La scomparsa di Danilo Zannoni

 

Morto Danilo Zannoni scrittore

Tornato dal bel convegno di Roma sulla grande figura di Livio Maitan, vengo a sapere della scomparsa di Danilo ZANNONI.

Ci siamo conosciuti nel 2013, al mio rientro “senile” a Genova, negli incontri (via S. Luca) per la lista Tsipras e la costruzione dell’Altra Liguria. Insieme, abbiamo organizzato molte iniziative: le assemblee dell’Altra liguria – di prospettiva complessiva e su temi specifici – la presentazione di libri (ricordate la libreria ai Truogoli?).

Abbiamo condiviso, in questi anni, tutte le scelte, sino alla costruzione della lista per le comunali, dove Danilo ha portato il suo interesse per tematiche ecologiche ed energetiche (ricordate i suoi interventi su qualche TV locale?).

Ancora, il dopo voto e la decisione di non arrendersi, di cercare strade, anche esaurito il ruolo dell’Altra Liguria.

Le novelle di Danilo nei quaderni

Nei “Quaderni del CIPEC” avevo pubblicato molte delle novelle che scriveva con continuità e in cui si leggevano, in trasparenza, temi sociali, ecologici, etici (“E noi cantiamo, cantiamo…”).

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Non dimenticherò mai:
– il viaggio a Cuneo per prendere le copie stampate. A Rifondazione (pranzo sulla terrazza della sede) era stato accolto come un vecchio amico
– le molte serate (Genova, Savona, Ceriale) in cui lui, Antonella e Cristina leggevano le novelle e Roy Russo ci cantava le sue canzoni. Credo restino alcuni video.

Ancora, penserò a lungo al pomeriggio, prima di Natale, in cui un piccolo nostro gruppetto è passato a salutarlo. Era convinto di farcela, aveva voglia di tornare alla “politica” (mi ha scritto che gli mancava molto).

E’ invece saltato un appuntamento a febbraio, prima della mia “fuga” in Francia. Non stava bene, i dolori erano cresciuti. Mi aveva chiesto di rimandare l’appuntamento. Ho ancora i cioccolatini che gli avrei voluto portare.

Ho pensato molto al suo coraggio, alla sopportazione del dolore (non solo fisico). Mi sono tornati in mente Maurizio, scomparso anni fa e Gianni Russotto, il nostro “prete rosso” che ci ha lasciati da poco.

La tristezza e l’idea della morte che incombe ci avvolgono e rendono tristi questi nostri giorni.

Ciao, caro Danilo.

Sergio Dalmasso, Facebook, 2 aprile 2023

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I quaderni del CIPEC numero 71 e 72 trattano di altre sue novelle:

Download “Quaderno CIPEC 71 Demoni” Quaderno-CIPEC-Numero-71.pdf – Scaricato 20630 volte – 1,22 MB Download “Quaderno CIPEC N. 72” Quaderno-CIPEC-Numero-72.pdf – Scaricato 30569 volte – 1,69 MB

Recensioni libri in Il ciclostile

Sergio Dalmasso  Recensioni libri in Il ciclostile; 3 libri recensiti sulla rivista Il ciclostile n. 11 marzo 2023:

  •  “La moralità come prassi. Carteggio di Ludovico Geymonat – Antonio Giolitti 1941- 1965“, a cura di Fabio Minazzi, Milano, Mimesis, 2022
  • Lasciare un segno nella vita. Danilo Montaldi e il Novecento, di Goffredo Fofi (a cura di), Mariuccia Salvati (a cura di), Roma, Viella, 2021.
  • Luca Bufarale: Sebastiano Timpanaro. L’inquietudine della ricerca, Pistoia, ed. Centro di documentazione, 2022.
Download “Recensioni di Sergio Dalmasso: Bufarale, Fofi Salvati, Minazzi” il-Ciclostile-11-Marzo-2023-Dalmasso-recensioni.pdf – Scaricato 23411 volte – 763,50 KB

Recensioni di Sergio Dalmasso libri in Il ciclostile

  • Sergio DALMASSO, Il caso Giolitti e la sinistra cuneese, 1945/1958, Alba, La Torre, e “Quaderni del CIPEC”, n. 15, 1999. File in bassa risoluzione al seguente:
Download “Quaderno CIPEC 15 Libro Il caso Giolitti” Quaderno-CIPEC-n-15-Giolitti.pdf – Scaricato 6150 volte – 8,27 MB

 

  • Sergio DALMASSO, Il caso Giolitti e la sinistra cuneese, 1945/1958, Alba, La Torre, e “Quaderni del CIPEC”, n. 15, 1999. File in ALTA RISOLUZIONE al seguente: QUADERNO NUMERO 15.

