La scomparsa di Danilo Zannoni

 

Morto Danilo Zannoni scrittore

Tornato dal bel convegno di Roma sulla grande figura di Livio Maitan, vengo a sapere della scomparsa di Danilo ZANNONI.

Ci siamo conosciuti nel 2013, al mio rientro “senile” a Genova, negli incontri (via S. Luca) per la lista Tsipras e la costruzione dell’Altra Liguria. Insieme, abbiamo organizzato molte iniziative: le assemblee dell’Altra liguria – di prospettiva complessiva e su temi specifici – la presentazione di libri (ricordate la libreria ai Truogoli?).

Abbiamo condiviso, in questi anni, tutte le scelte, sino alla costruzione della lista per le comunali, dove Danilo ha portato il suo interesse per tematiche ecologiche ed energetiche (ricordate i suoi interventi su qualche TV locale?).

Ancora, il dopo voto e la decisione di non arrendersi, di cercare strade, anche esaurito il ruolo dell’Altra Liguria.

Le novelle di Danilo nei quaderni

Nei “Quaderni del CIPEC” avevo pubblicato molte delle novelle che scriveva con continuità e in cui si leggevano, in trasparenza, temi sociali, ecologici, etici (“E noi cantiamo, cantiamo…”).

Download “Quaderno CIPEC N. 65 - (Novelle di Danilo Zannoni)” Quaderno-CIPEC-Numero-65-Zannoni.pdf – Scaricato 9149 volte – 6,49 MB

Non dimenticherò mai:
– il viaggio a Cuneo per prendere le copie stampate. A Rifondazione (pranzo sulla terrazza della sede) era stato accolto come un vecchio amico
– le molte serate (Genova, Savona, Ceriale) in cui lui, Antonella e Cristina leggevano le novelle e Roy Russo ci cantava le sue canzoni. Credo restino alcuni video.

Ancora, penserò a lungo al pomeriggio, prima di Natale, in cui un piccolo nostro gruppetto è passato a salutarlo. Era convinto di farcela, aveva voglia di tornare alla “politica” (mi ha scritto che gli mancava molto).

E’ invece saltato un appuntamento a febbraio, prima della mia “fuga” in Francia. Non stava bene, i dolori erano cresciuti. Mi aveva chiesto di rimandare l’appuntamento. Ho ancora i cioccolatini che gli avrei voluto portare.

Ho pensato molto al suo coraggio, alla sopportazione del dolore (non solo fisico). Mi sono tornati in mente Maurizio, scomparso anni fa e Gianni Russotto, il nostro “prete rosso” che ci ha lasciati da poco.

La tristezza e l’idea della morte che incombe ci avvolgono e rendono tristi questi nostri giorni.

Ciao, caro Danilo.

Sergio Dalmasso, Facebook, 2 aprile 2023

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I quaderni del CIPEC numero 71 e 72 trattano di altre sue novelle:

Download “Quaderno CIPEC 71 Demoni” Quaderno-CIPEC-Numero-71.pdf – Scaricato 20156 volte – 1,22 MB Download “Quaderno CIPEC N. 72” Quaderno-CIPEC-Numero-72.pdf – Scaricato 30041 volte – 1,69 MB

Recensioni libri in Il ciclostile

Sergio Dalmasso  Recensioni libri in Il ciclostile; 3 libri recensiti sulla rivista Il ciclostile n. 11 marzo 2023:

  •  “La moralità come prassi. Carteggio di Ludovico Geymonat – Antonio Giolitti 1941- 1965“, a cura di Fabio Minazzi, Milano, Mimesis, 2022
  • Lasciare un segno nella vita. Danilo Montaldi e il Novecento, di Goffredo Fofi (a cura di), Mariuccia Salvati (a cura di), Roma, Viella, 2021.
  • Luca Bufarale: Sebastiano Timpanaro. L’inquietudine della ricerca, Pistoia, ed. Centro di documentazione, 2022.
Download “Recensioni di Sergio Dalmasso: Bufarale, Fofi Salvati, Minazzi” il-Ciclostile-11-Marzo-2023-Dalmasso-recensioni.pdf – Scaricato 22893 volte – 763,50 KB

