Presentazione di Rosa Luxemburg oggi

Sergio Dalmasso presso il Chiosco San Matteo a Genova.

Le foto sono di Domenico Calbi

Riportiamo l’estratto di Dalmasso presente in:

In Rosa Luxemburg oggi, Lezioni teoriche vive, Pontassieve, ed. Prospettiva Edizioni Services & Publishing, 2023.

Sergio Dalmasso

Una Rosa che vive

Mi limito ad alcune considerazioni, brevi e sintetiche, sui motivi che rendono Rosa Luxemburg figura imprescindibile nella ricostruzione, anche se sempre più complessa, di un pensiero ed una pratica alternativi, in questo ventunesimo secolo.

Viene immediatamente alla luce come la più grande figura femminile nella storia del marxismo,

– quella che Lenin, pur nel dissenso, definì aquila e delle opere della quale ha consigliato lo studio alle giovani generazioni,

– Trotskij chiese di preservare (Giù le mani) dall’uso strumentale di socialdemocratici e stalinisti,

– Lukacs (e con lui Lelio Basso) lesse come la maggior continuatrice della concezione dialettica di Marx,

sia stata, per decenni, colpita da critiche e luoghi comuni, additata come portatrice di concezioni e teorie da emarginare (il luxemburghismo, la sifilide luxemburghiana…).

Deformazioni su Rosa Luxemburg

Tutto in lei contrasta con le deformazioni che il pensiero marxista – la concezione per cui la liberazione del proletariato è opera del proletariato stesso – ha subito ad opera del gradualismo meccanicistico della Seconda internazionale e della distorsione staliniana a partire dagli anni ’20,

sino alle tragedie dei decenni successivi (si pensi, ma non solamente, alle ondate di processi e alla distruzione di tutto il gruppo dirigente bolscevico).

Rosa è atipica, già in gioventù, nel movimento socialista polacco, quando rifiuta la priorità dell’impegno sulla questione nazionale.

La sua stessa tesi di laurea inquadra la questione polacca, al centro di tanti documenti dell’internazionale e di scritti di Marx, Engels e Lenin, in termini strutturali:

la Polonia è divisa fra tre grandi imperi (Germania, Austria, Russia) e ognuna delle tre parti è legata, economicamente, allo stato di cui fa parte.

L’indipendenza nazionale cozzerebbe contro le strutture economiche ed è, comunque, da collocarsi in secondo piano, rispetto alla centralità della lotta di classe.

CONTINUA … Download completo:

Download “Una Rosa che vive (Estratto di Sergio Dalmasso dal libro Rosa Luxemburg oggi)”

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Presentazione Rosa Luxemburg oggi copertina libro

Presentazione Rosa Luxemburg oggi relatore Sergio Dalmasso
Presentazione Rosa Luxemburg oggi Chiosco San Matteo

Presentazione libro di Bertorello e Corradi

Lo strano caso del debito italiano, Storia di un’anomalia divenuta globale, il libro di Marco Bertorello e Danilo Corradi, sarà presentato a Genova il 14 marzo 2024 dalle ore 17.30 al circolo PRC Bianchini.

Sarà presente l’autore Marco Bertorello che dialogherà con Sergio Dalmasso presso il circolo Bianchini, Marassi,  piazza Romagnosi.

Locandina presentazione Strano caso del debito italiano Genova

Sinossi del libro Lo strano caso del debito italiano

La storia del debito pubblico dall’Unità d’Italia a oggi mostra una realtà diversa dalla narrazione secondo cui l’inefficienza dell’economia italiana sia dovuta unicamente alla spesa fuori controllo e alla corruzione.

A essere rimosso è infatti il ruolo dell’impresa privata nostrana e dei suoi protagonisti.

Se dal 1861 alla nascita della Repubblica le impennate dell’indebitamento si spiegano sostanzialmente con le avventure belliche, la sua crescita anomala dopo gli anni Sessanta non fu frutto della spesa sociale – rimasta inferiore agli altri paesi avanzati – ma del sostegno a un’industria privata fragile, che faticava a reggere la conflittualità operaia e la concorrenza internazionale.

