Cerimonia al Liceo Prati di Trento dedicata a Rocco Scotellaro
Cerimonia al Liceo Prati di Trento dedicata a Rocco Scotellaro, Gerosa: “Importante far riflettere i ragazzi su modelli diversi di futuro”.
Comunicato stampa PAT n. 3480 Venerdì, 15 Dicembre 2023 Pubblicato il 15/12/2023.
Nell’anno del centenario della nascita e nel giorno della ricorrenza della morte, avvenuta il 15 dicembre 1953, il Liceo Classico Giovani Prati di Trento ha commemorato l’intellettuale, politico e scrittore Rocco Scotellaro con l’inaugurazione di una scultura in terracotta che lo raffigura, realizzato e donato dall’artista Rocco Grassi.
Alla cerimonia era presente la vicepresidente e assessore all’istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa.
Libertini, da Palazzo Barberini al Pci: lungo viaggio nella sinistra italiana
Nei suoi ultimi anni, spezzati improvvisamente nell’estate 1993, Lucio Libertini intendeva scrivere la propria biografia, significativamente intitolata Lungo viaggio nella sinistra italiana.
Di questa, mai compiuta per gli impegni connessi alla nascita e costruzione di Rifondazione e per l’insorgere del male che lo avrebbe ucciso, restano l’introduzione,
il primo capitolo sugli anni 1943- 1946 e un breve schema di due pagine, scritte a mano.
La sua morte, nell’agosto 1993, è stata spesso seguita da commenti ingenerosi.
Più che cercare elementi di un percorso politico singolare, molte valutazioni hanno preferito ricorrere alla formula di globetrotter della politica, ricordando le tante formazioni di cui aveva fatto parte.
Il comizio di Occhetto
Anche Achille Occhetto, nel 1992, in un infelice comizio alle porte della FIAT, lo aveva definito artefice di scissioni contro l’unità del movimento operaio:
C’è un gruppo di scissionisti pagati da Craxi che hanno dato vita a Rifondazione comunista, gente che quando era nel PCI era di destra estrema…
Quando abbiamo quelli di Rifondazione che sono sempre stati contrari a Berlinguer, a Togliatti o come questo certo Libertini che ha fatto sette scissioni nel movimento operaio, pagato per dividere i partiti della sinistra1.
Libertini, al contrario, ha sempre rivendicato continuità e coerenza, maggiori rispetto a quelle di tanti che hanno modificato posizioni pur aderendo sempre ad un solo partito.
Il nucleo è quello di un filone del socialismo di sinistra, antistalinista, classista, nella ricerca di uno strumento per una trasformazione politica socialista che si basi sul protagonismo e sulla centralità della classe operaia.
Nato a Catania nel 1922, è studente a Roma nel 1944, quando aderisce a Democrazia del lavoro, il partito di Bonomi e Ruini.
Con i giovani, impazienti e contrari alla impostazione “prefascista” e istituzionale, lo lascia dopo breve tempo.
Iniziativa socialista
La scelta è per il partito socialista, PSIUP, fortemente diviso tra più ipotesi che si dimostreranno immediatamente incompatibili.
L’ala maggioritaria accetta l’unità antifascista, i governi di unità nazionale, guarda alla possibile unificazione con il PCI per costruire il partito unico della classe operaia,
in una logica “frontista” che nasce anche dal trauma della drammatica sconfitta dei primi anni ’20.
Sul lato opposto si colloca Critica sociale, che fa capo a Giuseppe Saragat, rifiuta il rapporto privilegiato con il PCI, in nome dell’autonomia socialista,
è critica verso l’URSS e propone un socialismo dei ceti medi ed una lettura umanistica del marxismo2.
Nell’estate del 1944, nasce una terza posizione, molto atipica: Iniziativa socialista3 che critica “da sinistra” i governi di unità nazionale e rifiuta i blocchi contrapposti e l’appiattimento del partito sul PCI e sull’URSS.
Dimensione europea
Costante l’attenzione alla dimensione europea e per l’eredità delle posizioni di Eugenio Colorni, coautore del Manifesto di Ventotene,
e per il richiamo alla costruzione di una politica non egemonizzata né dall’occidente né dallo stalinismo.
La dirigono Corrado Bonfantini, Giuliano Vassalli, Matteo Matteotti, Mario Zagari, Leo Solari, Achille Corona.
È da ricordare la presenza di Rino Formica e Mario Mineo.
L’attivismo e la determinazione di Libertini lo collocano immediatamente nel gruppo dirigente della componente e tra i più assidui collaboratori dell’omonima rivista.
Netta la critica all’immobilismo dei governi e alla logica gradualistica del partito:
Il PSIUP… interpreta la lotta che ha condotto e condurrà secondo lo schema dei tempi successivi: prima la lotta antifascista,
poi abbattimento della monarchia e costituente repubblicana, infine trasformazioni economico- sociali4.
Iniziativa socialista ritiene che, nonostante la vittoria della Repubblica al referendum del 2 giugno 1946, si stiano riaffermando le forze moderate.
La responsabilità è anche della sinistra che non propone soluzioni realmente alternative e non dà voce al potenziale espresso dalla lotta partigiana e dalla spinta operaia e sociale.
Anche del PSIUP che non ha una sufficiente fisionomia autonoma e classista.
Scissione di Palazzo Barberini
Può sembrare paradossale l’adesione della corrente alla scissione di palazzo Barberini (gennaio 1947).
L’adesione al nuovo partito, il PSLI, è data dalla speranza di dar vita ad una formazione socialista non frontista, autonoma rispetto al PCI,
critica verso il bipolarismo che sta nascendo a livello internazionale e nazionale, capace di una lettura non ortodossa del marxismo.
La speranza è di breve durata. Iniziativa socialista scompare di fatto davanti alle scelte governiste (governi centristi) e atlantiste del PSLI,
alla bipolarizzazione nazionale e internazionale, a causa anche dalle maggiore esperienza e capacità organizzativa di Saragat e D’Aragona.
Alcune sue tematiche torneranno, erraticamente, negli anni successivi, come testimonieranno le biografie di suoi aderenti (Gaetano Arfé, Guido Quazza, Giorgio Ruffolo…). … CONTINUA
Download del saggio completo della prima parte in pdf:
1 Un comizio di Occhetto a Mirafiori, in “Liberazione”, 25 gennaio 1992.
2 Cfr. i due scritti di Giuseppe SARAGAT, nel periodo dell’esilio: Democrazia e marxismo (Marsiglia, 1929), a cui segue una polemica con Carlo Rosselli e L’umanesimo marxista (1936). Evidenti le ascendenza dell’austromarxismo e il richiamo al Marx filosofo più che economista.
3 Per una panoramica complessiva, cfr. Nadia BERSACCHI, Iniziativa socialista nelle vicende del socialismo italiano fra la resistenza e il dopoguerra (1943-1948), università di Pisa, anno accademico 1978- 1979.
4 Alberto BENZONI, Viva TEDESCO, Il movimento socialista del dopoguerra, Padova, Marsilio, 1968, p. 19.
https://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.png00Sergio Dalmassohttps://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.pngSergio Dalmasso2023-12-18 20:38:032024-08-27 22:52:21Libertini da Barberini al Pci
Saggio di Sergio Dalmasso, Gianfranco Donadei, Coerenza e linearità, pubblicato nel n.103, novembre 2023, della rivista Il Presente e la Storiadell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo.
Numero 103 della rivista interamente dedicato a Gianfranco Donadei.
Gianfranco Donadei: coerenza e linearità
Un medico contro corrente
Incontro Gianfranco Donadei, la prima volta, nel settembre-ottobre 1967. Si preparavano a Cuneo iniziative (dibattito – sarebbe arrivato il Lucio Libertini di quegli anni – mostra, tenda in piazza Galimberti…) sul tema che allora sentivamo maggiormente: la guerra in Vietnam.
Riunione nella sede dell’ANPI di Cuneo, per anni percorsa dalla futura nuova sinistra. Mi presentano Donadei come medico competentissimo, sindaco, atipico nella provincia, a Roccavione, sempre attento alle questioni amministrative, radicale.
Il suo linguaggio, la sua formazione sono diversi rispetto a quelli dei tanti giovani ventenni; la critica alla guerra americana non passa per categorie marxiste, per analisi, più o meno raffazzonate, su strutture economiche e rapporti geopolitici, ma dal rifiuto del conflitto militare, dal richiamo alla legalità internazionale e al tema della indipendenza nazionale.
La critica alla democrazia statunitense si accompagna a quella della involuzione democratica che il comunismo porta in sé, quindi all’URSS.
Lo rivedo tre anni dopo. Nel 1970, il Partito radicale appoggia il PSI ed è lui a tenere il comizio finale, a Boves, dove il socialista Viglione ha grande seguito elettorale.
