Libertini atti convegno Pistoia

Lucio Libertini e … Un protagonista della sinistra italiana nel centesimo anniversario della nascita.

Libertini Presentazione degli Atti del convegno svoltosi a Pistoia il 2 dicembre 2022 (libro curato da Barbara Nikolava) in data 1 dicembre 2023 ore 17:00.

L’Evento Lucio Libertini atti convegno Pistoia è gratuito. Per maggiori informazioni rivolgersi ad Archivio Roberto Marini Pistoia, direttore Roberto Niccolai.

Libertini atti convegno Pistoia, venerdì 1 dicembre 2023 atti del convegno Su Lucio Libtini

Scarica la Locandina dell’evento LIBERTINI’S ELECTRONICS TOWN MEETING in formato pdf

Interventi


Roberto Niccolai

Direttore

Riferimenti organizzatori dell’evento:

Archivio Roberto Marini “Oltre il Secolo Breve”
Galleria Nazionale 9 Pistoia
Tel. 0573 766349
Sito: https://archiviomarinioltreilsecolobreve.it
Facebook: Archivio Roberto Marini
Instagram: Archivio Marini

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Quarta di copertina del libro su Libertini di Dalmasso

Lucio Libertini (Catania 1922 – Roma 1993) ha militato, dall’immediato dopoguerra alla morte, nella sinistra italiana, da una corrente socialista minoritaria alla sinistra socialdemocratica, dall’eresia dell’USI di Magnani e Cucchi alla sinistra socialista, dall’eretica collaborazione con Panzieri al PSIUP, dal PCI a Rifondazione comunista.

Download “Quaderno CIPEC N. 55 (Valdo Magnani e l’unione dei socialisti indipendenti)”

Quaderno-CIPEC-N.-55.pdf – Scaricato 11939 volte – 1,57 MB

(Recensione Libertini su Le Monde diplomatique di Alessandro Barile:)

Download “Lucio Libertini su Le monde diplomatique (di Alessandro Barile)”

Lucio-Libertini-di-Alessandro-Barile-Le-Monde-diplomatique-Sergio-Dalmasso.pdf – Scaricato 11545 volte – 2,27 MB

Al di là delle banali accuse di essere uno “scissionista”, un “globe trotter della politica”, Libertini rivendicava una coerenza, una continuità davanti ai tanti che avevano modificato non sigle di partito, ma posizioni e scelte ideali, sostenendo una fedeltà ai propri riferimenti sociali e una linearità, nel doppio rifiuto dello stalinismo e della compromissione socialdemocratica.

Attivismo di Libertini

Il suo grande attivismo, le capacità giornalistiche espresse da “Iniziativa socialista” a “Risorgimento socialista”, da “Mondo operaio” all’“Avanti!”, da “Mondo nuovo” a “Liberazione”, la intensa produzione di testi, sempre legati alla contingenza politica, ma molto spesso di prospettiva (per tutti le “Tesi sul controllo” e “Due strategie”) hanno fatto di lui, per anni, un riferimento importante.

Se molte delle formazioni in cui ha militato sono oggi sconosciute ai più, sommerse nelle infinite scissioni, divisioni e rimozioni della sinistra, alcune tematiche mantengono una specifica attualità: la ricerca di una via autonoma e non subordinata; il legame costante con la classe; la necessità di un protagonismo della stessa espressa dai suoi strumenti di controllo e di auto organizzazione; una lettura dei temi internazionali che esca dai limiti del campo e dello stato-guida.

Il libro Libertini

Il testo passa in rassegna “eresie” dimenticate, dibattiti, scelte generose anche se minoritarie, figure della sinistra maggioritaria e di un’altra sinistra (Magnani, Codignola, Maitan, Panzieri, Ferraris) sconfitta ed emarginata, con opzioni differenti, ma capace di analizzare la realtà nazionale e internazionale, le sue trasformazioni, le prospettive.

Attraverso il percorso di Lucio Libertini, il testo ripercorre mezzo secolo di storia, di successi, errori, scacchi, potenzialità, speranze, occasioni mancate dell’intera sinistra italiana.

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(Quaderno CIPEC numero 67 contenente gli interventi di Lucio Libertini al consiglio regionale del Piemonte 1975-1976:

Download “Quaderno CIPEC N. 67 (Lucio Libertini. Interventi al consiglio regionale del Piemonte 1975-1976)”

Quaderno-CIPEC-Numero-67.pdf – Scaricato 12680 volte – 1,72 MB

Pubblicata l’introduzione di Sergio Dalmasso anche nella sezione del sito Collaborazione a testi Estratti, presente In Paul FRÖLICH, Rosa Luxemburg, Firenze, goWare, 2023.

Bisogna che sappiamo che poggiamo tutte, in qualche modo, sul corpo fracassato di Rosa Luxemburg (Rossana Rossanda)

Il comunismo ha sbagliato, ma non era sbagliato (Rossana Rossanda)

Un altro comunismo? Il messaggio di Rosa

Nello tsunami e nella assenza di riferimenti che ha colpito, non da oggi, il movimento di classe e le forze che tentano di richiamarsi al socialismo, nella giusta critica a tutti i regimi di socialismo reale e alla mancata transizione da essi operata, tre figure continuano ad essere non toccate da una critica radicale e sembrano ancora parlarci :

  • quella di Antonio Gramsci, che muore dopo anni di carcere e di clinica ed è il comunista a riflettere maggiormente sulle ragioni della mancata rivoluzione nell’Europa del primo dopoguerra e su possibilità e modalità di una trasformazione radicale nei paesi a capitalismo avanzato;