Recensioni di Sergio Dalmasso libri in Il ciclostile

  • Sergio DALMASSO, Il caso Giolitti e la sinistra cuneese, 1945/1958, Alba, La Torre, e “Quaderni del CIPEC”, n. 15, 1999. File in bassa risoluzione al seguente:
Download “Quaderno CIPEC 15 Libro Il caso Giolitti” Quaderno-CIPEC-n-15-Giolitti.pdf – Scaricato 5671 volte – 8,27 MB

 

  • Sergio DALMASSO, Il caso Giolitti e la sinistra cuneese, 1945/1958, Alba, La Torre, e “Quaderni del CIPEC”, n. 15, 1999. File in ALTA RISOLUZIONE al seguente: QUADERNO NUMERO 15.

 

dodicesima disposizione a Grosseto

Presentazione del Libro dodicesima disposizione presso il Circolo ARCI Khorakhanè APS Via Ugo Bassi, 62 /64 – 58100, Grosseto.

Copertina libro Dodicesima disposizione

Copertina del Libro dodicesima disposizione Editore: Bordeaux

Presentazione con Daniela Marretti e Luca Pierini del Teatro Studio Grosseto.

Introduzione di Stefania Amarugi Segretaria di Rifondazione Comunista Grosseto.

Interventi di Sergio Dalmasso

Grosseto, 17 febbraio 2023

Audio corso di Rifondanzione Comunista:

https://www.rifondazionecomunista.org/disposizione-xii/

Trama Libro dodicesima disposizione

Troppo spesso si danno per scontate conoscenze storiche del periodo compreso tra la Prima guerra mondiale e gli anni Duemila, colpevolmente trascurato anche dai programmi scolastici.

Per queste ragioni è stato organizzato un corso su fascismo e antifascismo di cui questo volume ne raccoglie le risultanze.

Un testo di facile accesso per lettori di ogni età con l’obiettivo di illustrare il fenomeno delle nuove destre che si rifanno ideologicamente al fascismo nonostante il divieto contenuto nella XII Disposizione della Costituzione:

«È proibita la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista».

Riferimenti sito web Sergio Dalmasso

Visita il sito https://www.sergiodalmasso.com

Iscriviti al Canale YouTube Sergio Dalmasso:

https://www.youtube.com/@sergiodalmasso

Il Canale YouTube di Sergio Dalmasso è una preziosa risorsa che offre un affascinante viaggio nel mondo della storia, della politica e della cultura attraverso gli occhi dello stimato storico. Con ben 86 video (attualmente), il canale si presenta come un archivio ricco di conoscenze, in cui Sergio Dalmasso presenta i suoi nuovi volumi, esplora i Quaderni del CIPEC e approfondisce l’attualità del pensiero di figure iconiche come Antonio Gramsci e Rosa Luxemburg, Che Guevara e altre figure importanti per il movimento operaio.

Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nelle riflessioni di Dalmasso sulla storia politica italiana e internazionale, con particolare attenzione a eventi cruciali come i cento anni dalla Rivoluzione Russa. Le presentazioni di nuovi volumi offrono uno sguardo privilegiato sulle idee fresche e gli approfondimenti dell’autore, contribuendo a rendere accessibile un sapere di grande valore.

La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.

Sergio Dalmasso emerge come una guida autorevole, fornendo non solo informazioni storiche accuratamente documentate, ma anche interpretazioni illuminate che stimolano la riflessione critica.

