Il Calendario del popolo n. 644, Il revisionismo storico “diffuso”

No a Tambroni e ai fascisti, di Sergio Dalmasso. Mentre si scrive è presente in Ebay il numero 644, luglio 2000, de “Il Calendario del popolo” del 2000 intitolato Il revisionismo storico “diffuso” dal saggio di Luciano Canfora.

In esso vi è – fra gli altri – il saggio di Sergio Dalmasso intitolato: Giugno-luglio 1960: NO a Tambroni e ai fascisti! catalogato nella sezione Archivio, Scritti storici e Articoli e saggi di questo sito.

Gli autori del numero 644, luglio 2000, del Calendario del popolo sono stati: Sergio Dalmasso, Franco Pedone, Luigi Urettini, Paolo Marzorati, Alberto Burba, Michael Löwy, Luciano Canfora, Gianni Giadresco, Fulvio Grimaldi, Irea Gualandi, Umberto Terracini.

Copertina calendario del popolo n. 644, Giugno-luglio 1960: No a Tambroni e ai fascisti!

CALENDARIO DEL POPOLO n. 644, 07/2000: Il revisionismo storico “diffuso.

Franco Della Peruta (direttore), Nicola Teti (direttore responsabile).

A tal proposito si ripropone il saggio di Sergio Dalmasso  in esso pubblicato:

Stralcio del saggio Giugno-luglio 1960: NO a Tambroni e ai fascisti!

Il 21 marzo ‘60, il DC Fernando Tambroni riceve l’incarico di formare il governo che nasce, il 25 marzo, senza una maggioranza precostituita.

Alla Camera, il monocolore DC di Tambroni ottiene la fiducia per soli tre voti.

Determinanti i 24 parlamentari del MSI.

Dieci ministri annunciano le dimissioni, anche se solamente tre (Pastore, Bo e Sullo, della sinistra del partito) le confermano.

Per una settimana si tenta di ripercorrere la strada di una cauta apertura a sinistra, ma il tentativo di Fanfani fallisce, anche per il mancato appoggio della Presidenza della Repubblica e la non velata opposizione di settori confindustriali e di parte della gerarchia ecclesiastica.

Il 16 aprile, il cardinal Siri, di Genova, ha minacciato; in un incontro con l’on. Lucifredi, la possibile nascita di un secondo partito cattolico, appoggiato ai Comitati civici, se la DC aprirà ai socialisti.

A questo punto, il presidente Gronchi riesuma il governo Tambroni e lo invia al Senato, dove ottiene la fiducia, ancora con l’appoggio del MSI e con dichiarazioni non lontane dall’antiparlamentarismo della destra.

Forte il timore di involuzione democratica, di verticalizzazione del potere, in una realtà europea segnata dall’ascesa, in Francia, di De Gaulle.

Pur presentatosi come ministero della organizzazione amministrativa e degli affari costituzionali, il nuovo esecutivo tenta di caratterizzarsi come “governo forte”, con un organico rapporto, da “governo di palazzo”, con il presidente Gronchi e con appoggi dalla destra economica.

Il 21 maggio, a Bologna, viene disperso un comizio del PCI, tenuto da Giancarlo Pajetta.

Tambroni, pur provenendo ufficialmente dalla sinistra DC, ondeggia fra anticomunismo, integralismo cristiano, atteggiamenti populistici. L’equilibrio fra le due ali estreme dello schieramento politico si trasforma nell’offrire legittimazione democratica al MSI.

Genova, il 30 giugno

Per il 2, 3 e 4 luglio, il MSI convoca il suo congresso nazionale.

Per la prima volta, anziché una cittadina di provincia, non toccata particolarmente dal movimento resistenziale, è scelta Genova, la città che si è liberata da sola, addirittura il 24 aprile 1945.

Anche il luogo fa pensare ad una provocazione, ad un oltraggio: il teatro Margherita, in via XX Settembre, è a pochi metri dal sacrario dei partigiani caduti.