Dopo la fine del boom economico l’impresa pubblica assorbì aziende decotte e soccorse un capitale privato in ritirata dal rischio d’impresa, con sussidi diretti alle aziende superiori alla media europea e con una pressione fiscale molto generosa con profitti e rendite.

Nel periodo successivo alla crisi del 2008 i debiti pubblici sono però cresciuti ovunque.

Il mondo tende a italianizzarsi e i vecchi parametri di Maastricht oggi non sarebbero rispettati da quasi nessun paese rilevante.

Per la sua particolare storia economica, l’Italia sembra aver anticipato la tendenza globale di un capitalismo in crisi, sempre più bisognoso di assistenza statale, disposto solo a investimenti a breve termine e ad agire in settori con rendita garantita.

Affrontare il tema del debito pubblico significa allora mettere in discussione il paradigma economico della finanza che, nel tentativo di rinviare problemi strutturali, non ha risolto il problema della crescita e ha aumentato le diseguaglianze.

Tenendoci sempre sul bordo del precipizio.

Copertina del libro Strano caso del debito italiano

Il Calendario del popolo n. 644, Il revisionismo storico “diffuso”

No a Tambroni e ai fascisti, di Sergio Dalmasso. Mentre si scrive è presente in Ebay il numero 644, luglio 2000, de “Il Calendario del popolo” del 2000 intitolato Il revisionismo storico “diffuso” dal saggio di Luciano Canfora.

In esso vi è – fra gli altri – il saggio di Sergio Dalmasso intitolato: Giugno-luglio 1960: NO a Tambroni e ai fascisti! catalogato nella sezione Archivio, Scritti storici e Articoli e saggi di questo sito.

Gli autori del numero 644, luglio 2000, del Calendario del popolo sono stati: Sergio Dalmasso, Franco Pedone, Luigi Urettini, Paolo Marzorati, Alberto Burba, Michael Löwy, Luciano Canfora, Gianni Giadresco, Fulvio Grimaldi, Irea Gualandi, Umberto Terracini.

Copertina calendario del popolo n. 644, Giugno-luglio 1960: No a Tambroni e ai fascisti!

CALENDARIO DEL POPOLO n. 644, 07/2000: Il revisionismo storico “diffuso.

Franco Della Peruta (direttore), Nicola Teti (direttore responsabile).

A tal proposito si ripropone il saggio di Sergio Dalmasso  in esso pubblicato:

Stralcio del saggio: Il governo Tambroni

Il 21 marzo ‘60, il DC Fernando Tambroni riceve l’incarico di formare il governo che nasce, il 25 marzo, senza una maggioranza precostituita.

Alla Camera, il monocolore DC di Tambroni ottiene la fiducia per soli tre voti.

Determinanti i 24 parlamentari del MSI.

Dieci ministri annunciano le dimissioni, anche se solamente tre (Pastore, Bo e Sullo, della sinistra del partito) le confermano.

Per una settimana si tenta di ripercorrere la strada di una cauta apertura a sinistra, ma il tentativo di Fanfani fallisce, anche per il mancato appoggio della Presidenza della Repubblica e la non velata opposizione di settori confindustriali e di parte della gerarchia ecclesiastica.

Il 16 aprile, il cardinal Siri, di Genova, ha minacciato; in un incontro con l’on. Lucifredi, la possibile nascita di un secondo partito cattolico, appoggiato ai Comitati civici, se la DC aprirà ai socialisti.

A questo punto, il presidente Gronchi riesuma il governo Tambroni e lo invia al Senato, dove ottiene la fiducia, ancora con l’appoggio del MSI e con dichiarazioni non lontane dall’antiparlamentarismo della destra.

Forte il timore di involuzione democratica, di verticalizzazione del potere, in una realtà europea segnata dall’ascesa, in Francia, di De Gaulle.

Pur presentatosi come ministero della organizzazione amministrativa e degli affari costituzionali, il nuovo esecutivo tenta di caratterizzarsi come “governo forte”, con un organico rapporto, da “governo di palazzo”, con il presidente Gronchi e con appoggi dalla destra economica.

Il 21 maggio, a Bologna, viene disperso un comizio del PCI, tenuto da Giancarlo Pajetta.

Tambroni, pur provenendo ufficialmente dalla sinistra DC, ondeggia fra anticomunismo, integralismo cristiano, atteggiamenti populistici. L’equilibrio fra le due ali estreme dello schieramento politico si trasforma nell’offrire legittimazione democratica al MSI.

Genova, il 30 giugno

Per il 2, 3 e 4 luglio, il MSI convoca il suo congresso nazionale.

Per la prima volta, anziché una cittadina di provincia, non toccata particolarmente dal movimento resistenziale, è scelta Genova, la città che si è liberata da sola, addirittura il 24 aprile 1945.

Anche il luogo fa pensare ad una provocazione, ad un oltraggio: il teatro Margherita, in via XX settembre, è a pochi metri dal sacrario dei partigiani caduti.

CONTINUA…

Download “Giugno-luglio 1960: No a Tambroni e ai fascisti! (di S. Dalmasso)”

Calendario-del-Popolo-Numero-644-No-a-Tambroni-e-ai-fascisti.pdf – Scaricato 13557 volte – 106,33 KB

Primo capitolo libro Rifondazione Comunista

Si rende disponibile – in data 26 gennaio 2024 – gratis il “Capitolo 1 Rifondazione Comunista” del libro sulla storia di Rifondazione Comunista dal 2001 al 2011 di Sergio Dalmasso.

Download “Capitolo 1 storia di Rifondazione Comunista”

Storia-di-Rifondazone-Comunista-Capitolo-1.pdf – Scaricato 20123 volte – 402,02 KB

Brevissimo stralcio del video sulla presentazione dell’11 aprile 2022 del libro sulla storia di Rifondazione Comunista. Dal movimento dei movimenti alla chiusura di «Liberazione»,
storia di un partito nella crisi della sinistra italiana, di Sergio Dalmasso (Red Star Press, 2021).
Presentazione organizzata dalla rivista Su la testa.
Con l’autore Dalmasso, Daniela Chironi (ricercatrice della Scuola Normale di Pisa) e Paolo Ferrero (direttore della rivista Su la testa: https://www.sulatesta.net/)
Il video completo è reperibile al seguente indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=KzbNz9niEYo

 

Capitolo 1 Rifondazione Comunista copertina

Parte dell’introduzione

Nel lontano 2002 ho pubblicato Rifondare è difficile. Rifondazione comunista dallo scioglimento del pci al “movimento dei movimenti” (Centro documentazione di Pistoia, Pistoia, 2002).

Download “Quaderno CIPEC Numero 31 (Libro sul primo decennio di Rifondazione di S. Dalmasso)”

Quaderno-CIPEC-Numero-31.pdf – Scaricato 16280 volte – 1,03 MB

Il testo, poi ristampato integralmente nel n. 31 dei «Quaderni del cipec» di Cuneo, tentava di offrire una lettura il più possibile oggettiva, di non “fare il tifo” per questa o quest’altra posizione, ma di raccontare la nascita del partito, iniziando dagli scontri interni al pci nei suoi ultimi anni, la sua strutturazione, le divergenze indotte e dalle tante matrici che lo avevano costituito e – soprattutto – dalla legge elettorale maggioritaria che spinge inevitabilmente ad alleanze, anche spurie.

Giudizio sull’URSS

Non mancano differenze di riferimenti teorico-culturali, dalla storia del movimento di classe (il giudizio sull’URSS), alla concezione del partito e i suoi rapporti con i movimenti sociali, dalle relazioni con le altre formazioni di sinistra e progressiste (alla base, nel 1993, della defenestrazione di Garavini) alla percezione delle “emergenze” (questione di genere, ecologia, radicalismo cristiano, rapporto nord/sud del mondo…).

Da subito è stato presente – e in alcuni casi lacerante – il nodo continuità/rottura, tradizione/ innovazione, esistente nella stessa endiadi del nome Rifondazione comunista, in cui spesso le singole componenti hanno messo l’accento soprattutto su uno dei due termini.

Egemonia di Rifondazione nel movimento dei movimenti a Genova

Questo secondo testo intende coprire il decennio, dal 2001 al 2011, dalla oggettiva egemonia manifestata a Genova, alla crescita/trasformazione registrata negli anni successivi.

