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Settembrata, Festa in Rosso di Unione Popolare

Unione Popolare organizza la prima “Settembrata, Festa in rosso di Unione Popolare”, da Venerdì 15 a Domenica 17 settembre a Genova in piazza Romagnosi nel quartiere di Marassi.

Feste in rosso locandina della festa

Una festa popolare, di riflessione e divertimento, tra dibattiti sul tema: Lavoro, Guerra, Sanità e Salute.

Musica, intrattenimento per i più piccoli, mostre e temi sociali. Il tutto accompagnato da buon cibo e allegria… e domenica…
Spettacolo d autore
“20 anni senza il Signor G “
FEDERICO SIRIANNI
Gianni Martini – Claudio de Mattei.

Perché la vita deve essere di lotta e di bellezza.

Vi aspettiamo.

Locandina dell’evento genovese:

Festa in rosso Locandina della festa di Unione Popolare Genova

Festa in rosso Simbolo del partito Unione Popolare

Aderisci anche dalla pagina facebook dedicata all’evento:

Festa di Unione Popolare Liguria

 

Sergio Dalmasso durante la raccolta firme a Genova:

Festa in rosso Vota Unione Popolare

 

 

SPENDEREMO I SOLDI IN SANITÀ, NON IN ARMI

Vota Unione Popolare sanità pubblica
Noi di Unione Popolare faremo l’esatto contrario di quello che negli ultimi decenni ha fatto la classe politica con la sanità.
Vogliamo investire nella sanità pubblica non tagliarla.
E spendere i soldi per migliorare la salute delle persone, non in armi.
In Italia la sanità soffre seri problemi che pesano sulla vita delle persone.
Abbiamo una popolazione sempre più anziana e questo significa che ci vorrebbe una sanità più forte, ma i partiti continuano a fare tagli su tagli.
È evidente che se la popolazione invecchia aumentano pure i bisogni di cura e i malati cronici. Ma sapete come la classe politica ha affrontato tutto questo?
Riducendo le risorse al sistema sanitario nazionale!
Il taglio al sistema sanitario è stato stimato in 37 miliardi dal 2010 al 2019.
In 10 anni sono stati chiusi 173 ospedali e 837 strutture di assistenza specialistica ambulatoriale. Sempre più bisogni, ma sempre meno risorse pubbliche.
Di questi tagli sono responsabili sia il centrodestra che il centrosinistra che hanno tagliato la sanità governo dopo governo.
Non contenti, per rendere la situazione ancora peggiore dal 2012 al 2018, pur avendo 13mila laureati l’anno, c’erano solo 6400 borse per la specializzazione. Risultato? Mancano circa 50mila medici e 60mila infermieri.
Voi vi chiederete ma perché hanno fatto tutto questo? Semplice: per ingrassare i privati. Se demolisci il pubblico, il privato ci guadagna, perché i bisogni rimangono. In alcune province italiane, in 10 anni gli ambulatori privati sono triplicati.

Una vergogna.