CONTINUA…

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Lelio Basso: un maestro scomodo

Calendario del popolo n. 602, La ricerca teorica di Lelio Basso

La ricerca teorica di Lelio Basso – mentre si scrive è presente in Ebay il numero 602 dell’ottobre 1996 de “Il Calendario del popolo” intitolato Walter Fillak Il ragazzo partigiano impiccato due volte, saggio di Monica De Marinis.

In esso vi è – fra gli altri – il saggio di Sergio Dalmasso intitolato: La ricerca teorica di Lelio Basso catalogato nella sezione: Archivio, Scritti storici e Articoli e saggi di questo sito con il titolo Lelio Basso: un maestro scomodo.

Gli autori del numero 602 del Calendario del popolo sono stati: Sergio Dalmasso, Lelio La Porta, Aldo Bernardello, Franco Della Peruta, Fabio L. Grassi, Monica De Marinis,  Maria Canella, Sergio Giangirolami, Alessandro Roveri, Danilo L. Massagrande e Tiziano Tussi.

Copertina Il calendario del popolo numero 602, La ricerca teorica di Lelio Basso

CALENDARIO DEL POPOLO numero 602 ottobre 1996 – WALTER FILLAK – LELIO BASSO – MASSONERIA.
Franco Della Peruta (direttore), Nicola Teti (direttore responsabile).

A tal proposito si ripropone il saggio di Sergio Dalmasso in esso pubblicato: Lelio Basso: un maestro scomodo:

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Gratis il I capitolo del libro: Lelio Basso. La ragione militante. vita e opere di un socialista eretico.

Download “Primo capitolo del libro Lelio Basso” Capitolo1-Lelio-Basso-La-ragione-militante.pdf – Scaricato 47565 volte – 308,09 KB

Esame universitario di Lelio Basso con il prof. Piero Martinetti.

Il Calendario del popolo n. 615, 1997

Mentre si scrive è presente in Ebay il numero 615 de “Il Calendario del popolo” del dicembre 1997.

In esso vi è – fra gli altri – il saggio di Sergio Dalmasso intitolato: Bernstein, Kautsky e Rosa Luxemburg catalogato nella sezione Archivio, Scritti storici e Articoli e saggi di questo sito.

Gli autori del numero 615, dicembre 1997, del Calendario del popolo sono stati: Sergio Dalmasso, Giorgio Bini, Sergio Giangirolami,  Franco Della Peruta, Mario R. Storichi, Antonello Rossetti, Diego Giachetti.

 

Bernstein Kautsky e Rosa Luxemburg copertina calendario del popolo 615

CALENDARIO DEL POPOLO 615, 12/1997: SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO. Scuola di BARBIANA
Franco Della Peruta (direttore), Nicola Teti (direttore responsabile).

A tal proposito si ripropone il saggio di Sergio Dalmasso  in esso pubblicato intitolato:

Il primo dibattito sul “revisionismo”: Bernstein, Kautsky, Rosa Luxemburg.

Il primo dibattito teorico nel movimento socialista compie ormai 100 anni.

Una riflessione su questo e sui nodi che ha aperto ha significato non solo come riflessione sulla storia del movimento di classe e sulle sue grandi figure, ma anche per gli elementi di attualità che a distanza di cento anni, conserva.

Già negli ultimi anni della sua vita, Marx vede parzialmente modificato e stravolto il suo pensiero.

La crescita della socialdemocrazia tedesca, nata dalla unificazione dei due filoni di Bebel e di Lassalle propone a tutto il movimento operaio un modello sostanzialmente riformista e gradualista, legato al pensiero positivista.

La polemica di Marx espressa nella Critica al programma di Gotha è centrata sulla rivendicazione della dittatura del proletariato, sull’affermazione di un diritto diseguale (essendo diseguale la natura), sulla celebre affermazione “da ognuno secondo le sue possibilità, ad ognuno uno secondo i suoi bisogni”.

La sferzante conclusione “Dixi et salvavi animam meam” è una chiara presa di distanza rispetto alla deriva teorico-pratica verso cui muove il nuovo partito. …

CONTINUA

Download saggio completo Il primo dibattito sul “revisionismo”: Bernstein, Kautsky, Rosa Luxemburg:

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Capitolo primo Rivista La Sinistra, Sergio Dalmasso

LA RIVISTA

LA SINISTRA

Copertina Capitolo primo La Rivista La sinistra

La Samonà-Savelli

La casa editrice Samonà-Savelli nasce a Roma nel 1963.

Giuseppe Paolo Samonà è redattore all’“Unità”, ma ne viene allontanato per dissenso politico.

Studioso di letteratura, sarà insegnante nelle università di Chieti-Pescara, Mogadiscio, Montreal.

Pubblicherà testi su Gioacchino Belli (1969), Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1974), Letteratura e stalinismo (1971). Tradurrà il poeta russo Sergej Aleksandrovic Esenin.

Nel 1968 abbandona la casa editrice che, dal 1970 alla chiusura (1982), si denominerà: Savelli- La nuova sinistra.

Giulio Savelli (Roma 1941) proviene da una famiglia dell’alta nobiltà romana, legata al Vaticano.

Nell’autunno 1966, viene radiato dalla federazione romana del PCI, a causa della nascita del mensile “La Sinistra”.

Dagli anni ’80, cosa comune a tante figure dell’area, modifica le proprie posizioni, sino all’approdo, nel 1996, alle liste della destra berlusconiana.

È eletto deputato nella circoscrizione di Legnano, con il 36,8%, superando la candidata della Lega (29.5%) e quello dell’Ulivo (33,7%).2

Fa parte, successivamente, dei gruppi di Forza Italia, Misto-patto Segni-liberali, UDR, CCD.

La casa editrice si caratterizza come voce della sinistra critica verso l’accordo DC-PSI, ma anche verso il PCI e le sue scelte politico-culturali.

Delle due correnti di pensiero, allora dissenzienti rispetto alla direzione togliattiana, l’operaismo e il trotskismo, la Samonà Savelli “sposa” la seconda, appoggiando le posizioni della Quarta internazionale in una sua fase, in Italia, di relativa crescita.

L’”entrismo” nel PCI fa sì che in più federazioni siano attivi esponenti trotskisti, come anche nella redazione dell’”Unità”.

La messa in discussione dello stalinismo, dopo il 1956, ha prodotto discussioni, anche scontri, soprattutto nella FGCI e nel suo organo “La città futura”.

La realtà internazionale, in movimento, ha forti ricadute anche nella realtà italiana.

I primi titoli prodotti sono tutti “politici”. Suscita polemiche Scrittori e popolo (1965) di Alberto Asor Rosa, attacco frontale allo storicismo e al “populismo” della cultura del PCI.

Il testo sottolinea la differenza fra l’ideologia degli intellettuali di sinistra e le esigenze della classe operaia (Asor Rosa è tra gli artefici della rottura del gruppo dei “Quaderni rossi” e della nascita di “Classe operaia”), mette in discussione la politica culturale togliattiana nel suo rapporto con la tradizione democratica nazionale (Vico-Croce) e conseguentemente lo stesso Gramsci (poco amato negli “anni ’68”).

Continua…

SERGIO DALMASSO

GRATIS il primo capitolo dell’OPUSCOLO LA RIVISTA LA SINISTRA di seguito:

Download “Capitolo primo RIVISTA LA SINISTRA” Opuscolo-La-Rivista-La-SINISTRA-capitolo-primo.pdf – Scaricato 43226 volte – 177,37 KB

Rosa Luxemburg un altro comunismo?

Mentre si scrive è presente in Ebay il numero 616 del Calendario del popolo di oltre 26 anni fa. In esso vi è – fra gli altri – un saggio di Sergio Dalmasso intitolato Rosa Luxemburg: un altro comunismo? catalogato nella sezione Archivio, Scritti storici e Articoli e saggi di questo sito.

Gli autori del numero 616, gennaio 1998, del Calendario del popolo sono stati:  Franco Della Peruta (direttore), Nicola Teti (direttore responsabile); Vincenzo Castaldi, Luciano Canfora, Sergio Dalmasso, Aldo Serafini, Aldo Pardi, David Sorani, Claudio Moffa, Mario R. Storchi, Sergio Giuntini, Davide Canfora, Renzo Maiolo, Giovanni Pesce.

Copertina il Calendario del popolo n. 616, Rosa Luxemburg un altro comunismo?

A tal proposito si ripropone il saggio di Sergio Dalmasso.

Rosa Luxemburg: un altro comunismo?, in “Il calendario del popolo”, numero 616, gennaio 1998.

Rosa Luxemburg è non solo la più grande figura femminile del movimento comunista, ma soprattutto una delle maggiori figure in assoluto nella storia del marxismo, espressione di un pensiero e di una pratica non a caso per lungo tempo emarginati e rimossi.

Su di lei grava l’infamia della “lue luxemburghiana”, da rimuoversi dal movimento operaio, grava l’accusa di menscevismo, sulla sua figura pesano incomprensioni e dimenticanze, le generiche formule di spontaneismo e romanticismo rivoluzionario.

Ancora nel 1949, la proposta di Lelio Basso, all’inizio del suo isolamento politico, di pubblicare le sue opere suscita scandalo.

Una lettera su questo problema sempre di Basso a Gyorgy Lukàcs non riceve risposta.

Di Rosa Luxemburg si parlerà molto nella seconda metà degli anni Sessanta, in coincidenza con il recupero del marxismo critico ed a tratti eretico, soprattutto nel movimento studentesco e non a caso in Germania.

Il film (1986) di Margarethe von Trotta la farà conoscere, anche se parzialmente, ad un pubblico più ampio.

CONTINUA …

Download saggio completo:

Download “Rosa Luxemburg, un altro comunismo? di S. Dalmasso” Calendario-del-Popolo-Numero-616-Rosa-Luxemburg.pdf – Scaricato 32887 volte – 131,50 KB

L’ Autonomia Differenziata Spiegata in Parole Semplici

Intervista a Marina Boscaino Comitato No AD

Intervista a Marina Boscaino, portavoce nazionale dei Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti.

Video YouTube dell’intervista a Marina Boscaino sulla Autonomia Differenziata:

 Moderatore Pasquale Madonna.

No Autonomia Differenziata che divide l'Italia

Fonte, Rifondazione Comunista: http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=55522

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Lavoroesalute:

In Italia 22 milioni di persone sono intrappolate in liste d’attesa infinite dopo decenni di regionalismo sanitario.

E l’autonomia differenziata del disegno di legge Calderoli peggiora la situazione.

Non sarebbero i LEA o i LEP né il regionalismo fiscale a garantire l’universalismo dei servizi ovunque.

Nel Servizio Sanitario Nazionale, 22 milioni di persone, cioè una su tre in tutto il Paese, sono intrappolate in liste d’attesa senza fine.

Questo dato, più che una rivelazione, è un’ovvia verità.

Le storie di chi aspetta mesi, e persino anni, per un controllo sono note a molti, sia per esperienza personale che per procura.

C’è chi non può permettersi di aspettare e preferisce rivolgersi al privato, pagando di tasca propria.

Altri, circa quattro milioni di persone, non solo non possono attendere, ma non hanno neanche la possibilità economica di considerare alternative.

Questo dato è ancor più inquietante se si pensa che sono proprio coloro che vivono in condizioni di povertà ad avere più bisogno di una sanità accessibile.

 

Rocco Scotellaro, il meridionalismo eretico di un grande irregolare

IL SUD, IL SOCIALISMO DEGLI ULTIMI E LA SFIDA DELLA MODERNITÀ

Rocco Scotellaro, 11 dicembre 2023 ore 18 Casa del Volontariato Via F. Patella (traversa del corso V. Emanuele tra il civico 88 e 90) – Salerno.

Ne hanno discusso:

Massimiliano Amato Condirettore di Critica Sociale;

Sergio Dalmasso, Storico del Movimento Operaio;

Vittorio Dini, Storico del pensiero politico;

Sebastiano Martelli, docente universitario, membro comitato ufficiale per le celebrazioni del centenario della nascita di Scotellaro;

Il dibattito è stato moderato da Maria Di Serio, vice presidente dell’associazione Memoria in Movimento.