Sull’onda del “movimento dei movimenti”, alla svolta verso un nuovo accordo con il centro-sinistra, agli anni (2006-2008) di collaborazione governativa, sino alla scomparsa della presenza istituzionale (Camera, Senato, Parlamento, europeo), dai media e la simbolica chiusura di «Liberazione».

Inizia, per dare continuità, dalle ultime pagine del primo libro, seguendo il dibattito sul rapporto fra partito e movimento, su Genova 2001, guerra, quinto congresso del partito, quello in cui emergono tematiche altermondialiste. Si chiude con una nuova egemonia, sociale e politica, della destra e con la frantumazione e l’uscita dal radar politico di quanto resta a sinistra.

Sergio Dalmasso

Lucio Libertini e… Un protagonista della sinistra italiana nel centesimo anniversario della nascita

Presentazione del libro contenente gli Atti del convegno di Pistoia del 2 dicembre 2022 intitolato:
Lucio Libertini e… Un protagonista della sinistra italiana nel centesimo anniversario della nascita, Barbara Nikolova (a cura).

Meeting di venerdì 1 dicembre alle ore 17, contemporaneamente a Pistoia, Torino, Genova, Roma.
Diretta Facebook organizzata dall’Archivio Roberto Marini di Pistoia.
https://archiviomarinioltreilsecolobreve.it/

Il Ministero della Cultura, attraverso la Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali, riconosce e sostiene progetti a favore della istituzione di Comitati Nazionali per le celebrazioni previste dalla Legge n. 420 del 1° dicembre 1997, volti a realizzare iniziative che ricordino i grandi protagonisti della storia e della cultura italiana in occasione delle loro ricorrenze “secolari”.

La Fondazione Roberto Marini “Oltre il secolo breve” ETS di Pistoia ha promosso nell’autunno 2020 la costituzione del Comitato Nazionale dedicato alla celebrazione nel 2022 del centesimo anniversario della nascita di Lucio Libertini, dirigente politico punto di riferimento anche del “creatore” della Fondazione stessa, e protagonista politico e culturale della travagliata storia della Sinistra italiana dal secondo dopoguerra fino alla scomparsa avvenuta nel 1993.

Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Lucio Libertini

Il Comitato è stato riconosciuto ed istituito dal Ministero con Decreto n. 197 del 9 maggio 2022, ed in questo volume (che fa seguito a quello dedicato all’impegno profuso da Libertini specificatamente per la natia Sicilia) presenta gli Atti del convegno svoltosi a Pistoia venerdì 2 dicembre 2022, a conclusione del primo anno di attività.

Articolato su relazioni sia cronologiche che tematiche, integrate da testimonianze di chi ha condiviso il suo impegno nei vari partiti in cui ha militato, il convegno si è soffermato in particolare sugli elementi dell’opera di Libertini che possono essere considerati ancora attuali.

Interventi:  Torino: Daniele Pipitone e Aldo Agosti;  Genova: Sergio Dalmasso ; Pistoia: Roberto Niccolai e Barbara Nikolova; Roma: Saluti di Maurizio Acerbo (Segretario del Prc), Roberto Musacchio, Fausto Bertinotti, Gabriella Pistone, Giovanni Russo Spena, Giorgio Benvenuto.

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Riferimenti per approfondire

Video del Comitato Nazionale Centenario della Nascita di Lucio Libertini:
https://www.facebook.com/Comitatocentenarioluciolibertini
Visita https://archiviomarinioltreilsecolobreve.it/
Libro su Lucio Libertini di Sergio Dalmaso su Amazon:
https://www.amazon.it/Lucio-Libertini-viaggio-sinistra-italiana/dp/8883512413
Libro gratis sui discorsi di Lucio Libertini al Consiglio regionale del Piemonte nel quaderno CIPEC n. 67:

Download “Quaderno CIPEC N. 67 (Lucio Libertini. Interventi al consiglio regionale del Piemonte 1975-1976)”

Quaderno-CIPEC-Numero-67.pdf – Scaricato 12677 volte – 1,72 MB

Claudio Costantini, professore ed amico, in Claudio Costantini, storia, politica, insegnamento (1933-2009), Genova, Archivio dei movimenti, 2022.

