A Cuneo presentazione quaderno 69

Sergio Dalmasso a Cuneo, Sabato 27 maggio 2023, alle 17, sarò a Cuneo (presso il Circolo “Rosa Luxemburg”, via Saluzzo 28) per presentare l’ultimo quaderno del CIPEC che ripercorre la storia di Rifondazione nella provincia, dalla nascita al 2013 (anno del mio trasferimento a Genova).

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Nulla di definitivo, scritto forse soggettivo, ma un piccolo spaccato di una vicenda complessiva che ha conosciuto, anche localmente, fatti, vicende, idee, proposte, speranze… significative.

L’idea di queste poche pagine è nata in seguito ad una presentazione del mio testo complessivo sulla storia di Rifondazione, davanti alla sollecitazione della necessità di declinare i fatti nazionali con le realtà locali.

Spero che:

– il breve testo (quaderno cipec numero 69) permetta una discussione collettiva, anche con punti di vista e angolature differenti

– le mie condizioni di salute (non faccio il martire) mi consentano altre puntate nella provincia granda in cui ho vissuto 60 (sic!) anni.

Sergio Dalmasso a Cuneo, Copertina Quaderno Cipec 69

Sergio Dalmasso

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Presentazione quaderno Cipec 69, cena autofinanziamento

Sabato prossimo (27 maggio 2023) a Cuneo con Sergio Dalmasso – per la cena, prenotazione obbligatoria poiché i posti sono limitati. Passaparola!

Apericena Fabio Panero Ritorno a Cuneo

Fabio Panero, Fonte Facebook, 20 maggio 2023

La scomparsa di Danilo Zannoni

 

Morto Danilo Zannoni scrittore

Tornato dal bel convegno di Roma sulla grande figura di Livio Maitan, vengo a sapere della scomparsa di Danilo ZANNONI.

Ci siamo conosciuti nel 2013, al mio rientro “senile” a Genova, negli incontri (via S. Luca) per la lista Tsipras e la costruzione dell’Altra Liguria. Insieme, abbiamo organizzato molte iniziative: le assemblee dell’Altra liguria – di prospettiva complessiva e su temi specifici – la presentazione di libri (ricordate la libreria ai Truogoli?).

Abbiamo condiviso, in questi anni, tutte le scelte, sino alla costruzione della lista per le comunali, dove Danilo ha portato il suo interesse per tematiche ecologiche ed energetiche (ricordate i suoi interventi su qualche TV locale?).

Ancora, il dopo voto e la decisione di non arrendersi, di cercare strade, anche esaurito il ruolo dell’Altra Liguria.

Le novelle di Danilo nei quaderni

Nei “Quaderni del CIPEC” avevo pubblicato molte delle novelle che scriveva con continuità e in cui si leggevano, in trasparenza, temi sociali, ecologici, etici (“E noi cantiamo, cantiamo…”).

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Non dimenticherò mai:
– il viaggio a Cuneo per prendere le copie stampate. A Rifondazione (pranzo sulla terrazza della sede) era stato accolto come un vecchio amico
– le molte serate (Genova, Savona, Ceriale) in cui lui, Antonella e Cristina leggevano le novelle e Roy Russo ci cantava le sue canzoni. Credo restino alcuni video.

Ancora, penserò a lungo al pomeriggio, prima di Natale, in cui un piccolo nostro gruppetto è passato a salutarlo. Era convinto di farcela, aveva voglia di tornare alla “politica” (mi ha scritto che gli mancava molto).

E’ invece saltato un appuntamento a febbraio, prima della mia “fuga” in Francia. Non stava bene, i dolori erano cresciuti. Mi aveva chiesto di rimandare l’appuntamento. Ho ancora i cioccolatini che gli avrei voluto portare.

Ho pensato molto al suo coraggio, alla sopportazione del dolore (non solo fisico). Mi sono tornati in mente Maurizio, scomparso anni fa e Gianni Russotto, il nostro “prete rosso” che ci ha lasciati da poco.

La tristezza e l’idea della morte che incombe ci avvolgono e rendono tristi questi nostri giorni.

