Quaderno CIPEC Numero 52
Luigi Dalmasso poesie inedite, e altro
Download “Quaderno CIPEC numero 52 (Contiene i saluti ai bovesani di Sergio Dalmasso)” Quaderno-CIPEC-Numero-52.pdf – Scaricato 12194 volte – 5,02 MBIndice generale
Introduzione p. 5
Luigi Dalmasso: Immagini del giorno e della notte p. 9
Due comunisti, dal Veneto alle fabbriche di Torino p. 35
Presentazione de “La scelta di Sophie” p. 47
La scelta di Sophie p. 48
Liliana Pellegrino: Ricordi di una vita soddisfacente! p. 72
Un saluto, un addio. Non ci perdiamo di vista p. 82
Carissimo Giorgio Bona p. 115
Quaderni C.I.P.E.C. p. 118
C.I.P.E.C. Attività p. 124
Introduzione
Questo Quaderno CIPEC numero 52 potrebbe essere l’ultimo di una lunga serie iniziata circa venti anni fa (1995) con l’uscita delle prime pagine che contenevano la bella intervista a Lucia Canova e un breve saggio sul PSIUP in provincia.
Download “Quaderno CIPEC N. 1 (Lucia Canova)” Quaderno-CIPEC-Numero-1.pdf – Scaricato 20570 volte – 807,43 KBL’accordo con l’Amministrazione provinciale di Cuneo, la cui tipografia ha stampato da allora (ad eccezione dei n. 34 e 35) tutti i quaderni, termina con lo scioglimento dell’attuale Consiglio.
Non è possibile avere certezze su esistenza, competenze, funzioni, criteri di elezione dei prossimi consigli.
È impossibile, quindi, per questi ed altri motivi, ipotizzare la continuazione di questa pubblicazione, arrivata, comunque, miracolosamente e meritoriamente, al numero 52.
In ogni caso, è doveroso un ringraziamento non formale:
• a chi ha retto l’amministrazione in questo ventennio: Giovanni Quaglia, Raffaele Costa, Gianna Gancia;
• a coloro che si sono succeduti all’Assessorato alla cultura;
• ai funzionari e alle funzionarie dell’Ufficio cultura;
• ai dipendenti della stamperia, che hanno materialmente stampato migliaia di pagine.
Versi di Luigi Dalmasso
Il quaderno si apre con una fortunata, anche se triste “scoperta”. Mariella ha trovato in un cassetto, versi del marito Luigi Dalmasso, scomparso da oltre due anni.
Ognuno ricorda di Luigi l’impegno politico (segretario delle locali sezioni del PCI e di Rifondazione), di attento ed impegnato educatore (maestro per trent’anni), di scrittore e poeta.
Questi versi, scritti ed ordinati, con il frontespizio, quasi fossero pronti per la pubblicazione, completano il quadro delle sue opere, del suo pensiero, ce lo ripropongono con l’immancabile pipa, i giornali sotto il braccio e il sorriso un po’ ironico ed un po’ amaro, proprio di un pessimismo motivato sull’oggi.
In un precedente quaderno sono stati pubblicati i discorsi tenuti al suo funerale, da me e da Ugo Sturlese.
In uno dei primissimi, il suo lavoro sulla bella figura di Giovanni Barale.
Queste pagine di poesie completano il doveroso ricordo di un amico e compagno.
Testimonianze Garbin
Segue la testimonianza di due operai veneti emigrati a Torino (i migranti non erano solamente meridionali) e attivisti sindacali e di partito.
Benito Garbin e Adriana Stevanin descrivono la propria vita, la povertà della fanciullezza, la durezza del lavoro nelle risaie e in miniera, la situazione in FIAT e nella Torino operaia dai primi anni ’60 all’autunno caldo, dalla sconfitta del 1980 alla nascita e crisi di Rifondazione.
Ne emergono un grande quadro umano, vite che la politica – quella vera dell’impegno e della lotta di ogni giorno – ha segnato, dando un significato, una prospettiva, l’idea, alla don Milani, che le cose si possono cambiare solo collettivamente.
