Dalmasso

Esplora il pensiero di Sergio Dalmasso, storico e scrittore impegnato, proveniente dalla nuova sinistra e attualmente membro del Partito della Rifondazione Comunista. Con una vasta produzione letteraria, Dalmasso ha scritto 9 libri che spaziano dalla storia della sinistra italiana al ritratto di figure chiave come Lucio Libertini e Rosa Luxemburg.

Tra le sue opere più recenti, spicca ‘RIFONDAZIONE COMUNISTA’ (Ed. RedStar Press, Roma, 2021), un’analisi approfondita sullo stato attuale del movimento comunista.
Approfondisci la storia della sinistra italiana con ‘LUCIO LIBERTINI. Lungo viaggio nella sinistra italiana’ (Edizioni Punto Rosso, Milano, 2020) e scopri la vita e le opere di Rosa Luxemburg con ‘UNA DONNA CHIAMATA RIVOLUZIONE’ (RedStar Press, Roma, 2019).

Sergio Dalmasso ha contribuito in modo significativo alla comprensione della storia politica e sociale italiana, focalizzandosi su figure come Lelio Basso e esaminando la rifondazione comunista dallo scioglimento del PCI al ‘movimento dei movimenti’.

Con libri come ‘Il PCI dalla legge truffa alla morte del migliore’ e ‘Il caso Manifesto e il PCI degli anni ’60’, ha analizzato criticamente momenti cruciali nella storia politica del paese.

Il suo impegno nella divulgazione storica si riflette anche nella cura dei Quaderni semestrali del CIPEC, giunti al numero 72 nel 30°  anno di pubblicazione (2024). Esplora gli scritti di Dalmasso per accedere a un ricco patrimonio di conoscenze sulla storia politica italiana e alla vasta produzione letteraria di Sergio Dalmasso.

Articoli

Alla fondazione Lelio Basso

Fondazione LELIO E LISLI BASSO, Roma. Sergio Dalmasso presenterà il suo volume

Lelio Basso. La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico mercoledì 22 maggio 2019 alle ore 17.00 nella sala conferenze della fondazione Basso.

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Ne discutono Valdo Spini (Presidente Associazione delle istituzioni culturali italiane), Chiara Giorgi (Università di Pisa). Coordina e introduce Giancarlo Monina (Università Roma Tre).

Video di Rai Storia. Italiani con Paolo Mieli 2018. Lelio Basso. Colore politico, reso privato.

 

Alla fondazione Basso, libro su Lelio Basso di Sergio Dalmasso

Lelio Basso. La ragione militante

Il libro di Sergio DALMASSO ripercorre la formazione di Lelio Basso, la sua posizione specifica nel corso della resistenza, l’impegno di costituzionalista, soprattutto nella scrittura degli articoli 3 e 49 della Costituzione italiana, ma anche nella successiva denuncia delle inadempienze e degli stravolgimenti che essa ha subito.

I capitoli centrali del testo offrono un compendio sulle vicende del socialismo italiano del dopoguerra e sul tentativo bassiano di offrire una risposta ai problemi della sinistra non solamente italiana.

L’ultima parte, oltre a ripercorrere l’impegno internazionalista (Vietnam, America latina…), documenta l’atipico interesse per la tematica religiosa, un laicismo senza compromessi, basato sul rifiuto della equazione Democrazia cristiana/partito cattolico e del rapporto privilegiato con essa, teso, al contrario, a proporre l’emancipazione dei lavoratori dalla sua egemonia.

Da qui la costante attenzione alla libertà delle minoranze religiose e la ferma richiesta di superamento del regime concordatario.

Ancora, Basso è, non solamente in Italia, il maggiore interprete di Rosa Luxemburg da lui letta come l’unica continuatrice del pensiero di Marx. La sua originale interpretazione del marxismo è presente nelle opere, negli scritti sulle sue riviste (in particolare “Problemi del socialismo”), nei convegni organizzati, nel lavoro della fondazione Basso da lui fondata.

 

Lelio Basso San Gimignano

Conferenza di Sergio Dalmasso su Lelio Basso, a San Gimignano

Lelio Basso San Gimignano

Sergio Dalmasso, storico e studioso del Movimento Operaio, con la presentazione del libro “Lelio Basso.

La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico” a San Gimignano per Sinistra&Culture ha ripercorso fasi decisive di storia della sinistra eretica dal dopoguerra ad oggi.

La lettura non conformista del marxismo di Basso, vicina a quella di Rosa Luxemburg, propone domande attualissime alla sinistra contemporanea.

Introduce il dibattito Ernesto Nieri, Presidente di Sinistra&Culture. 4 aprile 2019.

Video di Dante Pallecchi.

 

LELIO BASSOSergio Dalmasso

La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico

Prefazione di Piero Basso

«Quando Lelio Basso morì / contammo gli anni passati / della nostra giovinezza / e adulti ci inerpicammo / sugli impervi sentieri / del movimento operaio / alla resa dei conti con la storia» (Antonio Lombardi).

Sinossi

Non aveva ancora compiuto 25 anni, Lelio Basso, quando venne tratto in arresto e confinato all’isola di Ponza.

La sua “colpa”, nel 1928, era quella di essere un convinto antifascista e di comportarsi come tale.

Un’attitudine che, nel corso di un memorabile esame di filosofia morale sostenuto da Basso, costrinse il professore da cui era interrogato ad affermare:

«Io non ho alcun diritto d’interrogarla sull’etica kantiana: resistendo a un regime oppressivo lei ha dimostrato di conoscerla molto bene.

Qui il maestro è lei.

Vada, trenta e lode».

E se allo studioso Lelio Basso si dovrà, tra le tante cose, la diffusione del pensiero di Rosa Luxemburg in Italia, fu grazie alla sua visione della lotta partigiana se la Resistenza guadagnò un respiro di massa.

Ancora, per comprendere la complessità e l’importanza del personaggio, è a Lelio Basso, in quanto membro della Costituente, che si devono gli articoli 3 e 49 della Costituzione mentre, da strenuo difensore dei diritti umani quale fu, diede un contributo fondamentale alla fondazione di organismi quali il Tribunale Russell, chiamato a giudicare i crimini statunitensi in Vietnam.

Con partecipazione e competenza, Sergio Dalmasso rievoca la vita di Lelio Basso, dà voce alle sue lotte e entra nei particolari del suo lavoro politico, spiegando le rielaborazione bassiana del materialismo storico e restituendo il giusto merito a una delle figure più importanti della storia italiana contemporanea.

***

Dal 19 gennaio 2023 è stato reso disponibile il primo capitolo del libro Lelio Basso

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Libri DALMASSO su AMAZON:

Libro su Lelio Basso a Genova

Prosegue il tour italiano di presentazione dei libri di Sergio DALMASSO a Genova con

Lelio Basso. Un socialista eretico

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LELIO BASSO A GENOVA PRA’, Sabato 6 aprile 2019 alle ore 18.00 presentazione, presso il Circolo PRC Curiel – Casa della Sinistra Orsola Paone in Piazza Sciesa Amatore, Genova, del libro Lelio Basso. La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico.

 

Lelio Basso Genova Pra'

Seguirà Apericena di autofinanziamento

Un cordiale invito a tutti coloro che vorrano e potranno esserci.

Sergio

 

Libro Lelio Basso presentazione a Genova Pra'

Non aveva ancora compiuto 25 anni, Lelio Basso, quando venne tratto in arresto e confinato all’isola di Ponza.

La sua “colpa”, nel 1928, era quella di essere un convinto antifascista e di comportarsi come tale.

Intanto, se allo studioso Lelio Basso si dovrà, tra le tante cose, la diffusione del pensiero di Rosa Luxemburg in Italia, fu grazie alla sua visione della lotta partigiana se la Resistenza guadagnò un respiro di massa.

Ancora, per comprendere la complessità e l’importanza del personaggio, è a Lelio Basso, in quanto membro della Costituente, che si devono gli articoli 3 e 49 della Costituzione mentre, da strenuo difensore dei diritti umani quale fu, diede un contributo fondamentale alla fondazione di organismi quali il Tribunale Russell, chiamato a giudicare i crimini statunitensi in Vietnam.

