alla marea fascista.

Rieletto parlamentare nel 1924, per il PCd’I: l’esposizione, il 1 maggio, della bandiera rossa dalle finestre della Camera.

Più volte condannato, sfugge all’arresto, in quanto eletto alla Camera, ma nel 1926 è condannato a cinque anni di confino a Lipari.

Da Lipari fugge nel 1932 ed è esule, con la moglie Paolina, in Francia, in Belgio, in URSS.

Lavora come operaio in fabbrica, isolato nel clima drammatico di sospetto proprio dell’URSS dell’epoca.

Nel 1936 ottiene la possibilità di andare a combattere in Spagna.

Nel passaggio a Parigi, incontra un esponente del POUM spagnolo che gli offre di partecipare all’organizzazione delle milizie della formazione di sinistra eterodossa.

Sceglie, invece, le brigate Garibaldi, legate al partito.

Continua …

Amazon, Libro di Giovanna Capelli, Passare con il semaforo rosso

Sergio Dalmasso

Download “Franco Ferrari, Indagine su Picelli, fatti, documentazioni, testimonianze” n15-su-la-testa-luglio2023-Ferrari-Giovanna-Capelli-Passare-con-il-semaforo-rosso.pdf – Scaricato 19988 volte – 315,53 KB

In “Il presente e la storia ”, n. 98, 2020, Mariamargherita SCOTTI, Vita di Giovanni Pirelli. Tra cultura e impegno militante, Roma, Donzelli ed., 2018, pp. 291.

Sergio Dalmasso

Vita di Giovanni Pirelli

Mariamargherita Scotti archivista e ricercatrice in Storia contemporanea è autrice di Da sinistra. Intellettuali, Partito socialista italiano e organizzazione della cultura, 1953-1960 (Roma, Ediesse, 2011), originale studio sulla politica culturale socialista negli anni ‘50, nel difficile tentativo di evitare l’appiattimento sul PCI.

Download “Scheda, Mariamargherita SCOTTI, Da sinistra. Intellettuali, PSI e organizzazione della cultura (1953/1960)” n.-81-2012-Da-sinistra.-Intellettuali-Partito-socialista-italiano-e-organizzazione-della-cultura.pdf – Scaricato 22426 volte – 857,94 KB

Vita di Giovanni Pirelli, copertina libro di Mariamagherita ScottiNe emergono le grandi figure di Gianni Bosio e di Raniero Panzieri.

Negli ultimi anni, si è occupata con grande attenzione di Giovanni Pirelli, singolare figura di intellettuale (romanziere, storico) e di militante politico, figlio di Alberto Pirelli, e quindi “erede” di una delle più grandi famiglie della borghesia italiana.

Pirelli è stato oggetto di studio da parte di Diane Weill Ménard, Vita e tempi di Giovanni Pirelli (Milano, Linea d’ombra, 1994), del grande Cesare Bermani, Giovanni Pirelli, un autentico rivoluzionario (Pistoia, CDP, 2011), oltre che dalla stessa Scotti, Giovanni Pirelli, intellettuale del ‘900 (Milano, Mimesis, 2016).

Pirelli nasce a Milano nel 1918. È destinato, primogenito, a succedere al padre nella direzione dell’industria: Sono cresciuto all’ombra di una grande fabbrica, nel fischio delle sue sirene, al suo odore: l’odore della gomma quando viene vulcanizzata. Mi si diceva: “Un giorno ne diventerai capo, se ne sarai degno”.

Giovanni Pirelli durante la guerra

In guerra è sul fronte francese (1940), quindi nei Balcani, inizialmente convinto delle ragioni della guerra fascista e della persecuzione contro i partigiani e la popolazione slava.

Nel 1942 è in Germania, nella commissione per la tutela degli italiani che vi lavorano, quindi nell’ARMIR, nella campagna di Russia: La mia scala? L’ho bruciata.

È successo in Russia, se ben ricordo; c’era la ritirata, faceva freddo. Se ben ricordo, non ho più avuto scale di valori.

Rientrato in Italia, evita l’arruolamento nelle milizie della Repubblica sociale per l’importanza strategica della Pirelli, ma, nel febbraio 1945, raggiunge i partigiani della val Chiavenna, commissario politico G.L. (Giustizia e Libertà) Continua…

Download “Mariamargherita SCOTTI, Vita di Giovanni Pirelli” n-98-Mariamargherita-SCOTTI-Vita-di-Giovanni-Pirelli.pdf – Scaricato 19618 volte – 340,83 KB

Per la figura di Raniero Panzieri si legga il libro a cura di Paolo Ferrero:

Download “PAOLO FERRERO Panzieri, l'iniziatore dell'altra sinistra” lavoroesalute-RANIERO-PANZIERI.-Idee-di-nuova-sinistra.pdf – Scaricato 20968 volte – 349,66 KB

Primo capitolo libro Rifondazione Comunista

Si rende disponibile – in data 26 gennaio 2024 – gratis il “Capitolo 1 Rifondazione Comunista” del libro sulla storia di Rifondazione Comunista dal 2001 al 2011 di Sergio Dalmasso.