La scelta di Sophie
Un breve intermezzo, quindi, con un saggio inedito di Franco Di Giorgi su un romanzo, La scelta di Sophie, che propone il tema, molto attuale, dell’adesione alla destra, affrontabile in chiave storica, filosofica, psicologica (penso agli studi, fondamentali e mai compresi sino in fondo, della Scuola di Francoforte).
Se i quaderni potessero continuare, pubblicheremmo altri studi dell’autore di questa nota.
Seguirà una testimonianza di Liliana Pellegrino, simpatica e “giovanissima” ottantasettenne bovesana, dagli anni ’50 in quel di Roma, sarta e costumista per il cinema ed il teatro.
Il suo è un simpatico percorso su decenni lontani, su personaggi locali e nazionali.
Parte di questo racconto è presente, ma in modo non sempre lineare, nel simpatico I ricordi non finiscono mai (Roma, Youcanprint, 2012), insieme di ricordi, osservazioni, note, in cui si intrecciano Boves, Roma, un lontano passato, il presente, tratteggiati con gusto ed ironia.
Molti lettori ricorderanno Liliana per la sua partecipazione alla trasmissione Supersenior di RAI 3, di cui è stata certamente l’anima.
Saluto agli amici e compagni di Boves
Ancora il mio lungo saluto, avendo definitivamente lasciato Boves, il paese di mio padre, dove ho trascorso tanti decenni, per Genova, la città di mia madre e della mia lontanissima università.
Ho tentato di intrecciare ricordi personali su paese, famiglia, ambiente ad un percorso successivo, fatto, soprattutto, di impegno politico e culturale.
Seguono, come sempre gli elenchi delle attività del CIPEC e dei quaderni precedenti.
Conservateli.
Potrebbero essere stampati per l’ultima volta.
Traduzione in Italiano del dialogo
Del romanzo, la cui prima edizione è del 1976, nel 1982 ne è stato tratto un film che valse il premio oscar a Meryl Streep, attrice protagonista di Sophie.
Traduzione in italiano del dialogo nel breve filmato tratto da “La scelta di Sophie”, sopra:
Hauptsturmführer: Lei è così bella,
Hauptsturmführer: vorrei portarti a letto, a fare ...
Hauptsturmführer: Sei polacca?
Hauptsturmführer: Tu!
Hauptsturmführer: Sei anche tu una di quei sporchi comunisti?
Sophie: Sono polacca!
Sophie: Sono nata a Cracovia. Non sono ebrea, neanche i miei figli!
Sophie: Non sono ebrei, dal punto di vista razziale sono puri!
Sophie: Sono cristiana! Sono cattolica praticante!
Hauptsturmführer: Ma tu non sei comunista?
Hauptsturmführer: Tu credi in …
Sophie: Si, sono credente in Cristo.
Hauptsturmführer: Tu credi in Cristo, il Redentore?
Sophie: Sì.
Hauptsturmführer: Lui non aveva detto “Lasciate che i bambini vengano a me”? Tu puoi tenerti un bambino.
Sophie: Come, per favore?
Hauptsturmführer: Tu puoi tenerti uno dei tuoi bambini. L’altro deve scomparire.
Sophie: Ma Lei dice che devo scegliere?
Hauptsturmführer: Lei è polacca non ebrea.
Hauptsturmführer: Allora ha un certo privilegio, un diritto di prelazione.
Sophie: Non posso scegliere!
Sophie: Non posso scegliere!
Hauptsturmführer: Stia zitta!
Sophie: Non posso scegliere!
Hauptsturmführer: Via, le mando via ambedue!
Hauptsturmführer: Faccia una scelta!
Sophie: Non posso scegliere! Non posso!
Hauptsturmführer: Mando ambedue in là.
Sophie: Noo!
Hauptsturmführer: Smetti adesso! Chiudi il becco e scegli! Dai deciditi e scegli!
Sophie: Non mi faccia scegliere, non posso scegliere!
Hauptsturmführer: Mandi ambedue di là!
Sophie: Non posso scegliere!
Hauptsturmführer: Prenda ambedue i bambini! Su!
Sophie: Prenda la piccola!
Sophie: Prenda la mia piccola!