Articoli

 Libertini Dalmasso

Presentazione del libro:

Lucio Libertini.

Lungo viaggio nella sinistra italiana

Video intervista di Sergio Contu all’autore del libro Sergio Dalmasso del 4 marzo 2021.

Titolo del libro.

LUCIO LIBERTINI.

Sottotitolo: Lungo viaggio nella sinistra italiana. Il sottotitolo rappresenta il volume a cui Libertini stava lavorando e che non poté pubblicare.

Dopo il testo su Lelio Basso, quello su Rosa Luxemburg esce il libro:

Libertini Dalmasso. Libro

Libertini ha militato in diversi partiti.

Dall’immediato dopoguerra alla morte, nella sinistra italiana, Lucio Libertini da una corrente socialista minoritaria alla sinistra socialdemocratica, dall’eresia dell’USI (Unione Socialisti Indipendenti) di Magnani e Cucchi alla sinistra socialista, dall’eretica collaborazione con Raniero Panzieri al PSIUP, dal PCI a Rifondazione comunista.

La postfazione del libro è di Luigi Vinci.

Membro della Federazione giovanile del Partito Socialista Italiano, nel 1946 diede vita alla corrente “Iniziativa socialista”.

Nella primavera 1952 comincia a collaborare a “Risorgimento Socialista”, il settimanale fondato da Aldo Cucchi e Valdo Magnani.

Settimanale di cui assume la direzione dal 18 dicembre 1954 fino alla chiusura (marzo 1957), occupandosi prevalentemente della politica estera, della decolonizzazione, dei movimenti socialisti a livello internazionale.

Nel 1968 Libertini fu eletto alla Camera dei deputati nelle liste del PSIUP.

Nel 1972 aderisce al Partito Comunista Italiano, divenendo membro del comitato centrale e dove rimase per tre anni.

Ritornò alla Camera dei deputati nel 1976.

Fu eletto questa volta con il Partito Comunista Italiano.

Nel corso della legislatura presiedette la commissione trasporti della Camera.

Alle elezioni del 1979  eletto Senatore con il Partito Comunista Italiano; rieletto nel 1983 e 1987.

Nel 1991 è tra i padri fondatori di Rifondazione Comunista.

In appendice al libro vi sono alcuni articoli di Libertini usciti sulla rivista “La sinistra”.

Editore : Edizioni Punto Rosso (28 aprile 2020)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 250 pagine
ISBN-10 : 8883512413
ISBN-13 : 978-8883512414
Peso articolo : 340 g

Il libro è disponibile anche su Amazon

 

Conferenza su attualità del pensiero di Antonio Gramsci

Conferenza su Gramsci, relatore Sergio Dalmasso

Il 18 gennaio 2020 si è svolta, presso il circolo PRC Antonio Gramsci Valpolcevera a Genova, una conferenza sull’attualità del pensiero di Antonio Gramsci.

Il relatore è il professore Sergio Dalmasso.

La sala del circolo è piccola, ma gremita di persone.

Download “Relazione su Gramsci Dalmasso (di D. Capano)” Conferenza-su-Gramsci.pdf – Scaricato 19486 volte – 185,36 KB

Il pubblico, purtroppo, con età media avanzata – anche se non manca qualche giovane – è fortemente interessato ad ascoltare lo stimato professore che da qualche anno dalla patria di Boves è ritornato nella patria dove nacque la mamma: Genova.

Conferenza su Gramsci

Il professore che certamente saprà dare loro qualche ulteriore chicca sul grande pensatore italiano, più tradotto e studiato nel mondo. L’amato pensatore comunista, Antonio Gramsci, a cui il circolo Valpolcevera è intitolato, il loro “nume tutelare” come detto dalla presentatrice della conferenza.

L’Altra Liguria ha predisposto finanche una diretta streaming con mezzi tecnologicamente carenti, con una scenografia scarsa rispetto ai video professionali a cui siamo abituati dai venditori, spesso del nulla, odierni.

Qui si è badato all’essenziale, al succo, alla storia, alla vita di Antonio Gramsci raccontata da Sergio Dalmasso come si raccontano le favole che poi diventano realtà, questa favola purtroppo con epilogo tragico.

E, comunque meritorio avere prodotto un video che ha fatto uscire dalla sala la conferenza, o come, ironicamente sottolinea Dalmasso, farà rimanere “in imperituro per i posteri” la conferenza e le parole in essa spese sulla vita del grande pensatore italiano; dirà Dalmasso “il più grande autore italiano del Novecento, come Leopardi  è stato genio dell’Ottocento”.

Attulità del pensiero di Gramsci

Dalmasso, nonostante le sue precarie condizioni di salute, è un gigante quando parla – è come se facesse il suo ultimo discorso; diventa avido di parole – con cui vi saprebbe giocare fermandole, misurandole, collocandole nel contesto adatto e con il giusto ritmo – grazie alla sua cultura e dunque confidenza che con esse vi ha, supportata dalla molta esperienza del suo vissuto.

Ha portato con sé dei testi, che potrebbero servirgli, ma ha tutto in testa; vi leggerà poche cose: la lettera di Gramsci alla madre quando arrestato è una di queste, la più commovente e la voce del professore lo testimonia.

Ci vorrebbero ore a disposizione del Dalmasso perché si possa placare nella narrazione che in questo caso riduce, e con maestria adatta agli astanti.

Ma, sa che potrebbe annoiare – non lesina, quindi, qualche battuta, per spezzare la narrazione che è divenuta lezione frontale a cui oggi non si è più abituati, o si sopporta per poco tempo.

Un applauso, convinto, del pubblico conclude l’interessante serata, e un sorriso aleggia intorno al viso del professore, dello storico: Sergio Dalmasso, come l’aleggiare della brezza del mare sardo, il mare che vide Gramsci giovane, in una bella serata in cui egli soltanto sa essere anche la data del proprio compleanno.

Su Facebook, la notizia del suo compleanno si diffonde; Sergio non ama in genere celebrarli, almeno in pubblico. Se ne accorge quando apre il computer la sera tardi. Sono tanti gli auguri che riceve e non può che esserne felice, se li merita. Due giorni dopo gli tocca replicare e lo fa con il suo consueto stile, con la sua consueta modestia che nel caso in oggetto non avrebbe alcun luogo a esservi, ma con il vero dice:

Ho ricevuto molti auguri per il mio compleanno

– dalla mia vecchia patria (Boves-Cuneo)

– dalla mia nuova patria (Genova)

– in qualche caso da Nizza (Francia) dove ho vissuto per qualche tempo

– – Gli anni sono tanti, direi troppi

– – La salute è quella che è e le prospettive non sono entusiasmanti

– – La situazione complessiva è drammatica e non dà grandi gioie.

In ogni caso, la vostra amicizia è molto importante e vi ringrazio sinceramente.

Torino, 21 gennaio 2020

Domenico Capano