Quaderno CIPEC Numero 32
Appunti sul socialismo italiano
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Introduzione di Appunti sul socialismo italiano p. 7
IL SOCIALISMO ITALIANO (1943-1974) p. 9
1) La ricostituzione e il dopoguerra p. 9
2) La scissione di Palazzo Barberini e il Fronte Popolare p. 11
3) La legge truffa p. 14
4) Il 1956 e la crisi del centrismo p. 17
5) La nascita del PSIUP e l’unificazione socialista p. 20
BIBLIOGRAFIA p. 25
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE p. 32
LELIO BASSO NELLA STORIA DEL SOCIALISMO ITALIANO p. 33
Premessa p. 33
1. Un percorso solitario p. 34
2. Il Psi verso il centro-sinistra: «Alternativa democratica» e «Problemi del socialismo» p. 39
3. Il Psiup: ancora un percorso solitario p. 47
NOTE p. 55
LA FEDE DI UN LAICO: DIMENSIONE RELIGIOSA, QUESTIONE CATTOLICA E DEMOCRISTIANA NEL PENSIERO E NELL’OPERA DI LELIO BASSO p. 59
Il bilancio di una vita p. 60
La gioventù, il ventennio fascista p. 63
Resistenza, ricostruzione del partito, “regime” democristiano p. 64
L’opposizione al centro-sinistra, il Concilio, il PSIUP p. 69
Il dopo Concilio, la revisione del Concordato, la ricerca di nuove strade p. 73
La fede di un laico p. 78
COME È NATO IL PSIUP p. 85
Il congresso di Torino e il “dialogo con i cattolici” p. 85
Il ’56 e Pralognan p. 85
I congressi di Venezia e Napoli e la sinistra socialista p. 86
Il 1960 e il primo “centrosinistra” p. 88
Il congresso di Milano. Lo scontro si amplia p. 90
Le elezioni politiche del 1963 p. 93
Il congresso di Roma p. 94
Nasce il PSIUP p. 95
NOTE p. 96
RICCARDO LOMBARDI: LO SCACCO DEL RIFORMISMO RIVOLUZIONARIO p. 97
Premessa p. 97
1. La sconfitta del rinnovamento. La continuità p. 98
2. I blocchi. Il centrismo. È possibile l’”autonomia socialista”? p. 100
3. L’occasione perduta: il centro-sinistra p. 101
4. Il Partito di Craxi. L’emarginazione p. 103
NOTE p. 106
TRISTANO CODIGNOLA E UNITA’ POPOLARE p. 107
Tra frontismo e socialdemocrazia: la difficile strada dell’autonomia p. 107
MAS, UP e le forze socialiste tra il ’53 il ’56 p. 111
Il 56: la confluenza nel PSI p. 113
Un bilancio p. 116
NOTE p. 119
MORANDI, BASSO, PANZIERI, LOMBARDI: CULTURE ANTICAPITALISTICHE NELLA STORIA E NELL’ESPERIENZA DEL SOCIALISMO DI SINISTRA, CONVEGNO DEL PRC, ROMA, 19 NOVEMBRE 1996 p. 121
Attività p. 125
Introduzione
Questo quaderno CIPEC Numero 32, Appunti sul socialismo italiano, raccoglie alcuni contributi sul movimento socialista scritti in anni ed occasioni anche molto differenti.
Il primo è un bozzone pensato come base per un lavoro più lungo ed articolato che avrebbe dovuto tentare una storia del socialismo italiano del dopoguerra.
Viene pubblicato esattamente come scritto, a metà anni ’70, quindi con gli ovvi errori ed ingenuità e, naturalmente, alla vigilia di una stagione (“personalizzando”, quella craxiana) che avrebbe modificato profondamente il PSI, cambiandone fortemente la natura, formando un partito basato sulla personalità del leader e sempre più lontano dalla tradizione e da una identità che il socialismo italiano aveva mantenuto per decine di anni, nonostante le dispute sulla partecipazione governativa, le diverse matrici culturali, le scissioni.
Anche la bibliografia offerta è parziale e limitata, oltre che datata, ma lo scritto può comunque essere utile soprattutto a chi non ha mai conosciuto, neppure sommariamente, le vicende di uno dei maggiori e più interessanti partiti che hanno segnato la storia del ‘900.
Lelio Basso
Lelio Basso è stato ricordato in convegni e pubblicazioni a 25 anni dalla morte, ma la sua immagine continua ad essere circondata da un alone di solitudine, di isolamento, di correttezza teorica accompagnata da astrattezza politica.
Nella scomparsa dei partiti socialisti (poca cosa è la diaspora che ne è seguita) e della stessa “memoria” su di loro, poco (nulla nell’attuale dibattito politico) sembra rimanere di un lavoro teorico che non ha pari, di un “ritorno a Marx” motivato e ragionato, di una attenzione al rapporto marxismo/cristianesimo non strumentale, di una rilettura critica e personale della storia del movimento operaio.
I due scritti sul grande dirigente e teorico socialista hanno questa piccola ambizione: quella di farlo conoscere a chi non ne ha mai letto neppure il nome e di mostrare come i temi affrontati, i nodi problematici (politici, organizzativi, culturali) siano attuali ancora oggi, almeno per chi vorrebbe superare lo stato di cose presente e rilanciare un’ipotesi di autentica trasformazione.
Forse non occorre sottolineare come il breve saggio sulla Fede di un laico ponga un problema quanto mai vivo, quello del rapporto tra Stato e Chiesa, che subisce oggi trasformazioni in negativo, con la chiusura di tante speranze che la stagione conciliare aveva aperto.
Riccardo Lombardi è personalità atipica per la sua formazione (lo contraddistinguono la matrice azionista ed una cultura scientifica quanto mai anomala nel panorama politico italiano).
Il breve scritto, frutto di intervento ad un convegno organizzato per ricordare la sua figura e la lunga stagione politica che ha attraversato, tenta di mettere in luce questa originalità, ma anche gli scacchi che una proposta di vero riformismo e di vera trasformazione ha incontrato e nel dopoguerra e al varo del centro- sinistra e ancora di più incontra oggi, dopo le sconfitte storiche che hanno radicalmente modificato (e non in meglio) la realtà.
Se non analogo, almeno simile il discorso su Tristano Codignola. Anche in lui l’approdo al PSI non è immediato, ma segue l’esaurimento della parabola azionista e in più il tentativo di costruzione di una autentica socialdemocrazia (il Partito socialdemocratico italiano sarà, al contrario, il più appiattito sul centro fra tutti quelli europei) o di formazioni (la piccola Unità popolare) che, tra mille difficoltà, tentano la difficile strada di rifiutare e il centrismo e lo stalinismo, cercando di coniugare questioni sociali e priorità democratiche.
Sul PSIUP è calato un totale silenzio.
L’esperienza di questo partito che, pur vivendo solamente otto anni, rappresenta la sintesi delle difficoltà di una formazione di sinistra socialista, può ancora offrire elementi utili all’oggi? O, comunque, merita di essere conosciuta?
Ripercorre gli anni, per quanto lontani, e le fasi che hanno portato alla sua nascita significa non semplicemente stilare un elenco di congressi, nomi di dirigenti e percentuali, ma riportare alla luce temi e dibattiti che possono anche sembrare attuali:
– E’ possibile una politica di riforme reali? E’ possibile in un’alleanza governativa con forze che rappresentano interessi contrari ad ogni trasformazione? E’ possibile in un quadro internazionale dominato dall’imperialismo e segnato dalla guerra, da un contrasto crescente tra paesi ricchi e paesi poveri?
– Può permanere una identità, nelle forze di sinistra, se percorrono la strada degli accordi governativi?
E come si modificherà la loro fisionomia interna?
Nessuno, ovviamente, può dare risposte definitive o certezze, ma questo quaderno tenta di offrire spunti per una riflessione, elementi di conoscenza su questioni che i giovani non conoscono e i meno giovani tendono a dimenticare.
Il breve intervento al convegno sul socialismo di sinistra (Roma, autunno 1996), rimasto, purtroppo, unico atto di una riflessione più larga che sarebbe stata utile e necessaria, costituisce un piccolo compendio dei temi trattati precedentemente.
Completano il quaderno l’elenco di quelli precedenti (abbiamo ormai superato i dieci anni!) e della attività del CIPEC che ha conosciuto alti e bassi, ma che ha costituito in città un elemento non secondario di stimolo e di sollecitazione.
Rilanciare ed estendere un dibattito, aperto e a tutto campo, politico e culturale, è nostra intenzione e chiediamo a chi ci legge di collaborare con noi.
Molte le idee per l’immediato futuro: dal doveroso ricordo del grande storico Enzo Santarelli, alle memorie di militanti socialisti cuneesi, sino ad una riflessione sui quindici anni di Rifondazione comunista nella nostra provincia.
Marzo 2006