Claudio Costantini, professore ed amico

Arrivo a Genova, dalla provincia, all’inizio del novembre 1967.

L’avventura universitaria è una incognita totale. Non ho idea di struttura, organizzazione, modalità degli esami.

Saggio su Costantini, nel libro dedicato al Professore universitarioAllora, Lettere è a Balbi 5, gli istituti sono un po’ sparsi, tra palazzo Raggio (italiano e storia) e Santa Sabina (filosofia).

Le aule sono tutte a Balbi 5, sopra al rettorato. La più grande (“da Prati”, il bidello) è per le lezioni di italiano (Croce), latino (Della Corte), storia romana (Forni).

È però l’anno dell’esplosione dell’università, dell’enorme aumento di iscritt*. Non riesce a contenerci tutt*. Della Corte promette che presto verrà aperto, per l’università, il teatro Falcone.

Noi “filosof*” siamo facilmente riconoscibili dalla maggioranza di chi è iscritto a legge e frequenta lo stesso palazzo.

Altri abiti, altri capelli, altro linguaggio, altre scelte di vita, altre prospettive professionali.

Il mondo ribolle. Nel 1967, la guerra in Vietnam si aggrava, vi è il colpo di stato in Grecia, la guerra dei sei giorni ci ha fatto scoprire che esiste la Palestina, si sono moltiplicate le rivolte dei ghetti neri negli USA.

A gennaio si è ucciso Luigi Tenco, facendoci riflettere su tematiche esistenziali e mettendoci davanti al rapporto arte/industria dello spettacolo (nessuno di noi ha cognizione della scuola di Francoforte), ma, soprattutto, allo sdegno per i massacri in Vietnam, si somma, moltiplicata, la frustata che ci produce, ai primi di ottobre, la morte del Che. Il suo sacrificio estremo richiama immagini cristiane, riporta l’attenzione sulle vene aperte di un continente intero, sul rapporto sviluppo/sottosviluppo.

La prima assemblea studentesca

Partecipo alla mia prima assemblea. Non conosco il numero dell’aula. Seguo una studentessa che ha sottobraccio (siamo la generazione delle riviste) “La Sinistra”, il mensile di Savelli e Colletti (non commento le loro scelte successive).

Download “Capitolo primo RIVISTA LA SINISTRA”

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Grande subbuglio. Ai problemi di facoltà si sommano quelli complessivi, lo scacco del centro- sinistra, i temi internazionali, questioni generazionali (l’autoritarismo), sociali (la Bibbia per noi è la Lettera a una professoressa che svela il carattere classista, anche nei contenuti, della scuola).

Assemblee e assemblee, nell’aula grande (“da Prati”) o a palazzo Raggio (ora vi è una biblioteca).

Conosco immediatamente Giacomo Casarino, Manlio Calegari, Roberto Speciale, Rodolfo Savelli, Renato Midoro, Punny Semeraro, Carlo Penco, Franco Surdich, negli incontri “interfacoltà”, Franco Carlini, Bruno Piotti, Franco Cifatte, Pietro Marcenaro. … Continua.

Scarica il SAGGIO COMPLETO ESTRATTO DAL LIBRO:

Download “Saggio sul mio professore Costantini”

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Estratto di Sergio Dalmasso pubblicato anche nel Quaderno del Cipec numero 72

Download “Quaderno CIPEC N. 72”

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QUADERNO CIPEC 72

E’ online il quaderno del CIPEC numero 72, 30-esimo anno.

Download “Quaderno CIPEC N. 72”

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Quaderno cipec 72, copertina con Dalmasso e Zannoni

Introduzione

Quaderno CIPEC 72, Non so se questo sarà l’ultimo quaderno, dopo un percorso di trent’anni, o se continueremo per il prossimo quinquennio (2025- 2029) o almeno per qualche anno.

Attendiamo le decisioni dell’Amministrazione provinciale di Cuneo che, in ogni caso, ringraziamo, come quelle precedenti, insieme ai dipendenti della stamperia, per i tanti numeri usciti che speriamo siano stati utili.