Ciao, caro Danilo.

Sergio Dalmasso, Facebook, 2 aprile 2023

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I quaderni del CIPEC numero 71 e 72 trattano di altre sue novelle:

Download “Quaderno CIPEC 71 Demoni” Quaderno-CIPEC-Numero-71.pdf – Scaricato 20630 volte – 1,22 MB Download “Quaderno CIPEC N. 72” Quaderno-CIPEC-Numero-72.pdf – Scaricato 30569 volte – 1,69 MB

Recensioni libri in Il ciclostile

Sergio Dalmasso  Recensioni libri in Il ciclostile; 3 libri recensiti sulla rivista Il ciclostile n. 11 marzo 2023:

  •  “La moralità come prassi. Carteggio di Ludovico Geymonat – Antonio Giolitti 1941- 1965“, a cura di Fabio Minazzi, Milano, Mimesis, 2022
  • Lasciare un segno nella vita. Danilo Montaldi e il Novecento, di Goffredo Fofi (a cura di), Mariuccia Salvati (a cura di), Roma, Viella, 2021.
  • Luca Bufarale: Sebastiano Timpanaro. L’inquietudine della ricerca, Pistoia, ed. Centro di documentazione, 2022.
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Recensioni di Sergio Dalmasso libri in Il ciclostile

  • Sergio DALMASSO, Il caso Giolitti e la sinistra cuneese, 1945/1958, Alba, La Torre, e “Quaderni del CIPEC”, n. 15, 1999. File in bassa risoluzione al seguente:
Download “Quaderno CIPEC 15 Libro Il caso Giolitti” Quaderno-CIPEC-n-15-Giolitti.pdf – Scaricato 6150 volte – 8,27 MB

 

  • Sergio DALMASSO, Il caso Giolitti e la sinistra cuneese, 1945/1958, Alba, La Torre, e “Quaderni del CIPEC”, n. 15, 1999. File in ALTA RISOLUZIONE al seguente: QUADERNO NUMERO 15.

 

Quaderno del cipec n. 69 a stampa


Fabio Panero: Da oggi è disponibile, fresco di stampa, l’ultimo numero dei quaderni del C.I.P.E.C. a cura di Sergio Dalmasso contiene tra l’altro un ampio e preciso racconto sulle vicende di Rifondazione Comunista in provincia di Cuneo, dal 1991 al 2013.

Disponibile in sede di Rifo a Cuneo in distribuzione già alla festa del tesseramento di SABATO 11 MARZO in sede ( via Saluzzo 28) oppure presso la libreria dell’Acciuga in via Dronero 1.

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Quaderno 69 a stampa CIPEC, Rifondazione Comunista in provincia di Cuneo

Fonte, Facebook 7 marzo 2023

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E’ uscito a stampa il QUADERNO 69 del CIPEC. Il testo è già da tempo scaricabile/leggibile on line.
Contiene il mio intervento al convegno del novembre 2021 (Rimini) sulla figura di Lucio MAGRI. Nel testo recentemente pubblicato dall’editore Bordeaux, l’intervento, per motivi di spazio, è pubblicato in parte.

Il quaderno comprende poi una Piccola “storia” (sic!) di Rifondazione Comunista in provincia di Cuneo, dall’ultimo periodo del PCI e di DP, alla fondazione, dalla crescita alle scissioni, dai difficili anni della presenza al governo a quelli, ancora più difficili, del “Cammino nel deserto, dopo la sconfitta elettorale del 2008.

Termina nel 2013, quando ho lasciato Cuneo per altri lidi (Genova e – per qualche tempo – Nizza).
Spero:
– possa interessare, come piccolo spaccato, anche fuori dalla provincia di Cuneo, a cominciare dalle altre realtà rifondarole.
– sia possibile discuterne a Cuneo e valli, non solamente per ricordare “come eravamo”.

Sergio Dalmasso, facebook 7 marzo 2023

Ricordando Livio Maitan a Roma

“Bandiera rossa” e la LCR

Ho saputo dell’esistenza della Quarta internazionale e di “Bandiera rossa”, nel lontano 1965, all’inizio del liceo. A Cuneo, piccola città di provincia, tranquilla e democristiana (nonostante il significativo passato resistenziale), era nata da poco l’Associazione giovanile Nuova Resistenza.