 

Quaderno del cipec n. 69 a stampa


Fabio Panero: Da oggi è disponibile, fresco di stampa, l’ultimo numero dei quaderni del C.I.P.E.C. a cura di Sergio Dalmasso contiene tra l’altro un ampio e preciso racconto sulle vicende di Rifondazione Comunista in provincia di Cuneo, dal 1991 al 2013.

Disponibile in sede di Rifo a Cuneo in distribuzione già alla festa del tesseramento di SABATO 11 MARZO in sede ( via Saluzzo 28) oppure presso la libreria dell’Acciuga in via Dronero 1.

Download “Quaderno CIPEC N. 69 (Seminario su Lucio Magri, Rifondazione Comunista nel cuneese)” Quaderno-CIPEC-Numero-69.pdf – Scaricato 21029 volte – 1,76 MB

Quaderno 69 a stampa CIPEC, Rifondazione Comunista in provincia di Cuneo

Fonte, Facebook 7 marzo 2023

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E’ uscito a stampa il QUADERNO 69 del CIPEC. Il testo è già da tempo scaricabile/leggibile on line.
Contiene il mio intervento al convegno del novembre 2021 (Rimini) sulla figura di Lucio MAGRI. Nel testo recentemente pubblicato dall’editore Bordeaux, l’intervento, per motivi di spazio, è pubblicato in parte.

Il quaderno comprende poi una Piccola “storia” (sic!) di Rifondazione Comunista in provincia di Cuneo, dall’ultimo periodo del PCI e di DP, alla fondazione, dalla crescita alle scissioni, dai difficili anni della presenza al governo a quelli, ancora più difficili, del “Cammino nel deserto, dopo la sconfitta elettorale del 2008.

Termina nel 2013, quando ho lasciato Cuneo per altri lidi (Genova e – per qualche tempo – Nizza).
Spero:
– possa interessare, come piccolo spaccato, anche fuori dalla provincia di Cuneo, a cominciare dalle altre realtà rifondarole.
– sia possibile discuterne a Cuneo e valli, non solamente per ricordare “come eravamo”.

Sergio Dalmasso, facebook 7 marzo 2023

dodicesima disposizione a Grosseto

Presentazione del Libro dodicesima disposizione presso il Circolo ARCI Khorakhanè APS Via Ugo Bassi, 62 /64 – 58100, Grosseto.

Copertina libro Dodicesima disposizione

Copertina del Libro dodicesima disposizione Editore: Bordeaux

Presentazione con Daniela Marretti e Luca Pierini del Teatro Studio Grosseto.

Introduzione di Stefania Amarugi Segretaria di Rifondazione Comunista Grosseto.

Interventi di Sergio Dalmasso

Grosseto, 17 febbraio 2023

Audio corso di Rifondanzione Comunista:

https://www.rifondazionecomunista.org/disposizione-xii/

Trama Libro dodicesima disposizione

Troppo spesso si danno per scontate conoscenze storiche del periodo compreso tra la Prima guerra mondiale e gli anni Duemila, colpevolmente trascurato anche dai programmi scolastici.

Per queste ragioni è stato organizzato un corso su fascismo e antifascismo di cui questo volume ne raccoglie le risultanze.

Un testo di facile accesso per lettori di ogni età con l’obiettivo di illustrare il fenomeno delle nuove destre che si rifanno ideologicamente al fascismo nonostante il divieto contenuto nella XII Disposizione della Costituzione:

«È proibita la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista».

Riferimenti sito web Sergio Dalmasso

Visita il sito https://www.sergiodalmasso.com

Iscriviti al Canale YouTube Sergio Dalmasso:

https://www.youtube.com/@sergiodalmasso

Il Canale YouTube di Sergio Dalmasso è una preziosa risorsa che offre un affascinante viaggio nel mondo della storia, della politica e della cultura attraverso gli occhi dello stimato storico. Con ben 86 video (attualmente), il canale si presenta come un archivio ricco di conoscenze, in cui Sergio Dalmasso presenta i suoi nuovi volumi, esplora i Quaderni del CIPEC e approfondisce l’attualità del pensiero di figure iconiche come Antonio Gramsci e Rosa Luxemburg, Che Guevara e altre figure importanti per il movimento operaio.

Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nelle riflessioni di Dalmasso sulla storia politica italiana e internazionale, con particolare attenzione a eventi cruciali come i cento anni dalla Rivoluzione Russa. Le presentazioni di nuovi volumi offrono uno sguardo privilegiato sulle idee fresche e gli approfondimenti dell’autore, contribuendo a rendere accessibile un sapere di grande valore.

La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.

Sergio Dalmasso emerge come una guida autorevole, fornendo non solo informazioni storiche accuratamente documentate, ma anche interpretazioni illuminate che stimolano la riflessione critica.

 

Ricordando Livio Maitan a Roma

“Bandiera rossa” e la LCR

Ho saputo dell’esistenza della Quarta internazionale e di “Bandiera rossa”, nel lontano 1965, all’inizio del liceo. A Cuneo, piccola città di provincia, tranquilla e democristiana (nonostante il significativo passato resistenziale), era nata da poco l’Associazione giovanile Nuova Resistenza.

Livio MaitanLa più parte dei suoi componenti, allora iscritti alla Federazione giovanile socialista, sarebbe poi stata, entro pochi anni, il nucleo delle lotte studentesche e dei gruppi della nuova sinistra (soprattutto Lotta Continua).

I temi: pace, disarmo, rinnovamento della scuola, impegno a combattere il fascismo non solo laddove era al potere, ma anche nelle strutture e negli organi dello Stato, nell’istruzione, nell’informazione, nelle questioni del lavoro.

Accompagnando l’amico Marco Revelli, di poco più “grande” di me, nella piccola sede dell’associazione, avevo trovato una copia della rivista.

Grande stupore in me, ragazzo, vaghe simpatie per il PSIUP, nel sapere che esistevano “ancora” gruppi che si richiamavano a quel Leone Trotskij di cui non conoscevo che il nome, ma per il quale sentivo una istintiva simpatia, nata forse dal fascino intellettuale o dall’attrazione per lo sconfitto nelle tragedie della storia, che avrebbe accompagnato le scelte di tanta parte della mia generazione.

Mi aveva stupito, ma anche affascinato l’idea di “continuità storica”, di una matrice politico- culturale che tenta di rinnovarsi negli anni e di misurarsi con le emergenze (le analisi del neocapitalismo!), senza abbandonare le radici su cui è nata.

La rivista La Sinistra

Qualche riferimento a questa tensione avrei trovato, più tardi, nella lettura di una splendida rivista “La Sinistra”, tentativo unico – e troppo presto esaurito – di legare la nascente nuova sinistra e settori di quella storica, nel processo di ridefinizione e “rifondazione” del movimento operaio non solamente italiano 1.

Poi, l’università.

A Genova, città allora operaia, con tradizioni di classe (dal movimento mazziniano a quello socialista, da un antifascismo diffuso ad una resistenza – che forse allora sottovalutavo – in cui il legame tra lotta partigiana e lotta di classe era stato profondo).

Una realtà operaia meno toccata, rispetto a Milano e a Torino, dalla migrazione meridionale, meno giovane, più legata a partito e sindacato.

I portuali, fieri della loro specificità e convinti di un ruolo di “avanguardia” anche rispetto alle fabbriche.

Antifascismo a Genova

Ancora, il forte e costante ricordo del 30 giugno 1960, della risposta antifascista, nella certezza che Genova, la città che nel 1945 aveva addirittura anticipato il 25 aprile, avesse respinto allora l’attacco della destra e fosse sempre in grado di farlo.

Un movimento studentesco che univa protesta contro la realtà scolastica (quale emozione la lettura, d’un fiato, di Lettera a una professoressa!) a mille spinte esistenziali e soprattutto alle tematiche internazionali con i cortei contro i golpisti greci (ricordo l’oratoria commovente di Ferruccio Parri), contro la guerra in Vietnam, per la morte del Che e per la scoperta del suo marxismo “diverso”.