La piazza è piena, come accadeva in quei tempi, ma anche perché «Donadei è bravo, Parla proprio bene, Dice le cose come stanno».
Comizio lungo e applaudito. Stanno nascendo le regioni a statuto ordinario che saranno strumento di decentramento e di partecipazione. Gravi le responsabilità della DC per il fatto che nascano solamente nel 1970.
Le politiche governative debbono avere un cambio di passo. Difesa della scuola pubblica e del concetto di pubblico. Molti riferimenti alla provocazione antidemocratica, da piazza Fontana ai fatti successivi. Attacco al ruolo dei fascisti, ma anche della DC.
Ci rincontriamo tre anni dopo. Tornato a Boves/Cuneo dall’università, mi incisto nell’idea di costruire, in provincia, circoli del manifesto.
Nella provincia bianca e moderata, il PCI è sempre stato minoritario, ma sta crescendo, in tutte le città nascono gruppi di nuova/estrema sinistra, soprattutto di Lotta Continua e per la vicinanza con Torino e perché è la formazione che meglio incarna la spontaneità del Sessantotto: ruolo centrale del proletariato di fabbrica, rivoluzione imminente, rifiuto di strutture partitiche in nome di un coordinamento “orizzontale”, richiamo mitizzato alla lotta partigiana, continuo riferimento alla situazione internazionale.
Il Partito radicale ha una sede, bella, lineare, ordinata, ben diversa dal caos di quelle dei “gruppi”. Spicca una grande fotografia-ritratto di Ernesto Rossi, riferimento ideale, laico e critico, soprattutto per Donadei. È piccolo, ma attivo, teso all’impegno per il divorzio, per la tematica antimilitarista, in prospettiva per la questione dell’aborto. …
Continua …
Saggio Completo di Sergio Dalmasso presente di seguito e archiviato nella sezione del sito sergiodalmasso.com: Archivio – Scritti storici – Articoli e saggi: Gianfranco Donadei: coerenza e linearità:
Alessio Lega è musicista, autore di molti album e di numerosi spettacoli che gli hanno meritato la Targa Tenco 2004 e nel 2019. Studia ed interpreta musica d’autore e repertori storici, frequentando soprattutto centri sociali e circoli culturali.
Al suo attivo ha molti dischi, fra cui Sotto il pave’ la spiaggia, rivisitazione di grandi cantautori francesi, Dove si andrà, le canzoni di Franco Fortini, la riedizione dello storico spettacolo Bella ciao, con il Nuovo canzoniere, Nella corte di Arbat, le canzoni di Bulat Okudzava, a testimonianza del suo interesse per la letteratura slava.
Militante anarchico ha scritto la biografia Bakunin, il demone della rivolta (Milano, Eleuthera, 2015).
La biografia su Ivan Della Mea è la prima, a dieci anni dalla morte e ripercorre non solo la vita e l’opera di una delle maggiori figure della canzone popolare e politica italiana dagli anni ’60, ma le vicende, il lavoro, anche le divergenze di una generazione di cantanti, ricercatori, studiosi che si sono impegnati nella riproposizione della musica popolare, intrecciata con le lotte politiche e sociali che hanno caratterizzato una intera stagione.
Ivan (Luigi) Della Mea nasce a Lucca nel 1940, quando l’Italia è entrata in guerra da pochi mesi ed è fratello minore (16 anni) di Luciano che sarà dirigente politico e intellettuale della sinistra socialista.
La fanciullezza è difficile e dolorosa: “maledico quel ventre ubriaco che nel quaranta mi diede la vita”.
Figlio di genitori separati, di un padre violento e fascista, è affidato a una nutrice e – sino ai cinque anni di età- a un brefotrofio, come emerge dalla biografia di Ivan, Se la vita ti dà uno schiaffo.
A sei anni è a Bergamo, dove il fratello maggiore lo ospita ed è il primo ad occuparsi di lui.
Quindi Milano, dove Luciano porta madre e fratello, il collegio religioso, poi il Convitto Rinascita, da cui viene espulso nel 1958, l’iscrizione, dal 1956, al PCI.
Sono gli anni del tentativo di produrre una musica diversa da quella commerciale (cuore e amore), della ricerca di una produzione popolare nata dalla cultura delle classi subalterne, del lungo lavoro di indagine e di scavo che riporta alla luce un patrimonio dimenticato e impedisce che vada disperso.