Livio MaitanLa più parte dei suoi componenti, allora iscritti alla Federazione giovanile socialista, sarebbe poi stata, entro pochi anni, il nucleo delle lotte studentesche e dei gruppi della nuova sinistra (soprattutto Lotta Continua).

I temi: pace, disarmo, rinnovamento della scuola, impegno a combattere il fascismo non solo laddove era al potere, ma anche nelle strutture e negli organi dello Stato, nell’istruzione, nell’informazione, nelle questioni del lavoro.

Accompagnando l’amico Marco Revelli, di poco più “grande” di me, nella piccola sede dell’associazione, avevo trovato una copia della rivista.

Grande stupore in me, ragazzo, vaghe simpatie per il PSIUP, nel sapere che esistevano “ancora” gruppi che si richiamavano a quel Leone Trotskij di cui non conoscevo che il nome, ma per il quale sentivo una istintiva simpatia, nata forse dal fascino intellettuale o dall’attrazione per lo sconfitto nelle tragedie della storia, che avrebbe accompagnato le scelte di tanta parte della mia generazione.

Mi aveva stupito, ma anche affascinato l’idea di “continuità storica”, di una matrice politico- culturale che tenta di rinnovarsi negli anni e di misurarsi con le emergenze (le analisi del neocapitalismo!), senza abbandonare le radici su cui è nata.

La rivista La Sinistra

Qualche riferimento a questa tensione avrei trovato, più tardi, nella lettura di una splendida rivista “La Sinistra”, tentativo unico – e troppo presto esaurito – di legare la nascente nuova sinistra e settori di quella storica, nel processo di ridefinizione e “rifondazione” del movimento operaio non solamente italiano 1.

Poi, l’università.

A Genova, città allora operaia, con tradizioni di classe (dal movimento mazziniano a quello socialista, da un antifascismo diffuso ad una resistenza – che forse allora sottovalutavo – in cui il legame tra lotta partigiana e lotta di classe era stato profondo).

Una realtà operaia meno toccata, rispetto a Milano e a Torino, dalla migrazione meridionale, meno giovane, più legata a partito e sindacato.

I portuali, fieri della loro specificità e convinti di un ruolo di “avanguardia” anche rispetto alle fabbriche.

Antifascismo a Genova

Ancora, il forte e costante ricordo del 30 giugno 1960, della risposta antifascista, nella certezza che Genova, la città che nel 1945 aveva addirittura anticipato il 25 aprile, avesse respinto allora l’attacco della destra e fosse sempre in grado di farlo.

Un movimento studentesco che univa protesta contro la realtà scolastica (quale emozione la lettura, d’un fiato, di Lettera a una professoressa!) a mille spinte esistenziali e soprattutto alle tematiche internazionali con i cortei contro i golpisti greci (ricordo l’oratoria commovente di Ferruccio Parri), contro la guerra in Vietnam, per la morte del Che e per la scoperta del suo marxismo “diverso”.

Federazione giovanile comunista

Una federazione giovanile comunista presente nei quartieri, ma debole nelle scuole e nelle facoltà, in difficoltà davanti all’esplosione di una protesta studentesca che usciva totalmente, in forme e contenuti, dal suo orizzonte, gli organismi studenteschi (ricordo Giulietto Chiesa, leader della FGCI e dell’UGI) in via di scioglimento, una federazione giovanile PSIUP (Roberto Speciale, Renato Levrero, Pietro Marcenaro…) agile e attiva, spostata a sinistra, con spinte operaiste e terzomondiste, qualche presenza “cinese”, il PCd’I (m-l) del tutto estraneo alle dinamiche studentesche, l’esistenza di una tendenza anticapitalista e antiburocratica che sommava spezzoni di cultura marxista (le ascendenze di Socialismo ou barbarie), libertaria, situazionista, che nasceva da un retroterra operaista, comunista, consiliarista, fortemente antileninista, come testimonia la rivista “Democrazia diretta” (1961), il cui animatore (Gianfranco Faina) avrebbe attraversato il movimento studentesco della facoltà di lettere, la Lega degli operai e degli studenti, sino a Ludd e ai successivi drammatici approdi.

Era debole la presenza organizzata dei Gruppi comunisti rivoluzionari, nel momento in cui maggiore era la loro crisi a livello nazionale.

Tematiche “trotskiste”

Le tematiche “trotskiste” giravano comunque, nei dibattiti sulla natura sociale dell’URSS (anche se la categoria di burocrazia mi sembrava – e mi sembra – troppo meccanica e scolastica), nella discussione su Gramsci – che la nuova sinistra sottovalutava – nelle quali la lettura dei testi di Silverio Corvisieri mi sembrava far uscire il rivoluzionario sardo dai limiti angusti delle interpretazioni ufficiali.

Se ero (e sono) dubbioso sula esistenza di una Quarta internazionale, nel momento in cui ampi spazi sembravano aprirsi a sinistra del PCI, tre elementi mi interessavano nelle discussioni con i compagni (fra tutti Giancarlo Giovine e Antonio Caronia che negli anni sarebbe divenuto direttore di “Bandiera rossa”) e nella lettura di riviste e documenti:

• un giudizio critico e non mitizzante sulla realtà cinese che inquadrava la realtà del paese asiatico nella storia del movimento comunista e ne coglieva le contraddizioni (fondamentali le letture di Isaac Deutscher e di Partito, esercito e masse nella crisi cinese di Livio Maitan;

• una valutazione critica, ma mai estremistica sulla sinistra storica (PCI, PSI, sindacato). Anche su questo, un testo di Maitan (PCI 1945/1969. Stalinismo e opportunismo, si differenziava da tante certezze (i tempi brevi, la già avvenuta perdita di influenza della sinistra storica sulle masse) che tanto avrebbe influito negativamente nelle dinamiche della nuova sinistra;

• la ribadita necessità dell’organizzazione davanti a tendenze “spontaneiste” e “movimentiste” che certo sono state maggioritarie nel ’68 italiano.

CONTINUA …

  1. Mi permetto di segnalare il mio piccolo e semi- clandestino La rivista “La Sinistra”, una stagione troppo breve, Milano, ed. Punto rosso, 2021.

Sergio Dalmasso, Stralcio del mio saggio presente in forma completa nei Quaderni CIPEC del 2024 – Genova 17 febbraio 2023

Quaderno CIPEC numero 72 contentente l’intervento completo sul centenario di Livio Maitan:

Download “Quaderno CIPEC N. 72” Quaderno-CIPEC-Numero-72.pdf – Scaricato 30569 volte – 1,69 MB

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Sito web su Livio Maitan

Lucio Libertini, attività a Torino

Lucio Libertini PCI

Video del mio intervento nel convegno di Torino del 20 ottobre 2022 per ricordare i 100 anni dalla nascita di Lucio Libertini, fonte Archivio Roberto Marini di Pistoia:

Breve stralcio di un mio saggio, a stampa nei quaderni del Cipec 2024, sui convegni sulla figura di Lucio Libertini.

LUCIO LIBERTINI

l’attività a Torino

Un lungo percorso

Ho scritto un testo su Lucio Libertini per ricordare pagine di storia del socialismo poco note, dimenticate, per richiamare figure e tematiche di quel socialismo di sinistra che pare scomparso, ma che ha costituito una matrice specifica, atipica per le radici teoriche e per le proposte strettamente politiche.

Il mio testo riprende il titolo della autobiografia politica che Libertini avrebbe voluto scrivere e di cui ha lasciato pochissime pagine e uno schema sintetico, scritto a mano.

Protagonismo della classe operaia

Il filo conduttore è la permanenza nel tempo di un filone socialista di sinistra, classista e antistalinista, centrato sul protagonismo della classe operaia.

Questo indirizzo ha sempre seguito, in un percorso coerente e travagliato.

Infelice comizio di Occhetto

Davanti alle accuse, da più parti riprese dopo la sua morte- e purtroppo presenti anche nell’infelice comizio di Achille Occhetto alle porte della FIAT, nella campagna elettorale del 1992- di avere cambiato partiti e sigle e di essere un globetrotter della politica, la risposta era sempre di avere, al contrario, dimostrato una coerenza superiore a tanti, sempre rimasti nello stesso partito, ma approdati a posizioni ben diverse da quelle iniziali.

Dopo un brevissimo passaggio nella Democrazia del lavoro di Ivanoe Bonomi e Meuccio Ruini, la cui tematica democratico- liberale, sostanzialmente prefascista non soddisfa i giovani che ne escono, l’approdo del giovane Libertini, catanese, studente a Roma, è nel PSIUP, il nome assunto dall’unificazione delle forze socialiste.

Due anime del PSIUP

Il partito ha due anime: quella di sinistra, unitaria verso il PCI (è forte il trauma del ventennio fascista) ed appiattita sull’URSS, quella tradizionalmente riformista, guidata da Giuseppe Saragat, invece critica verso l’URSS e favorevole ad una netta autonomia nei confronti del PCI e ad un “socialismo dei ceti medi”.

Accanto e in contrapposizione a queste, è la corrente di Iniziativa socialista, che rifiuta l’egemonia staliniana, la subordinazione all’URSS, si colloca in posizione critica verso l’unità nazionale, i governi ciellennisti (chiede che il PSI non ne faccia parte), propone la neutralità fra i due blocchi che si stanno formando in Italia e nel mondo.

Posizione europeista del PSIUP

Netta è la posizione europeista (alle spalle vi è la figura di Eugenio Colorni, ucciso nella resistenza romana e tra gli autori del Manifesto di Ventotene).

La corrente ottiene buoni risultati al congresso del 1946, ma è schiacciata da bipolarismo, a livello nazionale e internazionale, dalla inesperienza dei suoi dirigenti, tutti giovani, dal precipitare della scissione “socialdemocratica” nel gennaio 1947, cui aderisce nella speranza di poter costruire una autentica forza socialista autonoma e innovativa.

Distrutta dalla gestione di Saragat e dalla accettazione, da parte del nuovo partito della presenza in governi centristi e dell’adesione al Patto atlantico, la componente si disperde. Significativi, anche per il loro ruolo futuro, i nomi dei principali componenti: Bonfantini, Vassalli, Solari, Zagari, Matteotti, Formica, Mineo, Ruffolo, Russo, Arfé, Quazza.

Download “Quaderno CIPEC N. 72” Quaderno-CIPEC-Numero-72.pdf – Scaricato 30569 volte – 1,69 MB Download “Quaderno CIPEC N. 67 (Lucio Libertini. Interventi al consiglio regionale del Piemonte 1975-1976)” Quaderno-CIPEC-Numero-67.pdf – Scaricato 19740 volte – 1,72 MB

Sergio Dalmasso

Comitato Nazionale del Centesimo della Nascita di Lucio Libertini
presenta il convegno internazionale Lucio Libertini:

Lucio Libertini e…
Un protagonista della sinistra italiana nel centesimo anniversario della nascita

Pistoia, Sala Maggiore Palazzo Comunale – Piazza Duomo. Venerdì 2 dicembre 2022.

Archivio Roberto Marini (Oltre il Secolo Breve)

Relazione di Sergio Dalmasso: Pistoia 2 dicembre 2022.

Convegno internazionale Lucio Libertini, Pistoia 2 dicembre 2022 Relazione di Sergio Dalmasso

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Intervento di Lucio Libertini al congresso fondativo del Partito della Rifondazione Comunista del 14 dicembre 1991

Registrazioni audio complete del congresso di Radio Radicale al seguente indirizzo:
https://www.radioradicale.it/scheda/43546/congresso-nazionale-fondativo-del-partito-della-rifondazione-comunista

L’evento è stato organizzato da Partito della Rifondazione Comunista.