Federazione giovanile comunista

Una federazione giovanile comunista presente nei quartieri, ma debole nelle scuole e nelle facoltà, in difficoltà davanti all’esplosione di una protesta studentesca che usciva totalmente, in forme e contenuti, dal suo orizzonte, gli organismi studenteschi (ricordo Giulietto Chiesa, leader della FGCI e dell’UGI) in via di scioglimento, una federazione giovanile PSIUP (Roberto Speciale, Renato Levrero, Pietro Marcenaro…) agile e attiva, spostata a sinistra, con spinte operaiste e terzomondiste, qualche presenza “cinese”, il PCd’I (m-l) del tutto estraneo alle dinamiche studentesche, l’esistenza di una tendenza anticapitalista e antiburocratica che sommava spezzoni di cultura marxista (le ascendenze di Socialismo ou barbarie), libertaria, situazionista, che nasceva da un retroterra operaista, comunista, consiliarista, fortemente antileninista, come testimonia la rivista “Democrazia diretta” (1961), il cui animatore (Gianfranco Faina) avrebbe attraversato il movimento studentesco della facoltà di lettere, la Lega degli operai e degli studenti, sino a Ludd e ai successivi drammatici approdi.

Era debole la presenza organizzata dei Gruppi comunisti rivoluzionari, nel momento in cui maggiore era la loro crisi a livello nazionale.

Tematiche “trotskiste”

Le tematiche “trotskiste” giravano comunque, nei dibattiti sulla natura sociale dell’URSS (anche se la categoria di burocrazia mi sembrava – e mi sembra – troppo meccanica e scolastica), nella discussione su Gramsci – che la nuova sinistra sottovalutava – nelle quali la lettura dei testi di Silverio Corvisieri mi sembrava far uscire il rivoluzionario sardo dai limiti angusti delle interpretazioni ufficiali.

Se ero (e sono) dubbioso sula esistenza di una Quarta internazionale, nel momento in cui ampi spazi sembravano aprirsi a sinistra del PCI, tre elementi mi interessavano nelle discussioni con i compagni (fra tutti Giancarlo Giovine e Antonio Caronia che negli anni sarebbe divenuto direttore di “Bandiera rossa”) e nella lettura di riviste e documenti:

• un giudizio critico e non mitizzante sulla realtà cinese che inquadrava la realtà del paese asiatico nella storia del movimento comunista e ne coglieva le contraddizioni (fondamentali le letture di Isaac Deutscher e di Partito, esercito e masse nella crisi cinese di Livio Maitan;

• una valutazione critica, ma mai estremistica sulla sinistra storica (PCI, PSI, sindacato). Anche su questo, un testo di Maitan (PCI 1945/1969. Stalinismo e opportunismo, si differenziava da tante certezze (i tempi brevi, la già avvenuta perdita di influenza della sinistra storica sulle masse) che tanto avrebbe influito negativamente nelle dinamiche della nuova sinistra;

• la ribadita necessità dell’organizzazione davanti a tendenze “spontaneiste” e “movimentiste” che certo sono state maggioritarie nel ’68 italiano.

CONTINUA …

  1. Mi permetto di segnalare il mio piccolo e semi- clandestino La rivista “La Sinistra”, una stagione troppo breve, Milano, ed. Punto rosso, 2021.

Sergio Dalmasso, Stralcio del mio saggio presente in forma completa nei Quaderni CIPEC del 2024 – Genova 17 febbraio 2023

Quaderno CIPEC numero 72 contentente l’intervento completo sul centenario di Livio Maitan:

Download “Quaderno CIPEC N. 72” Quaderno-CIPEC-Numero-72.pdf – Scaricato 30569 volte – 1,69 MB

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Sito web su Livio Maitan

Il fondamento della violenza nazista

26-01-2023 – di: Franco Di Giorgi

Fonte: https://volerelaluna.it/cultura/2023/01/26/il-fondamento-della-violenza-nazista/

Per non lasciarsi soffocare e impedire dall’odio che provava per l’irrazionalismo nazista, Thomas Mann cercava di dare una risposta razionale a una stessa domanda che ha riformulato in due articoli degli anni Quaranta, articoli ora compresi, insieme ad altri, in Fratello Hitler e altri scritti sulla questione ebraica (Mondadori, Milano 2005). La domanda è la seguente: «Che razza di esseri umani sono, che razza di mostri quelli che non sono mai sazi di uccidere [quelli che non si stancano mai di infliggere agli altri i peggiori tormenti], per i quali ogni miseria che riversavano sugli ebrei [per i quali la miseria che hanno riversato su vittime pacifiste e indifese, tanto avverse alla violenza] altro non era che uno stimolo a spingerli in una miseria ancora più profonda e più spietata [uno stimolo a far precipitare queste stesse vittime verso sventure ancora più terribili e spietate]?» (Ebrei nel terrore, 1942; Un popolo duraturo, 1944, corsivi nostri).