Rocco Scotellaro Tavola rotonda Salerno

Video dell’associazione Memoria in Movimento con presidente Angelo Orientale:
https://www.memoriainmovimento.org/

Canale Youtube Memoria in Movimento:
https://www.youtube.com/@associazionememoriainmovim1714

Segui il sito:
https://www.sergiodalmasso.com

Contribuisci – e iscriviti al canale youtube Sergio Dalmasso – donando i tuoi video:
https://www.youtube.com/channel/UC-Sx1rufD0M3SZpOBkT0mlQ

Segui e contribuisci con tuoi scritti la sezione Notizie del sito:
https://www.sergiodalmasso.com/notizie-blog/

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Download dell’intervento di Sergio Dalmasso su Rocco Scotellaro:

Download “Intervento di Sergio Dalmasso al convegno di Salerno Rocco Scotellaro. Il meridionalismo eretico di un grande irregolare” Rocco-Scotellaro-convegno-Salerno.pdf – Scaricato 28897 volte – 410,29 KB

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Cerimonia al Liceo Prati di Trento dedicata a Rocco Scotellaro

Cerimonia al Liceo Prati di Trento dedicata a Rocco Scotellaro, Gerosa: “Importante far riflettere i ragazzi su modelli diversi di futuro”.

Comunicato stampa PAT n. 3480 Venerdì, 15 Dicembre 2023
Pubblicato il 15/12/2023.

Nell’anno del centenario della nascita e nel giorno della ricorrenza della morte, avvenuta il 15 dicembre 1953, il Liceo Classico Giovani Prati di Trento ha commemorato l’intellettuale, politico e scrittore Rocco Scotellaro con l’inaugurazione di una scultura in terracotta che lo raffigura, realizzato e donato dall’artista Rocco Grassi.

Alla cerimonia era presente la vicepresidente e assessore all’istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa.

https://www.vivoscuola.it/Rassegna-Stampa/Cerimonia-al-Liceo-Prati-dedicata-a-Rocco-Scotellaro-Gerosa-Importante-far-riflettere-i-ragazzi-su-modelli-diversi-di-futuro

 

In Critica sociale, n. 5, nuova serie – novembre/dicembre 2023, Sergio Dalmasso Libertini, da Palazzo Barberini al Pci: lungo viaggio nella sinistra italiana, Presente anche in Archivio, Scritti storici, Articoli e saggi.

Libertini da Barberini al Pci, in Critica sociale rivista fondata da Turati e Kuliscioff nel 1891

Libertini, da Palazzo Barberini al Pci: lungo viaggio nella sinistra italiana

Nei suoi ultimi anni, spezzati improvvisamente nell’estate 1993, Lucio Libertini intendeva scrivere la propria biografia, significativamente intitolata Lungo viaggio nella sinistra italiana.

Di questa, mai compiuta per gli impegni connessi alla nascita e costruzione di Rifondazione e per l’insorgere del male che lo avrebbe ucciso, restano l’introduzione,

il primo capitolo sugli anni 1943- 1946 e un breve schema di due pagine, scritte a mano.

La sua morte, nell’agosto 1993, è stata spesso seguita da commenti ingenerosi.

Più che cercare elementi di un percorso politico singolare, molte valutazioni hanno preferito ricorrere alla formula di globetrotter della politica, ricordando le tante formazioni di cui aveva fatto parte.

Il comizio di Occhetto

Anche Achille Occhetto, nel 1992, in un infelice comizio alle porte della FIAT, lo aveva definito artefice di scissioni contro l’unità del movimento operaio:

C’è un gruppo di scissionisti pagati da Craxi che hanno dato vita a Rifondazione comunista, gente che quando era nel PCI era di destra estrema…

Quando abbiamo quelli di Rifondazione che sono sempre stati contrari a Berlinguer, a Togliatti o come questo certo Libertini che ha fatto sette scissioni nel movimento operaio, pagato per dividere i partiti della sinistra1.