Nel 1958, a Torino, nasce il Cantacronache; poco dopo si forma il Nuovo canzoniere italiano. Ivan, sbandato, senza casa, povero, in una vita tra osterie di periferia, alcool, notti sulle panchine, entra in questo gruppo, soprattutto per il rapporto con il grande Gianni Bosio, eccezionale ricercatore e divulgatore culturale che diventa per lui quel padre che non ha mai avuto.
Dischi
Incide Canti e inni socialisti (1962), ha il primo successo con O cara moglie, nel 1966 esplode con Io so che un giorno che contiene brani autobiografici che Lega inquadra nella sua vita (l’amico ricoverato in manicomio, il rapporto con Elio Vittorini, Le ballate del Gioan, quasi una sorta di storia italiana del dopoguerra).
Il testo segue cronologicamente gli spettacoli e le collaborazioni con altre grandi figure della canzone popolare: Giovanna Daffini, Giovanna Marini, Sandra Mantovani, Rudi Assuntino, Paolo Ciarchi.
Gli spettacoli corali rispondono allo spirito degli anni ’60: riscoperta della Resistenza, attenzione ai problemi internazionali, anticonformismo e proposta di nuovi modelli di vita.
L’altra Italia, Pietà l’è morta (la Resistenza nelle canzoni), Bella ciao che produce scandalo al festival di Spoleto, Ci ragiono e canto,Chitarre contro la guerra, una sorta di teatro di strada, Karlmarxstrasse, titolo di una canzone di Paolo Pietrangeli.
Testi.
I testi esprimono una sinistra eterodossa, tra le posizioni dei partiti, le critiche al centrosinistra, le irrequietezze verso l’eccessiva moderazione del PCI, come dimostrano le preoccupazioni per La rossa provvidenza di Rudi Assuntino.
Collabora anche alla sceneggiatura del film Tepepa, con Tomas Milian, rompe con Bosio, ma poi rientra nel Nuovo Canzoniere italiano, è per anni presidente del circolo ARCI Corvetto di Milano, direttore, dopo l’improvvisa morte di Franco Coggiola, dell’Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino, produce CD per “il manifesto”, cerca inediti impasti linguistici, in cui il milanese è sempre al centro.
È intensa anche la produzione letteraria (molti testi per la Jaca Book), come la collaborazione a quotidiani (“l’Unità”, “Liberazione”), sempre in posizione molto critica, ma unitaria, verso la sinistra politica.
Alessio Lega, con grande partecipazione ed empatia segue tutto il percorso, personale, politico, artistico, di della Mea.
Descrive i contrasti nel Nuovo Canzoniere, gli anni della “linea rossa” (politica) contrapposta alla “frichettona” “”inea verde”, l’amore per Cuba, le iniziative del Teatro d’ottobre, la rottura con il PCI, la morte di Bosio e di Giovanni Pirelli, i rapporti con la nuova generazione (Manfredi, Finardi, Alloisio…), dischi significativi, da Il rosso è diventato giallo (1969) a Ringhera (1974), Fiaba grande (1975) sino a Sudadio giudabestia (1979).
Il merito della biografia è duplice.
Da un lato ricostruisce una vita con grande attenzione, seguendone tutti i passaggi, le contraddizioni, chiarendo il significato di una importante opera artistica.
Dall’altro, in un percorso che va dagli anni ’50, alla stagione dei movimenti, dal riflusso al primo decennio del nuovo secolo (Ivan muore il 14 luglio del 2009) ripercorre, attraverso la canzone popolare, di protesta, politica, le vicende dell’intero paese e di più generazioni.
Ancora, le capacità di scrittore di Alessio Lega emergono, in particolare nella prima parte del testo.
Le pagine che descrivono un giovane sbandato, senza casa, senza prospettive, in una Milano di periferia, proletaria e sottoproletaria sono intense, creano partecipazione ed aiutano a comprendere il retroterra da cui nascono le canzoni che molt* di noi hanno conosciuto e amato.
L’associazione nazionale Amicizia Italia Cuba presenta questo archivio dei discorsi, video, fotografie riguardanti Ernesto Che Guevara.
56 anni fa veniva assassinato Ernesto ‘Che’ Guevara, l’uomo che rappresenta per eccellenza l’idea della Rivoluzione.
Sperando di farvi cosa gradita pubblichiamo qui di seguito (in lingua originale) Citazioni, Discorsi, Video, Fotografie e Musica estratte dal sito web del CEME (archivio storico, sociale, politico e culturale del Cile).
Video YouTube con Franco Zunino e Sergio Dalmasso che discutono su Ernesto Guevara, il Che:
Nathalie Cardone – Hasta siempre (Official Video HD) – YouTube:
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Amicizia Italia Cuba, Citazioni e discorsi di Ernesto Guevara
1952 Notas de Viaje. Ernesto Guevara 1955 Sobre el peronismo. Ernesto Guevara 1958 Entrevista de Jorge Masetti con el Che en Sierra Maestra Che Guevara. Obras escogidas. Libro. 1.7 MB
Anno 1959
1959 Lo que aprendimos y lo que enseñamos 1959 Proyecciones sociales del Ejercito Rebelde 1959 Discurso en ‘El Pedrero’ 1959 Guerra y población campesina. Ernesto Guevara 1959 Palabras en la despedida de los compañeros Juan Abrahantes y Jorge Villa 1959 América desde el balcón afroasiático 1959 Reforma universitaria y revolución 1959 Discurso en la concentración ante el Palacio Presidencial 1959 Discurso al recibir el doctorado honoris causa de la Universidad Central de las Villas 1959-1964 Cuatro artículos sobre guerrilla y guerra de guerrillas 1959 ‘Que es un guerillero’ 1959 Una historia de la Revolución Cubana
Anno 1960
1960 Discurso en la entrega del Centro Escolar ‘Oscar Lucero’ 1960 Discurso en la conmemoracióndel natalicio de José Martí 1960 Discurso en el Banco Nacional 1960 Discurso a los trabajadores de la industria textil 1960 El papel de la Universidad en el desarrollo económico de Cuba 1960 Soberanía política e independencia Económica 1960 Discurso en Santiago de Cuba 1960 Discurso en la inauguración de la exposición industrial en Ferrocarril 1960 Consejos al combatiente. Ocho artículos 1960 Las ametralladoras en el combate defensivo 1960 Discurso al Primer Congreso Latinoamericano de Juventudes 1960 La ‘Corte de los Milagros’ y otros motes de la OEA 1960 El médico revolucionario. Ernesto Guevara 1960 Notas para el estudio de la ideología de la Revolución cubana.
Anno 1961
1961 Sobre la firma de acuerdos con los países socialistas. Ernesto Guevara. 6 enero 1961 1961 Despedida de duelo a Osvaldo Sánchez y otros compañeros del MINFAR 1961 Discurso a las milicias en Cabañas, Pinar del Río 1961 Discurso en la Convención Nacional de los Consejos Técnicos Asesores 1961 Palabras a obreros destacados 1961 Discurso en el Encuentro Nacional Azucarero 1961 Cuba ‘Excepción histórica o vanguardia en la lucha contra el colonialismo 1961 Discurso a las milicias en Pinar del Río 1961 Economía y Planificación. 1961 Contra el burocratismo 1961 Discurso en el acto conmemorativo de la muerte de Antonio Guiteras 1961 Discurso en el acto de homenaje al general Líster 1961 Conferencia en el curso de adiestramiento del Ministerio de Industrias 1961 Discusión colectiva, decisión y responsabilidad únicas 1961 Discurso en la reunión del Consejo Interamericano Económico y Social, Uruguay 1961 Segundo discurso ante la CIES. Ernesto Guevara 1961 Discurso del Che en la Universidad República de Montevideo 1961 Discurso en la Primera Reunión Nacional de Producción 1961 Charla a trabajadores del Ministerio de Industrias 1961 Discurso en la inauguración de la planta de sulfometales ‘Patricio Lumumba’ 1961 Discurso en la Conmemoración del 27 de noviembre de 1871 1961 La Guerra de Guerrillas 1961 Moral y disciplina de los combatientes revolucionarios. Ernesto Guevara
Anno 1962
1962 Conferencia a los estudiantes de la Facultad de Tecnología 1962 Mensaje a los argentinos 1962 El cuadro, columna vertebral de la revolución 1962 ‘Que debe ser un joven comunista’ 1962 Discurso en acto de homenaje a Antonio Maceo 1962 La Batalla de Santa Clara. Relato del comandante Ernesto Che Guevara 1962 Pasajes de la guerra revolucionaria
Anno 1963
1963 Discurso de la plenaria azucarera en Camagüey 1963 Discurso en la asamblea general de trabajadores de la Textilería Ariguanabo 1963 Discurso en Minas del Frío 1963 En la clausura del Encuentro internacional de estudiantes de arquitectura 1963 Guerra de guerrillas, un método 1963 El partido marxista-leninista 1963 Guerra de guerrillas. El papel de la mujer. Ernesto Guevara