 

Lucio Libertini, attività a Torino

Lucio Libertini PCI

Video del mio intervento nel convegno di Torino del 20 ottobre 2022 per ricordare i 100 anni dalla nascita di Lucio Libertini, fonte Archivio Roberto Marini di Pistoia:

Breve stralcio di un mio saggio, a stampa nei quaderni del Cipec 2024, sui convegni sulla figura di Lucio Libertini.

LUCIO LIBERTINI

l’attività a Torino

Un lungo percorso

Ho scritto un testo su Lucio Libertini per ricordare pagine di storia del socialismo poco note, dimenticate, per richiamare figure e tematiche di quel socialismo di sinistra che pare scomparso, ma che ha costituito una matrice specifica, atipica per le radici teoriche e per le proposte strettamente politiche.

Il mio testo riprende il titolo della autobiografia politica che Libertini avrebbe voluto scrivere e di cui ha lasciato pochissime pagine e uno schema sintetico, scritto a mano.

Protagonismo della classe operaia

Il filo conduttore è la permanenza nel tempo di un filone socialista di sinistra, classista e antistalinista, centrato sul protagonismo della classe operaia.

Questo indirizzo ha sempre seguito, in un percorso coerente e travagliato.

Infelice comizio di Occhetto

Davanti alle accuse, da più parti riprese dopo la sua morte- e purtroppo presenti anche nell’infelice comizio di Achille Occhetto alle porte della FIAT, nella campagna elettorale del 1992- di avere cambiato partiti e sigle e di essere un globetrotter della politica, la risposta era sempre di avere, al contrario, dimostrato una coerenza superiore a tanti, sempre rimasti nello stesso partito, ma approdati a posizioni ben diverse da quelle iniziali.

Dopo un brevissimo passaggio nella Democrazia del lavoro di Ivanoe Bonomi e Meuccio Ruini, la cui tematica democratico- liberale, sostanzialmente prefascista non soddisfa i giovani che ne escono, l’approdo del giovane Libertini, catanese, studente a Roma, è nel PSIUP, il nome assunto dall’unificazione delle forze socialiste.

Due anime del PSIUP

Il partito ha due anime: quella di sinistra, unitaria verso il PCI (è forte il trauma del ventennio fascista) ed appiattita sull’URSS, quella tradizionalmente riformista, guidata da Giuseppe Saragat, invece critica verso l’URSS e favorevole ad una netta autonomia nei confronti del PCI e ad un “socialismo dei ceti medi”.

Accanto e in contrapposizione a queste, è la corrente di Iniziativa socialista, che rifiuta l’egemonia staliniana, la subordinazione all’URSS, si colloca in posizione critica verso l’unità nazionale, i governi ciellennisti (chiede che il PSI non ne faccia parte), propone la neutralità fra i due blocchi che si stanno formando in Italia e nel mondo.

Posizione europeista del PSIUP

Netta è la posizione europeista (alle spalle vi è la figura di Eugenio Colorni, ucciso nella resistenza romana e tra gli autori del Manifesto di Ventotene).

La corrente ottiene buoni risultati al congresso del 1946, ma è schiacciata da bipolarismo, a livello nazionale e internazionale, dalla inesperienza dei suoi dirigenti, tutti giovani, dal precipitare della scissione “socialdemocratica” nel gennaio 1947, cui aderisce nella speranza di poter costruire una autentica forza socialista autonoma e innovativa.

Distrutta dalla gestione di Saragat e dalla accettazione, da parte del nuovo partito della presenza in governi centristi e dell’adesione al Patto atlantico, la componente si disperde. Significativi, anche per il loro ruolo futuro, i nomi dei principali componenti: Bonfantini, Vassalli, Solari, Zagari, Matteotti, Formica, Mineo, Ruffolo, Russo, Arfé, Quazza.

Download “Quaderno CIPEC N. 72” Quaderno-CIPEC-Numero-72.pdf – Scaricato 30041 volte – 1,69 MB Download “Quaderno CIPEC N. 67 (Lucio Libertini. Interventi al consiglio regionale del Piemonte 1975-1976)” Quaderno-CIPEC-Numero-67.pdf – Scaricato 19106 volte – 1,72 MB

Sergio Dalmasso

Dodicesima disposizione Costituzione italiana

Il libro Dodicesima disposizione è stato presentato al Circolo Prc di Grosseto in una bella iniziativa con Sergio Dalmasso (coautore) il 4 dicembre 2022.

LIBRERIA POPOLARE DEL FORUM CITTADINI DEL MONDO
PROMOZIONE DEL LIBRO :

“Dodicesima disposizione”

– Di AAVV – Coordinatore Raul Mordenti
– A cura del Dipartimento antifascismo del Partito della Rifondazione Comunista

Dodicesima disposizione libro copertina
Video del Convegno dell’incontro al circolo PRC di Grosseto sul libro Dodicesima disposizione:

Parte prima:

Seconda parte:

Libri sui crimini fascisti in Italia Dodicesima disposizione libro

Canale YouTube Sergio Dalmasso

Il Canale YouTube di Sergio Dalmasso è una preziosa risorsa che offre un affascinante viaggio nel mondo della storia, della politica e della cultura attraverso gli occhi dello stimato storico. Con ben 86 video (attualmente), il canale si presenta come un archivio ricco di conoscenze, in cui Sergio Dalmasso presenta i suoi nuovi volumi, esplora i Quaderni del CIPEC e approfondisce l’attualità del pensiero di figure iconiche come Antonio Gramsci e Rosa Luxemburg, Che Guevara e altre figure importanti per il movimento operaio.

Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nelle riflessioni di Dalmasso sulla storia politica italiana e internazionale, con particolare attenzione a eventi cruciali come i cento anni dalla Rivoluzione Russa. Le presentazioni di nuovi volumi offrono uno sguardo privilegiato sulle idee fresche e gli approfondimenti dell’autore, contribuendo a rendere accessibile un sapere di grande valore.

Il canale non si limita a trattare solo di teoria politica, ma esplora anche il patrimonio culturale italiano attraverso la lente di figure come il poeta Rocco Scotellaro.

La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.

Sergio Dalmasso emerge come una guida autorevole, fornendo non solo informazioni storiche accuratamente documentate, ma anche interpretazioni illuminate che stimolano la riflessione critica.

Comitato Nazionale del Centesimo della Nascita di Lucio Libertini
presenta il convegno internazionale Lucio Libertini:

Lucio Libertini e…
Un protagonista della sinistra italiana nel centesimo anniversario della nascita

Pistoia, Sala Maggiore Palazzo Comunale – Piazza Duomo. Venerdì 2 dicembre 2022.

Archivio Roberto Marini (Oltre il Secolo Breve)

Relazione di Sergio Dalmasso: Pistoia 2 dicembre 2022.

Convegno internazionale Lucio Libertini, Pistoia 2 dicembre 2022 Relazione di Sergio Dalmasso

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Intervento di Lucio Libertini al congresso fondativo del Partito della Rifondazione Comunista del 14 dicembre 1991

Registrazioni audio complete del congresso di Radio Radicale al seguente indirizzo:
https://www.radioradicale.it/scheda/43546/congresso-nazionale-fondativo-del-partito-della-rifondazione-comunista

L’evento è stato organizzato da Partito della Rifondazione Comunista.

Sono intervenuti: Patrizia Mancini (PRC), Roberto Di Zenobio (PRC), Tuti Kondul (PRC), Emma Bonidoni (PRC), Luciana Frontini (PRC), Mascia Graziella (PRC), Vera Lombardi (PRC), Peppe Napolitano (PRC), Walter Piludu (PRC),

Lucio Libertini (PRC),

Giacomo Luppichini (PRC), Dacia Valent (PRC), Pancrazio De Pasquale (PRC), Nichi Vendola (PRC), Maria Grazia Sestero (PRC), Armando Cossutta (PRC), Aldo Rizzo (SINISTRA INDIPENDENTE), Lucio Magri (PRC), Eugenio Melandri (PRC), Cosimo Carozzo (PRC), Beniamino Serafini (PRC), Franco Giordano (PRC), Stefania Paoli (PRC), Milziade Caprili (PRC), Luciana Castellina (PRC), Francesco Babusci (PRC), Hammad Nemer (OLP), Marco Ferrando (PRC), Guido Soranno (PRC), Fausto Monfalcone (PRC), Alberto Albertini (PRC), Paola Persia (PRC), Emanuela Battisti (PRC), Pierluigi Neri (PRC), Marina Larissa (PRC), Roberto Musacchio (PRC), Oliviero Diliberto (PRC), Rosa Barbarossa (PRC), Stojan Spetic (PRC), Salvatore D’albergo (CRS), Pietro Mita (PRC).

La lezione laica di Lucio Libertini, che ha molto da dirci oggi

Pubblicato il 16 nov 2022

Ripubblichiamo, con lo stesso titolo, l’articolo di Roberto Musacchio e Giovanni Russo Spena, pubblicato da Left il 14/11/2022. Siti web di Attualità politica

Per Libertini il partito era, insieme, intellettuale collettivo gramsciano ma anche “partito sociale”. Nel centenario della nascita il 2 dicembre a Pistoia si terrà una giornata dedicata al suo percorso di intellettuale e militantecentenario dalla nascita

Lucio Libertini è stato un protagonista della storia della sinistra italiana e del rapporto tra masse e legalità costituzionale.

E’ stato un politico coerente, laico e innovatore, certamente un dirigente eretico del movimento operaio. Una figura da riscoprire oggi.

Il 2 dicembre a Pistoia si terrà una giornata dedicata al suo percorso di intellettuale e militante, organizzata dal Comitato per il centenario dalla nascita di Lucio Libertini.

La sua lezione si lega alla grande stagione dei partiti. Per Libertini il partito era, insieme, intellettuale collettivo gramsciano ma anche “partito sociale”.

Il rapporto con le masse ne era la linfa ineludibile, per evitare sclerosi, centrismo, burocratizzazione (mali frequenti dei partiti operai).

Libertini riteneva essenziale l’unità tra socialisti, comunisti come elemento di originalità, in Italia, rispetto alle altre esperienze europee.

E’ stato un esempio quotidiano di coerente pensiero laico, una dimensione che illuminava i suoi scritti, il suo stile di direzione, le campagne di massa che organizzava e dirigeva.

Libertini portò anche in Rifondazione comunista, negli ultimi anni della sua vita, il suo rigore antistalinista. La sua critica dello stalinismo e dell’Urss fu ferma e recisa ma non lo portò ad abbracciare la sponda liberista.

Non abbandonò il rapporto con il pensiero socialista e comunista. Libertini resta l’autore delle “tesi sul controllo operaio” e degli scritti sul partito di classe, uno dei fondamenti italiani della cultura anticapitalista, che furono la trama del suo pensiero sino alla morte.

Già quella ricerca straordinaria, infatti, portata avanti insieme a Raniero Panzieri, disegnava una uscita da sinistra dalla devastante crisi dello stalinismo. E la ricerca continuò negli anni successivi.

Non a caso, quando il Psi scelse il centrosinistra con la Dc, Libertini si fece promotore del Psiup (partito piccolo ma molto importante anche per la sua composizione operaia e sindacale molto colta), fino alla confluenza nel Pci nei primi anni Settanta, dopo la sconfitta elettorale del Psiup.

L’analisi delle composizione di classe e produzione e riproduzione delle catene del valore del capitale, il tema della formazione sociale sono sempre state al centro della sua analisi, così come l’attenzione alle involuzioni istituzionali.

La sua battaglia contro la “truffa del maggioritario” e per la rappresentanza proporzionale, nel rispetto della legalità costituzionale, è stato per tutti noi di grande insegnamento. Fu naturale, per Libertini, come disse, contro la svolta della Bolognina schierarsi per la costruzione di Rifondazione comunista.

Una coerenza, ma anche un saper osare, un azzardo scientifico, sostenendo sempre una visione critica e democratica del comunismo.

Libertini era davvero “liberamente comunista”; lottò per la rifondazione con la medesima energia con cui si era sempre schierato contro il culto acritico dell’Urss e di Stalin.

Crediamo che sia tuttora di straordinaria centralità la questione che Libertini propose in un famoso articolo nel 1990: ” Mi chiedo se la vicenda di questo secolo, con il tragico fallimento dei regimi dell’Est, segni la vittoria definitiva del capitale, che distrugge persone, natura, seppellisce la questione del socialismo; o se la degenerazione di un grande processo rivoluzionario, che ha inciso nella storia del mondo, (e le nuove gigantesche contraddizioni del capitalismo), ripropongano, in termini nuovi, la questione del socialismo , dell’orizzonte ideale.

Nel passato sono stato considerato un revisionista, quasi un traditore, perché mi sono rifiutato di definire socialisti e comunisti quei regimi, pur riconoscendo alcune storiche realizzazioni; ora mi si vuole far apparire un conservatore stalinista perché rifiuto di seppellire il socialismo sotto le macerie dell’Est…Una cosa è rifondarsi, altra cosa è abiurare”.

Mentre ricercava Libertini faceva militanza attiva accanto e con i soggetti sociali, studenti, lavoratori, popolo, affrontando le questioni che determinano le loro condizioni di vita. La sua era una militanza a tutto tondo fatta di assemblee, convegni, informazione, lavoro istituzionale. Soprattutto dell’intreccio tra questi momenti. In epoche in cui la politica ancora si occupava di trasformazione e non di eseguire ordini.

Lo si può definire un vero riformatore, definizione ben diversa da quella di riformista.

Riformatore è chi opera il cambiamento e lo fa avendo a mente l’esigenza di un mondo complessivamente diverso.

Si può essere riformatori e rivoluzionari ed anzi questi due elementi si aiutano dandosi concretezza e prospettiva. Si può invece essere riformisti ideologici e dunque senza riforme, anzi affondando il significato stesso della parola riforma.

Da lavoratore instancabile partecipa ad esempio alla stagione del corpo a corpo sul profilo riformatore che si prova a determinare dopo le grandi lotte degli anni ’60 e ’70 e delle grandi avanzate elettorali del PCI, partito di cui dirige l’attività su temi a sensibilità di massa come la casa, i trasporti, il territorio e la vita urbana.

Lo fa negli incontri popolari, nelle grandi conferenze tematiche che organizza, nel lavoro parlamentare che produce un poderoso quadro riformatore che prova a scardinare il peso dei poteri forti, a partire dalle rendite, che pesano su questi aspetti della economia e della vita.

Leggi sulla casa, piano trasporti, lotta all’abusivismo che però riconosca i bisogni e li liberi dalla speculazione, edilizia e città e dunque produzione e riproduzione.

Organizza, scrive, incalza, tra le persone e nel parlamento, col partito e i movimenti. Scrive per giornali articoli di lotta. Spiega i passaggi istituzionali.

Riflette nei convegni.

Stagione complessa e anche controversa quella dei governi ispirati dal tentativo di una egemonia riformatrice anche sulla democrazia cristiana.

Libertini che pensa sempre alla alternativa e che appoggerà Berlinguer dopo la fine di quella stagione si spende fino in fondo. Il quadro riformatore su casa e trasporti è fatto di luci ed ombre.

Disseminato di trappole per favorire il permanere e il rilanciarsi di vecchi e nuovi poteri.

Che puntualmente avverrà dopo la sconfitta e il disarmo dello scioglimento del Pci cui Libertini non si rassegna proponendo una nuova forza, Rifondazione comunista, che voleva di massa perché i partiti o sono di massa o non sono.

Perché le riforme si fanno con le masse organizzate.

Grande dirigente popolare dell’ultimo periodo in cui la politica prova a cambiare con le masse prima di divenire gestrice o imbonitrice come governance o come populista al servizio della controriforma neoliberale.

Dunque quello del comitato che lo ricorda non è solo un lavoro di mantenimento del passato ma di investimento per il futuro.

Fonte: http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=51940

 

La lezione laica di Lucio Libertini, copertina libro Dalmasso su LibertiniSaggio di Sergio Dalmasso su Critica Sociale, 2023

Download “Saggio su Libertini - Critica sociale, parte prima” Critica-sociale-Libertini-Dalmasso-prima-parte.pdf – Scaricato 33015 volte – 190,45 KB

Lucio Libertini, Torino lo ricorda a 100 anni dalla nascita

Protagonista della sinistra italiana e del movimento operaio

Locandina Convegno Torino sui 100 anni dalla nascita di Lucio Libertini organizzato da Archivio Marini Pistoria

Il 20 ottobre 2022 Torino presso Palazzo Lascaris, Sala Viglione ha ospitato il Comitato Nazionale e l’Archivio Roberto Marini, che ne è stato il promotore: un’intensa e interessante giornata, nel ricordo di Lucio Libertini, attraverso gli interventi di chi lo conobbe e degli storici che hanno sistematizzato il suo percorso politico e umano.

I doverosi ringraziamenti vanno al Ministero della Cultura, alla Regione Piemonte per la gentile ospitalità nelle sue bellissime sale, a tutti gli autorevoli relatori e ai molti intervenuti.

 Prossimo appuntamento al Convegno internazionale di Pistoia, il prossimo 2 dicembre.

Presenti Fausto Bertinotti, presidente del Comitato Nazionale del Centenario, Piero Fassino, Gabriella Pistone, Mario Virano, Sergio Dalmasso, Diego Giachetti, Aldo Agosti, Paolo Ferrero, Marco  Rizzo, Angelo d’Orsi, Franco Turigliatto e altri/e.


Intervento dello storico Dalmasso autore di Lucio Libertini. Lungo viaggio nella sinistra italiana

Diego Giachetti, storico Paolo Ferrero Piero Fassino Aldo Agosti

Foto Comitato Nazionale e L’Archivio Roberto Marini

PS.

Il quaderno 67 raccoglie gli interventi di Lucio Libertini al Consiglio regionale del Piemonte 1975-1976

Inoltre, vi è il libro di Sergio Dalmasso: Lucio Libertini. Lungo viaggio nella sinistra italiana

 

L'agile mangusta di Alfio NicotraSerata conclusiva – 14 ottobre 2022 – del ciclo sulle “altre sinistre” del secondo Novecento: ce ne ha data l’occasione il bel libro di Alfio Nicotra L’agile mangusta (Ed. Alegre), rievocazione dei tredici anni di vita del partito Democrazia proletaria.

Con lui lo storico Sergio Dalmasso, che ha ben inquadrato le origini dell’ultimo partito sorto dal movimento del Sessantotto. Insieme a noi, collegato da Roma, l’ultimo segretario di DP Giovanni Russo Spena, che nel 1991, con “malinconico entusiasmo”, guidò l’ingresso di DP nel movimento della Rifondazione comunista.

L’Archivio, che conserva moltissima documentazione sul tema, ringrazia sia i relatori che i presenti in sala.

Fonte Archivio Roberto Marini, facebook – 16 ottobre 2022

Contatti Biblioteca

Pistoia – Archivio Roberto Marini – Oltre il Secolo Breve
Galleria Nazionale, 9, Pistoia
0573 766349

Dalmasso a Pistoia

Archivio Marini Dalmasso e altri relatori

L’agile mangusta. Democrazia proletaria e gli anni Ottanta

Democrazia Proletaria fu la più eretica delle formazioni politiche della nuova sinistra nate negli anni Settanta. Mise insieme, con un’impostazione culturale spesso in rottura con la tradizione della sinistra comunista, migliaia di donne e uomini arrivati alla politica dalle lotte del Sessantotto e i giovani affacciatisi all’impegno militante con i nuovi movimenti degli anni Ottanta.

La sua originalità si desume sin dal soprannome che ne diede il leader Mario Capanna: l’agile mangusta che doveva muoversi con sveltezza per colpire il cobra della Democrazia Cristiana e del padronato, uno strumento leggero e coerente più efficace del pesante e immobile pachiderma del Partito Comunista Italiano.

Scritto dalla visuale privilegiata di un membro della direzione del partito, questo libro ne ricostruisce la storia scavando soprattutto nelle proposte di legge e negli atti parlamentari del periodo di massima attività istituzionale (dal 1983 al 1987) in cui poté contare su sette deputati.

Una legislatura carica di eventi importanti per la storia del paese: dal primo governo a guida socialista di Craxi alla morte di Enrico Berlinguer; dalla lotta contro il dispiegamento dei missili nucleari a Comiso all’accordo tra Reagan e Gorbačëv; dalla crisi di Sigonella alla sconfitta operaia sul referendum sulla scala mobile.

Una fase di profonda trasformazione politica e sociale in cui si possono leggere i segni della frana che porterà negli anni Novanta alla scomparsa di tutti i partiti della Prima repubblica.

Democrazia Proletaria non sopravvisse a questo smottamento generale: subì una spaccatura al proprio interno verso il partito dei Verdi e poi confluì nel 1991 in Rifondazione Comunista dopo lo scioglimento del Pci.

Ma la freschezza dell’eredità del «piccolo partito dalle grandi ragioni» sta nella sorprendente capacità di anticipare i grandi temi dei movimenti dei decenni successivi: l’ambientalismo, il femminismo, il pacifismo, i beni comuni, la centralità del diritto alla salute e il nuovo ruolo del mondo del lavoro.

Libro su Rifondazione Comunista

Riproposizione della Presentazione del libro “Rifondazione Comunista. Dal movimento dei movimenti alla chiusura di «Liberazione», storia di un partito nella crisi della sinistra italiana”, di Sergio Dalmasso (Red Star Press, 2021).

Download “Capitolo 1 storia di Rifondazione Comunista” Storia-di-Rifondazone-Comunista-Capitolo-1.pdf – Scaricato 29020 volte – 402,02 KB

Libro su Rifondazione Comunista presentato da SU La testa rivista

Con l’autore, Daniela Chironi (assegnista di ricerca Scuola Normale di Pisa) e Paolo Ferrero (direttore Su la Testa).

In diretta su Youtube (https://youtu.be/WuTJrt2AUUM) e sulle pagine Facebook di @sulatestarivista e @rifondazione.comunista

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Segui il canale YouTube Sergio Dalmasso

La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.

Sergio Dalmasso emerge come una guida autorevole, fornendo non solo informazioni storiche accuratamente documentate, ma anche interpretazioni illuminate che stimolano la riflessione critica.

Il canale rappresenta una piattaforma imprescindibile per chiunque desideri approfondire la propria comprensione della storia e della politica attraverso la prospettiva di un esperto appassionato.

Con video che coprono una varietà di argomenti e figure di rilievo, il Canale YouTube di Sergio Dalmasso si conferma come una risorsa educativa e coinvolgente per gli appassionati di storia e cultura.

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Il libro sulla storia dei primi 10 anni di Rifondazione comunista è presente gratis nel quaderno CIPEC numero 31:

Download “Quaderno CIPEC Numero 31 (Libro sul primo decennio di Rifondazione di S. Dalmasso)” Quaderno-CIPEC-Numero-31.pdf – Scaricato 23285 volte – 1,03 MB