  • quella di Che Guevara che dobbiamo leggere superando la semplice immagine del guerrigliero eroico, cogliendo in lui soprattutto l’internazionalismo e la critica, in nuce, delle deformazioni burocratiche che hanno conosciuto tutte le esperienze di società post- capitaliste. Il suo fascino deriva anche dalla coerenza estrema che lo conduce a combattere per un “altro” paese, a vincere e, divenuto ministro, ad affrontare una nuova disperata avventura, in una dialettica continua che può avere termine solamente nella rivoluzione internazionale;

  • quella, appunto, di Rosa Luxemburg, uccisa in un tentativo rivoluzionario da lei stessa criticato, presente al suo posto, con e fra le masse, sino al sacrificio estremo, sempre avversa ai compromessi, ai cedimenti e – come nessun altr*, capace di cogliere i limiti profondi e intrinseci alle organizzazioni del movimento operaio, nei rischi di burocratizzazione e di omologazione.

La “fortuna”

Paul FRÖLICH, Rosa Luxemburg, Firenze, goWare, 2023, su Amazon, contiente il saggio Il messaggio di Rosa di Sergio Dalmasso.La scarsa attenzione prestata alla sua figura ed al suo pensiero è cartina di tornasole dei ritardi e dei drammatici errori di prospettiva compiuti, a livello politico e culturale, dalle forze maggioritarie del movimento operaio.

Non ha alcun diritto di richiamarsi a lei la socialdemocrazia, che infatti ne isola strumentalmente alcune specifiche opere (La rivoluzione russa, Problemi di organizzazione della socialdemocrazia russa).

Non solamente essa è complice della sua morte, ma è sempre oggetto delle polemiche sulla degenerazione politica, teorica e organizzativa, sull’abbandono della prospettiva rivoluzionaria e della cancellazione del marxismo teorico.

Non possono riferirsi a lei gli epigoni dello stalinismo che hanno irrigidito il marxismo a dogma, che hanno ridotto a catechismo il pensiero e l’opera di Lenin, senza mai coglierne le scelte contingenti e tattiche, inevitabilmente condizionate1.

Già nel 1925, l’Esecutivo allargato della terza Internazionale mette in guardia contro il luxemburghismo, sottolineando gli errori sulle questioni contadina e nazionale, ma soprattutto il modo non bolscevico in cui vengono trattate le questioni della spontaneità, della coscienza e dell’organizzazione.

Queste deformazioni impediscono l’assimilazione del leninismo (in realtà di quello che sta divenendo un dogma irrigidito).

È durissima Ruth Fischer, segretaria del Partito comunista tedesco: il luxemburghismo è malattia da estirpare, bacillo di sifilide.

È Stalin, nel 1931, a sintetizzare le colpe, in A proposito di alcuni problemi della storia del bolscevismo:

I sinistri della socialdemocrazia tedesca, Parvus e Rosa Luxemburg… fabbricarono lo schema utopistico e semimenscevico della rivoluzione permanente… più tardi questo schema venne ripreso da Trotskij (in parte da Martov) e trasformato in strumento di lotta contro il leninismo.

In questo quadro, la sua figura è ricordata, per decenni, quasi solamente per la tragica morte e sempre associata alle accuse di spontaneismo, romanticismo rivoluzionario, opposizione a Lenin su questioni centrali. Ancora in una biografia, edita in Italia nel 1953, si legge:

Il luxemburghismo non rappresenta altro che una variante del socialdemocratismo2.

Anche in Italia l’attenzione è scarsa. Nel 1921, su Critica comunista, rivista del PCd’I, compare un saggio di Gyorgy Lukacs3 che esalta in lei la categoria di totalità, per cui la totalità della forma di produzione capitalistica, dotata di una profonda logica interna, può essere interpretata, combattuta e superata solo dal punto di vista di un’altra totalità concreta, costituita dal punto di vista della classe operaia, senza il quale si cade nel pragmatismo e nel revisionismo.

In seguito, il quasi totale silenzio, rotto solamente dal singolare interesse da parte di Lelio Basso4.

Non è un caso che l’interesse per la grande rivoluzionaria rinasca negli anni ’60, in cui convivono l’emergere di una nuova generazione e la messa in discussione di un socialismo ossificato.

La denuncia dello stalinismo, lo scacco e del modello sovietico e di quello socialdemocratico, l’emergere di spinte e movimenti non “ortodossi” portano a cercare, nella storia delle organizzazioni operaie, figure e tematiche per lungo tempo rimosse.

Si riflette sul dibattito degli anni ’20, l’ondata rivoluzionaria mancata, sull’involuzione dell’URSS (ricompare il fantasma del vecchio Trotskij), si rilegge Gramsci in chiave diversa dall’interpretazione ufficiale, tornano alla luce le vecchie “eresie”, si considera con più attenzione il marxismo della periferia, alla luce delle lotte anticoloniali.

La figura di Rosa riemerge in tutta la sua grandezza. In Italia escono due antologie dei suoi scritti, curate (non è un caso) da esponenti della sinistra socialista, Luciano Amodio (1963) e Lelio Basso (1967); l’introduzione complessiva di Basso, sommata a quella ai singoli testi, è, a distanza di oltre mezzo secolo, uno dei maggiori contributi internazionali alla conoscenza della rivoluzionaria polacca.

In Francia è oggetto di grande attenzione da parte di “Socialisme ou barbarie” e del movimento trotskista5, in ogni paese i suoi ritratti compaiono nei cortei studenteschi.

