Recensione libro su Vasco Rossi
Recensioni di Sergio Dalmasso dei libri di: Diego Giachetti, Giuseppe Gambino, Valentina Stecchi
In “Il lavoratore”, n. 6 anno XXIV – 03.09.2024,
1) Giuseppe Gambino, Parigi 1871. Per una storia della Comune, Roma, Odradek, 2023, pp. 376;
2) Valentina Stecchi, Lidia, Busto Arsizio, People, 2023, pp. 120;
3) Diego Giachetti, Odio i lunedì Con Vasco Rossi negli anni Ottanta, Bologna, MachinaLibro, Derive/Approdi, 2024, pp. 160.
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Odio i lunedì Con Vasco Rossi negli anni Ottanta
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Diego Giachetti, storico e sociologo torinese,
si è occupato della stagione dei movimenti, delle lotte operaie alla FIAT, del movimento trotskista in Italia, dell’emergere del protagonismo femminile, del sociologo Wright Mills.
Originale è il suo interesse per la canzone di consumo come espressione di sentimenti, vissuti, idee e modi di vita di un’intera generazione.
Anni Sessanta, comincia la danza.
Giovani, capelloni, studenti ed estremisti negli anni della contestazione (2002) e Un rosso relativo, anime, coscienza, generazioni nel movimento dei movimenti (2003) percorrono attraverso trasmissioni radiofoniche e televisive, testi, festival giovanili, comportamenti di massa, la traiettoria di una generazione passata attraverso l’impegno politico, dalle magliette a strisce, alla musica rock e beat, al movimento studentesco, sino alla ribellione degli anni Settanta, al riflusso, sino al “movimento dei movimenti” che segna la crisi delle ideologie novecentesche, sull’esaurimento e del socialismo realizzato e delle socialdemocrazie.
Su Vasco Rossi, Giachetti è “recidivo”,
avendo pubblicato, nel 1999, Siamo solo noi. Vasco Rossi, un mito per la generazione di sconvolti e nel 2005, Ognuno col suo viaggio.
Il cantante emiliano diventa emblema delle speranze e dell’immaginario dei giovani, tanto che la sua evoluzione è letta come sintomatica delle trasformazioni sociali e culturali che hanno segnato
l’Italia dagli anni Settanta a oggi e che sono passate per la ribellione giovanile,
le radio, le discoteche, il movimento delle donne e la modificazione dei rapporti di coppia, l’edonismo degli anni Ottanta,
il rifiuto delle forme tradizionali dell’organizzazione politica (partito e sindacato), Tangentopoli e lo sdegno contro la corruzione, l’esaurirsi di nuove speranze.
Il testo di Siamo solo noi è esemplificativo
del passaggio dalla speranza /militanza politica alle scelte individuali, della perdita di miti, punti fermi, riferimenti:
generazione di sconvolti senza santi né eroi. Odio i lunedì, che evoca, nel titolo, il disagio nei confronti del lavoro e dello studio, è aperto da un’interessante intervista in cui Vasco Rossi riepiloga le tappe centrali della propria vita:
il paese, Zocca, il rapporto con la città, Bologna, la scoperta della musica, gli anni ’70, le discoteche, le radio libere, la scelta per le frange più creative del movimento.
Il successo, i dischi, i concerti, le tematiche toccate, i rapporti con le donne, il passare degli anni e i cambiamenti personali.
I testi delle canzoni sono lo strumento che Giachetti usa per tracciare le trasformazioni economiche,
sociologiche, politiche che percorrono i decenni.
La seconda metà degli anni ’70 vede la fine della fabbrica fordista, la frantumazione della classe operaia, il crescere di individualismo e narcisismo.
I giovani non si riconoscono nel modello dominante, ma, al tempo stesso, rifiutano i progetti politici alternativi che hanno caratterizzato il ’68.
È rifiutata la politica come scelta di vita che comporta sacrificio, uso del tempo, impegno.
La società produce il vomito (Stupendo!), ma politici e sindacalisti vengono evitati, ritenuti superati (Colpa di Alfredo), nella ricerca del divertimento, del tempo libero (Voglio andare al mare).
Il saggio percorre la sconfitta delle lotte operaie, la fine della centralità della fabbrica (autunno ’80 alla FIAT), l’ulteriore calo dell’impegno politico,
le contraddizioni innestate dal diverso rapporto uomo /donna,
le crisi individuali, l’aumento dell’uso di stupefacenti e tranquillanti, la progressiva crisi dell’immagine del socialismo,
dall’URSS brezneviana alla Cina, allo stesso Vietnam, la scomparsa dei partiti che hanno caratterizzato la vita politica in Italia per quasi mezzo secolo.
La mancanza di riferimenti e punti fermi è espressa nella assenza di senso dell’esistenza:
Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha, sino all’espressione di un “male di vivere”,
dato dalla difficoltà ad adeguarsi al modello sociale prevalente negli anni ’80- ’90 e dalla costatazione del passare del tempo, dell’essere diversi, in un mondo che pare non offrire più prospettive storiche, nella fine della “vita spericolata”.
La laurea honoris causa a Vasco Rossi,
conferita nel 2005 dalla IULM di Milano, è motivata dal fatto che le sue canzoni costituiscono un “rispecchiamento”, cioè permettono a chi le ascolta di trovare quello che ha già in animo di sentire e di dire.
Questo libro è una sintesi di oltre 40 anni di canzoni, spettacoli, concerti (dalle discoteche ai teatri agli stadi) che offrono a Giachetti la chiave per offrire un originale saggio storico e soprattutto sociologico sul nostro Paese e sulle nostre vite.
Download de “Il Lavoratore” di Trieste numero 6 del 3 settembre 2024: