Novità Edizioni Punto Rosso
maggio 2020
Sergio Dalmasso
LUCIO LIBERTINI
Lungo viaggio nella sinistra italiana
Postfazione di Luigi Vinci
In appendice alcuni articoli di Libertini usciti sulla rivista “La sinistra”
Lucio Libertini (Catania 1922-Roma 1993) ha militato, dall’immediato dopoguerra alla morte, nella sinistra italiana, da una corrente socialista minoritaria alla sinistra socialdemocratica, dall’eresia dell’USI di Magnani e Cucchi alla sinistra socialista, dall’eretica collaborazione con Panzieri al PSIUP, dal PCI a Rifondazione comunista.
Al di là delle banali accuse di essere uno “scissionista”, un “globe trotter della politica”, Libertini rivendicava una coerenza, una continuità davanti ai tanti che avevano modificato non sigle di partito, ma posizioni e scelte ideali, sostenendo una fedeltà ai propri riferimenti sociali e una linearità, nel doppio rifiuto dello stalinismo e della compromissione socialdemocratica.
Il suo grande attivismo, le capacità giornalistiche espresse da “Iniziativa socialista” a “Risorgimento socialista”, da “Mondo operaio” all’”Avanti!”, da “Mondo nuovo” a “Liberazione”, la intensa produzione di testi, sempre legati alla contingenza politica, ma molto spesso di prospettiva (per tutti le “Tesi sul controllo” e “Due strategie”) hanno fatto di lui, per anni, un riferimento importante.
Attualità di alcune tematiche
Se molte delle formazioni in cui ha militato sono oggi sconosciute ai più, sommerse nelle infinite scissioni, divisioni e rimozioni della sinistra, alcune tematiche mantengono una specifica attualità:
- la ricerca di una via autonoma e non subordinata;
- il legame costante con la classe;
- la necessità di un protagonismo della stessa espressa dai suoi strumenti di controllo e di auto organizzazione;
- una lettura dei temi internazionali che esca dai limiti del campo e dello stato-guida.
Il testo passa in rassegna “eresie” dimenticate, dibattiti, scelte generose anche se minoritarie, figure della sinistra maggioritaria e di un’altra sinistra (Magnani, Codignola, Maitan, Panzieri, Ferraris) sconfitta ed emarginata, con opzioni differenti, ma capace di analizzare la realtà nazionale e internazionale, le sue trasformazioni, le prospettive.
Attraverso il percorso di Lucio Libertini, il testo ripercorre mezzo secolo di storia, di successi, errori, scacchi, potenzialità, speranze, occasioni mancate dell’intera sinistra italiana.
Roberto Mapelli
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L’autore
Sergio Dalmasso è nato a Boves (Cuneo). Vive a Genova.
E’ stato per quarant’anni insegnante di lettere nella scuola media superiore.
Militante della sinistra, dal movimento studentesco a Manifesto, PdUP, DP, Rifondazione.
È stato consigliere comunale, provinciale, regionale.
Già redattore di riviste storiche, si occupa di storia del movimento operaio, della sinistra politica e sociale in Italia, della stagione dei movimenti, di figure dei partiti di sinistra.
Ha recentemente pubblicato per la Redstarpress due biografie su Lelio Basso e Rosa Luxemburg.
Cura i quaderni “Storia, cultura, politica” del CIPEC.
Pagg. 250, 18 euro.
ISBN 9788883512414
Per ordinarne una copia scrivere a
edizioni@puntorosso.it
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Di seguito gli interventi di Lucio Libertini nel consiglio regionale del Piemonte da consigliere del Partito Comunista Italiano 1975-1976 pubblicati nel quaderno CIPEC numero 67:
Download “Quaderno CIPEC N. 67 (Lucio Libertini. Interventi al consiglio regionale del Piemonte 1975-1976)” Quaderno-CIPEC-Numero-67.pdf – Scaricato 19746 volte – 1,72 MBE, un saggio su Libertini pubblicato su Critica Sociale (2023):
Download “Saggio su Libertini - Critica sociale, parte prima” Critica-sociale-Libertini-Dalmasso-prima-parte.pdf – Scaricato 33552 volte – 190,45 KB