Sono intervenuti: Patrizia Mancini (PRC), Roberto Di Zenobio (PRC), Tuti Kondul (PRC), Emma Bonidoni (PRC), Luciana Frontini (PRC), Mascia Graziella (PRC), Vera Lombardi (PRC), Peppe Napolitano (PRC), Walter Piludu (PRC),

Lucio Libertini (PRC),

Giacomo Luppichini (PRC), Dacia Valent (PRC), Pancrazio De Pasquale (PRC), Nichi Vendola (PRC), Maria Grazia Sestero (PRC), Armando Cossutta (PRC), Aldo Rizzo (SINISTRA INDIPENDENTE), Lucio Magri (PRC), Eugenio Melandri (PRC), Cosimo Carozzo (PRC), Beniamino Serafini (PRC), Franco Giordano (PRC), Stefania Paoli (PRC), Milziade Caprili (PRC), Luciana Castellina (PRC), Francesco Babusci (PRC), Hammad Nemer (OLP), Marco Ferrando (PRC), Guido Soranno (PRC), Fausto Monfalcone (PRC), Alberto Albertini (PRC), Paola Persia (PRC), Emanuela Battisti (PRC), Pierluigi Neri (PRC), Marina Larissa (PRC), Roberto Musacchio (PRC), Oliviero Diliberto (PRC), Rosa Barbarossa (PRC), Stojan Spetic (PRC), Salvatore D’albergo (CRS), Pietro Mita (PRC).

La scelta di Sophie, saggio di Franco Di Giorgi

Il saggio del prof. Di Giorgi è stato pubblicato nel quaderno cipec numero 52

Quaderno a stampa, marzo 2014, Centro Stampa della Provincia di Cuneo

La scelta di Sophie di Franco Di Giorgi

Download “Saggio di F. Di Giorgi La scelta di Sophie” La-scelta-di-Sophie-Franco-Di-Giorgi.pdf – Scaricato 17992 volte – 303,83 KB

Traduzione del video in italiano

Dal romanzo di William Styron, Sophie’s Choice, la cui prima edizione è del 1976, nel 1982 ne è stato tratto un film che valse il premio oscar alla grande Meryl Streep, attrice protagonista di Sophie.

Traduzione in italiano del dialogo nel breve filmato tratto da “La scelta di Sophie”, sopra mostrato (dal tedesco – nella traduzione inglese vi sono degli errori):

Hauptsturmführer: Lei è così bella,
Hauptsturmführer: vorrei portarti a letto, a fare …
Hauptsturmführer: Sei polacca?
Hauptsturmführer: Tu!
Hauptsturmführer: Sei anche tu una di quei sporchi comunisti?
Sophie: Sono polacca!
Sophie: Sono nata a Cracovia. Non sono ebrea, neanche i miei figli!
Sophie: Non sono ebrei, dal punto di vista razziale sono puri!
Sophie: Sono cristiana! Sono cattolica praticante!
Hauptsturmführer: Ma tu non sei comunista?
Hauptsturmführer: Tu credi in …
Sophie: Sì, sono credente in Cristo.
Hauptsturmführer: Tu credi in Cristo, il Redentore?
Sophie: Sì.
Hauptsturmführer: Lui non aveva detto “Lasciate che i bambini vengano a me”? Tu puoi tenerti un bambino.
Sophie: Come, per favore?
Hauptsturmführer: Tu puoi tenerti uno dei tuoi bambini. L’altro deve scomparire.
Sophie: Ma Lei dice che devo scegliere?
Hauptsturmführer: Lei è polacca non ebrea.
Hauptsturmführer: Allora ha un certo privilegio, un diritto di prelazione.
Sophie: Non posso scegliere!
Sophie: Non posso scegliere!
Hauptsturmführer:Stia zitta!
Sophie: Non posso scegliere!
Hauptsturmführer: Via, le mando via ambedue!
Hauptsturmführer: Faccia una scelta!
Sophie: Non posso scegliere! Non posso!
Hauptsturmführer: Mando ambedue in là.
Sophie: Noo!
Hauptsturmführer: Smetti adesso! Chiudi il becco e scegli! Dai deciditi e scegli!
Sophie: Non mi faccia scegliere, non posso scegliere!
Hauptsturmführer: Mandi ambedue di là!
Sophie: Non posso scegliere!
Hauptsturmführer: Prenda ambedue i bambini! Su!
Sophie: Prenda la piccola!
Sophie: Prenda la mia piccola!