Vedo che le ricostruzioni di parti della storia della provincia, le interviste a militanti politici e sindacali, le statistiche elettorali, per quanto ferme a parecchi anni fa, vengono ancor oggi, utilizzate per studi, ricerche, tesi di laurea.

In attesa di una eventuale (e sperata) continuazione, procediamo con il ricordo dell’amico Danilo Zannoni, scomparso nell’aprile 2023.

A lui abbiamo dedicato già il quaderno 65 (primo semestre 2021) che conteneva numerosi racconti e l’ultimo numero (primo semestre 2024) con un lungo racconto (il termine è, forse, riduttivo), Demoni e due brevi ricordi, il mio e quello di Antonella Marras.

In questo quaderno compaiono altri suoi scritti, mai pubblicati, che sempre dimostrano la fantasia (gli ho chiesto più volte come facesse a scrivere continuamente, senza interruzione e su soggetti così diversi) e soprattutto l’interesse per temi sociali, ambientali, legati a una impostazione morale che sembra richiamarsi ad esempi letterari illustri.

L’amico prete: Gianni Russotto

Vi era l’idea di un ricordo di Gianni Russotto, anch’egli mancato lo scorso anno.

Gianni è stato sacerdote, prima a Genova, poi in Cile, da lui scelto per avere una esperienza di vita e di fede in un paese del “terzo mondo”.

Qui ha conosciuto e sposato una donna, scelta che lo ha collocato tra i tanti preti sposati di una stagione in cui molti credenti si sono interrogati sulle scelte di fede, sul rapporto religione/politica e sul modo migliore di interpretare la fede stessa nella propria vita personale.

Il ritorno in Italia, l’impegno politico- sociale.

Ci manca lo spazio.

Gianni Russotto con Roberta Piazzi

Mi limito ad un ricordo personale, rinviando ai prossimi, eventuali, quaderni, testimonianze, ricordi, memorie collettive e personali che hanno riempito una commovente serata al circolo ARCI Barabini, a Trasta, in val Polcevera, il giorno successivo alla sua scomparsa.

Sergio Dalmasso

Nel secondo semestre del 2024 il quaderno 72 sarà a stampa in un numero di copie limitate grazie al lavoro del Centro Stampa della PROVINCIA DI CUNEO

Buona lettura.

Sergio

Settembrata, Festa in Rosso di Unione Popolare

Unione Popolare organizza la prima “Settembrata, Festa in rosso di Unione Popolare”, da Venerdì 15 a Domenica 17 settembre a Genova in piazza Romagnosi nel quartiere di Marassi.

Feste in rosso locandina della festa

Una festa popolare, di riflessione e divertimento, tra dibattiti sul tema: Lavoro, Guerra, Sanità e Salute.

Musica, intrattenimento per i più piccoli, mostre e temi sociali. Il tutto accompagnato da buon cibo e allegria… e domenica…
Spettacolo d autore
“20 anni senza il Signor G “
FEDERICO SIRIANNI
Gianni Martini – Claudio de Mattei.

Perché la vita deve essere di lotta e di bellezza.

Vi aspettiamo.

Locandina dell’evento genovese:

Festa in rosso Locandina della festa di Unione Popolare Genova

Festa in rosso Simbolo del partito Unione Popolare

Aderisci anche dalla pagina facebook dedicata all’evento:

Festa di Unione Popolare Liguria

 

Sergio Dalmasso durante la raccolta firme a Genova:

Festa in rosso Vota Unione Popolare

 

 

E’ morto Giuliano Montaldo

Morto Giugliano Montaldo, “Giuliano Montaldo (Genova, 22 febbraio 1930 – Roma, 6 settembre 2023) è stato un regista, sceneggiatore e attore italiano.

Morto Giuliano Montaldo foto Wikipedia 2012

Giuliano Montaldo – Foto di G. M. Ireneo Alessi (Sinix Lab)
CC BY-SA 2.0

Ripenso a “Sacco e Vanzetti”, a “Giordano Bruno”, ma anche, all’allora ingiustamente criticato e sottovalutato, “Tiro al piccione”.

Ricordo una sua conferenza al teatro di Genova, in cui aveva ricordato l’amore per la città in cui era nato e l’apprezzamento per la locale scuola teatrale.

Due aneddoti:
– era stato attore, interpretando un commissario politico, nel film “Achtung! Banditi!” (1951), girato in val Polcevera. Quando, il 30 giugno 1960, si era trovato, a Genova, contro il congresso del MSI, tra i manifestanti, uno di questi aveva gridato: ” Ce la faremo sicuramente, è con noi anche il commissario politico”.

– nel maggio 2010, invitai a Cuneo, per una serata, Francesco Maselli. Ne ho ancora un ricordo bello ed emozionante. Avevo parlato con lui dell’idea di continuare questi incontri. Il primo nome a cui avevamo pensato era quello di Giuliano Montaldo. Poi, non se fece nulla (il Comune, le spese, la sala…), ma oggi ho ripensato tristemente all’occasione mancata.

 

Facebook, 6 settembre 2023 – Sergio Dalmasso

 

La scomparsa di Danilo Zannoni

 

Morto Danilo Zannoni scrittore

Tornato dal bel convegno di Roma sulla grande figura di Livio Maitan, vengo a sapere della scomparsa di Danilo ZANNONI.

Ci siamo conosciuti nel 2013, al mio rientro “senile” a Genova, negli incontri (via S. Luca) per la lista Tsipras e la costruzione dell’Altra Liguria. Insieme, abbiamo organizzato molte iniziative: le assemblee dell’Altra liguria – di prospettiva complessiva e su temi specifici – la presentazione di libri (ricordate la libreria ai Truogoli?).

Abbiamo condiviso, in questi anni, tutte le scelte, sino alla costruzione della lista per le comunali, dove Danilo ha portato il suo interesse per tematiche ecologiche ed energetiche (ricordate i suoi interventi su qualche TV locale?).

Ancora, il dopo voto e la decisione di non arrendersi, di cercare strade, anche esaurito il ruolo dell’Altra Liguria.

Le novelle di Danilo nei quaderni

Nei “Quaderni del CIPEC” avevo pubblicato molte delle novelle che scriveva con continuità e in cui si leggevano, in trasparenza, temi sociali, ecologici, etici (“E noi cantiamo, cantiamo…”).

Download “Quaderno CIPEC N. 65 - (Novelle di Danilo Zannoni)”

Quaderno-CIPEC-Numero-65-Zannoni.pdf – Scaricato 4226 volte – 6,49 MB

Non dimenticherò mai:
– il viaggio a Cuneo per prendere le copie stampate. A Rifondazione (pranzo sulla terrazza della sede) era stato accolto come un vecchio amico
– le molte serate (Genova, Savona, Ceriale) in cui lui, Antonella e Cristina leggevano le novelle e Roy Russo ci cantava le sue canzoni. Credo restino alcuni video.

Ancora, penserò a lungo al pomeriggio, prima di Natale, in cui un piccolo nostro gruppetto è passato a salutarlo. Era convinto di farcela, aveva voglia di tornare alla “politica” (mi ha scritto che gli mancava molto).

E’ invece saltato un appuntamento a febbraio, prima della mia “fuga” in Francia. Non stava bene, i dolori erano cresciuti. Mi aveva chiesto di rimandare l’appuntamento. Ho ancora i cioccolatini che gli avrei voluto portare.

Ho pensato molto al suo coraggio, alla sopportazione del dolore (non solo fisico). Mi sono tornati in mente Maurizio, scomparso anni fa e Gianni Russotto, il nostro “prete rosso” che ci ha lasciati da poco.

La tristezza e l’idea della morte che incombe ci avvolgono e rendono tristi questi nostri giorni.

Ciao, caro Danilo.

Sergio Dalmasso, Facebook, 2 aprile 2023

Download articolo

Download “Articolo di S. Dalmasso: Il ricordo di Danilo Zannoni”

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I quaderni del CIPEC numero 71 e 72 trattano di altre sue novelle:

Download “Quaderno CIPEC 71 Demoni”

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Download “Quaderno CIPEC N. 72”

Quaderno-CIPEC-Numero-72.pdf – Scaricato 21227 volte – 1,69 MB