Con partecipazione e competenza, Sergio Dalmasso rievoca la vita di Lelio Basso, dà voce alle sue lotte e entra nei particolari del suo lavoro politico, spiegando le rielaborazione bassiana del materialismo storico e restituendo il giusto merito a una delle figure più importanti della storia italiana contemporanea.

Prefazione di Piero Basso.

Libro disponibile anche su AMAZON

Conferenza su Rosa Luxemburg a Vigevano

Sabato 23 marzo 2019 si è svolta la conferenza su Rosa Luxemburg di Sergio Dalmasso presso il circolo del PRC Hugo Chavez a Vigevano.

In occasione sono stati presentati agli astanti il libro su Lelio Basso e  su Rosa Luxemburg di Sergio Dalmasso. La conferenza è stata videoripresa da Rino Arrigoni.

Locandina Conferenza Rosa Luxemburg Vigevano

Notizia pubblicata anche sul sito Rifondazione comunista Vigevano

Un momento della conferenza estrapolata dal filmato:

Conferenza Rosa Luxemburg Vigevano

 

 

Per tutti coloro che non lo hanno e volessero acquistare il libro Una donna chiamata rivoluzione, Rosa Luxemburg ricordiamo che è presente in anche in Amazon, assieme all’ottimo testo su Lelio Basso un socialista eretico.

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Rosa Luxemburg in breve

“Rosa Luxemburg (1871-1919) è stata una filosofa, economista e politica polacco-tedesca, figura di spicco del socialismo e del marxismo nel primo XX secolo.

Militante attiva durante la rivoluzione tedesca del 1918-1919, Luxemburg ha contribuito alla teoria marxista con opere come “Riforma o rivoluzione” e “Accumulazione del capitale”.

La sua critica al revisionismo e alla socialdemocrazia l’ha resa una voce distintiva nell’ambito socialista.

Luxemburg ha anche difeso l’internazionalismo e si è opposta alla prima guerra mondiale.

La sua vita è stata segnata da coraggio e passione, culminando con il suo tragico assassinio nel 1919.”

Presentazione libreria UBIK Rosa Luxemburg

Una donna chiamata rivoluzione

Venerdì 22 marzo 2019 alle ore 18 Presentazione libreria UBIK:

incontro con lo scrittore

Sergio Dalmasso

e presentazione del libro

“Una donna chiamata rivoluzione”

Vita e opere di Rosa Luxemburg nel centenario della sua uccisione (Editore Red Star Press).

Introduce

Franco Zunino

Presentazione libreria UBIC

Presentazione libreria UBIK
CORSO ITALIA, 116R
17100 Savona
Telefono: 019 838 6659

Sergio Dalmasso ricostruisce con la mente e con il cuore la storia e le opere di Rosa Luxemburg (tra i classici fondamentali del marxismo).

La sua scelta di campo della sovversione dell’ordine costituito da industriali, proprietari terrieri, sbirri e regnanti già quando frequentava ancora il liceo a Varsavia.

La sua inesauribile battaglia contro il riformismo, la lotta contro la guerra, l’opposizione al cedimento della socialdemocrazia europea.

Gli anni del carcere, la tragica sconfitta del tentativo rivoluzionario e, infine, l’assassinio del gennaio 1919: una perdita di portata epocale per il movimento operaio.

I suoi assassini, uccidendola, non riuscirono però a far tacere la sua voce che, più attuale che mai, continua a parlare a chiunque nel tempo continuerà a schierarsi dalla parte degli oppressi.

Zunino Franco e Dalmasso Sergio

Pubblico libreria UBIC

Foto da facebook di Marco Sferini

Due Rose (Luxemburg)

di Diego GIACHETTI

Una donna chiamata rivoluzione e Socialismo o barbarie

Due sono i libri che la casa editrice Red star press di Roma dedica a Rosa Luxemburg in occasione del centenario della sua morte, avvenuta nella notte fra il 15 e il 16 gennaio quando, assieme a Karl Liebknecht, fu arrestata a Berlino e trucidata dalla soldataglia.

