La crociera – estate 1970
Racconto di Adriano Agostino
La crociera estate 1970. L’estate del 1970 giunse all’improvviso verso metà luglio, con un caldo e un’afa da rendere l’aria irrespirabile e contemporaneamente, per fortuna, arrivarono le ferie.
Il più bel periodo dell’anno si potrebbe definire, ma con pochi soldi in tasca non è che ti diverti molto.
La mattina del secondo giorno di meritato riposo arriva una telefonata a casa, stavo ancora dormendo,
era il direttore di una importate agenzia di viaggi di Genova, che si occupava di organizzare crociere per le navi sovietiche, aveva avuto il mio numero dalla Libreria Italia URSS, dove da circa un anno io lavoravo.
Cercava un interprete per la motonave Ivan Franko,
mi chiedeva se ero libero e se potevo andare a lavorare a bordo, però la risposta doveva essere immediata, la partenza era prevista due giorni dopo.
Avevo scarsi mezzi, tanto tempo libero e non sapevo cosa fare, il «Sì» gli arrivò prima che finisse la domanda e trascorsa appena un’ora ero già in agenzia per prendere gli accordi necessari.
Il passaporto l’avevo e non occorrevano visti particolari.
L’imbarco per lo staff era previsto per il pomeriggio del giorno seguente, per essere pronti a ricevere i numerosi passeggeri che si sarebbero imbarcati la mattina successiva.
Lo staff a carico dell’agenzia era composto da ben otto hostess, uno steward, un interprete e due allegri comici intrattenitori per rallegrare le serate dei felici e stanchi crocieristi.
Con nostra grande sorpresa ci vennero assegnate le migliori cabine di tutta la nave, qui si aprivano due ipotesi:
l’agenzia teneva in modo particolare al proprio gruppo o non erano riusciti a vendere le cabine per questo viaggio, tra l’altro breve (le più costose).
Oggi direbbero la seconda che hai detto.
La serata, invece che con i colleghi appena incontrati, l’ho trascorsa con i compagni, l’equipaggio della nave,
conoscevo alcuni degli ufficiali e per caso belle ragazze che frequentavano la nostra libreria, abbiamo anche parlato dei libri disponibili, dell’itinerario, della temperatura che troveremo e sperando nel bel tempo che farà e del mare calmissimo.
Abbiamo intervallato il discorso con due bicchierini di vodka e blinì,
che sono le nostre crêpes, squisiti con caviale prima e poi con marmellata, miele e tè, che dopotutto, dopo una cena sostanziosa, non hanno mai ammazzato nessuno.
Una ragazza si chiamava Tanja, aveva i capelli castano chiari, portava gli occhiali ed era molto carina.
Studiava al politecnico di Odessa e, come me, era in vacanza, vedeva il mondo e non spendeva niente.
La mattina seguente inizia l’imbarco.
Lo staff e il personale di bordo accoglie i passeggeri che sembrano provenire da un altro mondo, sono tutti impacciati e molto ricchi, l’indirizza verso le cabine, io non l’ho contati, ma saranno stati più di cinquecento.
La maggioranza dei giovani passeggeri proviene dal Piemonte e dalla Lombardia,
la nostra agenzia deve avere, molto probabilmente, una filiale da quelle parti, poi ci sono gruppi dell’Emilia, di liguri e stranieri ce n’erano pochissimi. …
Continua