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Primo capitolo libro Rifondazione Comunista

Si rende disponibile – in data 26 gennaio 2024 – gratis il “Capitolo 1 Rifondazione Comunista” del libro sulla storia di Rifondazione Comunista dal 2001 al 2011 di Sergio Dalmasso.

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Brevissimo stralcio del video sulla presentazione dell’11 aprile 2022 del libro sulla storia di Rifondazione Comunista. Dal movimento dei movimenti alla chiusura di «Liberazione»,
storia di un partito nella crisi della sinistra italiana, di Sergio Dalmasso (Red Star Press, 2021).
Presentazione organizzata dalla rivista Su la testa.
Con l’autore Dalmasso, Daniela Chironi (ricercatrice della Scuola Normale di Pisa) e Paolo Ferrero (direttore della rivista Su la testa: https://www.sulatesta.net/)
Il video completo è reperibile al seguente indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=KzbNz9niEYo

 

Capitolo 1 Rifondazione Comunista copertina

Parte dell’introduzione

Nel lontano 2002 ho pubblicato Rifondare è difficile. Rifondazione comunista dallo scioglimento del pci al “movimento dei movimenti” (Centro documentazione di Pistoia, Pistoia, 2002).

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Il testo, poi ristampato integralmente nel n. 31 dei «Quaderni del cipec» di Cuneo, tentava di offrire una lettura il più possibile oggettiva, di non “fare il tifo” per questa o quest’altra posizione, ma di raccontare la nascita del partito, iniziando dagli scontri interni al pci nei suoi ultimi anni, la sua strutturazione, le divergenze indotte e dalle tante matrici che lo avevano costituito e – soprattutto – dalla legge elettorale maggioritaria che spinge inevitabilmente ad alleanze, anche spurie.

Giudizio sull’URSS

Non mancano differenze di riferimenti teorico-culturali, dalla storia del movimento di classe (il giudizio sull’URSS), alla concezione del partito e i suoi rapporti con i movimenti sociali, dalle relazioni con le altre formazioni di sinistra e progressiste (alla base, nel 1993, della defenestrazione di Garavini) alla percezione delle “emergenze” (questione di genere, ecologia, radicalismo cristiano, rapporto nord/sud del mondo…).

Da subito è stato presente – e in alcuni casi lacerante – il nodo continuità/rottura, tradizione/ innovazione, esistente nella stessa endiadi del nome Rifondazione comunista, in cui spesso le singole componenti hanno messo l’accento soprattutto su uno dei due termini.

Egemonia di Rifondazione nel movimento dei movimenti a Genova

Questo secondo testo intende coprire il decennio, dal 2001 al 2011, dalla oggettiva egemonia manifestata a Genova, alla crescita/trasformazione registrata negli anni successivi.

Sull’onda del “movimento dei movimenti”, alla svolta verso un nuovo accordo con il centro-sinistra, agli anni (2006-2008) di collaborazione governativa, sino alla scomparsa della presenza istituzionale (Camera, Senato, Parlamento, europeo), dai media e la simbolica chiusura di «Liberazione».

Inizia, per dare continuità, dalle ultime pagine del primo libro, seguendo il dibattito sul rapporto fra partito e movimento, su Genova 2001, guerra, quinto congresso del partito, quello in cui emergono tematiche altermondialiste. Si chiude con una nuova egemonia, sociale e politica, della destra e con la frantumazione e l’uscita dal radar politico di quanto resta a sinistra.

Sergio Dalmasso

La nave dei folli

Scheda del n. 98, 2020, “Il presente e la storia“, Alessio LEGA, La nave dei folli. Vita e canti di Ivan Della Mea, Agenzia X, Milano, 2019. pp. 374.

 

La nave dei folli di Alessio Lega Download articolo

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Alessio Lega è musicista, autore di molti album e di numerosi spettacoli che gli hanno meritato la Targa Tenco 2004 e nel 2019. Studia ed interpreta musica d’autore e repertori storici, frequentando soprattutto centri sociali e circoli culturali.

Al suo attivo ha molti dischi, fra cui Sotto il pave’ la spiaggia, rivisitazione di grandi cantautori francesi, Dove si andrà, le canzoni di Franco Fortini, la riedizione dello storico spettacolo Bella ciao, con il Nuovo canzoniere, Nella corte di Arbat, le canzoni di Bulat Okudzava, a testimonianza del suo interesse per la letteratura slava.

Militante anarchico ha scritto la biografia Bakunin, il demone della rivolta (Milano, Eleuthera, 2015).

La biografia su Ivan Della Mea è la prima, a dieci anni dalla morte e ripercorre non solo la vita e l’opera di una delle maggiori figure della canzone popolare e politica italiana dagli anni ’60, ma le vicende, il lavoro, anche le divergenze di una generazione di cantanti, ricercatori, studiosi che si sono impegnati nella riproposizione della musica popolare, intrecciata con le lotte politiche e sociali che hanno caratterizzato una intera stagione.

Ivan (Luigi) Della Mea nasce a Lucca nel 1940, quando l’Italia è entrata in guerra da pochi mesi ed è fratello minore (16 anni) di Luciano che sarà dirigente politico e intellettuale della sinistra socialista.

La fanciullezza è difficile e dolorosa: “maledico quel ventre ubriaco che nel quaranta mi diede la vita”.

Figlio di genitori separati, di un padre violento e fascista, è affidato a una nutrice e – sino ai cinque anni di età- a un brefotrofio, come emerge dalla biografia di Ivan, Se la vita ti dà uno schiaffo.

A sei anni è a Bergamo, dove il fratello maggiore lo ospita ed è il primo ad occuparsi di lui.

Quindi Milano, dove Luciano porta madre e fratello, il collegio religioso, poi il Convitto Rinascita, da cui viene espulso nel 1958, l’iscrizione, dal 1956, al PCI.

Sono gli anni del tentativo di produrre una musica diversa da quella commerciale (cuore e amore), della ricerca di una produzione popolare nata dalla cultura delle classi subalterne, del lungo lavoro di indagine e di scavo che riporta alla luce un patrimonio dimenticato e impedisce che vada disperso.

Nel 1958, a Torino, nasce il Cantacronache; poco dopo si forma il Nuovo canzoniere italiano. Ivan, sbandato, senza casa, povero, in una vita tra osterie di periferia, alcool, notti sulle panchine, entra in questo gruppo, soprattutto per il rapporto con il grande Gianni Bosio, eccezionale ricercatore e divulgatore culturale che diventa per lui quel padre che non ha mai avuto.

Dischi

Incide Canti e inni socialisti (1962), ha il primo successo con O cara moglie, nel 1966 esplode con Io so che un giorno che contiene brani autobiografici che Lega inquadra nella sua vita (l’amico ricoverato in manicomio, il rapporto con Elio Vittorini, Le ballate del Gioan, quasi una sorta di storia italiana del dopoguerra).

Il testo segue cronologicamente gli spettacoli e le collaborazioni con altre grandi figure della canzone popolare: Giovanna Daffini, Giovanna Marini, Sandra Mantovani, Rudi Assuntino, Paolo Ciarchi.

Gli spettacoli corali rispondono allo spirito degli anni ’60: riscoperta della Resistenza, attenzione ai problemi internazionali, anticonformismo e proposta di nuovi modelli di vita.

L’altra Italia, Pietà l’è morta (la Resistenza nelle canzoni), Bella ciao che produce scandalo al festival di Spoleto, Ci ragiono e canto, Chitarre contro la guerra, una sorta di teatro di strada, Karlmarxstrasse, titolo di una canzone di Paolo Pietrangeli.

Testi.

I testi esprimono una sinistra eterodossa, tra le posizioni dei partiti, le critiche al centrosinistra, le irrequietezze verso l’eccessiva moderazione del PCI, come dimostrano le preoccupazioni per La rossa provvidenza di Rudi Assuntino.

Collabora anche alla sceneggiatura del film Tepepa, con Tomas Milian, rompe con Bosio, ma poi rientra nel Nuovo Canzoniere italiano, è per anni presidente del circolo ARCI Corvetto di Milano, direttore, dopo l’improvvisa morte di Franco Coggiola, dell’Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino, produce CD per “il manifesto”, cerca inediti impasti linguistici, in cui il milanese è sempre al centro.

È intensa anche la produzione letteraria (molti testi per la Jaca Book), come la collaborazione a quotidiani (“l’Unità”, “Liberazione”), sempre in posizione molto critica, ma unitaria, verso la sinistra politica.

Alessio Lega, con grande partecipazione ed empatia segue tutto il percorso, personale, politico, artistico, di della Mea.

Descrive i contrasti nel Nuovo Canzoniere, gli anni della “linea rossa” (politica) contrapposta alla “frichettona” “”inea verde”, l’amore per Cuba, le iniziative del Teatro d’ottobre, la rottura con il PCI, la morte di Bosio e di Giovanni Pirelli, i rapporti con la nuova generazione (Manfredi, Finardi, Alloisio…), dischi significativi, da Il rosso è diventato giallo (1969) a Ringhera (1974), Fiaba grande (1975) sino a Sudadio giudabestia (1979).

Il merito della biografia è duplice.

Da un lato ricostruisce una vita con grande attenzione, seguendone tutti i passaggi, le contraddizioni, chiarendo il significato di una importante opera artistica.

Dall’altro, in un percorso che va dagli anni ’50, alla stagione dei movimenti, dal riflusso al primo decennio del nuovo secolo (Ivan muore il 14 luglio del 2009) ripercorre, attraverso la canzone popolare, di protesta, politica, le vicende dell’intero paese e di più generazioni.

Ancora, le capacità di scrittore di Alessio Lega emergono, in particolare nella prima parte del testo.

Le pagine che descrivono un giovane sbandato, senza casa, senza prospettive, in una Milano di periferia, proletaria e sottoproletaria sono intense, creano partecipazione ed aiutano a comprendere il retroterra da cui nascono le canzoni che molt* di noi hanno conosciuto e amato.

Sergio Dalmasso

Recensione in Su la testa

Recensione pubblicata anche in Su la testa, argomenti per la Rifondazione comunista

Attuale numero di Su la testa:

Copertina del numero 16 settembre 2023 di Su la testa

SU LA TESTA PRESENTA RIFONDAZIONE COMUNISTA

EVENTO ONLINE LUNEDÌ 11 APRILE 2022 DALLE ORE 18:30 ALLE 19:30

Presentazione del libro “Rifondazione Comunista. Dal movimento dei movimenti alla chiusura di «Liberazione», storia di un partito nella crisi della sinistra italiana”, di Sergio Dalmasso (Red Star Press, 2021).

SU La testa rivista mensile diretto da Paolo Ferrero

Con l’autore, Daniela Chironi (assegnista di ricerca Scuola Normale di Pisa) e Paolo Ferrero (direttore Su la Testa).

In diretta su Youtube (https://youtu.be/WuTJrt2AUUM) e sulle pagine Facebook di @sulatestarivista e @rifondazione.comunista

L’evento è stato promosso e condiviso in facebook da tanti, tra cui il gruppo Spazio Cultura.

Rivista Su la testa

La Rivista Su la testa, Argomenti per la Rifondazione Comunista, bimestrale diretta da Paolo Ferrero, presenta il suo ottavo numero intitolato Cambia il sistema, non il clima!

Di seguito il video di presentazione del numero 8 della rivista Su la testa.

Rivista Su la testa copertina numero 8

Nei numeri 1, 2, 3, 5, 6 e 7 della rivista sono state pubblicate alcune mie recensioni di libri.

Recensioni che si possono leggere ANCHE nella sezione Archivio, Scritti storici, Schede e recensioni di questo sito alla voce “Su la testa, nuova serie”.

Recensioni pubblicate anche dalla rivista Il presente e la storia Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo.

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Segui il canale YouTube Sergio Dalmasso

 

Il Canale YouTube di Sergio Dalmasso è una preziosa risorsa che offre un affascinante viaggio nel mondo della storia, della politica e della cultura attraverso gli occhi dello stimato storico.

Importanza dei video del canale

Gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi nelle riflessioni di Dalmasso sulla storia politica italiana e internazionale, con particolare attenzione a eventi cruciali come i cento anni dalla Rivoluzione Russa.

Le presentazioni di nuovi volumi offrono uno sguardo privilegiato sulle idee fresche e gli approfondimenti dell’autore, contribuendo a rendere accessibile un sapere di grande valore.

La varietà di argomenti presenti nei video crea un ambiente educativo e informativo che copre una vasta gamma di temi, contribuendo così a una comprensione più profonda della storia e della società.

Il canale rappresenta una piattaforma imprescindibile per chiunque desideri approfondire la propria comprensione della storia e della politica attraverso la prospettiva di un esperto appassionato.