Il primo, di Sergio Dalmasso, Una donna chiamata rivoluzione, traccia un succinto e avvincente ritratto della protagonista, cogliendo e intrecciando la dimensione personale con quella pubblica.

Il secondo, curato da Nando Simeone e pubblicato in collaborazione col Centro studi Livio Maitan, riprende uno degli scritti più citati, Socialismo o barbarie, di Rosa Luxemburg, col quale è ricordato un saggio che nelle principali raccolte degli scritti della rivoluzionaria polacca appare con il nome di La crisi della socialdemocrazia e ha come riferimento la denuncia dell’atteggiamento dei partiti socialisti della Seconda Internazionale di fronte allo scoppio della Prima guerra mondiale, descritta come un vero e proprio precipitare dell’umanità in una crisi di civiltà, provocata dall’imperialismo capitalista.

Tra i classici del marxismo

Sia l’autore che il curatore tracciano un ritratto a tutto campo dei temi politici e teorici da lei trattati nel corso della sua vita. La sua opera appartiene pienamente alla definizione di classici del marxismo.

Per classici, precisa Dalmasso, sono da intendersi quei testi che davanti ai nodi dell’oggi si rivelano più vivi che mai.

Tuttavia, i suoi lavori restano ancora misconosciuti e la sua eredità a dir poco problematica, certamente però è ricca e preziosa, una miniera i cui filoni sono ancora in parte da esplorare e ancora parlano al nostro tempo.

Solo con l’impetuoso e gioioso clima prodotto dalle lotte studentesche e operaie degli anni Sessanta e Settanta e la contemporanea nascita di formazioni politiche “eretiche” alla sinistra dei partiti tradizionali, con un certo seguito soprattutto tra le fasce giovanili politicizzate, si ebbe la riscoperta del pensiero di Rosa Luxemburg, come alternativa alla deriva riformista socialdemocratica in Occidente, al socialismo reale di stato ad Oriente e allo stesso leninismo, come provò a fare Lelio Basso, sostenendo che mentre Lenin aveva concentrato il fuoco della sua battaglia sull’anello più debole della catena capitalistica mondiale, la Luxemburg invece aveva una visione meno tattica e più strategica, a lunga scadenza sui problemi di una rivoluzione in una società capitalistica altamente sviluppata.

Fu una riscoperta che faceva i conti con abiure, condanne e calunnie vere e proprie operate da politici e “storici” dei partiti comunisti a partire dall’affermazione dello stalinismo in Unione Sovietica.

Nella seconda metà degli anni Venti si coniò l’accusa di luxemburghismo, al pari di trotskismo, bordighismo, anche se meno grave, secondo il vademecum dei peccati stabiliti da Stalin; tutte però erano trattate come deviazioni tipiche dei sostenitori dei nemici della classe operaia.

CONTINUA…

in dalla parte del torto

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Rosa Luxemburg e imborghesimento del proletariato

ROSA LUXEMBURG
E LA QUESTIONE DIALETTICA DELL’IMBORGHESIMENTO
DEL PROLETARIATO

di Franco Di Giorgi

Rosa Luxemburg

 

ANPI Ivrea, 15 febbraio 2019.

I.

Per quanto diverse sul piano della consistenza e dello sviluppo interno, le due recenti monografie che Sergio Dalmasso ha approntato e dato alle stampe nel 2018 per la Redstarpress – la prima dedicata a Lelio Basso (Lelio Basso. La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico) e la seconda a Rosa Luxemburg (Una donna chiamata rivoluzione. Vita e opere di Rosa Luxemburg) – hanno tuttavia nella questione storico-sociale dell’emancipazione del proletariato la radice che le accomuna.

Tale radice affonda nel terreno stesso in cui è cresciuta la pianta del socialismo europeo: è il terreno della dialettica hegeliana Signoria-Servitù.

Questa non è che una delle molteplici figure dialettiche di cui Hegel ha tracciato la fenomenologia e che nel loro insieme formano la filosofia della storia hegeliana.

Come sappiamo, Marx ha ripercorso a modo suo la storia di quella dialettica: l’ha ripercorsa però non secondo l’idea spirituale, ma seguendo l’idea materiale, tenendo conto cioè dei diversi modi di produzione che hanno condizionato nel tempo e nella storia il rapporto tra Signoria e Servitù.

La dialettica che contraddistingue questo rapporto, detto in estrema sintesi, presuppone l’inevitabile e quindi ontologico ribaltamento dei ruoli: con il tempo e soprattutto con la dura esperienza della dipendenza e della sottomissione, la storia vedrà il Servo emanciparsi e da schiavo, da servo della gleba e da proletario esso diventerà prima liberto, poi vassallo e infine borghese e citoyen.

Ma già nella forma di semplice arbusto, quella pianta del socialismo, vale a dire nel Manifesto dei Comunisti del 1848, Marx ed Engels si erano accorti di una prima grave e profonda contraddizione interna a quella dialettica, perché il borghese (ossia il proletario emancipato) è divenuto nel frattempo il nemico del proletariato stesso.

Imborghesizzandosi, cioè, il proletariato si autoannienta.

In altre parole: la borghesizzazione del proletariato, vista come momento coessenziale e imprescindibile dall’economia capitalistica, costituisce la negazione e non l’affermazione del proletariato.

E ciò nel senso del principio spinoziano ripreso prima da Hegel e poi da Marx, secondo cui omnis determinatio est negatio.

Il proletariato non dovrebbe dunque emanciparsi per affermarsi nella storia. Il che, secondo la filosofia hegeliana e dell’evoluzionismo in generale, non sembra essere possibile.

Già sul nascere, pertanto, si profila per esso, un destino tragico.

Inoltre, come nella prima modulazione di quel rapporto Signoria-Servitù, il Signore non annienta il Servo pur potendolo fare – nello scontro a morte tra le due Autocoscienze che lottano per la sopravvivenza e l’affermazione di sé, quella che ha paura della morte tuttavia non muore, perché viene graziato dal suo avversario, e in tal modo però questo, assurgendo a Signore, lo asservisce a sé, lo rende Servo –, così, in una specie di eterno ritorno dell’uguale, di ereditarietà ontologica, di destino, anche il borghese, pur potendolo fare, non si libera affatto del proletario (vale a dire di se stesso in quanto altro da sé), ma, mediante il sistema capitalistico, lo asservisce a sé, lo strumentalizza per realizzare i suoi scopi, in primis il plusvalore.

Siamo quindi dinanzi a uno sviluppo emancipatorio che si può interpretare come una specie di travestimento che si tramanda nella storia.

Siamo dinanzi a un proletario che la storia traveste da borghese e che, come borghese non può evitare di sottoporre a sé il suo se stesso come proletario.

Già, perché secondo l’Aufhebung, cioè secondo il meccanismo della hegeliana filosofia della storia e la sua implicita teoria dell’emancipazione, nulla viene mai obliato e superato dalla storia, ma tutto viene trasformato e conservato in essa e con ciò stesso inverato.

Il borghese emancipato vede insomma nel proletario apparentemente superato e surclassato il se stesso arretrato a quella condizione servile alla quale esso non vuole assolutamente più essere ridotto e ricondotto.

Ma, se proviamo a spostare la nostra attenzione su un contesto diverso e più generale, quello che concerne l’attuale fenomeno migratorio, quel timore del borghese emancipato e insignorito nei confronti del proletario arretrato e asservito non è forse lo stesso di quello che blocca gli europei e in particolare buona parte degli italiani rispetto al problema dell’accoglienza?

Nella figura dell’immigrato noi non vediamo forse quel nostro sé arretrato e servile da cui crediamo di esserci definitivamente emancipati e alla cui condizione non vogliamo essere ricondotti e dalla quale pertanto arretriamo terrorizzati?