***
parte 2 del saggio di Franco Di Giorgi :

2. Insieme a molti prigionieri, tra cui Wanda e altri componenti della resistenza polacca, il 1º aprile 1943, Sophie Zawistowska giunge con il treno sino all’interno del Lager di Auschwitz-Birkenau.

Una volta scesa sulla banchina ferroviaria, si trova dinanzi un giovane Hauptsturmführer, dottore in medicina, medico addetto alle selezioni.

Stingo – l’io narrante e protagonista egli stesso del romanzo – lo battezza Fritz Jemand von Niemand: letteralmente ‘Qualcuno di Nessuno’, qualcuno che viene dal nulla; Jemand von Nichts si potrebbe dire, o meglio ancora Jemand von Nacht, qualcuno che proviene dalla notte, perché Sophie in due anni di Lager non era mai riuscita a conoscerne il nome.

Mutuando poi un’espressione heideggeriana si potrebbe definirlo Platzhalter der Nichts o Platzhalter der Nacht, sentinella del niente o sentinella della notte.

E per un filosofo come Heidegger attento alle etimologie e alle radici greche della lingua germanica, per un pensatore che ha saputo cogliere la coincidenza tra Geschichte e Geschick, tra storia e destino, non doveva essere poi tanto difficile individuare anche quella tra Nichts e Nacht. Sophie vi giunge con i suoi due figli, Jan, il maggiore, di dieci anni, ed Eva, di otto.

Essa viene catturata non perché ebrea né perché oppositrice del regime nazista, ma solo perché nascondeva sotto il vestito una coscia di prosciutto per la madre. Tutto il cibo allora, secondo le esigenze belliche, veniva requisito dai soldati tedeschi.

Sophie è una giovane polacca molto bella, figlia unica di due professori universitari: il padre, Zbigniew Biegański, docente di giurisprudenza all’antica università jagellona di Cracovia e antisemita per convinzione; la madre docente di musica presso la medesima università.

Già nel 1938, il padre aveva scritto un piccolo libello (Die polnische Judenfrage: Hat der Nationalsozialismus die Antwort?) nel quale delineava l’abolizione totale o la soluzione finale degli ebrei di Polonia, individuando alcuni luoghi di deportazione, fra cui il Madagascar.

Egli aveva voluto che sin da giovanissima, a sedici anni, Sophie imparasse la stenografia e la dattilografia. Fu essa infatti che trascrisse e batté a macchina tutte le idee antisemite del padre, aiutandolo persino a diffondere il libretto stampato in proprio nelle università di Cracovia. Anche il marito di Sophie, Kazik Zawistowski, era antisemita, e divenne ben presto collaboratore zelante del suocero.

Quando nel settembre del 1939 i tedeschi invadono la Polonia e il Capo della sezione giuridica del Partito nazionalsocialista, l’avvocato ebreo – «mirabile dictu»! (p. 301) – Hans Frank, insediatosi nel castello della Wawel di Cracovia, divenne il governatore della Polonia occupata (ossia della parte occidentale che, appena un mese prima, Hitler, con il patto Ribbentrop-Molotov, aveva ottenuto dall’accordo con Stalin), l’intellighentia universitaria di Cracovia e polacca in generale fu logicamente la prima ad essere arrestata e deportata nel campo di Sachsenhausen, creato dalle SA nel 1935-36 al posto di quello di Oranienburg, a nord di Berlino.

Lager nel quale, provenendo dalla scuola di Dachau, Rudolf Höss, dal 1° agosto 1938 svolge la mansione di amministratore del comandante e di Schutzhaftlagerführer, segretario addetto al disbrigo della corrispondenza ufficiale con le autorità esterne. A nulla, ovviamente, valsero le proteste del prof. Biegański e di suo genero: entrambi trovarono la morte in quel Lager.

  • Saggio presente nel Quaderno CIPEC numero 52:
Download “Quaderno CIPEC numero 52 (Contiene i saluti ai bovesani di Sergio Dalmasso)” Quaderno-CIPEC-Numero-52.pdf – Scaricato 12890 volte – 5,02 MB

Una biografia politica Karl Liebknecht

Una biografia politica Karl Liebknecht, in anteprima sulla pubblicazione a stampa – prevista per il prossimo anno (2023) – si può scaricare gratis il quaderno cipec n. 70 con scritti su:

Gianni Alasia. Versi e Pensieri (Gianni Alasia), Karl Liebknecht (Giuseppe Gambino), Mario Giovana nell’USI, Consiglio provinciale Cuneo 1995-1997 (Sergio Dalmasso), Recensioni del libro Rifondazione Comunista (Giachetti e Marra).

Download “Quaderno CIPEC N. 70” Quaderno-CIPEC-Numero-70.pdf – Scaricato 18732 volte – 4,11 MB

Copertina del quaderno cipec n. 70, Una biografia politica Karl Liebknecht

Indice generale del quaderno 70

Introduzione (Sergio Dalmasso) pag. 5

Gianni Alasia. Versi e pensieri (Gianni Alasia) pag. 7

24 maggio: I socialisti nel momento della guerra (Franco Astengo) pag. 14

Una biografia politica. Karl Liebknecht: un politico poco conosciuto (Giuseppe Gambino) pag. 17

Karl Liebknecht “Malgrado tutto” (Giuseppe Gambino) pag. 35

Sintesi di “Militarismo ed antimilitarismo” di Liebknecht (Giuseppe Gambino) pag. 38

Mario Giovana nell’U.S.I. (1951/1957) (Sergio Dalmasso) pag. 47

Consiglio provinciale di Cuneo, 1995/1997 (Sergio Dalmasso) pag. 61

Storia di Rifondazione comunista (Diego Giachetti) pag. 75

Un utile libro sulla storia di Rifondazione Comunista (Rosario Marra) pag. 79

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Giovanni Alasia

Gianni Alasia

Citazione. Gianni Alasia: “Scusate se mi alzo in piedi, ma io sono educato.”

Gianni Alasia, quaderno 53.

Download “Quaderno CIPEC N. 53 Gianni Alasia” Quaderno-CIPEC-Numero-53-1.pdf – Scaricato 5245 volte – 12,26 MB

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(Contiene anche l’indice dei nomi).

Buona lettura.

1 giugno 2022, seminario su: “100 anni dalla nascita di Lucio Libertini”

100 anni nascita di Libertini, Pistoia, 1 giugno 2022 ore 18:00. Videoconferenza via Zoom del seminario dedicato alla celebrazione del centenario dalla nascita di Lucio Libertini.

Relatori della videoconferenza: Aldo Agosti, Sergio Dalmasso, Donatella Lino, Fabio Maria Ciuffini, Gabriella Pistone.

Moderatore Roberto Niccolai, Coordinatore Giacomo Signorini.

Video della Fondazione Archivio Roberto Marini

 

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“In Galleria Nazionale, presso l’archivio della Fondazione Roberto Marini “Oltre il secolo breve”, è stato insediato dal Ministero della Cultura il comitato nazionale per le celebrazioni del centesimo anniversario della nascita di Lucio Libertini, insigne esponente della sinistra italiana.”

Nel quaderno 67, scaricabile gratuitamente, sono raccolti gli interventi al consiglio regionale del Piemonte di Lucio Libertini:

Download “Quaderno CIPEC N. 67 (Lucio Libertini. Interventi al consiglio regionale del Piemonte 1975-1976)” Quaderno-CIPEC-Numero-67.pdf – Scaricato 19740 volte – 1,72 MB

Intervento di Sergio Dalmasso al seminario:

Comitato Centenario di Lucio Libertini:

https://www.facebook.com/Comitatocentenarioluciolibertini/

100 anni nascita Libertini seminario a Pistoia
Gli ultimi due anni di vita di Lucio Libertini trascorsi nel Partito della Rifondazione Comunista.

100 anni nascita Libertini e Rifondazione Comunista