Tra le risposte che avanza, il «crollo morale del 1918» (La questione ebraica, 1921), cui farà cenno anche la Arendt nel suo saggio su Le origini del totalitarismo (1951); il declino, l’imbarbarimento, l’involuzione e la massificazione della cultura europea che esortava i giovani alla deresponsabilizzazione, vale a dire a delle «vacanze protratte dal proprio Io» (Attenzione, Europa!, 1935): li invitava cioè non solo a congedarsi dalla responsabilità, ma anche ad eludere con ciò stesso la complessità dei problemi posti dalla modernità, cercando di risolverli con la violenza, che è, dice Mann, un «principio straordinariamente semplificatore» (ibid.); l’anti-intellettualismo e il primitivismo come Weltanschauung (Fratello Hitler, 1939); la ripresa, l’approfondimento e l’attuazione politica di quell’irrazionalismo filosofico a cui György Lukács dedicherà l’intero suo saggio su La distruzione della ragione (1959); il sostegno da parte degli intellettuali tromboni o delle “muse arruolate” (così ad esempio in Auschwitz e gli intellettuali Enzo Traverso definisce Martin Heidegger); la falsificazione, alla quale, come evidenzierà nel 1949 Orwell in 1984, verrà attribuito «il medesimo valore che ha la verità» (ibid.), inaugurando così l’istituzionalizzazione della postverità; ed altre risposte ancora. …

Saggio completo su volerelaluna

Lucio Libertini, attività a Torino

Lucio Libertini PCI

Video del mio intervento nel convegno di Torino del 20 ottobre 2022 per ricordare i 100 anni dalla nascita di Lucio Libertini, fonte Archivio Roberto Marini di Pistoia:

Breve stralcio di un mio saggio, a stampa nei quaderni del Cipec 2024, sui convegni sulla figura di Lucio Libertini.

LUCIO LIBERTINI

l’attività a Torino

Un lungo percorso

Ho scritto un testo su Lucio Libertini per ricordare pagine di storia del socialismo poco note, dimenticate, per richiamare figure e tematiche di quel socialismo di sinistra che pare scomparso, ma che ha costituito una matrice specifica, atipica per le radici teoriche e per le proposte strettamente politiche.

Il mio testo riprende il titolo della autobiografia politica che Libertini avrebbe voluto scrivere e di cui ha lasciato pochissime pagine e uno schema sintetico, scritto a mano.

Protagonismo della classe operaia

Il filo conduttore è la permanenza nel tempo di un filone socialista di sinistra, classista e antistalinista, centrato sul protagonismo della classe operaia.

Questo indirizzo ha sempre seguito, in un percorso coerente e travagliato.

Infelice comizio di Occhetto

Davanti alle accuse, da più parti riprese dopo la sua morte- e purtroppo presenti anche nell’infelice comizio di Achille Occhetto alle porte della FIAT, nella campagna elettorale del 1992- di avere cambiato partiti e sigle e di essere un globetrotter della politica, la risposta era sempre di avere, al contrario, dimostrato una coerenza superiore a tanti, sempre rimasti nello stesso partito, ma approdati a posizioni ben diverse da quelle iniziali.

Dopo un brevissimo passaggio nella Democrazia del lavoro di Ivanoe Bonomi e Meuccio Ruini, la cui tematica democratico- liberale, sostanzialmente prefascista non soddisfa i giovani che ne escono, l’approdo del giovane Libertini, catanese, studente a Roma, è nel PSIUP, il nome assunto dall’unificazione delle forze socialiste.

Due anime del PSIUP

Il partito ha due anime: quella di sinistra, unitaria verso il PCI (è forte il trauma del ventennio fascista) ed appiattita sull’URSS, quella tradizionalmente riformista, guidata da Giuseppe Saragat, invece critica verso l’URSS e favorevole ad una netta autonomia nei confronti del PCI e ad un “socialismo dei ceti medi”.