Download “Capitolo 1 storia di Rifondazione Comunista” Storia-di-Rifondazone-Comunista-Capitolo-1.pdf – Scaricato 29716 volte – 402,02 KB

Brevissimo stralcio del video sulla presentazione dell’11 aprile 2022 del libro sulla storia di Rifondazione Comunista. Dal movimento dei movimenti alla chiusura di «Liberazione»,
storia di un partito nella crisi della sinistra italiana, di Sergio Dalmasso (Red Star Press, 2021).
Presentazione organizzata dalla rivista Su la testa.
Con l’autore Dalmasso, Daniela Chironi (ricercatrice della Scuola Normale di Pisa) e Paolo Ferrero (direttore della rivista Su la testa: https://www.sulatesta.net/)
Il video completo è reperibile al seguente indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=KzbNz9niEYo

 

Capitolo 1 Rifondazione Comunista copertina

Parte dell’introduzione

Nel lontano 2002 ho pubblicato Rifondare è difficile. Rifondazione comunista dallo scioglimento del pci al “movimento dei movimenti” (Centro documentazione di Pistoia, Pistoia, 2002).

Download “Quaderno CIPEC Numero 31 (Libro sul primo decennio di Rifondazione di S. Dalmasso)” Quaderno-CIPEC-Numero-31.pdf – Scaricato 23851 volte – 1,03 MB

Il testo, poi ristampato integralmente nel n. 31 dei «Quaderni del cipec» di Cuneo, tentava di offrire una lettura il più possibile oggettiva, di non “fare il tifo” per questa o quest’altra posizione, ma di raccontare la nascita del partito, iniziando dagli scontri interni al pci nei suoi ultimi anni, la sua strutturazione, le divergenze indotte e dalle tante matrici che lo avevano costituito e – soprattutto – dalla legge elettorale maggioritaria che spinge inevitabilmente ad alleanze, anche spurie.

Giudizio sull’URSS

Non mancano differenze di riferimenti teorico-culturali, dalla storia del movimento di classe (il giudizio sull’URSS), alla concezione del partito e i suoi rapporti con i movimenti sociali, dalle relazioni con le altre formazioni di sinistra e progressiste (alla base, nel 1993, della defenestrazione di Garavini) alla percezione delle “emergenze” (questione di genere, ecologia, radicalismo cristiano, rapporto nord/sud del mondo…).

Da subito è stato presente – e in alcuni casi lacerante – il nodo continuità/rottura, tradizione/ innovazione, esistente nella stessa endiadi del nome Rifondazione comunista, in cui spesso le singole componenti hanno messo l’accento soprattutto su uno dei due termini.

Egemonia di Rifondazione nel movimento dei movimenti a Genova

Questo secondo testo intende coprire il decennio, dal 2001 al 2011, dalla oggettiva egemonia manifestata a Genova, alla crescita/trasformazione registrata negli anni successivi.

Sull’onda del “movimento dei movimenti”, alla svolta verso un nuovo accordo con il centro-sinistra, agli anni (2006-2008) di collaborazione governativa, sino alla scomparsa della presenza istituzionale (Camera, Senato, Parlamento, europeo), dai media e la simbolica chiusura di «Liberazione».

Inizia, per dare continuità, dalle ultime pagine del primo libro, seguendo il dibattito sul rapporto fra partito e movimento, su Genova 2001, guerra, quinto congresso del partito, quello in cui emergono tematiche altermondialiste. Si chiude con una nuova egemonia, sociale e politica, della destra e con la frantumazione e l’uscita dal radar politico di quanto resta a sinistra.

Sergio Dalmasso

Il primo capitolo del libro di Sergio Dalmasso: Lelio Basso. La ragione militante

 

Lelio Basso, eminente figura del panorama politico e intellettuale italiano del XX secolo, si distinse come socialista laico, influenzato profondamente dalle idee marxiste.