Libertini, al contrario, ha sempre rivendicato continuità e coerenza, maggiori rispetto a quelle di tanti che hanno modificato posizioni pur aderendo sempre ad un solo partito.

Il nucleo è quello di un filone del socialismo di sinistra, antistalinista, classista, nella ricerca di uno strumento per una trasformazione politica socialista che si basi sul protagonismo e sulla centralità della classe operaia.

Nato a Catania nel 1922, è studente a Roma nel 1944, quando aderisce a Democrazia del lavoro, il partito di Bonomi e Ruini.

Con i giovani, impazienti e contrari alla impostazione “prefascista” e istituzionale, lo lascia dopo breve tempo.

Iniziativa socialista

La scelta è per il partito socialista, PSIUP, fortemente diviso tra più ipotesi che si dimostreranno immediatamente incompatibili.

L’ala maggioritaria accetta l’unità antifascista, i governi di unità nazionale, guarda alla possibile unificazione con il PCI per costruire il partito unico della classe operaia,

in una logica “frontista” che nasce anche dal trauma della drammatica sconfitta dei primi anni ’20.

Sul lato opposto si colloca Critica sociale, che fa capo a Giuseppe Saragat, rifiuta il rapporto privilegiato con il PCI, in nome dell’autonomia socialista,

è critica verso l’URSS e propone un socialismo dei ceti medi ed una lettura umanistica del marxismo2.

Nell’estate del 1944, nasce una terza posizione, molto atipica: Iniziativa socialista3 che critica “da sinistra” i governi di unità nazionale e rifiuta i blocchi contrapposti e l’appiattimento del partito sul PCI e sull’URSS.

Dimensione europea

Costante l’attenzione alla dimensione europea e per l’eredità delle posizioni di Eugenio Colorni, coautore del Manifesto di Ventotene,

e per il richiamo alla costruzione di una politica non egemonizzata né dall’occidente né dallo stalinismo.

La dirigono Corrado Bonfantini, Giuliano Vassalli, Matteo Matteotti, Mario Zagari, Leo Solari, Achille Corona.

È da ricordare la presenza di Rino Formica e Mario Mineo.

L’attivismo e la determinazione di Libertini lo collocano immediatamente nel gruppo dirigente della componente e tra i più assidui collaboratori dell’omonima rivista.

Netta la critica all’immobilismo dei governi e alla logica gradualistica del partito:

Il PSIUP… interpreta la lotta che ha condotto e condurrà secondo lo schema dei tempi successivi: prima la lotta antifascista,

poi abbattimento della monarchia e costituente repubblicana, infine trasformazioni economico- sociali4.

Iniziativa socialista ritiene che, nonostante la vittoria della Repubblica al referendum del 2 giugno 1946, si stiano riaffermando le forze moderate.

La responsabilità è anche della sinistra che non propone soluzioni realmente alternative e non dà voce al potenziale espresso dalla lotta partigiana e dalla spinta operaia e sociale.

Anche del PSIUP che non ha una sufficiente fisionomia autonoma e classista.

Scissione di Palazzo Barberini

Può sembrare paradossale l’adesione della corrente alla scissione di palazzo Barberini (gennaio 1947).

L’adesione al nuovo partito, il PSLI, è data dalla speranza di dar vita ad una formazione socialista non frontista, autonoma rispetto al PCI,

critica verso il bipolarismo che sta nascendo a livello internazionale e nazionale, capace di una lettura non ortodossa del marxismo.

La speranza è di breve durata. Iniziativa socialista scompare di fatto davanti alle scelte governiste (governi centristi) e atlantiste del PSLI,

alla bipolarizzazione nazionale e internazionale, a causa anche dalle maggiore esperienza e capacità organizzativa di Saragat e D’Aragona.

Alcune sue tematiche torneranno, erraticamente, negli anni successivi, come testimonieranno le biografie di suoi aderenti (Gaetano Arfé, Guido Quazza, Giorgio Ruffolo…). … CONTINUA

Download del saggio completo della prima parte in pdf:

Download “Saggio su Libertini - Critica sociale, parte prima” Critica-sociale-Libertini-Dalmasso-prima-parte.pdf – Scaricato 47382 volte – 190,45 KB

NOTE

1 Un comizio di Occhetto a Mirafiori, in “Liberazione”, 25 gennaio 1992.

2 Cfr. i due scritti di Giuseppe SARAGAT, nel periodo dell’esilio: Democrazia e marxismo (Marsiglia, 1929), a cui segue una polemica con Carlo Rosselli e L’umanesimo marxista (1936). Evidenti le ascendenza dell’austromarxismo e il richiamo al Marx filosofo più che economista.

3 Per una panoramica complessiva, cfr. Nadia BERSACCHI, Iniziativa socialista nelle vicende del socialismo italiano fra la resistenza e il dopoguerra (1943-1948), università di Pisa, anno accademico 1978- 1979.

4 Alberto BENZONI, Viva TEDESCO, Il movimento socialista del dopoguerra, Padova, Marsilio, 1968, p. 19.

SERGIO DALMASSO

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Video intervento di Lucio Libertinti al congresso fondativo del partito della rifondazione comunista 1991

Libertini atti convegno Pistoia

Lucio Libertini e … Un protagonista della sinistra italiana nel centesimo anniversario della nascita.

Libertini Presentazione degli Atti del convegno svoltosi a Pistoia il 2 dicembre 2022 (libro curato da Barbara Nikolava) in data 1 dicembre 2023 ore 17:00.

L’Evento Lucio Libertini atti convegno Pistoia è gratuito. Per maggiori informazioni rivolgersi ad Archivio Roberto Marini Pistoia, direttore Roberto Niccolai.

Libertini atti convegno Pistoia, venerdì 1 dicembre 2023 atti del convegno Su Lucio Libtini

Scarica la Locandina dell’evento LIBERTINI’S ELECTRONICS TOWN MEETING in formato pdf

Interventi


Roberto Niccolai

Direttore

Riferimenti organizzatori dell’evento:

Archivio Roberto Marini “Oltre il Secolo Breve”
Galleria Nazionale 9 Pistoia
Tel. 0573 766349
Sito: https://archiviomarinioltreilsecolobreve.it
Facebook: Archivio Roberto Marini
Instagram: Archivio Marini

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Quarta di copertina del libro su Libertini di Dalmasso

Lucio Libertini (Catania 1922 – Roma 1993) ha militato, dall’immediato dopoguerra alla morte, nella sinistra italiana, da una corrente socialista minoritaria alla sinistra socialdemocratica, dall’eresia dell’USI di Magnani e Cucchi alla sinistra socialista, dall’eretica collaborazione con Panzieri al PSIUP, dal PCI a Rifondazione comunista.

Download “Quaderno CIPEC N. 55 (Valdo Magnani e l’unione dei socialisti indipendenti)” Quaderno-CIPEC-N.-55.pdf – Scaricato 29762 volte – 1,57 MB

(Recensione Libertini su Le Monde diplomatique di Alessandro Barile:)

Download “Lucio Libertini su Le monde diplomatique (di Alessandro Barile)” Lucio-Libertini-di-Alessandro-Barile-Le-Monde-diplomatique-Sergio-Dalmasso.pdf – Scaricato 29967 volte – 2,27 MB

Al di là delle banali accuse di essere uno “scissionista”, un “globe trotter della politica”, Libertini rivendicava una coerenza, una continuità davanti ai tanti che avevano modificato non sigle di partito, ma posizioni e scelte ideali, sostenendo una fedeltà ai propri riferimenti sociali e una linearità, nel doppio rifiuto dello stalinismo e della compromissione socialdemocratica.

Attivismo di Libertini

Il suo grande attivismo, le capacità giornalistiche espresse da “Iniziativa socialista” a “Risorgimento socialista”, da “Mondo operaio” all’“Avanti!”, da “Mondo nuovo” a “Liberazione”, la intensa produzione di testi, sempre legati alla contingenza politica, ma molto spesso di prospettiva (per tutti le “Tesi sul controllo” e “Due strategie”) hanno fatto di lui, per anni, un riferimento importante.