Accanto e in contrapposizione a queste, è la corrente di Iniziativa socialista, che rifiuta l’egemonia staliniana, la subordinazione all’URSS, si colloca in posizione critica verso l’unità nazionale, i governi ciellennisti (chiede che il PSI non ne faccia parte), propone la neutralità fra i due blocchi che si stanno formando in Italia e nel mondo.

Posizione europeista del PSIUP

Netta è la posizione europeista (alle spalle vi è la figura di Eugenio Colorni, ucciso nella resistenza romana e tra gli autori del Manifesto di Ventotene).

La corrente ottiene buoni risultati al congresso del 1946, ma è schiacciata da bipolarismo, a livello nazionale e internazionale, dalla inesperienza dei suoi dirigenti, tutti giovani, dal precipitare della scissione “socialdemocratica” nel gennaio 1947, cui aderisce nella speranza di poter costruire una autentica forza socialista autonoma e innovativa.

Distrutta dalla gestione di Saragat e dalla accettazione, da parte del nuovo partito della presenza in governi centristi e dell’adesione al Patto atlantico, la componente si disperde. Significativi, anche per il loro ruolo futuro, i nomi dei principali componenti: Bonfantini, Vassalli, Solari, Zagari, Matteotti, Formica, Mineo, Ruffolo, Russo, Arfé, Quazza.

Download “Quaderno CIPEC N. 72” Quaderno-CIPEC-Numero-72.pdf – Scaricato 30569 volte – 1,69 MB Download “Quaderno CIPEC N. 67 (Lucio Libertini. Interventi al consiglio regionale del Piemonte 1975-1976)” Quaderno-CIPEC-Numero-67.pdf – Scaricato 19738 volte – 1,72 MB

Sergio Dalmasso

Morto Gianni Russotto il prete “rosso”

Se ne è andato GIANNI RUSSOTTO, 82 anni. Sacerdote, era vissuto molti anni in Cile, di cui ricordava l’ignobile golpe, le forme di resistenza, il suo impegno con formazioni cattoliche e comuniste contro la dittatura di Pinochet.

Addio Gianni Russotto il prete rosso è morto

Aveva lasciato il sacerdozio, come non pochi, in quegli anni di forte rimessa in discussione del ruolo della Chiesa cattolica e dei “credenti”, continuando l’impegno politico, a Genova, in una valle, un tempo centro operaio, oggi modificata dalle trasformazioni sociali e urbanistiche.

L’avevo conosciuto, quando ero risbarcato a Genova, anni fa, ad una conferenza sul Cile, poi nell’impegno per la lista “L’altra Europa”, nell'”Altra Liguria” e poi in tutte le avventure successive.

Mi aveva fatto piacere trovarlo nel circolo “Gramsci” di Rifondazione. Ci eravamo ricordati di una sua presenza a Cuneo (autunno 1991), con una india mapuche, all’interno di iniziative che avevo organizzato per ricordare i 500 anni della “conquista” dell’America.

Non vi era suo intervento, in ogni ambito, che non toccasse i crimini del liberismo distruttivo (lo ricordava, quando ritornava dal suo Cile, in cui vedeva un intreccio perverso di povertà e di consumismo sfrenato).

Era un legame tra aumento delle diseguaglianze e modificazione antropologica che colpiva il suo umanismo di cristiano critico.

Ancora soffriva per il correntismo di Rifondazione, per un partito che era somma di parti, mai compiutamente ricomposte.

Era malato da tempo, ma resta lo scandalo per il modo in cui è stato curato, gli ultimi giorni, in un pronto soccorso e un ospedale, nei giorni delle festività e del ritorno del Covid.

Spero che in città e nella sua valle, ricorderemo tutti gli aspetti della giusta vita del mio amico prete, a cui ho voluto veramente bene.

Facebook, Genova, 7 gennaio 2023.

Sergio Dalmasso

Dodicesima disposizione Costituzione italiana

Il libro Dodicesima disposizione è stato presentato al Circolo Prc di Grosseto in una bella iniziativa con Sergio Dalmasso (coautore) il 4 dicembre 2022.

LIBRERIA POPOLARE DEL FORUM CITTADINI DEL MONDO
PROMOZIONE DEL LIBRO :

“Dodicesima disposizione”

– Di AAVV – Coordinatore Raul Mordenti
– A cura del Dipartimento antifascismo del Partito della Rifondazione Comunista

Dodicesima disposizione libro copertina
Video del Convegno dell’incontro al circolo PRC di Grosseto sul libro Dodicesima disposizione:

Parte prima:

Seconda parte:

Libri sui crimini fascisti in Italia Dodicesima disposizione libro

Canale YouTube Sergio Dalmasso

Il Canale YouTube di Sergio Dalmasso è una preziosa risorsa che offre un affascinante viaggio nel mondo della storia, della politica e della cultura attraverso gli occhi dello stimato storico. Con ben 86 video (attualmente), il canale si presenta come un archivio ricco di conoscenze, in cui Sergio Dalmasso presenta i suoi nuovi volumi, esplora i Quaderni del CIPEC e approfondisce l’attualità del pensiero di figure iconiche come Antonio Gramsci e Rosa Luxemburg, Che Guevara e altre figure importanti per il movimento operaio.

Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nelle riflessioni di Dalmasso sulla storia politica italiana e internazionale, con particolare attenzione a eventi cruciali come i cento anni dalla Rivoluzione Russa. Le presentazioni di nuovi volumi offrono uno sguardo privilegiato sulle idee fresche e gli approfondimenti dell’autore, contribuendo a rendere accessibile un sapere di grande valore.

Il canale non si limita a trattare solo di teoria politica, ma esplora anche il patrimonio culturale italiano attraverso la lente di figure come il poeta Rocco Scotellaro.

La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.

Sergio Dalmasso emerge come una guida autorevole, fornendo non solo informazioni storiche accuratamente documentate, ma anche interpretazioni illuminate che stimolano la riflessione critica.

Comitato Nazionale del Centesimo della Nascita di Lucio Libertini
presenta il convegno internazionale Lucio Libertini:

Lucio Libertini e…
Un protagonista della sinistra italiana nel centesimo anniversario della nascita

Pistoia, Sala Maggiore Palazzo Comunale – Piazza Duomo. Venerdì 2 dicembre 2022.

Archivio Roberto Marini (Oltre il Secolo Breve)

Relazione di Sergio Dalmasso: Pistoia 2 dicembre 2022.

Convegno internazionale Lucio Libertini, Pistoia 2 dicembre 2022 Relazione di Sergio Dalmasso

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Intervento di Lucio Libertini al congresso fondativo del Partito della Rifondazione Comunista del 14 dicembre 1991

Registrazioni audio complete del congresso di Radio Radicale al seguente indirizzo:
https://www.radioradicale.it/scheda/43546/congresso-nazionale-fondativo-del-partito-della-rifondazione-comunista

L’evento è stato organizzato da Partito della Rifondazione Comunista.

Sono intervenuti: Patrizia Mancini (PRC), Roberto Di Zenobio (PRC), Tuti Kondul (PRC), Emma Bonidoni (PRC), Luciana Frontini (PRC), Mascia Graziella (PRC), Vera Lombardi (PRC), Peppe Napolitano (PRC), Walter Piludu (PRC),

Lucio Libertini (PRC),

Giacomo Luppichini (PRC), Dacia Valent (PRC), Pancrazio De Pasquale (PRC), Nichi Vendola (PRC), Maria Grazia Sestero (PRC), Armando Cossutta (PRC), Aldo Rizzo (SINISTRA INDIPENDENTE), Lucio Magri (PRC), Eugenio Melandri (PRC), Cosimo Carozzo (PRC), Beniamino Serafini (PRC), Franco Giordano (PRC), Stefania Paoli (PRC), Milziade Caprili (PRC), Luciana Castellina (PRC), Francesco Babusci (PRC), Hammad Nemer (OLP), Marco Ferrando (PRC), Guido Soranno (PRC), Fausto Monfalcone (PRC), Alberto Albertini (PRC), Paola Persia (PRC), Emanuela Battisti (PRC), Pierluigi Neri (PRC), Marina Larissa (PRC), Roberto Musacchio (PRC), Oliviero Diliberto (PRC), Rosa Barbarossa (PRC), Stojan Spetic (PRC), Salvatore D’albergo (CRS), Pietro Mita (PRC).