Le conseguenze inquietanti della privatizzazione sono due: la classe media, impoverita con paghe più basse del 1990 e un’inflazione all’8%, paga due volte.
Paga prima le tasse e paga la prestazione privata.
I poveri stanno ancora peggio: non si curano neanche più.
Già il rapporto Censis del 2017 ci ricordava che 12,2 milioni di italiani avevano rinunciato a curarsi.
Questo sistema è una truffa ai danni dei cittadini.
Servirebbero tra i 20 e i 30 miliardi in più all’anno per far funzionare bene la nostra sanità.
I politici insistono che non si può fare nient’altro che tagliare perché “non ci sono i soldi”.
Eppure, quando si tratta di comprare armi i soldi non mancano mai.
In un pomeriggio hanno trovato 13 miliardi da spendere in armi.
Noi faremo il contrario di quello che hanno fatto tutti i partiti di sistema, 5S compresi, alleati in un patto consociativo.
Non spenderemo i soldi in armi, ma in sanità pubblica.
Perché la salute non può essere un bene che si compra o vende nel mercato, solo se te lo puoi permettere.
Ma un diritto garantito a tutte e tutti.
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4 agosto 2022 – Unione popolare è l’unica vera novità politica di fronte ai saltimbanco del circo della politica. In un momento così difficile per il nostro Paese, stiamo assistendo a un riposizionamento politico di politicanti che pensano solo alle poltrone
Nei prossimi giorni proveremo a mettere in campo storie credibili che rappresentano quella parte del Paese reale che non si sente adeguatamente rappresentato nelle istituzioni politiche e da portavoce di questa coalizione voglio ringraziare non solo chi è qui oggi con me, ma anche chi ci ha creduto fin dall’inizio.
Siamo tanti e dobbiamo fare un lavoro enorme per raccogliere le firme in pieno agosto con dipendenti comunali e avvocati in ferie, ma noi queste firme le raccoglieremo e di questo voglio rassicurare Fratoianni
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Unione Popolare, il solo voto utile per la #pace, i #diritti, il #lavoro, l’#ambiente
È stato presentato, in un’affollata conferenza stampa, oggi 4 agosto, a #Napoli il simbolo con cui l’Unione Popolare, si presenterà alle imminenti elezioni politiche.
Insieme al suo capo politico Luigi de Magistris, alle parlamentari uscenti di ManifestA, a DeMa, a PaP e al Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea si stanno unendo centinaia di personalità, di uomini e donne che cercano un’alternativa per questo Paese.
Un’alternativa pacifista, internazionalista, ambientalista e femminista che vuole dare voce a chi è priva/o di rappresentanza da troppi anni, a chi si vede ogni giorno sottrarre spazi di democrazia, chi perde diritti, chi non ha la prospettiva di immaginarsi un futuro perché ha un lavoro precario, o un salario insufficiente o proprio non ce l’ha un lavoro.
Un’alternativa realmente antifascista e antirazzista, radicalmente diversa dalle forze che oggi chiamano al voto utile e che fino a ieri con le destre hanno governato.
Il disprezzo totale per le regole democratiche impone al nostro progetto politico, appena iniziato, di dover raccogliere 40 mila firme in pochi giorni, sotto il sole d’agosto, per poter semplicemente partecipare alla competizione elettorale. Siamo certi di farcela grazie alla generosità e all’impegno di tante e tanti che non si rassegnano. Sono queste donne, questi uomini a dimostrare quotidianamente che esiste un Paese diverso e migliore della classe politica che oggi lo rappresenta e lo governa.
In allegato il simbolo di #UnionePopolare
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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Alcuni mesi fa, ho avuto, su facebook, una discussione amichevole con alcuni militanti di Sinistra Italiana della Toscana.
Ero certo e lo avevo scritto che, alle elezioni politiche, sarebbero stati parte della alleanza che impropriamente si fa chiamare di centro-sinistra (in realtà ha egemonia atlantista, confindustriale, liberista).
Mi risposero, offesi, che ero presuntuoso e che non conoscevo il loro dibattito interno che li avrebbe portati su altra strada.
La scelta di un campo largo che va da Fratoianni a Calenda, da Bonelli a Brunetta, parla chiaro:
– giocare sulla paura della destra con cui il PD ha governato (e fatto danni) per tanto tempo
– avere un gruppo parlamentare che si opporrà al governo di destra
– in caso di nuovo “tutti insieme appassionatamente”, sfilarsi, dicendo che il “Programma” (quale?) non era quello.
Davanti a questo opportunismo che dura da anni (la scissione di Vendola come esempio maggiore) cresce la rabbia per non essere riusciti in decenni, a costruire una alternativa reale su lavoro, ambiente, difesa del pubblico (guardate i dati su scuola e sanità).
Purtroppo, si vive una volta sola e il tempo è sempre minore.

Facebook, 2 agosto 2022 – Sergio Dalmasso

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Festa della Liberazione dal nazifascismo (25 aprile 1945)

25 APRILE 2022

Articolo 11 della Costituzione:

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Confessione comunista

Confessione di un comunista

La confessione di un comunista

 

Abbiamo un GOVERNO che va da LEU (Liberi e Uguali) a Salvini, dal PD a Berlusconi, passando per i 5 stelle. Chi ha sperato in diverse politiche sociali o nella riconversione ecologica dovrebbe ricredersi.

Ci hanno detto per un quarto di secolo: “Tutt* contro Berlusconi” e con Berlusconi hanno governato tre volte (governo Monti, Letta, Draghi).

Hanno urlato contro Salvini e con lui governano.

Predicano la pace e hanno votato:

– GUERRE in Iraq

– massacro della Jugoslavia/Serbia

– guerra in Afghanistan (con i risultati che si vedono oggi)

– spartizione della Libia, consegnata ai signori della guerra

– aumento progressivo delle SPESE MILITARI

Hanno PRIVATIZZATO come non mai (non bisogna essere ideologici, ma “moderni”)

Hanno cancellato la scala mobile

Hanno massacrato lo STATUTO DEI LAVORATORI (dopo aver urlato contro Berlusconi che voleva farlo)

Hanno spezzettato il paese, con la riforma del TITOLO V e il regionalismo differenziato (e la Costituzione più bella del mondo?)

Hanno costituzionalizzato il pareggio di bilancio (idem)

Hanno finanziato le SCUOLE PRIVATE (e l’art 33?)

Hanno aziendalizzato la SCUOLA

Hanno operato tagli continui alla SANITA’ pubblica (dalla destra a Monti, da Prodi a Letta a Renzi)

Hanno accettato il peggior REVISIONISMO STORICO, sino alla equiparazione nazismo/comunismo (senza alcuna discussione sulla storia di questo)

Nessuna modificazione di esercito, forze dell’ordine la cui formazione e ideologia è sotto gli occhi di tutt* (pensate alla promozione degli autori dei fatti di Genova 2001).

Questi fatti (non continuo nell’elenco) dovrebbero implicare:

– un taglio netto con la destra, antidemocratica, populista, fascio- leghista

– un taglio netto con chi governa con lei e ne ha accettato le logiche (guerre, privatizzazioni, distruzione dell’opposizione operaia, revisionismi…)

– il tentativo di costruzione di una ALTERNATIVA credibile, unitaria, razionale che riprenda le parti migliori delle nostre storie e le coniughi con l’ecologia politica, il pensiero di genere, l’internazionalismo, l’altermondialismo.

– L’UNITA’ di AZIONE, a livello politico, sociale, culturale contro il governo delle banche e della Confindustria che unisca formazioni politiche, sociali, sindacali, ecologiste…

Questo non è accaduto. Ognun* coltiva il proprio orticello, Ognun* è più comunista, a sinistra, con il popolo, femminista, avanzat* di altri.

Quanto sta accadendo, anche in vista delle prossime amministrative del 4 ottobre, produce disperazione:

– in alcuni casi, si continua l’internità al centro-sinistra, per battere le destre, incidere sui programmi, spostare l’asse a sinistra. È comprensibile, davanti all’egemonia delle destre, ma non tiene conto di decenni di fallimenti, scissioni e del fatto che le destre crescano anche per mancanza di alternative (ricordate il Prodi 2?)

– in altri si riproduce la frammentazione demenziale che raggiunge livelli da barzelletta: Sei liste esterne al PD a Milano, otto a Roma, divisi a Bologna e Napoli. Meglio a Torino, ma con un candidato e tre liste (perché “dobbiamo contarci”).

La frammentazione politico- elettorale, come quella sindacale, non fa che rafforzare un falso realismo e la logica del “Meno peggio”).

È frutto del sistema elettorale, ma anche di ideologismi, estremismi, particolarismi che ben oltre mezzo secolo di “nuova” sinistra ha sempre assurdamente riproposto.

Ho pensato spesso che dopo il 18 aprile 1993 (referendum Segni, Pannella, Bonino, Occhetto, Fini, Bossi) sarebbe stato più saggio, leggere libri, fare viaggi e sport, sentire Bob Dylan.

Scusate la lunghezza di questa triste CONFESSIONE.

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Caro Sergio :

Come si potrebbe uscire da questo angolo cieco ?

Sistema elettorale proporzionale, meno settarismo e autoreferenzialità in quanto resta della “sinistra”, lungo cammino, nel deserto, per anni e anni, ritorno non dogmatico ai fondamentali.

Caro Sergio :

Che fare ?

Predicare razionalità, abbandonare settarismi… La candidatura Angelo d’Orsi per le comunali a Torino è positiva, anche se goccia nel deserto.

Facebook, 4 settembre 2021

Sergio Dalmasso