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Lelio Basso, un socialista eretico

in dallapartedeltorto, 13 marzo 2019, Giuseppe MURACA

Con un’introduzione di Piero Basso, è stato da poco pubblicato il libro di Sergio Dalmasso, Lelio Basso. La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico (Roma, RedStar Press, pp. 195, Euro 16), dedicato a una delle figure più rappresentative del socialismo italiano e della storia del novecento.

Lo storico di Boves segue passo dopo passo la vita e l’attività politica e culturale del dirigente socialista che sin dall’inizio ha posto al centro della sua riflessione il rapporto tra «democrazia e socialismo».

È partendo da questa premessa teorica e politica che bisogna giudicare la sua attività nel contesto della società italiana, dai primi anni venti alla sua morte, avvenuta a Roma alla fine del 1978 (Era nato a Varazze nel 1903).

Iscrittosi al Partito socialista sin dal 1921 e amico e collaboratore di Piero Gobetti, nel 1928 è stato arrestato e confinato nell’isola di Ponza.

Laureato in filosofia e giurisprudenza, nel corso degli anni trenta partecipa con grande passione al dibattito sulla rifondazione del pensiero socialista, stretto fra socialdemocrazia e stalinismo.

La necessità di cercare nuove strade, lo spinge nel corso della guerra a fondare il MUP (Movimento di unità proletaria), con forte impronta classista e ad essere critico verso la politica unitaria del CLN, incarnata in particolare dal PCI.

Membro Assemblea costituente

Nell’immediato dopoguerra viene nominato membro dell’Assemblea costituente e scrive gli articoli 3 e 49 della Carta costituzionale, denunciandone successivamente gli stravolgimenti che essa ha subito.

Nel frattempo, viene eletto segretario nazionale del Partito socialista, una carica che ricopre sino alla sconfitta del Fronte popolare (1948), a cui fa seguito un periodo di isolamento e di

emarginazione politica che si è conclusa solo con la crisi del 1956, quando crescono il suo impegno per l’alternativa socialista e l’opposizione alla scelta del PSI di collaborazione governativa con la DC.

Nel 1958 fonda «Problemi del socialismo», una delle riviste più importanti del panorama politico e culturale italiano.

Nel 1964 è tra i fondatori del PSIUP e viene eletto presidente del nuovo partito.

La delusione seguita alla sconfitta della «Primavera di Praga» lo porta a scegliere nel 1969 di essere un militante senza tessera e parlamentare della sinistra indipendente.

Nel 1966 entra a far parte del Tribunale Russell che condanna le guerre e le dittature, a sostegno dei diritti dei popoli sottomessi.

Dalmasso sottolinea le peculiarità del pensiero di Basso senza trascurare il suo singolare interesse per la tematica religiosa, un laicismo senza compromessi, basato sul rifiuto della equazione

Democrazia cristiana/partito cattolico e del rapporto privilegiato con essa, teso, al contrario, a proporre l’emancipazione dei lavoratori dalla sua egemonia.

Da qui la costante attenzione alla libertà delle minoranze religiose e la ferma richiesta di superamento del regime concordatario.

Inoltre, bisogna ricordare che Basso è uno dei maggiori interpreti del pensiero di Rosa Luxemburg, da lui considerata come l’unica continuatrice del pensiero di Marx.

La sua originale interpretazione del marxismo è presente nella sua azione politica, nei suoi scritti, nei convegni organizzati, nell’attività della Fondazione Basso da lui stesso fondata nel 1969.

Gli ultimi anni della sua vita sono segnati da un sempre più accentuato isolamento.

Tra i suoi libri ricordiamo Il Principe senza scettro. Democrazia e sovranità popolare nella Costituzione e nella realtà italiana (1958),

Introduzione a R. Luxemburg, Scritti politici (1967, 3ª ed. 1976),

Per conoscere Rosa Luxemburg (1977) e Socialismo e rivoluzione (post. 1980).

Il libro di Dalmasso non ha un taglio specialistico, ma costituisce una monografia agile e certamente utile per riscoprire questa figura di socialista eretico, da tempo ingiustamente dimenticata.

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Lelio Basso San Gimignano

Conferenza di Sergio Dalmasso su Lelio Basso, a San Gimignano

Lelio Basso San Gimignano

Sergio Dalmasso, storico e studioso del Movimento Operaio, con la presentazione del libro “Lelio Basso.

La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico” a San Gimignano per Sinistra&Culture ha ripercorso fasi decisive di storia della sinistra eretica dal dopoguerra ad oggi.

La lettura non conformista del marxismo di Basso, vicina a quella di Rosa Luxemburg, propone domande attualissime alla sinistra contemporanea.

Introduce il dibattito Ernesto Nieri, Presidente di Sinistra&Culture. 4 aprile 2019.

Video di Dante Pallecchi.

 

LELIO BASSOSergio Dalmasso

La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico

Prefazione di Piero Basso

«Quando Lelio Basso morì / contammo gli anni passati / della nostra giovinezza / e adulti ci inerpicammo / sugli impervi sentieri / del movimento operaio / alla resa dei conti con la storia» (Antonio Lombardi).

Sinossi

Non aveva ancora compiuto 25 anni, Lelio Basso, quando venne tratto in arresto e confinato all’isola di Ponza.

La sua “colpa”, nel 1928, era quella di essere un convinto antifascista e di comportarsi come tale.

Un’attitudine che, nel corso di un memorabile esame di filosofia morale sostenuto da Basso, costrinse il professore da cui era interrogato ad affermare:

«Io non ho alcun diritto d’interrogarla sull’etica kantiana: resistendo a un regime oppressivo lei ha dimostrato di conoscerla molto bene.

Qui il maestro è lei.

Vada, trenta e lode».

E se allo studioso Lelio Basso si dovrà, tra le tante cose, la diffusione del pensiero di Rosa Luxemburg in Italia, fu grazie alla sua visione della lotta partigiana se la Resistenza guadagnò un respiro di massa.

Ancora, per comprendere la complessità e l’importanza del personaggio, è a Lelio Basso, in quanto membro della Costituente, che si devono gli articoli 3 e 49 della Costituzione mentre, da strenuo difensore dei diritti umani quale fu, diede un contributo fondamentale alla fondazione di organismi quali il Tribunale Russell, chiamato a giudicare i crimini statunitensi in Vietnam.

Con partecipazione e competenza, Sergio Dalmasso rievoca la vita di Lelio Basso, dà voce alle sue lotte e entra nei particolari del suo lavoro politico, spiegando le rielaborazione bassiana del materialismo storico e restituendo il giusto merito a una delle figure più importanti della storia italiana contemporanea.

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Dal 19 gennaio 2023 è stato reso disponibile il primo capitolo del libro Lelio Basso

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Questo è il mio libro, pubblicato il 16 maggio 2018.

Lelio Basso. La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico

 Sergio Dalmasso

Lelio Basso. La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico

Lo si troverà in tante librerie. Oltre che online. Non perdetevelo!

Editore: Red Star Press

Isbn: 9788867181964

Roma, 2018; br., pp. 182.

 

Descrizione:

Non aveva ancora compiuto 25 anni, Lelio Basso, quando venne tratto in arresto e confinato all’isola di Ponza. La sua “colpa”, nel 1928, era quella di essere un convinto antifascista e di comportarsi come tale. Un’attitudine che, nel corso di un memorabile esame di filosofia morale sostenuto da Basso, costrinse il professore da cui era interrogato ad affermare: “Io non ho alcun diritto d’interrogarla sull’etica kantiana: resistendo a un regime oppressivo lei ha dimostrato di conoscerla molto bene.

Qui il maestro è lei. Vada, trenta e lode”.

E se allo studioso Lelio Basso si dovrà, tra le tante cose, la diffusione del pensiero di Rosa Luxemburg in Italia, fu grazie alla sua visione della lotta partigiana se la Resistenza italiana guadagnò un respiro di massa. Ancora, per comprendere la complessità e l’importanza del personaggio, è a Lelio Basso, in quanto membro dell’Assemblea Costituente, che si devono gli articoli 3 e 9 della costituzione mentre, da strenuo difensore dei diritti umani quale fu, diede un contributo fondamentale alla costituzione di organismi quali il Tribunale Russell, chiamato a giudicare i crimini statunitensi in Vietnam.

Con partecipazione e competenza, Sergio Dalmasso rievoca la vita di Lelio Basso, dà voce alle sue lotte e entra nei particolari del suo lavoro politico, spiegando la rielaborazione bassiana del materialismo storico e restituendo il giusto merito a una delle figure più importanti della storia italiana contemporanea.

Piero Calamandrei in questo memorabile discorso ai giovani sulla Costituzione cita l’articolo 3 definendolo come il più importante (Milano, 26 gennaio 1955):

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Dal 19 gennaio 2024 è stato reso disponibile gratis in formato pdf il primo capitolo

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