Rudi Dutschke la legge come unica rifondatrice del pensiero rivoluzionario e definisce il Discorso sul programma come testo centrale per la ricostruzione, dalle fondamenta, della sinistra, nel rapporto tra base e vertice, basso e alto.

Non manca l’attenzione ad aspetti “non politici” della sua personalità, dall’interesse per la natura all’amore per gli animali (ecologismo e antispecismo?), dai suoi sentimenti personali alla specificità di genere. Karl Kraus parla dell’osservazione delle piante e degli animali come un abbraccio amoroso all’intera natura. Continua è la riflessione “femminista”6.

Note all’estratto dal saggio Il messaggio di Rosa di Sergio Dalmasso

1 I confusionisti del più recente modello di spontaneità hanno altrettanto poco il diritto di richiamarsi a Rosa Luxemburg quanto ne hanno i miserabili burocrati del Komintern di richiamarsi a Lenin (Leone TROTSKIJ, Rosa Luxemburg e la quarta Internazionale, 24 giugno 1935).

2 Fred OELSSNER, Rosa Luxemburg, Roma, Editori Riuniti, 1953.

3 È il primo dei tre saggi su Rosa che compaiono in Storia e coscienza di classe e che vedono un progressivo slittamento del filosofo ungherese verso posizioni “leniniste”.

4 Suoi un articolo sull’Avanti! nel 1946 e il numero della rivista “Quarto stato” nel 1949, trentesimo della morte.

5 Per limitarci a pochi nomi, il dibattito coinvolge Claude Lefort, Robert Paris, Daniel Bensaid, Daniel Guerin, Michael Lowy, Lucien Goldmann.

6 Cfr. La Rosa e le spine, atti del seminario del 4 dicembre 2004, Milano, ed. Punto rosso, 2005; La rosa d’inverno. Attualità di Rosa Luxemburg, atti del convegno del 24 ottobre 2009, Milano, ed. Punto rosso, 2010; Raya DUNAYEVSKAYA, Rosa Luxemburg, women’s liberation and Marx philosophy of revolution, inedito in italiano.

Scarica gratis il documento completo presente in: Collaborazione a testi Estratti

Download completo saggio di Sergio Dalmasso, Un altro comunismo? Il messaggio di Rosa

Download Il messaggio di Rosa Luxemburg di Sergio Dalmasso:

 

Download “Il messaggio di Rosa Luxemburg”

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Claudio Costantini, professore ed amico, in Claudio Costantini, storia, politica, insegnamento (1933-2009), Genova, Archivio dei movimenti, 2022.

Claudio Costantini, professore ed amico

Arrivo a Genova, dalla provincia, all’inizio del novembre 1967.

L’avventura universitaria è una incognita totale. Non ho idea di struttura, organizzazione, modalità degli esami.

Saggio su Costantini, nel libro dedicato al Professore universitarioAllora, Lettere è a Balbi 5, gli istituti sono un po’ sparsi, tra palazzo Raggio (italiano e storia) e Santa Sabina (filosofia).

Le aule sono tutte a Balbi 5, sopra al rettorato. La più grande (“da Prati”, il bidello) è per le lezioni di italiano (Croce), latino (Della Corte), storia romana (Forni).

È però l’anno dell’esplosione dell’università, dell’enorme aumento di iscritt*. Non riesce a contenerci tutt*. Della Corte promette che presto verrà aperto, per l’università, il teatro Falcone.

Noi “filosof*” siamo facilmente riconoscibili dalla maggioranza di chi è iscritto a legge e frequenta lo stesso palazzo.

Altri abiti, altri capelli, altro linguaggio, altre scelte di vita, altre prospettive professionali.

Il mondo ribolle. Nel 1967, la guerra in Vietnam si aggrava, vi è il colpo di stato in Grecia, la guerra dei sei giorni ci ha fatto scoprire che esiste la Palestina, si sono moltiplicate le rivolte dei ghetti neri negli USA.

A gennaio si è ucciso Luigi Tenco, facendoci riflettere su tematiche esistenziali e mettendoci davanti al rapporto arte/industria dello spettacolo (nessuno di noi ha cognizione della scuola di Francoforte), ma, soprattutto, allo sdegno per i massacri in Vietnam, si somma, moltiplicata, la frustata che ci produce, ai primi di ottobre, la morte del Che. Il suo sacrificio estremo richiama immagini cristiane, riporta l’attenzione sulle vene aperte di un continente intero, sul rapporto sviluppo/sottosviluppo.

La prima assemblea studentesca

Partecipo alla mia prima assemblea. Non conosco il numero dell’aula. Seguo una studentessa che ha sottobraccio (siamo la generazione delle riviste) “La Sinistra”, il mensile di Savelli e Colletti (non commento le loro scelte successive).

Download “Capitolo primo RIVISTA LA SINISTRA”

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Grande subbuglio. Ai problemi di facoltà si sommano quelli complessivi, lo scacco del centro- sinistra, i temi internazionali, questioni generazionali (l’autoritarismo), sociali (la Bibbia per noi è la Lettera a una professoressa che svela il carattere classista, anche nei contenuti, della scuola).

Assemblee e assemblee, nell’aula grande (“da Prati”) o a palazzo Raggio (ora vi è una biblioteca).

Conosco immediatamente Giacomo Casarino, Manlio Calegari, Roberto Speciale, Rodolfo Savelli, Renato Midoro, Punny Semeraro, Carlo Penco, Franco Surdich, negli incontri “interfacoltà”, Franco Carlini, Bruno Piotti, Franco Cifatte, Pietro Marcenaro. … Continua.