Se molte delle formazioni in cui ha militato sono oggi sconosciute ai più, sommerse nelle infinite scissioni, divisioni e rimozioni della sinistra, alcune tematiche mantengono una specifica attualità: la ricerca di una via autonoma e non subordinata; il legame costante con la classe; la necessità di un protagonismo della stessa espressa dai suoi strumenti di controllo e di auto organizzazione; una lettura dei temi internazionali che esca dai limiti del campo e dello stato-guida.

Il libro Libertini

Il testo passa in rassegna “eresie” dimenticate, dibattiti, scelte generose anche se minoritarie, figure della sinistra maggioritaria e di un’altra sinistra (Magnani, Codignola, Maitan, Panzieri, Ferraris) sconfitta ed emarginata, con opzioni differenti, ma capace di analizzare la realtà nazionale e internazionale, le sue trasformazioni, le prospettive.

Attraverso il percorso di Lucio Libertini, il testo ripercorre mezzo secolo di storia, di successi, errori, scacchi, potenzialità, speranze, occasioni mancate dell’intera sinistra italiana.

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(Quaderno CIPEC numero 67 contenente gli interventi di Lucio Libertini al consiglio regionale del Piemonte 1975-1976:

Download “Quaderno CIPEC N. 67 (Lucio Libertini. Interventi al consiglio regionale del Piemonte 1975-1976)” Quaderno-CIPEC-Numero-67.pdf – Scaricato 30950 volte – 1,72 MB

dodicesima disposizione a Grosseto

Presentazione del Libro dodicesima disposizione presso il Circolo ARCI Khorakhanè APS Via Ugo Bassi, 62 /64 – 58100, Grosseto.

Copertina libro Dodicesima disposizione

Copertina del Libro dodicesima disposizione Editore: Bordeaux

Presentazione con Daniela Marretti e Luca Pierini del Teatro Studio Grosseto.

Introduzione di Stefania Amarugi Segretaria di Rifondazione Comunista Grosseto.

Interventi di Sergio Dalmasso

Grosseto, 17 febbraio 2023

Audio corso di Rifondanzione Comunista:

https://www.rifondazionecomunista.org/disposizione-xii/

Trama Libro dodicesima disposizione

Troppo spesso si danno per scontate conoscenze storiche del periodo compreso tra la Prima guerra mondiale e gli anni Duemila, colpevolmente trascurato anche dai programmi scolastici.

Per queste ragioni è stato organizzato un corso su fascismo e antifascismo di cui questo volume ne raccoglie le risultanze.

Un testo di facile accesso per lettori di ogni età con l’obiettivo di illustrare il fenomeno delle nuove destre che si rifanno ideologicamente al fascismo nonostante il divieto contenuto nella XII Disposizione della Costituzione:

«È proibita la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista».

Riferimenti sito web Sergio Dalmasso

Visita il sito https://www.sergiodalmasso.com

Iscriviti al Canale YouTube Sergio Dalmasso:

https://www.youtube.com/@sergiodalmasso

Il Canale YouTube di Sergio Dalmasso è una preziosa risorsa che offre un affascinante viaggio nel mondo della storia, della politica e della cultura attraverso gli occhi dello stimato storico. Con ben 86 video (attualmente), il canale si presenta come un archivio ricco di conoscenze, in cui Sergio Dalmasso presenta i suoi nuovi volumi, esplora i Quaderni del CIPEC e approfondisce l’attualità del pensiero di figure iconiche come Antonio Gramsci e Rosa Luxemburg, Che Guevara e altre figure importanti per il movimento operaio.

Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nelle riflessioni di Dalmasso sulla storia politica italiana e internazionale, con particolare attenzione a eventi cruciali come i cento anni dalla Rivoluzione Russa. Le presentazioni di nuovi volumi offrono uno sguardo privilegiato sulle idee fresche e gli approfondimenti dell’autore, contribuendo a rendere accessibile un sapere di grande valore.

La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.

Sergio Dalmasso emerge come una guida autorevole, fornendo non solo informazioni storiche accuratamente documentate, ma anche interpretazioni illuminate che stimolano la riflessione critica.