CONTINUA

Ivrea libro Dalmasso Rosa Luxemburg – Venerdì 15 febbraio 2019, ore 21, presso la Sede ANPI, via Dora Baltea 1, lo storico Sergio Dalmasso presenta:

UNA DONNA CHIAMATA RIVOLUZIONE

 Vita e opere di Rosa Luxemburg

Introduce e modera l’incontro la giornalista Rita Cola

Con il contributo del professor Franco Di Giorgi

Locandina presentazione libro Dalmasso all'ANPI IVREA di Mario Beiletti

Presentazione Rosa Luxemburg Anpi Ivrea

Ivrea libro Dalmasso Rosa Luxemburg, Continuiamo con la nostra opera di divulgazione culturale e riflessione politico-sociale, come da tempo stiamo proponendo con gli incontri nella Sede dell’Anpi.

Nell’avanzata delle destre, nella caduta dei valori, la nostra Associazione è impegnata nel riaffermare l’antifascismo che solo può salvare la democrazia e le nostre libertà.

Mettiamo in gioco la Memoria storica ed il valore della Costituzione. È però indubbio che sia necessario conoscere e comprendere a largo raggio ed una buona lezione di storia non potrà che essere utile a tutti noi.

Per questo non dovete assolutamente perdere l’incontro che vi proponiamo, sulla figura di Rosa Luxemburg.

Mario Beiletti

 

“Malgrado le sue opere siano tra i classici fondamentali del marxismo e la sua vita un esempio di coerenza e coraggio impossibile da mettere in discussione, i libri di Rosa Luxemburg restano misconosciuti e la sua eredità a dir poco problematica.

Ma chi era Rosa Luxemburg?

Quali furono i luoghi in cui avvenne la sua formazione giovanile, quali le temperie culturali che agitarono il suo tempo, chi i suoi inseparabili compagni di strada e chi, al contrario, i suoi principali avversari politici?

In modo agile e documentato, Sergio Dalmasso ricostruisce con la mente e con il cuore la storia di Rosa Luxemburg, la sua inesauribile battaglia contro il riformismo e la sua inesorabile opposizione al processo di burocratizzazione a cui nessuno struttura può dirsi immune.

Allo stesso modo, nelle pagine del libro, scorre l’epopea della Lega di Spartaco e concorrono al racconto personaggi fondamentali, da Karl Liebknect a Leo Jogiches, da Clara Zetkin a Franz Mehring.

Insieme a loro, ecco il dissenso da Lenin sulla questione del partito e dell’organizzazione, la lotta contro la guerra e l’opposizione al cedimento della socialdemocrazia tedesca ed europea, gli anni del carcere, la tragica sconfitta del tentativo rivoluzionario e, infine, l’assassinio del gennaio 1919: una perdita di portata epocale per tutta la storia futura del movimento operaio.”

Un cordiale, caloroso invito

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Di seguito un saggio di Sergio Dalmasso pubblicato molti anni fa sul Calendario del popolo n. 616 intitolato: Rosa Luxemburg: un altro comunismo?

Download “Rosa Luxemburg, un altro comunismo? di S. Dalmasso” Calendario-del-Popolo-Numero-616-Rosa-Luxemburg.pdf – Scaricato 21449 volte – 131,50 KB

Rosa Luxemburg libreria Acciuga

Oggi, 2 febbraio 2019, la presentazione del mio “librino” su Rosa Luxemburg alla Libreria dell’Acciuga di Cuneo assieme a Fabio Panero e tanti amici e compagni.

Qui di seguito alcune foto scattate da Giovanni Arusa, Nello Fierro e Isabel che ringrazio di cuore assieme a tutti gli organizzatori e ai presenti nella Libreria dell’Acciuga di Cuneo:

Sergio Dalmasso Fabio Panero foto di Nello Fierro

foto Cuneo Libreria dell'Acciuga Foto del pubblico presente alla presentazione Libro su Rosa Luxemburg alla libreria dell'Acciuga di Cuneo Pubblico in libreria per la presentazione

Sinossi libro Rosa Luxemburg

Malgrado le sue opere siano tra i classici fondamentali del marxismo e la sua vita un esempio di coerenza e coraggio impossibile da mettere in discussione, i libri di Rosa Luxemburg restano misconosciuti e la sua eredità a dir poco problematica.

Ma chi era Rosa Luxemburg?