Scarica il SAGGIO COMPLETO ESTRATTO DAL LIBRO:

Download “Saggio sul mio professore Costantini”

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Estratto di Sergio Dalmasso pubblicato anche nel Quaderno del Cipec numero 72

Download “Quaderno CIPEC N. 72”

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Una Rosa che vive, estratto dal libro Rosa Luxemburg oggi, Lezioni teoriche vive, Pontassieve, ed. Prospettiva Edizioni Services & Publishing, 2023.

Sergio Dalmasso

Una Rosa che vive

Mi limito ad alcune considerazioni, brevi e sintetiche, sui motivi che rendono Rosa Luxemburg figura imprescindibile nella ricostruzione, anche se sempre più complessa, di un pensiero ed una pratica alternativi, in questo ventunesimo secolo.

Viene immediatamente alla luce come la più grande figura femminile nella storia del marxismo,

– quella che Lenin, pur nel dissenso, definì aquila e delle opere della quale ha consigliato lo studio alle giovani generazioni,
– quella che Trotskij chiese di preservare (Giù le mani) dall’uso strumentale di socialdemocratici e stalinisti,
– quella che Lukacs (e con lui Lelio Basso) lesse come la maggior continuatrice della concezione dialettica di Marx,
sia stata, per decenni, colpita da critiche e luoghi comuni, additata come portatrice di concezioni e teorie da emarginare (il luxemburghismo, la sifilide luxemburghiana).

Rosa Luxemburg Oggi, una Rosa che viveTutto in lei contrasta con le deformazioni che il pensiero marxista – la concezione per cui la liberazione del proletariato è opera del proletariato stesso – ha subito ad opera del gradualismo meccanicistico della Seconda internazionale e della distorsione staliniana a partire dagli anni ’20, sino alle tragedie dei decenni successivi (si pensi, ma non solamente, alle ondate di processi e alla distruzione di tutto il gruppo dirigente bolscevico).

Una Rosa Luxemburg atipica

Rosa è atipica, già in gioventù, nel movimento socialista polacco, quando rifiuta la priorità dell’impegno sulla questione nazionale.

La sua stessa tesi di laurea inquadra la questione polacca, al centro di tanti documenti dell’internazionale e di scritti di Marx, Engels e Lenin, in termini strutturali: la Polonia è divisa fra tre grandi imperi (Germania, Austria, Russia) e ognuna delle tre parti è legata, economicamente, allo stato di cui fa parte.

L’indipendenza nazionale cozzerebbe contro le strutture economiche ed è, comunque, da collocarsi in secondo piano, rispetto alla centralità della lotta di classe.

Elemento tattico

E’ chiaro come lei (Luxemburg) non colga, a differenza di Lenin, l’elemento tattico: le contraddizioni che la richiesta di indipendenza produce nel reazionario impero zarista. …

Continua …  Saggio completo Una rosa che vive catalogato nella sezione del sito Collaborazioni a testi. Estratti.

Download “Una Rosa che vive (Estratto di Sergio Dalmasso dal libro Rosa Luxemburg oggi)”

2023-in-Rosa-Luxemburg-oggi-Lezioni-teoriche-vive.pdf – Scaricato 16591 volte – 285,03 KB

 

Dettagli di Amazon del libro

Editore ‏ : ‎ Prospettiva Edizioni Services & Publishing (16 giugno 2023).

Lingua ‏ : ‎ Italiano.

Copertina flessibile ‏ : ‎ 220 pagine.

ISBN-10 ‏ : ‎ 8885562167

ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8885562165

Peso articolo ‏ : ‎ 218 g

Dimensioni ‏ : ‎ 20.8 x 1.7 x 15 cm.

Download Rosa Luxemburg Oggi, Una Rosa che vive

Introduzione al Libro Rosa Luxemburg Oggi, Conoscere, discutere, crescere, Claudio Olivieri

Download “Rosa Luxemburg Oggi: Introduzione al libro”

Rosa-Luxemburg-Oggi-Introduzione.pdf – Scaricato 12536 volte – 62,73 KB

QUADERNO CIPEC 72

E’ online il quaderno del CIPEC numero 72, 30-esimo anno.

Download “Quaderno CIPEC N. 72”

Quaderno-CIPEC-Numero-72.pdf – Scaricato 21229 volte – 1,69 MB

Quaderno cipec 72, copertina con Dalmasso e Zannoni

Introduzione

Quaderno CIPEC 72, Non so se questo sarà l’ultimo quaderno, dopo un percorso di trent’anni, o se continueremo per il prossimo quinquennio (2025- 2029) o almeno per qualche anno.

Attendiamo le decisioni dell’Amministrazione provinciale di Cuneo che, in ogni caso, ringraziamo, come quelle precedenti, insieme ai dipendenti della stamperia, per i tanti numeri usciti che speriamo siano stati utili.

Vedo che le ricostruzioni di parti della storia della provincia, le interviste a militanti politici e sindacali, le statistiche elettorali, per quanto ferme a parecchi anni fa, vengono ancor oggi, utilizzate per studi, ricerche, tesi di laurea.

In attesa di una eventuale (e sperata) continuazione, procediamo con il ricordo dell’amico Danilo Zannoni, scomparso nell’aprile 2023.

A lui abbiamo dedicato già il quaderno 65 (primo semestre 2021) che conteneva numerosi racconti e l’ultimo numero (primo semestre 2024) con un lungo racconto (il termine è, forse, riduttivo), Demoni e due brevi ricordi, il mio e quello di Antonella Marras.

In questo quaderno compaiono altri suoi scritti, mai pubblicati, che sempre dimostrano la fantasia (gli ho chiesto più volte come facesse a scrivere continuamente, senza interruzione e su soggetti così diversi) e soprattutto l’interesse per temi sociali, ambientali, legati a una impostazione morale che sembra richiamarsi ad esempi letterari illustri.

L’amico prete: Gianni Russotto

Vi era l’idea di un ricordo di Gianni Russotto, anch’egli mancato lo scorso anno.

Gianni è stato sacerdote, prima a Genova, poi in Cile, da lui scelto per avere una esperienza di vita e di fede in un paese del “terzo mondo”.

Qui ha conosciuto e sposato una donna, scelta che lo ha collocato tra i tanti preti sposati di una stagione in cui molti credenti si sono interrogati sulle scelte di fede, sul rapporto religione/politica e sul modo migliore di interpretare la fede stessa nella propria vita personale.

Il ritorno in Italia, l’impegno politico- sociale.

Ci manca lo spazio.

Gianni Russotto con Roberta Piazzi

Mi limito ad un ricordo personale, rinviando ai prossimi, eventuali, quaderni, testimonianze, ricordi, memorie collettive e personali che hanno riempito una commovente serata al circolo ARCI Barabini, a Trasta, in val Polcevera, il giorno successivo alla sua scomparsa.

Sergio Dalmasso

Nel secondo semestre del 2024 il quaderno 72 sarà a stampa in un numero di copie limitate grazie al lavoro del Centro Stampa della PROVINCIA DI CUNEO

Buona lettura.

Sergio

Archivio su Ernesto Che Guevara

L’associazione nazionale Amicizia Italia Cuba presenta questo archivio dei discorsi, video, fotografie riguardanti Ernesto Che Guevara.

Associzione nazionale Amicizia Italia Cuba, Ernesto Che Guevara56 anni fa veniva assassinato Ernesto ‘Che’ Guevara, l’uomo che rappresenta per eccellenza l’idea della Rivoluzione.

Sperando di farvi cosa gradita pubblichiamo qui di seguito (in lingua originale) Citazioni, Discorsi, Video, Fotografie e Musica estratte dal sito web del CEME (archivio storico, sociale, politico e culturale del Cile).

Video YouTube con Franco Zunino e Sergio Dalmasso che discutono su Ernesto Guevara, il Che:

Nathalie Cardone – Hasta siempre (Official Video HD) – YouTube:


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Amicizia Italia Cuba, Citazioni e discorsi di Ernesto Guevara

1952 Notas de Viaje. Ernesto Guevara
1955 Sobre el peronismo. Ernesto Guevara
1958 Entrevista de Jorge Masetti con el Che en Sierra Maestra
Che Guevara. Obras escogidas. Libro. 1.7 MB

Anno 1959

1959 Lo que aprendimos y lo que enseñamos
1959 Proyecciones sociales del Ejercito Rebelde
1959 Discurso en ‘El Pedrero’
1959 Guerra y población campesina. Ernesto Guevara
1959 Palabras en la despedida de los compañeros Juan Abrahantes y Jorge Villa
1959 América desde el balcón afroasiático
1959 Reforma universitaria y revolución
1959 Discurso en la concentración ante el Palacio Presidencial
1959 Discurso al recibir el doctorado honoris causa de la Universidad Central de las Villas
1959-1964 Cuatro artículos sobre guerrilla y guerra de guerrillas
1959 ‘Que es un guerillero’
1959 Una historia de la Revolución Cubana

Anno 1960

1960 Discurso en la entrega del Centro Escolar ‘Oscar Lucero’
1960 Discurso en la conmemoracióndel natalicio de José Martí
1960 Discurso en el Banco Nacional
1960 Discurso a los trabajadores de la industria textil
1960 El papel de la Universidad en el desarrollo económico de Cuba
1960 Soberanía política e independencia Económica
1960 Discurso en Santiago de Cuba
1960 Discurso en la inauguración de la exposición industrial en Ferrocarril
1960 Consejos al combatiente. Ocho artículos
1960 Las ametralladoras en el combate defensivo
1960 Discurso al Primer Congreso Latinoamericano de Juventudes
1960 La ‘Corte de los Milagros’ y otros motes de la OEA
1960 El médico revolucionario. Ernesto Guevara
1960 Notas para el estudio de la ideología de la Revolución cubana.

Anno 1961

1961 Sobre la firma de acuerdos con los países socialistas. Ernesto Guevara. 6 enero 1961
1961 Despedida de duelo a Osvaldo Sánchez y otros compañeros del MINFAR
1961 Discurso a las milicias en Cabañas, Pinar del Río
1961 Discurso en la Convención Nacional de los Consejos Técnicos Asesores
1961 Palabras a obreros destacados
1961 Discurso en el Encuentro Nacional Azucarero
1961 Cuba ‘Excepción histórica o vanguardia en la lucha contra el colonialismo
1961 Discurso a las milicias en Pinar del Río
1961 Economía y Planificación.
1961 Contra el burocratismo
1961 Discurso en el acto conmemorativo de la muerte de Antonio Guiteras
1961 Discurso en el acto de homenaje al general Líster
1961 Conferencia en el curso de adiestramiento del Ministerio de Industrias
1961 Discusión colectiva, decisión y responsabilidad únicas
1961 Discurso en la reunión del Consejo Interamericano Económico y Social, Uruguay
1961 Segundo discurso ante la CIES. Ernesto Guevara
1961 Discurso del Che en la Universidad República de Montevideo
1961 Discurso en la Primera Reunión Nacional de Producción
1961 Charla a trabajadores del Ministerio de Industrias
1961 Discurso en la inauguración de la planta de sulfometales ‘Patricio Lumumba’
1961 Discurso en la Conmemoración del 27 de noviembre de 1871
1961 La Guerra de Guerrillas
1961 Moral y disciplina de los combatientes revolucionarios. Ernesto Guevara