Anno 1964
1964 Palabras en la entrega de certificados de trabajo comunista 1964 Sobre las tareas fundamentales de la industria y trabajos de dirección. Ernesto Guevara 1964 Sobre el sistema presupuestario de financiamiento 1964 Conferencia Mundial de Comercio y Desarrollo. 1964 La Banca, el crédito y el socialismo 1964 Discurso en la inauguración de la Planta Mecánica de Las Villas. 1964 La Juventud y la revolución 1964 Discurso en la inauguración de la Planta Beneficiadora de Caolín 1964 Discurso en la inauguración de la Fábrica de Bujías de Sagua la Grande 1964 La planificación socialista, su significado 1964 Discurso en la inauguración de la Fábrica de Alambre de Puas en Nuevitas 1964 Discurso en la inauguración de la Fábrica de Bicicletas de Caibarién 1964 Discurso en la entrega de certificados de trabajo comunista en el Ministerio de Industrias 1964 Discurso en la Asamblea de Emulación del Ministerio de Industrias 1964 Discurso en homenaje al Comandante Camilo Cienfuegos 1964 Discurso en la Asamblea General de las Naciones Unidas 1964 Intervención en la Asamblea General de las Naciones Unidas, II replica 1964 Conferencia en el programa televisado ‘Face the Nation’ 1964 Cuba, su economía, su comercio exterior, su significado en el mundo actual
Anno 1965
1965 Discurso de Argel 1965 El socialismo y el hombre en Cuba 1965 El Che y su carta sobre los estudios de filosofía 1965 Del libro Pasajes de la lucha revolucionaria Congo. Fragmentos 1965 Carta de despedida del Che Guevara a Fidel Castro 1965 Cuatro Cartas de despedida a su familia 1965 La piedra. Relato inédito del Che Guevara
Anno 1966
1966 Carta de despedida a Fidel Castro 1966 Notas Inéditas del Che al Manual de Eco Política de la Academia de Ciencias URSS
Anno 1967
1967 Mensaje a los pueblos del mundo a través de la Tricontinental 1967 Diario en Bolivia 1967 Cinco Comunicados redactados por el Che en la selva boliviana.
Amicizia Italia Cuba, Video
Festejos del triunfo Rebelde en Cuba en 1951 Hasta Siempre Comandante Che Guevara – Carlos Puebla Che en la Sierra Maestra Discurso de Ernesto Guevara en la ONU Discurso de Ernesto Guevara en Santiago de Cuba Palabras del Che sobre Playa Giron El Che trabajando cuando era Ministro de Industria Discurso de Ernesto Guevara a los trabajadores y voluntarios Breve compilado de imágenes con música de fondo Fidel Castro lee la carta de despedida del Che Fidel habla del Che Momento en que encontraron los restos del Che en Bolivia. Ceremonia En Santa Clara cuando llega el ataud con los restos del Che
Amicizia Italia Cuba, Fotografie
Homenaje Fotografico de Ernesto Guevara desde su niñez hasta su muerte en Bolivia 23,6MB Colección de Afiches en Homenaje a Ernesto Guevara 1 16,6MB Coleccion de Afiches en Homenaje a Ernesto Guevara 2 10,4MB
Amicizia Italia Cuba,Musica
Alma Morena.- Miguel Angel Filipini América te hablo de Ernesto – Silvio Rodriguez Andes lo que Andes – Amaury Perez Ay, Che Camino – Matio Ayer y Hoy Enamorados – Santiago Felíu Cancion al Guerrillero Heroico – Elena Burke Cancion al Hombre Nuevo – Nereyda Naranjo Cancion Cubana – Ernesto Lecuona Cancion del elegido – Silvio Rodriguez Cancion del Hombre Nuevo – Daniel Viglietti Cancion funebre por Che Guevara Carta al Che – Inti Illimani Che Comandante – Cacique Paraguayo Che Esperanza – Egon y Los Arachanes Che Guevara Comandante Che Guevara – Grupo Tabacalero Diciembre 3 y 4 El aparecido. – Victor Jara El Hombre Nuevo – Daniel Viglietti Elegia al Che Guevara – Inti Illimani Fusil contra Fusil Guitarra en duelo mayor – Angel Parra Hasta Siempre – Carlos Puebla
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https://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.png00Sergio Dalmassohttps://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.pngSergio Dalmasso2023-10-16 20:32:012024-02-01 20:07:36Amicizia Italia Cuba
Convegno Livio Maitan. A cento anni dalla nascita il contributo e il lascito politico di Livio Maitan.
Convegno nazionale dedicato a Livio Maitan, nel centenario della nascita dell’intellettuale e dirigente marxista rivoluzionario veneziano morto a Roma nel 2004.
“Con lo sguardo rivolto al futuro”, questo il titolo del meeting frutto di un lungo lavoro di preparazione da parte della BLM, la biblioteca che porta il nome di Maitan e ne cura il lascito di libri, riviste e documenti e che negli anni ha saputo saldarsi al sistema bibliotecario romano mettendo così a disposizione di studiosi e militanti un pezzo importante di storia del movimento operaio.
Troppo spesso si danno per scontate conoscenze storiche del periodo compreso tra la Prima guerra mondiale e gli anni Duemila, colpevolmente trascurato anche dai programmi scolastici.
Per queste ragioni è stato organizzato un corso su fascismo e antifascismo di cui questo volume ne raccoglie le risultanze.
Un testo di facile accesso per lettori di ogni età con l’obiettivo di illustrare il fenomeno delle nuove destre che si rifanno ideologicamente al fascismo nonostante il divieto contenuto nella XII Disposizione della Costituzione:
«È proibita la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista».
Il Canale YouTube di Sergio Dalmasso è una preziosa risorsa che offre un affascinante viaggio nel mondo della storia, della politica e della cultura attraverso gli occhi dello stimato storico. Con ben 86 video (attualmente), il canale si presenta come un archivio ricco di conoscenze, in cui Sergio Dalmasso presenta i suoi nuovi volumi, esplora i Quaderni del CIPEC e approfondisce l’attualità del pensiero di figure iconiche come Antonio Gramsci e Rosa Luxemburg, Che Guevara e altre figure importanti per il movimento operaio.
Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nelle riflessioni di Dalmasso sulla storia politica italiana e internazionale, con particolare attenzione a eventi cruciali come i cento anni dalla Rivoluzione Russa. Le presentazioni di nuovi volumi offrono uno sguardo privilegiato sulle idee fresche e gli approfondimenti dell’autore, contribuendo a rendere accessibile un sapere di grande valore.
La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.
Sergio Dalmasso emerge come una guida autorevole, fornendo non solo informazioni storiche accuratamente documentate, ma anche interpretazioni illuminate che stimolano la riflessione critica.
Video del mio intervento nel convegno di Torino del 20 ottobre 2022 per ricordare i 100 anni dalla nascita di Lucio Libertini, fonte Archivio Roberto Marini di Pistoia:
Breve stralcio di un mio saggio, a stampa nei quaderni del Cipec 2024, sui convegni sulla figura di Lucio Libertini.
LUCIO LIBERTINI
l’attività a Torino
Un lungo percorso
Ho scritto un testo su Lucio Libertini per ricordare pagine di storia del socialismo poco note, dimenticate, per richiamare figure e tematiche di quel socialismo di sinistra che pare scomparso, ma che ha costituito una matrice specifica, atipica per le radici teoriche e per le proposte strettamente politiche.
Il mio testo riprende il titolo della autobiografia politica che Libertini avrebbe voluto scrivere e di cui ha lasciato pochissime pagine e uno schema sintetico, scritto a mano.
Protagonismo della classe operaia
Il filo conduttore è la permanenza nel tempo di un filone socialista di sinistra, classista e antistalinista, centrato sul protagonismo della classe operaia.
Questo indirizzo ha sempre seguito, in un percorso coerente e travagliato.
Infelice comizio di Occhetto
Davanti alle accuse, da più parti riprese dopo la sua morte- e purtroppo presenti anche nell’infelice comizio di Achille Occhetto alle porte della FIAT, nella campagna elettorale del 1992- di avere cambiato partiti e sigle e di essere un globetrotter della politica, la risposta era sempre di avere, al contrario, dimostrato una coerenza superiore a tanti, sempre rimasti nello stesso partito, ma approdati a posizioni ben diverse da quelle iniziali.
Dopo un brevissimo passaggio nella Democrazia del lavoro di Ivanoe Bonomi e Meuccio Ruini, la cui tematica democratico- liberale, sostanzialmente prefascista non soddisfa i giovani che ne escono, l’approdo del giovane Libertini, catanese, studente a Roma, è nel PSIUP, il nome assunto dall’unificazione delle forze socialiste.
Due anime del PSIUP
Il partito ha due anime: quella di sinistra, unitaria verso il PCI (è forte il trauma del ventennio fascista) ed appiattita sull’URSS, quella tradizionalmente riformista, guidata da Giuseppe Saragat, invece critica verso l’URSS e favorevole ad una netta autonomia nei confronti del PCI e ad un “socialismo dei ceti medi”.
Accanto e in contrapposizione a queste, è la corrente di Iniziativa socialista, che rifiuta l’egemonia staliniana, la subordinazione all’URSS, si colloca in posizione critica verso l’unità nazionale, i governi ciellennisti (chiede che il PSI non ne faccia parte), propone la neutralità fra i due blocchi che si stanno formando in Italia e nel mondo.
Posizione europeista del PSIUP
Netta è la posizione europeista (alle spalle vi è la figura di Eugenio Colorni, ucciso nella resistenza romana e tra gli autori del Manifesto di Ventotene).
La corrente ottiene buoni risultati al congresso del 1946, ma è schiacciata da bipolarismo, a livello nazionale e internazionale, dalla inesperienza dei suoi dirigenti, tutti giovani, dal precipitare della scissione “socialdemocratica” nel gennaio 1947, cui aderisce nella speranza di poter costruire una autentica forza socialista autonoma e innovativa.
Distrutta dalla gestione di Saragat e dalla accettazione, da parte del nuovo partito della presenza in governi centristi e dell’adesione al Patto atlantico, la componente si disperde. Significativi, anche per il loro ruolo futuro, i nomi dei principali componenti: Bonfantini, Vassalli, Solari, Zagari, Matteotti, Formica, Mineo, Ruffolo, Russo, Arfé, Quazza.
https://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.png00Sergio DALMASSOhttps://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.pngSergio DALMASSO2023-01-08 19:25:532024-02-02 22:33:59Libertini, attività a Torino
Il libro Dodicesima disposizione è stato presentato al Circolo Prc di Grosseto in una bella iniziativa con Sergio Dalmasso (coautore) il 4 dicembre 2022.
LIBRERIA POPOLARE DEL FORUM CITTADINI DEL MONDO PROMOZIONE DEL LIBRO :
Video del Convegno dell’incontro al circolo PRC di Grosseto sul libro Dodicesima disposizione:
Parte prima:
Seconda parte:
Canale YouTube Sergio Dalmasso
Il Canale YouTube di Sergio Dalmasso è una preziosa risorsa che offre un affascinante viaggio nel mondo della storia, della politica e della cultura attraverso gli occhi dello stimato storico. Con ben 86 video (attualmente), il canale si presenta come un archivio ricco di conoscenze, in cui Sergio Dalmasso presenta i suoi nuovi volumi, esplora i Quaderni del CIPEC e approfondisce l’attualità del pensiero di figure iconiche come Antonio Gramsci e Rosa Luxemburg, Che Guevara e altre figure importanti per il movimento operaio.
Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nelle riflessioni di Dalmasso sulla storia politica italiana e internazionale, con particolare attenzione a eventi cruciali come i cento anni dalla Rivoluzione Russa. Le presentazioni di nuovi volumi offrono uno sguardo privilegiato sulle idee fresche e gli approfondimenti dell’autore, contribuendo a rendere accessibile un sapere di grande valore.
Il canale non si limita a trattare solo di teoria politica, ma esplora anche il patrimonio culturale italiano attraverso la lente di figure come il poeta Rocco Scotellaro.
La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.
Sergio Dalmasso emerge come una guida autorevole, fornendo non solo informazioni storiche accuratamente documentate, ma anche interpretazioni illuminate che stimolano la riflessione critica.
Riproposizione della Presentazione del libro “Rifondazione Comunista. Dal movimento dei movimenti alla chiusura di «Liberazione», storia di un partito nella crisi della sinistra italiana”, di Sergio Dalmasso (Red Star Press, 2021).
La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.
Sergio Dalmasso emerge come una guida autorevole, fornendo non solo informazioni storiche accuratamente documentate, ma anche interpretazioni illuminate che stimolano la riflessione critica.
Il canale rappresenta una piattaforma imprescindibile per chiunque desideri approfondire la propria comprensione della storia e della politica attraverso la prospettiva di un esperto appassionato.
Con video che coprono una varietà di argomenti e figure di rilievo, il Canale YouTube di Sergio Dalmasso si conferma come una risorsa educativa e coinvolgente per gli appassionati di storia e cultura.
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Il libro sulla storia dei primi 10 anni di Rifondazione comunista è presente gratis nel quaderno CIPEC numero 31:
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