Download “Primo capitolo del libro Lelio Basso” Capitolo1-Lelio-Basso-La-ragione-militante.pdf – Scaricato 33013 volte – 308,09 KB

Primo capitolo del libro Lelio Basso, copertina del libroLa sua importanza è evidente nella redazione della Costituzione italiana, dove contribuì in modo significativo al secondo comma dell’articolo 3 e all’articolo 49.

Nonostante la sua affinità con il marxismo, Basso scelse di mantenere una certa distanza dall’allora Partito Comunista Italiano (PCI) a causa dei legami del partito con l’Unione Sovietica di Stalin.

Il suo atteggiamento critico nei confronti del PCI, pur rappresentando una scelta personale, rifletteva la sua inclinazione a evitare allineamenti ideologici rigidi e a perseguire un approccio più aperto e laico al socialismo.

L’eredità di Lelio Basso include anche il ruolo di grande divulgatore delle idee di Rosa Luxemburg in Italia.

Il libro di Sergio Dalmasso, “Lelio Basso. La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico“, offre uno sguardo approfondito su Basso attraverso le sue 182 pagine, esplorando la sua vita, dalle lotte operaie agli aspetti più intimi del suo impegno, con un’attenzione particolare alla diffusione del pensiero marxista di Rosa Luxemburg, la grande rivoluzionaria polacca trasferitesi in Germania.

In conclusione, Lelio Basso incarnava un socialismo laico, marxista e critico, che si distingueva per la sua autonomia di pensiero.

Il primo capitolo di questo libro è reso disponibile gratuitamente, offrendo a tutti l’opportunità di iniziare ad esplorare la vita e le idee di questa figura straordinaria.

Gli articoli 3 e 49 della Costituzione Italiana

 A. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.

E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

A. 49. Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale [cfr. artt. 18, 98 c. 3, XII c. 1].

Rocco Scotellaro, il meridionalismo eretico di un grande irregolare

IL SUD, IL SOCIALISMO DEGLI ULTIMI E LA SFIDA DELLA MODERNITÀ

Rocco Scotellaro, 11 dicembre 2023 ore 18 Casa del Volontariato Via F. Patella (traversa del corso V. Emanuele tra il civico 88 e 90) – Salerno.

Ne hanno discusso:

Massimiliano Amato Condirettore di Critica Sociale;

Sergio Dalmasso, Storico del Movimento Operaio;

Vittorio Dini, Storico del pensiero politico;

Sebastiano Martelli, docente universitario, membro comitato ufficiale per le celebrazioni del centenario della nascita di Scotellaro;

Il dibattito è stato moderato da Maria Di Serio, vice presidente dell’associazione Memoria in Movimento.

Rocco Scotellaro Tavola rotonda Salerno

Video dell’associazione Memoria in Movimento con presidente Angelo Orientale:
https://www.memoriainmovimento.org/

Canale Youtube Memoria in Movimento:
https://www.youtube.com/@associazionememoriainmovim1714

Segui il sito:
https://www.sergiodalmasso.com

Contribuisci – e iscriviti al canale youtube Sergio Dalmasso – donando i tuoi video:
https://www.youtube.com/channel/UC-Sx1rufD0M3SZpOBkT0mlQ

Segui e contribuisci con tuoi scritti la sezione Notizie del sito:
https://www.sergiodalmasso.com/notizie-blog/

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Download dell’intervento di Sergio Dalmasso su Rocco Scotellaro:

Download “Intervento di Sergio Dalmasso al convegno di Salerno Rocco Scotellaro. Il meridionalismo eretico di un grande irregolare” Rocco-Scotellaro-convegno-Salerno.pdf – Scaricato 17557 volte – 410,29 KB

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Cerimonia al Liceo Prati di Trento dedicata a Rocco Scotellaro

Cerimonia al Liceo Prati di Trento dedicata a Rocco Scotellaro, Gerosa: “Importante far riflettere i ragazzi su modelli diversi di futuro”.

Comunicato stampa PAT n. 3480 Venerdì, 15 Dicembre 2023
Pubblicato il 15/12/2023.

Nell’anno del centenario della nascita e nel giorno della ricorrenza della morte, avvenuta il 15 dicembre 1953, il Liceo Classico Giovani Prati di Trento ha commemorato l’intellettuale, politico e scrittore Rocco Scotellaro con l’inaugurazione di una scultura in terracotta che lo raffigura, realizzato e donato dall’artista Rocco Grassi.

Alla cerimonia era presente la vicepresidente e assessore all’istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa.

https://www.vivoscuola.it/Rassegna-Stampa/Cerimonia-al-Liceo-Prati-dedicata-a-Rocco-Scotellaro-Gerosa-Importante-far-riflettere-i-ragazzi-su-modelli-diversi-di-futuro