Anno 1962

1962 Conferencia a los estudiantes de la Facultad de Tecnología
1962 Mensaje a los argentinos
1962 El cuadro, columna vertebral de la revolución
1962 ‘Que debe ser un joven comunista’
1962 Discurso en acto de homenaje a Antonio Maceo
1962 La Batalla de Santa Clara. Relato del comandante Ernesto Che Guevara
1962 Pasajes de la guerra revolucionaria

Anno 1963

1963 Discurso de la plenaria azucarera en Camagüey
1963 Discurso en la asamblea general de trabajadores de la Textilería Ariguanabo
1963 Discurso en Minas del Frío
1963 En la clausura del Encuentro internacional de estudiantes de arquitectura
1963 Guerra de guerrillas, un método
1963 El partido marxista-leninista
1963 Guerra de guerrillas. El papel de la mujer. Ernesto Guevara

Anno 1964

1964 Palabras en la entrega de certificados de trabajo comunista
1964 Sobre las tareas fundamentales de la industria y trabajos de dirección. Ernesto Guevara
1964 Sobre el sistema presupuestario de financiamiento
1964 Conferencia Mundial de Comercio y Desarrollo.
1964 La Banca, el crédito y el socialismo
1964 Discurso en la inauguración de la Planta Mecánica de Las Villas.
1964 La Juventud y la revolución
1964 Discurso en la inauguración de la Planta Beneficiadora de Caolín
1964 Discurso en la inauguración de la Fábrica de Bujías de Sagua la Grande
1964 La planificación socialista, su significado
1964 Discurso en la inauguración de la Fábrica de Alambre de Puas en Nuevitas
1964 Discurso en la inauguración de la Fábrica de Bicicletas de Caibarién
1964 Discurso en la entrega de certificados de trabajo comunista en el Ministerio de Industrias
1964 Discurso en la Asamblea de Emulación del Ministerio de Industrias
1964 Discurso en homenaje al Comandante Camilo Cienfuegos
1964 Discurso en la Asamblea General de las Naciones Unidas
1964 Intervención en la Asamblea General de las Naciones Unidas, II replica
1964 Conferencia en el programa televisado ‘Face the Nation’
1964 Cuba, su economía, su comercio exterior, su significado en el mundo actual

Anno 1965

1965 Discurso de Argel
1965 El socialismo y el hombre en Cuba
1965 El Che y su carta sobre los estudios de filosofía
1965 Del libro Pasajes de la lucha revolucionaria Congo. Fragmentos
1965 Carta de despedida del Che Guevara a Fidel Castro
1965 Cuatro Cartas de despedida a su familia
1965 La piedra. Relato inédito del Che Guevara

Anno 1966

1966 Carta de despedida a Fidel Castro
1966 Notas Inéditas del Che al Manual de Eco Política de la Academia de Ciencias URSS

Anno 1967

1967 Mensaje a los pueblos del mundo a través de la Tricontinental
1967 Diario en Bolivia
1967 Cinco Comunicados redactados por el Che en la selva boliviana.

Amicizia Italia Cuba, Video

Festejos del triunfo Rebelde en Cuba en 1951
Hasta Siempre Comandante Che Guevara – Carlos Puebla
Che en la Sierra Maestra
Discurso de Ernesto Guevara en la ONU
Discurso de Ernesto Guevara en Santiago de Cuba
Palabras del Che sobre Playa Giron
El Che trabajando cuando era Ministro de Industria
Discurso de Ernesto Guevara a los trabajadores y voluntarios
Breve compilado de imágenes con música de fondo
Fidel Castro lee la carta de despedida del Che
Fidel habla del Che
Momento en que encontraron los restos del Che en Bolivia.
Ceremonia En Santa Clara cuando llega el ataud con los restos del Che

Amicizia Italia Cuba, Fotografie

Homenaje Fotografico de Ernesto Guevara desde su niñez hasta su muerte en Bolivia 23,6MB
Colección de Afiches en Homenaje a Ernesto Guevara 1 16,6MB
Coleccion de Afiches en Homenaje a Ernesto Guevara 2 10,4MB

Amicizia Italia Cuba, Musica

Alma Morena.- Miguel Angel Filipini
América te hablo de Ernesto – Silvio Rodriguez
Andes lo que Andes – Amaury Perez
Ay, Che Camino – Matio
Ayer y Hoy Enamorados – Santiago Felíu
Cancion al Guerrillero Heroico – Elena Burke
Cancion al Hombre Nuevo – Nereyda Naranjo
Cancion Cubana – Ernesto Lecuona
Cancion del elegido – Silvio Rodriguez
Cancion del Hombre Nuevo – Daniel Viglietti
Cancion funebre por Che Guevara
Carta al Che – Inti Illimani
Che Comandante – Cacique Paraguayo
Che Esperanza – Egon y Los Arachanes
Che Guevara
Comandante Che Guevara – Grupo Tabacalero
Diciembre 3 y 4
El aparecido. – Victor Jara
El Hombre Nuevo – Daniel Viglietti
Elegia al Che Guevara – Inti Illimani
Fusil contra Fusil
Guitarra en duelo mayor – Angel Parra
Hasta Siempre – Carlos Puebla

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Fonte: archivochile.com/

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Quaderno cipec numero 58 amicizia italia cuba ernesto che guevara

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Libro su Rosa Luxemburg (a cura di) Claudio Olivieri

Rosa Luxemburg oggi a cura di Claudio Olivieri

 

Descrizione del libro

Un libro a più voci, punti di vista diversi a confronto sull’attualità del pensiero di Rosa Luxemburg.

Perché fare i conti con l’opera della rivoluzionaria polacco-tedesca e trarre spunti dalla sua vita è un aiuto per interpretare alcune questioni cruciali per il presente e per tornare su snodi storici fondamentali del novecento.

Autori del libro

Autori Vari: D. Renzi, C. Romanini, A. Savio, G. Russo Spena, I. Barbarossa, N. Simeone, S. Dalmasso, R. Pesenti, L. Minguzzi, M. Santamaria, G. Di Benedetto, F. Grisolia, R. D’Alessandro.

A cura di Claudio Olivieri, Prospettiva Edizioni, 2023

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Dettagli del libro su Rosa Luxemburg

Editore ‏ : ‎ Prospettiva Edizioni Services & Publishing (16 giugno 2023)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 220 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8885562167
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8885562165
Peso articolo ‏ : ‎ 218 g
Dimensioni ‏ : ‎ 20.8 x 1.7 x 15 cm

Contributo al libro Rosa Luxemburg oggi (Claudio Olivieri a cura) di Sergio Dalmasso presente nella pagina del sito web: Collaborazioni a testi. Estratti

Download “Una Rosa che vive (Estratto di Sergio Dalmasso dal libro Rosa Luxemburg oggi)”

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Da Wikipedia:

«Quando si ha la cattiva abitudine di cercare una gocciolina di veleno in ogni fiore schiuso, si trova, fino alla morte, qualche motivo per lamentarsi. Guarda quindi le cose da un angolo diverso e cerca il miele in ogni fiore: troverai sempre qualche motivo di sereno buonumore. (…).

Alla fine, tutto sarà ben ricapitolato; e se così non sarà io proprio me ne infischio, anche senza la vita è per me una tale fonte di gioia: tutte le mattine ispeziono scrupolosamente le gemme di ogni mio arbusto e verifico dove ce ne sono; ogni giorno faccio visita a una coccinella rossa con due puntini neri sul dorso che da una settimana mantengo in vita su un ramo, in un batuffolo di calda ovatta nonostante il vento e il freddo;

osservo le nuvole, sempre più belle e senza sosta diverse, e in fondo io non mi considero più importante di quella piccola coccinella e, piena del senso della mia infima piccolezza, mi sento ineffabilmente felice.»

Franco Di Giorgi – Riflessione intorno alla Shoah

È stato pubblicato il nuovo volume intitolato: “Il negativo e l’attesa. Riflessione intorno alla Shoah a partire da Primo Levi” dell’autore Franco Di Giorgi pubblicazione del 21 luglio 2023.Il negativo e l'attesa. Riflessioni intorno alla Shoah a partire da Primo Levi Franco Di Giorgi

Copertina del testo di 404 pagine

Sinossi

Questo lavoro muove una critica nei confronti della logica dialettica che vede nel negativo, soprattutto quello di Auschwitz, la conditio sine qua non del positivo: logica terribilmente assurda – un’antica “superstizione”, un’acrobazia dialettica, un’interpretazione sofistico-dialettica la definisce infatti Hannah Arendt – che si riflette nei più diversi piani culturali (filosofico, pedagogico, storico, politico, militare) al punto da generarlo preventivamente e opportunamente – ecco l’assurdità – anche là ove esso, questo negativo, di fatto non si dà.

Come a dire, ad esempio, che la guerra è necessaria o indispensabile per ottenere una condizione umana migliore.

Eppure questa è stata (e purtroppo continua a essere) l’idea bizzarra presente nella mente di molti tra i migliori rappresentanti della filosofia occidentale (Eraclito, Hegel, Nietzsche, ecc.).

A un siffatto negativo si intende contrapporre il concetto leopardiano di attesa, il quale si esprime in un atteggiamento capace di svelare quell’assurdità logico-dialettica, giacché con il proprio attendere essa non ha alcun bisogno di generare appositamente un negativo per ricavarne un positivo.

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  • Editore ‏ : ‎ Mimesis (21 luglio 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 404 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8857598837
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8857598833
  • Peso articolo ‏ : ‎ 492 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 14.1 x 5.8 x 21.1 cm

Per informazioni sull’autore visitare la seguente pagina web:

Acquista il volume su Amazon o dall’editore Mimesis

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Demoni di Danilo Zannoni è il titolo del Quaderno CIPEC N. 71 di novelle pubblicato on line.

Download “Quaderno CIPEC 71 Demoni”

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Demoni di Zannoni Quaderno CIPEC N. 71
Stralcio dell’introduzione al Quaderno 71 di Sergio Dalmasso.

“Danilo scriveva novelle (e non solo). Vi era il ricordo della sua gioventù, del DAMS, della passione per il teatro (era stato fondatore di una esperienza locale), la critica alla gestione del teatro “ufficiale”.

Fra le tante idee, aveva espresso più volte quella di organizzare cicli di film (in quale sala, con quali mezzi?). L’aspetto letterario si legava inevitabilmente alla passione politica.

Dietro ad ogni racconto era facile cogliere la critica morale, l’attenzione al disastro climatico, l’amarezza per l’aggravarsi delle differenze sociali e la decadenza morale complessiva.
I racconti comparivano on line, frequentemente.

Poi, la decisione di leggere in pubblico alcuni racconti. Nasceva una “compagnia di giro”: Danilo, Antonella e Cristina leggevano le novelle, Rosario cantava, con la chitarra, le sue canzoni. A me toccava introdurre, cercare di legare i vari brani e testi. Serata splendida al circolo PRC della Val Polcevera, nel piccolo cortile, poi a Genova, Savona, al circolo ARCI di Ceriale.
Proponevo a Danilo di pubblicare i testi, pur nella versione spartana dei quaderni CIPEC. Ne era contento. I tempi erano un po’ lunghi. Nel frattempo, mi mandava altre novelle, dicendomi che forse erano migliori delle precedenti. Sono rimaste in attesa sino ad oggi.

All’uscita del quaderno (il numero 65), eravamo partiti da Genova, lui, Antonella ed io per andarlo a ritirare alla tipografia di Cuneo. Eravamo passati alla locale sede di Rifo, accolti come vecchi amici, invitati a pranzo sulla terrazza della sede (era una giornata di sole). Danilo aveva firmato le copie.”

Sebastiano Timpanaro, l’inquetudine della ricerca

di Luca Bufarale

Sebastiano Timpanaro, l'inquietudine della ricerca

Nella sezione del sito Schede e recensioni è presente la recensione di Sergio Dalmasso, pubblicata sul numero 11 della rivista Il ciclostile (Salerno, direttore Angelo Orientale) e non solo, di questo libro scritto da Luca Bufarale pubblicato da Edizioni Punto Rosso.

  • SCHEDE, RECENSIONI DI SERGIO DALMASSO PRESENTI nel n. 11, marzo 2023, “IL CICLOSTILE” Luca BUFARALE, Sebastiano Timpanaro, l’inquietudine della ricerca, Pistoia, Centro di documentazione, 2022; Lasciare un segno nella vita. Danilo Monaldi e il Novecento, A cura di Goffredo Fofi e Mariuccia Salvati, Roma, Viella ed., 2021; La moralità come prassi. Carteggio di Ludovico Geymonat – Antonio Giolitti 1941- 1965, A cura di Fabio Minazzi, Milano, Mimesis, 2022.

Download “Recensioni di Sergio Dalmasso: Bufarale, Fofi Salvati, Minazzi”

il-Ciclostile-11-Marzo-2023-Dalmasso-recensioni.pdf – Scaricato 16325 volte – 763,50 KB

Presentazione volume dell’editore Punto Rosso.

Sebastiano Timpanaro jr. (Parma 1923 – Firenze 2000) è stato un intellettuale dagli interessi multiformi: filologo classico di fama internazionale, studioso di linguistica e di letteratura italiana dell’Ottocento, ma anche militante nei partiti della sinistra “radicale”, e autore di numerosi interventi su marxismo e materialismo e su psicoanalisi e critica testuale che hanno suscitato un ampio dibattito non solo in Italia ma anche all’estero, specie in Inghilterra.

Dalla sua scomparsa sono usciti numerosi interventi sui diversi campi della sua attività, tuttavia mancava un testo che ne tracciasse un profilo d’insieme. Il presente volume vuole colmare questa lacuna, concentrandosi su quattro aspetti.

In primo luogo ci si sofferma sulla formazione intellettuale, in una famiglia antifascista nell’Italia del Ventennio, con un padre fisico e storico della scienza e una madre classicista e studiosa dei filosofi antichi.

Successivamente viene indagata – anche con l’ausilio di materiale proveniente dall’archivio Timpanaro conservato presso la Biblioteca della Scuola Normale di Pisa – la sua attività politica: prima nel Partito socialista, poi nel Psiup e nel Pdup sino agli ultimi due decenni da “socialista (ed ecologista) senza partito”, comunque sempre all’insegna di un socialismo libertario ed egualitario.

Il terzo capitolo è dedicato alla sua interpretazione di Giacomo Leopardi, l’autore senz’altro a lui più vicino. Il volume termina con una ricostruzione del pensiero di questo “filosofo non professionale” e “materialista incallito”, come amava a volte definirsi, nella sua rilettura del marxismo, che assume in lui connotati altamente “problematici”, e nella sua critica (militante, certo, ma anche fondata su una scrupolosa acribia nella lettura dei testi) ad alcune delle tendenze culturali dominanti dell’epoca, dal neoidealismo allo strutturalismo sino alla psicanalisi.

E’ grazie a studiosi come lui se nella seconda metà del Novecento molti hanno imparato a leggere con occhi nuovi Leopardi, a sottrarlo al cliché del poeta letterariamente dotatissimo ma chiuso nella sua malinconica cupezza, a vedere invece in lui il pensatore-poeta capace di trasformare la letteratura in un formidabile strumento di conoscenza della condizione umana: “l’attualità del Leopardi consiste nell’aver sollevato ‘gli occhi mortali incontra al comun fato’, nell’aver visto la fragilità dell’uomo di fronte alla natura senza per ciò cercare rifugio in alcuna forma di fideismo, nell’aver posto le basi di una morale consistente in una fraternità laica”.

Dalla intensa corrispondenza epistolare che Timpanaro ha tenuto con grandi intellettuali della sua epoca sono stati pubblicati carteggi con Cesare Cases, Francesco Orlando, Cesare Ramires, Carlo Ginzburg, Augusto Campana, Delio Cantimori, Romano Luperini.

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Wikipedia, Sebastiano Timpanaro