Quali furono i luoghi in cui avvenne la sua formazione giovanile, quali le temperie culturali che agitarono il suo tempo, chi i suoi inseparabili compagni di strada e chi, al contrario, i suoi principali avversari politici?

In modo agile e documentato, Sergio Dalmasso ricostruisce con la mente e con il cuore la storia di Rosa Luxemburg, la sua inesauribile battaglia contro il riformismo e la sua inesorabile opposizione al processo di burocratizzazione a cui nessuno struttura può dirsi immune.

Allo stesso modo, nelle pagine del libro, scorre l’epopea della Lega di Spartaco e concorrono al racconto personaggi fondamentali, da Karl Liebknect a Leo Jogiches, da Clara Zetkin a Franz Mehring.

Insieme a loro, ecco il dissenso da Lenin sulla questione del partito e dell’organizzazione, la lotta contro la guerra e l’opposizione al cedimento della socialdemocrazia tedesca ed europea, gli anni del carcere, la tragica sconfitta del tentativo rivoluzionario e, infine, l’assassinio del gennaio 1919: una perdita di portata epocale per tutta la storia futura del movimento operaio.

Sergio Dalmasso

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Di seguito due saggi di Sergio Dalmasso sulla grande rivoluzionaria Rosa Luxemburg:

Download “Il primo dibattito sul “revisionismo”: Bernstein, Kautsky, Rosa Luxemburg (di Sergio Dalmasso)” Calendario-del-Popolo-Numero-615-Il-primo-dibattito-sul-revisionismo.pdf – Scaricato 19499 volte – 117,83 KB Download “Rosa Luxemburg, un altro comunismo? di S. Dalmasso” Calendario-del-Popolo-Numero-616-Rosa-Luxemburg.pdf – Scaricato 21449 volte – 131,50 KB

 

 

Momenti della presentazione dei due nuovi libri di Sergio Dalmasso

Momenti della presentazione alla Les Mots, Lelio Basso. Vita e opere di un socialista eretico e Una donna chiamata rivoluzione. Vita e opere di Rosa Luxemburg, 24 gennaio 2019 presso la libreria Les Mots di Milano.

Alta cultura a Milano presso la libreria Les Mots ricordando due grandi figure della nostra storia, rispettivamente a distanza di quarant’anni (Lelio Basso) e cento anni dalla loro morte (Rosa Luxembur) che oggi si rivelano essere di grande attualità.

Relatori Sergio Dalmasso l’autore, Piero Basso figlio del grande Lelio e autore della prefazione e Giorgio Riolo di Rete delle alternative.

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Momenti della presentazione Les Mots, Libri Basso e Rosa Luxemburg

Basso DALMASSO e Riolo
Nella foto sopra, da sinistra: Piero Basso, Sergio Dalmasso e Giorgio Riolo


Sinossi libro Lelio Basso

Non aveva ancora compiuto 25 anni, Lelio Basso, quando venne tratto in arresto e confinato all’isola di Ponza. La sua “colpa”, nel 1928, era quella di essere un convinto antifascista e di comportarsi come tale. Intanto, se allo studioso Lelio Basso si dovrà, tra le tante cose, la diffusione del pensiero di Rosa Luxemburg in Italia, fu grazie alla sua visione della lotta partigiana se la Resistenza guadagnò un respiro di massa.

Ancora, per comprendere la complessità e l’importanza del personaggio, è a Lelio Basso, in quanto membro della Costituente, che si devono gli articoli 3 e 49 della Costituzione mentre, da strenuo difensore dei diritti umani quale fu, diede un contributo fondamentale alla fondazione di organismi quali il Tribunale Russell, chiamato a giudicare i crimini statunitensi in Vietnam.

Con partecipazione e competenza, Sergio Dalmasso rievoca la vita di Lelio Basso, dà voce alle sue lotte e entra nei particolari del suo lavoro politico, spiegando le rielaborazione bassiana del materialismo storico e restituendo il giusto merito a una delle figure più importanti della storia italiana contemporanea.

I libri sono acquistabili  in libreria e anche online tra cui Amazon: