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Recensione libro su Vasco Rossi

Recensioni di Sergio Dalmasso dei libri di Diego Giachetti, Giuseppe Gambino, Valentina Stecchi

In “Il lavoratore”, n. 6 anno XXIV – 03.09.2024,

1) Giuseppe Gambino, Parigi 1871. Per una storia della Comune, Roma, Odradek, 2023, pp. 376;

2) Valentina Stecchi, Lidia, Busto Arsizio, People, 2023, pp. 120;

3) Diego Giachetti, Odio i lunedì Con Vasco Rossi negli anni Ottanta, Bologna, MachinaLibro, Derive/Approdi, 2024, pp. 160.

Queste 3 recensioni  di Sergio Dalmasso sono presenti anche nella sezione del sito: Archivio, Scritti storici, Schede e recensioni.

Odio i lunedì Con Vasco Rossi negli anni Ottanta

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Recensione libro su Vasco Rossi, di Diego Giachetti
Diego Giachetti, storico e sociologo torinese,

si è occupato della stagione dei movimenti, delle lotte operaie alla FIAT, del movimento trotskista in Italia, dell’emergere del protagonismo femminile, del sociologo Wright Mills.

Originale è il suo interesse per la canzone di consumo come espressione di sentimenti, vissuti, idee e modi di vita di un’intera generazione.

Anni Sessanta, comincia la danza.

Giovani, capelloni, studenti ed estremisti negli anni della contestazione (2002) e Un rosso relativo, anime, coscienza, generazioni nel movimento dei movimenti (2003) percorrono attraverso trasmissioni radiofoniche e televisive, testi, festival giovanili, comportamenti di massa, la traiettoria di una generazione passata attraverso l’impegno politico, dalle magliette a strisce, alla musica rock e beat, al movimento studentesco, sino alla ribellione degli anni Settanta, al riflusso, sino al “movimento dei movimenti” che segna la crisi delle ideologie novecentesche, sull’esaurimento e del socialismo realizzato e delle socialdemocrazie.

Su Vasco Rossi, Giachetti è “recidivo”,

avendo pubblicato, nel 1999, Siamo solo noi. Vasco Rossi, un mito per la generazione di sconvolti e nel 2005, Ognuno col suo viaggio.

Il cantante emiliano diventa emblema delle speranze e dell’immaginario dei giovani, tanto che la sua evoluzione è letta come sintomatica delle trasformazioni sociali e culturali che hanno segnato
l’Italia dagli anni Settanta a oggi e che sono passate per la ribellione giovanile,

le radio, le discoteche, il movimento delle donne e la modificazione dei rapporti di coppia, l’edonismo degli anni Ottanta,

il rifiuto delle forme tradizionali dell’organizzazione politica (partito e sindacato), Tangentopoli e lo sdegno contro la corruzione, l’esaurirsi di nuove speranze.

Il testo di Siamo solo noi è esemplificativo

del passaggio dalla speranza /militanza politica alle scelte individuali, della perdita di miti, punti fermi, riferimenti:

generazione di sconvolti senza santi né eroi. Odio i lunedì, che evoca, nel titolo, il disagio nei confronti del lavoro e dello studio, è aperto da un’interessante intervista in cui Vasco Rossi riepiloga le tappe centrali della propria vita:

il paese, Zocca, il rapporto con la città, Bologna, la scoperta della musica, gli anni ’70, le discoteche, le radio libere, la scelta per le frange più creative del movimento.

Il successo, i dischi, i concerti, le tematiche toccate, i rapporti con le donne, il passare degli anni e i cambiamenti personali.

I testi delle canzoni sono lo strumento che Giachetti usa per tracciare le trasformazioni economiche,
sociologiche, politiche che percorrono i decenni.

La seconda metà degli anni ’70 vede la fine della fabbrica fordista, la frantumazione della classe operaia, il crescere di individualismo e narcisismo.

I giovani non si riconoscono nel modello dominante, ma, al tempo stesso, rifiutano i progetti politici alternativi che hanno caratterizzato il ’68.

È rifiutata la politica come scelta di vita che comporta sacrificio, uso del tempo, impegno.

La società produce il vomito (Stupendo!), ma politici e sindacalisti vengono evitati, ritenuti superati (Colpa di Alfredo), nella ricerca del divertimento, del tempo libero (Voglio andare al mare).

Il saggio percorre la sconfitta delle lotte operaie, la fine della centralità della fabbrica (autunno ’80 alla FIAT), l’ulteriore calo dell’impegno politico,

le contraddizioni innestate dal diverso rapporto uomo /donna,

le crisi individuali, l’aumento dell’uso di stupefacenti e tranquillanti, la progressiva crisi dell’immagine del socialismo,

dall’URSS brezneviana alla Cina, allo stesso Vietnam, la scomparsa dei partiti che hanno caratterizzato la vita politica in Italia per quasi mezzo secolo.

La mancanza di riferimenti e punti fermi è espressa nella assenza di senso dell’esistenza:

Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha, sino all’espressione di un “male di vivere”,

dato dalla difficoltà ad adeguarsi al modello sociale prevalente negli anni ’80- ’90 e dalla costatazione del passare del tempo, dell’essere diversi, in un mondo che pare non offrire più prospettive storiche, nella fine della “vita spericolata”.

La laurea honoris causa a Vasco Rossi,

conferita nel 2005 dalla IULM di Milano, è motivata dal fatto che le sue canzoni costituiscono un “rispecchiamento”, cioè permettono a chi le ascolta di trovare quello che ha già in animo di sentire e di dire.

Questo libro è una sintesi di oltre 40 anni di canzoni, spettacoli, concerti (dalle discoteche ai teatri agli stadi) che offrono a Giachetti la chiave per offrire un originale saggio storico e soprattutto sociologico sul nostro Paese e sulle nostre vite.

Giuseppe Gambino, Parigi 1871. La Comune, Recensione libro su Vasco Rossi

Lidia Menapace di Valentina Stecchi, Recensione libro su Vasco Rossi

Sergio Dalmasso

Download de “Il Lavoratore” di Trieste numero 6 del 3 settembre 2024:

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PROPOSTE DI LETTURA

di Sergio Dalmasso

Valentina Stecchi, Lidia, Busto Arsizio, People, 2023

Chi legge Il Lavoratore conosce bene Lidia Menapace (in questo stesso numero vedi la frase in prima pagina e l’articolo del nostro segretario Maurizio Acerbo).

Lidia Menapace partigiana di Valentina Stecchi

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Nata a Novara nel 1924, partigiana (senza l’uso delle armi), iscritta alla Federazione universitaria cattolica e alla DC, si trasferisce, causa matrimonio, a Bolzano.

È insegnante all’università cattolica di Milano e, nel 1964, diventa la prima assessora provinciale a Bolzano.

Durante l’anno accademico 1967/1968 è esonerata dall’insegnamento per avere solidarizzato con le lotte studentesche, su posizioni marxiste.

Viene eletta consigliera regionale indipendente nelle liste del PCI, e dal 1970 aderisce al gruppo “eretico” del Manifesto.

Nel 1973, partecipa alla fondazione di Cristiani per il socialismo, è dirigente del PdUP sino al 1984, quando non aderisce all’ingresso di questo nel PCI.

È consigliera regionale nel Lazio, attivissima nel movimento femminista.

Nel 2006 è eletta senatrice per Rifondazione.

Il veto dell’esercito impedisce che venga eletta presidente della Commissione senatoriale Difesa.

Dirigente dell’ANPI, autrice di libri e saggi (per tutti, Io partigiana, la mia Resistenza, ed. Manni, 2014), attivissima e presente ovunque, nonostante l’età, muore nel dicembre 2020, a 96 anni, per complicazioni da Covid.

Ai tanti sui libri, ai tanti scritti e filmati sulla sua figura, alla sua testimonianza nel film Lunadigas (2016), si aggiunge ora un valido tributo che usa la tecnica del fumetto.

Valentina Stecchi, disegnatrice e vignettista, collaboratrice del quotidiano Alto Adige, autrice di testi soprattutto sulle tematiche di genere (Non sono una signorina, 2019), con un tratto leggero e divertente, ripercorre fasi della vita di Lidia e tocca molti dei temi che hanno caratterizzato il suo impegno.

L’antifascismo è scelta fondamentale, in età giovanile, determinata anche dall’arresto del padre e dall’esclusione, dalla sua classe, di due ragazze ebree.

Da questo, la partecipazione alla guerra partigiana. La partecipazione al movimento delle donne è il tema centrale, nella volontà di eliminazione di tutti i vincoli che impediscono l’attuazione del binomio eguaglianza/differenza, dal lavoro, all’educazione, all’esclusione delle donne dall’ambito decisionale, allo stesso uso della lingua, di una grammatica “inclusiva” che impedisce al femminile di esprimersi.

Il testo ripercorre, a grandi tratti, l’amore per l’insegnamento, la scelta per il manifesto, l’attenzione al pensiero e all’opera di Rosa Luxemburg, l’esperienza,

purtroppo breve, di senatrice, segnata dalla polemica con l’esercito sulle spese militari e le Frecce tricolori, dal riemergere di razzismi, populismi reazionari e maschilismi, sino alla proposta di un autentico stato sociale che riconosca anche il lavoro di cura,

e alle pagine finali che ripropongono il concetto di memoria attiva.

In particolare, viene sottolineata la sua volontà di essere partigiana sempre, perché il fascismo è la negazione di tutti i valori (pace, eguaglianza, nonviolenza, solidarietà) cui ha dedicata tutta la sua lunga e bella vita,

di “vagabonda”, come lei stessa si definiva, sempre pronta a rispondere all’appello di sezioni di partito, di circoli, associazioni…

Il grande successo delle tantissime presentazioni, l’attenzione dell’ANPI nazionale e locale, dimostrano l’utilità di questo inedito strumento per non far dimenticare una delle militanti/dirigenti/amiche che maggiormente hanno segnato il nostro percorso.

Queste diventano non solamente l’occasione per ricordare una figura ed una stagione, rese ancora più ricche dalle tante testimonianze,

ma per riproporre contenuti e temi che l’attuale pensiero unico e il conformismo dell’informazione stanno cancellando.

In, Anno XXIV n. 3 – 25.04.2024, “Il Lavoratore”, Valentina Stecchi, Lidia, Busto Arsizio, People, 2023, pubblicato anche in sergiodalmasso.com, sezione Schede e recensioni.

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Raccolta firme Pace Terra Dignità

Pace Terra Dignità, Lidia Menapace partigiana

Sergio Dalmasso a Biella presenta Rifondazione Comunista

Sabato 14 maggio 2022 ore 17.00, Dalmasso a Biella, presentazione  a Biella del libro “Rifondazione Comunista storia di un partito” con la presenza dell’autore Sergio Dalmasso storico e segretario Prc Liguria.

Seguirà la festa del tesseramento della federazione di Biella con una merenda cenoira e la proiezione di una video intervista a Lidia Menapace.Partigiana, femminista, pacifista, ecologista, comunista.

Coordina Lucietta Bellomo segretaria della federazione di Biella del PRC.

Invito alla partecipazione alla presentazione e alla festa del tesseramento.

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Sergio Dalmasso a Biella presenta il suo libro sulla Storia di Rifondazione Comunista
14 maggio 2022. Dalmasso in attesa della presentazione del volume sulla storia di Rifondazione:

Il volume sulla storia del primo decennio di Rifondazione Comunista (1991-2001) è disponibile nel quaderno CIPEC Numero 31 scaricabile di seguito:

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Presentazione dell’evento Libro su Rifondazione Comunista di www.NewsBIELLA.it

Intervento al seminario su LUCIO MAGRI

L’Italia, in generale, che per decenni era stata un laboratorio di dibattito politico- culturale e di lotte sociali interessanti per tutto il mondo, è oggi declassata al rango di un paese minore e a volte un po’ indecente.

Appare, quindi, improbabile che, nel caos di una crisi mondiale, di qui si avvii un nuovo ciclo storico; è, invece, probabile che da qui, per il momento, maturi piuttosto il peggio. (Lucio MAGRI, Il sarto di Ulm, p. 387).

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Lucio Magri e Luciana Castellina

Piccole note personali

Ho fatto parte del manifesto dalla fondazione e del PdUP sino al 1977.

Ho partecipato, allora studente, alla fondazione del circolo di Genova (ricordo Franco Carlini, brillante giornalista, scomparso da tempo) e – dopo l’università – tornato nella provincia di Cuneo, tradizionalmente bianca, e conservatrice, alla formazione di circoli locali.

Tra questi, quello di Bra, realtà quasi unica, nel panorama della nuova sinistra italiana, per capacità di radicamento e di presenza.

Da questo, con progressivi passaggi, attraverso giornale, la pionieristica Radio Bra onderosse, forte impatto elettorale, giornale, spaccio, ARCI, ARCI gola, slow food, “Gambero rosso”, Università di scienze gastronomiche, è nata una grande realtà internazionale che, per paradosso, ha sede in una piccola cittadina, per di più geograficamente marginale.

La marginalità della provincia di Cuneo ha fatto sì che poche fossero le frequentazioni da parte dei dirigenti nazionali, tranne Lidia Menapace, che si definiva una giramondo e che ricordiamo in tante iniziative, in particolare sulla scuola.

Magri è stato a Cuneo (città) una volta sola, il 22- 23 febbraio 2002 per discutere con l’autore, Marco Revelli, il libro sul Novecento. Penso molti ricordino la stroncatura di Luigi Pintor Il libro più anticomunista che abbia letto e la recensione più dialogante di Rossanda sulla “Rivista del manifesto”.

Si confrontarono due mondi, due concezioni sulla storia del secolo, del movimento operaio, dell’organizzazione e delle prospettive politiche, in particolare sul “soggetto” (o sui soggetti).

Fu quella l’unica volta in cui, con Magri, parlai a lungo.

Era preoccupato per le posizioni di Rifondazione, per l’isolamento e la mancanza di interlocuzione, politica e culturale, a cui la avevano portata, a parer suo, le scelte isolazioniste di Bertinotti.

Nel 2006, pochi mesi dopo la risicata vittoria elettorale del centro- sinistra e la nascita del governo Prodi, da un anno consigliere regionale in Piemonte, gli avevo telefonato, proponendogli, dati i suoi frequenti passaggi in val di Susa (brevi vacanze sciistiche), di fermarsi una sera a Torino, per un dibattito sulla situazione politica. Mi aveva risposto che non voleva nulla di pubblico, nulla più di una chiacchierata con 4- 5 persone.

Magri Era deluso, amareggiato

“La rivista del manifesto” aveva chiuso da circa due anni, la spinta sociale che si era manifestata negli anni precedenti, si stava esaurendo. Per un paradosso, la critica a Rifondazione, si era rovesciata: senza risultati la collocazione all’interno del governo che aveva assunto un immediato ruolo moderato.

Nei suoi ultimi anni, lo ho visto una sola volta, a Torino, al circolo L’anatra zoppa. Per la presentazione de “Il sarto di Ulm”, splendido testo, atto d’amore ad un partito che l’aveva radiato, non privo di nodi su cui porrò alcune domande.

Ho tentato un sintetico parallelo fra le due Riviste del manifesto, la prima dal 1969 al 1971 (di fatto), la seconda dal 1999 al 2004.

Ne emerge una continuità profonda, una impostazione non dissimile su molti temi. Per motivi di tempo, mi limito a tre questioni: sbocco politico, scuola, analisi dell’eredità gramsciana.

CONTINUA…

Download intervento completo di Sergio Dalmasso

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Rimini, 27 novembre 2021.

In foto, con la barba, Carlo Petrini giovane

Unigramsci Genova

L’Unigramsci  (Università popolare Antonio Gramsci) ha sede a Roma; è una associazione senza fini di lucro nata nel 2014.

Unigramsci Genova

L’Unigramsci arriva a Genova con una sezione staccata collocata all’interno del progetto casadeipopoli inaugurata il 6 marzo 2021.

La casa dei popoli di Genova organizza un ciclo di 11 lezioni aperto da questo incontro con Sergio Dalmasso intitolato: Vita e pensiero di Rosa Luxemburg.

La lezione di Sergio Dalmasso sulla figura di Rosa Luxemburg è stata trasmessa in diretta streaming YouTube tramite il canale Casa dei Popoli Genova e sulla pagina Facebook il 9 marzo 2021 dalle ore 18:00.

La lezione è stata trasmessa anche in differita da RadioGrAmma-Buridda AM 1359 KHz e resa disponibile sul sito buridda.org.

Hanno partecipato alla videoconferenza: Patrizia Poselli, Cinzia Ronzitti, Giovanni Ferretti, Roberta Piazza, Lautaro Castro.

Le recenti pubblicazioni di Sergio Dalmasso tra cui il libro: Una donna chiamata rivoluzione. Vita e opere di Rosa Luxemburg, edizione RedStar Press Roma sono presenti nella seguente foto.

Unigramsci Genova presenta Libro su Rosa Luxemburg

Corsi e seminari dell’Unigramsci

Antropologia

La costruzione dell’egemonia culturale statunitense in Europa dalla fine della Seconda Guerra mondiale

Alessandra Ciattini

2021

Antropologia

Pandemia e Capitalismo

Alessandra Ciattini
Beniamino Caputo

2021

Economia

I parte del testo Perla Critica (Gianfranco Pala)

Carla Filosa

2021

Economia

II parte del testo Perla Critica (Gianfranco Pala)

Francesco Schettino

2021

Economia

Storia della organizzazione del lavoro: un minicorso

Domenico Laise

2021

Filosofia

Controstoria della filosofia in una prospettiva marxista – Primo ciclo: la filosofia antica dai presocratici a Socrate

Renato Caputo

2021

geoeconomia

Corso di Geoeconomia del terzo millennio

Andrea Vento

2021

Pensiero Politico

Internazionalismo e questione nazionale nella storia del movimento dei lavoratori

Francesco Cori

2021

Antropologia

“Il socialismo e l’uomo a Cuba” di Ernesto Che Guevara, lettera al giornalista uruguayano Carlos Quijano (1965) : Esiste un’etica marxista?

Alessandra Ciattini

2020

Economia

Imperialismo e disuguaglianze

Francesco Schettino

2020

Economia

I paradigmi fondamentali della Organizzazione del Lavoro (OdL)

Domenico Laise

2020

Filosofia

La distruzione della ragione

Renato Caputo

2020

Filosofia

Democrazia e colonialismo. Il lato oscuro dell’occidente. Le ragioni profonde dei fenomeni razzisti

Francesco Cori

2020

Filosofia

Salario minimo e reddito di cittadinanza

Carla Filosa

2020

Antropologia

Le illusioni del postmodernismo

Alessandra Ciattini

2019

Economia

L’organizzazione del Lavoro nella fabbrica capitalistica

Domenico Laise

2019

Filosofia

Le origini filosofiche del marxismo: la filosofia di G.W.F. Hegel

Renato Caputo

2019

Filosofia

Concezione Materialistica della Storia

Carla Filosa

2019

Filosofia

Sull’Egemonia

Francesco Cori

2019

Antropologia

Breve Storia Della Riflessione Sulla Religione

Alessandra Ciattini

2018

Diritto

Corso di Diritto

Claudio De Fiores

2018

Economia

L’attualità di Marx

Francesco Schettino
Carla Filosa
Domenico Laise

2018

Filosofia

Poiesis e Praxis nella cultura occidentale

Felice Renda

2018

Storia

Controstoria del secolo breve (II parte): dal secondo dopoguerra ai giorni nostri

Renato Caputo

2018

Storia

Sovranità e conflitto nella Teoria Politica Moderna

Francesco Cori

2018

Antropologia

La Storia religiosa dell’America Latina e del Caribe

Alessandra Ciattini

2017

Economia

L’attualità di Marx (2017)

Francesco Schettino
Carla Filosa
Domenico Laise

2017

Filosofia

Il concetto marxiano di praxis nelle Tesi su Feuerbach e L’eredità della filosofia classica tedesca

Felice Renda

2017

Storia

Controstoria del secolo breve (I Parte)

Renato Caputo

2017

Economia

Critica al Capitalismo

Carla Filosa
Francesco Schettino

2016

Filosofia

Corso introduttivo di filosofia marxista

Renato Caputo
Rosalinda Renda

2016

Giornalismo

Pratica di Giornalismo

Eugenio Cirese
Paolo Miggiano
Valerio Strinati
Marco Luzzatto

2016

Pensiero Politico

Introduzione a Gramsci

Raul Mordenti

2016

Pensiero Politico

Il pensiero di Lukács

Lelio La Porta
Antonino Infranca

2016

Storia

Un mondo nuovo: istituzioni operaie e popolari nell’Italia post-unitaria

Valerio Strinati
Giacomo Gabbuti

2016

Economia

Critica all’economia politica

Francesco Schettino
Carla Filosa

2015

Storia

Un mondo nuovo: istituzioni operaie e popolari nell’Italia liberale

Giacomo Gabbuti
Valerio Strinati

2015

Addio Lidia Menapace

di Sergio Dalmasso

Ho incontrato, per la prima volta Lidia Menapace a Roma, nel luglio 1970, ad una delle prime assemblee nazionali del Manifesto.

Eravamo partiti da Genova, viaggiando di notte (le cuccette erano un lusso impossibile) in treno, Giacomo Casarino ed io, arrivando a Roma, morti di sonno, in una giornata caldissima di luglio.

Morta Lidia Menapace 7 dicembre 2020Ci era stata consegnata la prima stesura delle “Tesi sul comunismo”, in una assemblea che si sarebbe dovuta svolgere a piazza del Grillo, ma data la partecipazione, si svolse a Montesacro.

Lidia era la più simpatica, la più disponibile fra i/le dirigenti che, a noi ventenni, sembravano di altra età, generazione, formazione e incutevano rispetto (Natoli, Rossanda…).

Quando si telefonava a Roma per chiedere che qualcun* partecipasse a dibattiti, incontri… arrivava sempre Lidia, puntualissima, precisissima.

Decine di riunioni della commissione scuola (ricordate le critiche ai “decreti Malfatti”?, poi il referendum per difendere il divorzio.

Ancora lei, dappertutto.

Ai temi usuali, il Manifesto aggiungeva tematiche insolite e originali, riprendendo riflessione dell’UDI sulla famiglia, il ruolo della donna; Lidia, per la sua formazione cattolica e democristiana era anche tramite con comunità di base, settori allora attivissimi su questo e altri temi.

Rimase stupita quando ad Alba (Cuneo), la sala prenotata si dimostrò troppo piccola per la partecipazione enorme e fummo messi in una palestra. Lo racconto sul “manifesto”.

Poi l’ennesima scissione, DP e PdUP, il suo ruolo di consigliera regionale nel Lazio, i suoi articoli e libri, le migliaia di assemblee, incontri su scuola, pace/guerra, il no al servizio militare per le donne, l’originalità e centralità della tematica di genere che spesso, a sinistra, veniva ridotta a servizi sociali, maternità, asili…

Nei primi anni di questo secolo, l’avvicinamento e poi l’iscrizione a Rifondazione. Incontri dappertutto, pur in una situazione difficilissima, partecipazione a convegni, direttorA (non voleva il termine direttrice che le ricordava le scuole elementari) della prima “Su la testa,” rivista mensile, consigliera provinciale (dopo due consigli regionali e il Senato!) a Novara, città in cui era nata.

A più di 90 anni era sempre in moto, in treno, dalla sua Bolzano nell’Italia intera per collettivi di donne, associazioni pacifiste, ambientaliste, per l’ANPI di cui era dirigente nazionale: “Sono ex insegnante, ex senatrice, ma sempre partigiana”.

Tre aneddoti:

– 2004. Abbiamo un incontro pubblico con lei, a Cuneo. Leggo su “Liberazione” della morte del marito. Le scrivo dicendole che possiamo annullarlo, che non si faccia obblighi con noi. Risposta: “Arriverò. Alla mia età, se ci si ferma, non si riparte più”.

– 2010: per le elezioni regionali piemontesi, nostra assemblea a Bra, città sede di uno dei più attivi e capaci circoli del vecchio PdUP. Era convinta che tant* sarebbero venuti a rivederla, salutarla, dopo una militanza comune, di anni. Neppure un*. Il deserto. Era rimasta molto addolorata e colpita. Non uso aggettivi e tristi considerazioni antropologiche sul settarismo di “sinistra”.

– 2016. per il compleanno di Rosa Luxemburg, a Cuneo, viene fondato un circolo Arci che prende il suo nome. Mi viene chiesta una relazione su vita ed opere. Al dibattito partecipa anche Lidia (per me un onore).

Al termine mi dice di mettere per scritto quanto ho detto. Lei avrebbe aggiunto un suo testo e ne sarebbe nato un libro, a quattro mani, per l’editore Manni. Altro onore per me. Scrivo, diligentemente il mio compitino. Il suo testo non arriverà mai, nonostante, lettere, e-mail, telefonate…

Dopo due anni e mezzo alla “critica roditrice del computer”, “Una donna chiamata rivoluzione” uscirà presso la Redstarpress che ancora ringrazio.

Mesi fa se ne è andata Rossana Rossanda. Prima di lei Natoli, Pintor, Magri, vinto anche dalla sconfitta politica e da un mondo in cui non si riconosceva più. È il nostro passato che ci lascia, in una realtà sempre più drammatica.

Lidia Menapace negli anni Sessanta

Essere stato amico di Lidia e avere condiviso tratti di percorso con lei è stato per me (e non solo) molto bello ed importante.

Con affetto.

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Convegno Rosa Luxembug

 100 ANNI DOPO

Tessera 2019 PRC Rosa Luxemburg

 

Convegno Rosa Luxemburg 100 anni dopo. Roma, sabato 16 marzo 2019 ore 10:00 al Centro Congressi Cavour in via Cavour 50/a

Introducono:

Eleonora Forenza, parlamentare GUE/NGL

Paolo Ferrero, vicepresidente Sinistra Europea/European Left

Lidia Menapace su Rosa (video)

Relazioni:

Imma Barbarossa: Genere e Classe, individuale e collettivo

Giovanna Capelli: La rivoluzione e la democrazia

Sergio Dalmasso: Classe, Consigli, Partito

Guido Liguori: Nazionalismo, internazionalismo e guerra

Conclusioni di Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE

Convegno di Rifondazione Comunista del 16 marzo 2019 con Sergio Dalmasso, Maurizio Acerbo, Eleonora Forenza, Paolo Ferrero, Imma Barbarossa, Giovanna Capelli, Guido Liguori e in video Lidia Menapace

Fonte:

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Gruppo parlamentare europeo GUE/NGL

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Rosa Luxemburg, in polacco Róża Luksemburg (Zamość, 5 marzo 1871 – Berlino, 15 gennaio 1919), è stata una filosofa, economista, politica e rivoluzionaria polacca naturalizzata tedesca, teorica del socialismo.

Fiera propugnatrice del socialismo rivoluzionario, oltreché tra le principali teoriche del comunismo consiliarista in Germania, che contrappose ideologicamente, rispettivamente, alle più moderate posizioni riformiste del Partito Socialdemocratico di Germania, di cui fu per buona parte della sua vita una sua esponente di spicco, e alla prassi rivoluzionaria dell’avanguardismo partitico e del conseguente centralismo democratico leninisti, fondò, assieme al sodale Karl Liebknecht, la Lega di Spartaco, col quale prese parte alla fallita rivoluzione tedesca del 1919, durante la quale fu uccisa per mano dei Freikorps.

Fonte: Wikipedia

 

Intervento di Sergio Dalmasso al convegno di Roma del 16 marzo 2019 su Rosa Luxemburg

Foto con Paolo Ferrero, Maurizio Acerbo ed Eleonora Forenza

Foto, postata in fb da Sergio Ruggieri

Dalmasso tra il pubblico foto postata su facebook da Rosa Rinaldi

Foto, postate in fb da Rosa Rinaldi